liceo scientifico “ g. bruno ” as 2012/13 piano di lavoro annuale di

LICEO SCIENTIFICO “ G. BRUNO ”
A. S. 2012/13
PIANO DI LAVORO ANNUALE DI SCIENZE PER LA CLASSE 3 G SA
PROF. FASTELLI ANNA
Finalità delle discipline scientifiche
1. Far comprendere i procedimenti caratteristici dell'indagine scientifica, il continuo rapporto tra
costruzione, teoria ed attività sperimentale, le potenzialità ed i limiti delle conoscenze scientifiche;
2. Rendere consapevoli gli allievi della possibilità di riferire a principi unitari fenomeni
apparentemente diversi e di distinguere gli aspetti differenti di fenomeni apparentemente simili;
3. Contribuire a rendere gli allievi capaci di reperire ed utilizzare in modo il più possibile autonomo e
finalizzato le informazioni, e di comunicarle in forma chiara e sintetica; rendere capaci gli allievi di
recepire e considerare criticamente le informazioni provenienti dai mezzi di comunicazione di
massa;
4. Rendere gli allievi consapevoli della importanza dello studio e delle conoscenze delle discipline
scientifiche al fine di un corretto rapporto uomo-ambiente e della salvaguardia della qualità della
vita.
Obiettivi disciplinari:
- conoscenza delle problematiche biologiche e consapevolezza della loro rapida evoluzione,
- conoscenza della biologia per l'acquisizione di una consapevolezza ecologica , per un concreto
miglioramento della qualità della vita e per maturare un senso di responsabilità nei confronti della
natura e delle sue risorse,
- acquisizione della consapevolezza che gran parte dei fenomeni macroscopici consistono in
trasformazioni chimiche riconducibili alla natura e al comportamento delle particelle che
costituiscono la materia;
- possesso delle conoscenze essenziali per la comprensione delle basi chimiche della vita;
- utilizzare,rappresentare, decodificare diagrammi, tabelle, grafici.
CONTENUTI:
CLASSE
TERZA
MODULO
CONTENUTI/CONOSCENZE
Sono l’insieme di fatti, principi, teorie e
pratiche, relative a un settore di studio o di
lavoro; le conoscenze sono descritte come
teoriche e/o pratiche. Indicano il risultato
dell’assimilazione
di
informazioni
attraverso l’apprendimento.
ABILITA’
Indicano le capacità di applicare
conoscenze e di usare know-how per
portare a termine compiti e risolvere
problemi; sono descritte come cognitive
(uso del pensiero logico, intuitivo e
creativo) e pratiche (che impli-cano
abilità manuali e l’uso di metodi,
materiali, strumenti).
Spiegare le cause del calore terrestre
Descrivere le modalità di propagazione
Spiegare la composizione dei magmi.
Spiegare le diverse manifestazioni
vulcaniche
Descrivere la forma degli edifici vulcanici
Spiegare come si può prevedere
un’eruzione e prevenire il rischio
vulcanico
COMPETENZE
Indicano la comprovata capa-cità di
usare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche,
in situazioni di lavoro o di studio e
nello svilup-po professionale e/o
personale; sono descritte in termini
di responsabilità e autonomia.
SCIENZE
DELLA
TERRA 1
Il calore interno della Terra
Formazione della Terra, origine del calore
interno e sua propagazione
Il vulcanesimo
Formazione e tipologia dei magmi
Attività vulcaniche; edifici vulcanici
Il rischio vulcanico: previsione e prevenzione
SCIENZE
DELLA
TERRA 2
Dalla solidificazione dei magmi alla
formazione dei minerali.
Altri processi di formazione dei minerali:
precipitazione dei sali e formazione di cristalli
La struttura cristallina
Le caratteristiche fisiche dei minerali
La composizione chimica dei minerali e la loro
classificazione: minerali “non silicati” e silicati.
Spiegare i processi che portano alla
formazione dei minerali
Descrivere le principali caratteristiche
fisiche di un minerale.
Spiegare come si suddividono i minerali
silicati
Individuare i minerali mafici e quelli felsici
Utilizzare le caratteristiche note di un
minerale per procedere al suo
riconoscimento
Associare la forma del cristallo alla
disposizione degli atomi o degli ioni
SCIENZE
DELLA
TERRA 3
Le rocce magmatiche ( intrusive ed effusive;
acide, intermedie e basiche)
Le rocce sedimentarie ( detritiche, chimiche e
organogene)
Le rocce metamorfiche
Il ciclo litogenetico
Descrivere i processi litogenetici che
portano alla formazione dei diversi tipi di
rocce.
Spiegare come sono classificate le rocce.
Individuare le caratteristiche di una
roccia che consentono il suo
riconoscimento
Mettere in relazione la struttura della
roccia con il processo litogenetico
SCIENZE
DELLA
TERRA 4
Il meccanismo all’origine dei terremoti
I tipi di onde sismiche e il sismografo
Come vengono utilizzate le onde sismiche
nello studio dell’interno della Terra
La magnitudo
La scala Richter
L’intensità di un terremoto
La scala MCS
La distribuzione degli epicentri dei terremoti
sulla superficie terrestre
I possibili interventi di difesa dai terremoti
La prevenzione antisismica
Spiegare come possono deformarsi le
rocce
Spiegare cosa sono le faglie
Descriverei diversi tipi di onde sismiche
Descrivere la struttura interna della Terra
ottenuta attraverso lo studio della
propagazione delle onde sismiche.
Determinare la magnitudo di un sisma da
un sismogramma usando la scala Richter
Interpretare la carta della distribuzione
dei terremoti
Tenere i comportamenti adeguati in caso
di terremoto
Determinare la massa molare di una
sostanza nota la formula
Utilizzare il concetto di mole per
convertire la massa/il volume di una
sostanza o il numero di particelle
elementari in moli e viceversa
Determinare la formula empirica e
molecolare di un composto
Utilizzare un sismogramma per
determinare la magnitudo del sisma
Determinare
la
posizione
dell’epicentro di un terremoto dai
sismogrammi di tre stazioni sismiche
Spiegare perché la miglior difesa dai
terremoti si basi sulla prevenzione
piuttosto che sulla previsione
Comprendere
come
prove
sperimentali abbiano determinato il
passaggio dal modello atomico di
Thomson a quello di Rutherford
Spiegare come la composizione del
nucleo determina l’identità chimica
dell’atomo
Spiegare come il diverso numero di
neutroni, per un dato elemento,
influenza la massa atomica relativa
Utilizzare i numeri quantici per
descrivere gli elettroni di un atomo
Attribuire a ogni corretta terna di
CHIMICA 1
La quantità chimica: la mole
Le masse atomiche e le masse molecolari
Contare per moli
CHIMICA
2
Le particelle dell’atomo
La scoperta dell’elettrone
L’esperimento di Rutherford e la scoperta del
nucleo
Il numero atomico
Gli isotopi e le trasformazioni nucleari
Individua re i punti di forza e le criticità
del modello di Rutherford
Utilizzare Z e A per stabilire quanti
nucleoni ed elettroni siano presenti
nell’atomo di una determinata specie
atomica e viceversa
Descrivere la massa atomica come valore
medio in funzione della composizione
isotopica dell’elemento
CHIMICA
3
La struttura dell’atomo
L’atomo di Bohr
La doppia natura dell’elettrone
Distinguere
tra
comportamento
ondulatorio
e
corpuscolare
della
radiazione elettromagnetica.
Mettere in relazione i tipi di attività
alla morfologia degli edifici vulcanici
Individua le conseguenze di una
imponente eruzione sul clima.
Utilizzare la tabella delle masse
atomiche per determinare le masse
molecolare/peso formula e molare di
una sostanza
Applicare le relazioni stechiometriche
che permettono il passaggio dal
mondo macroscopico al mondo
microscopico
Numeri quantici e orbitali
Riconoscere che il modello atomico di
Bohr ha come fondamento sperimentale
l’analisi spettroscopica della radiazione
emessa dagli atomi.
Comprendere come la teoria di de Broglie
e il principio di indeterminazione siano
alla base di una concezione probabilistica
della materia
Essere consapevole dell’esistenza di livelli
e sottolivelli energetici e della loro
disposizione in ordine di energia
crescente verso l’esterno
Utilizzare la simbologia specifica e le
regole di riempimento degli orbitali per la
scrittura delle configurazioni elettroniche
di tutti gli atomi
Descrivere le principali proprietà di
metalli, semimetalli e non metalli
Individuare la posizione delle varie
famiglie di elementi nella tavola periodica
Spiegare la relazione fra Z, struttura
elettronica e posizione degli elementi
sulla tavola periodica
Comprendere che la legge della
periodicità è stata strumento sia di
classificazione sia di predizione di
elementi
numeri quantici il corrispondente
orbitale.
Scrivere la configurazione degli atomi
polielettronici in base al principio di
Aufbau, di Pauli e alla regola di Hund
CHIMICA
4
Il sistema periodico
La tavola degli elementi
Gruppi e periodi
Le proprietà periodiche degli elementi
Metalli, non metalli e semimetalli
Classificare un elemento sulla base
delle sue principali proprietà , della
posizione che occupa nella tavola
periodica e della sua struttura
elettronica
Spiegare gli andamenti delle proprietà
periodiche degli elementi nei gruppi e
nei periodi
CHIMICA
5
I legami chimici:
Covalente omopolare, covalente eteropolare,
ionico, dativo, metallico
Le forze intermolecolari
Distinguere e confrontare i diversi legami
chimici (ionico, covalente, metallico)
Stabilire in base alla configurazione
elettronica esterna il numero e il tipo di
legami che un atomo può formare
Definire la natura di un legame sulla base
della differenza di elettronegatività
Prevedere, in base alla posizione nella
tavola periodica, il tipo di legame che si
può formare tra due atomi.
Riconoscere il tipo di legame esistente
tra gli atomi, data la formula di alcuni
composti
Scrivere la struttura di Lewis di
semplici specie chimiche che si
formano per combinazione dei primi
20 elementi
Individuare le cariche parziali in un
legame covalente polare
CHIMICA
6
Classificazione e nomenclatura dei composti
La valenza ed il numero di ossidazione
Nomenclatura e proprietà dei composti binari
e dei composti ternari
Classificare le principali categorie di
composti inorganici in binari/ternari,
ionici/molecolari
Raggruppare gli ossidi in base al loro
comportamento chimico
Raggruppare gli idruri in base al loro
comportamento chimico
Applicare le regole della nomenclatura
IUPAC e tradizionale per assegnare il
nome a semplici composti e viceversa
Scrivere le formule di semplici composti
Scrivere la formula di sali ternari
Assegnare il nome IUPAC e
tradizionale ai principali composti
inorganici
Utilizzare il numero di ossidazione
degli elementi per determinare la
formula di composti
Scrivere la formula di un composto
ionico ternario utilizzando le tabelle
degli ioni più comuni
CHIMICA
7
Le soluzioni
Le soluzioni acquose
I soluti e gli elettroliti
La concentrazione delle soluzioni
Le proprietà colligative
Interpretare i processi di dissoluzione in
base alle forze intermolecolari che si
possono stabilire tra le particelle di soluto
e di solvente
Conoscere i vari modi di esprimere le
concentrazioni delle soluzioni
Comprendere le proprietà colligative delle
soluzioni
Riconoscere la natura del soluto in
base a prove di conducibilità elettrica
Determinare la massa molare di un
soluto a partire da valori
delle
proprietà colligative
Stabilire in base ad un grafico, le
condizioni necessarie per ottenere una
soluzione satura
CHIMICA
8
Le reazioni chimiche
Equazioni chimiche
Calcoli stechiometrici
Velocità ed equilibrio di una reazione
Keq
Il principio di Le Chatelier
Bilanciare una reazione chimica
Descrivere la relazione tra velocità di
reazione e concentrazione dei reagenti
Spiegare la cinetica di reazione alla luce
della teoria degli urti
Definire il ruolo di un catalizzatore in
relazione all’energia di attivazione di una
reazione
Descrivere l’equilibrio delle reazioni
reversibili
Comprendere che il valore di Keq di un
Utilizzare i coefficienti stechiometrici
per la risoluzione di problemi che
chiedono
di
determinare
massa/volume delle specie chimiche
coinvolte
Riconoscere il reagente limitante e
determina la resa di una reazione
Interpretare i grafici delle variazioni
delle
concentrazioni
delle
concentrazioni delle specie coinvolte
in una reazione chimica
sistema chimico non
concentrazioni iniziali
CHIMICA
9
Le teorie sugli acidi e le basi: Arrhenius,
Bronsted e Lowry; Lewis
La ionizzazione dell’acqua e Kw
Il pH
La neutralizzazione
La titolazione
CHIMICA
10
Le ossidoriduzioni
Le pile
Le celle elettrolitiche
dipende
dalle
Classificare correttamente una sostanza
come acido/base di Arrhenius, Brönsted –
Lowry, Lewis
Assegnare il carattere acido o basico di
una soluzione in base ai valori di [H+] o
[OH-]
Calcolare
il
pH
conoscendo
la
concentrazione delle soluzioni acide o
basiche
Conoscere l’uso degli indicatori in
soluzione per indagare le proprietà acide
o basiche di una soluzione
Riconoscere in una reazione di
ossidoriduzione, l’agente che si ossida e
quello che si riduce
Scrivere le equazioni redox bilanciate sia
in forma molecolare sia in forma ionica
Comprendere che le reazioni redox
spontanee possono generare un flusso di
elettroni
Applicare la legge dell’azione di massa
Riconosce
il
carattere
endo/esotermico di una reazione nota
la
dipendenza
di
Keq
dalla
temperatura
Stabilire il senso in cui procede una
reazione noti i valori di Keq e il
carattere eso o endotermico di una
reazione
Valutare gli effetti sull’equilibrio della
variazione di uno dei parametri
indicati dal principio di Le Châtelier
Individua il carattere acido, basico o
neutro di una soluzione sulla base
della colorazione della cartina
indicatrice
Utilizza la neutralizzazione per operare
la titolazione di una soluzione a
concentrazione non nota
Spiegare il funzionamento della pila
Daniell
Collegare la posizione di una specie
chimica nella tabella dei potenziali
standard alla sua capacità riducente
Stabilire confronti fra le celle
galvaniche e le celle elettrolitiche
Comprendere
l’importanza
delle
reazioni redox nella produzione di
energia elettrica
CRITERI METODOLOGICI
L'insegnamento della disciplina sarà condotto in modo da suscitare negli allievi l'interesse per i
fenomeni fisici e chimici che si verificano in natura. Si cercherà di stimolare gli allievi a seguire, per
quanto possibile, il cammino della ricerca e della scoperta, traendo spunto per riflessioni fruttuose
anche delle informazioni dei mass- media e stimolando la discussione per poter, attraverso il confronto
e le osservazioni, giungere ad una teorizzazione dei concetti e ad una loro più diretta assimilazione.
Oltre alla spiegazione in classe e all'uso del libro di testo cercherò di utilizzare il materiale didattico a
disposizione della scuola. Verrà inoltre utilizzato il laboratorio di biologia per osservazioni
microscopiche.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Le verifiche saranno articolate in diversi momenti: un momento distensivo durante il quale gli allievi
saranno chiamati ad esporre in modo ampio ed articolato le conoscenze acquisite, un momento breve
dove per via sintetica si accerterà il grado di conoscenza e l'assiduità nello studio; inoltre verranno fatti
saltuariamente dei test oggettivi e dei questionari a risposta aperta per la verifica degli obiettivi di una
unità didattica, per saggiare il livello della classe e le difficoltà di acquisizione dei contenuti e per
permettere agli alunni con difficoltà espositive di dimostrare i contenuti appresi.
Per la misurazione delle verifiche verrà adottata la griglia di valutazione approvata dal C.D. e presente
nel POF.
Nella valutazione degli allievi, terrò conto del grado di conoscenza acquisito dall'allievo, della
chiarezza espositiva e dell'uso del linguaggio scientifico appropriato, della capacità di rielaborazione
critica dei contenuti nonché dell'impegno dimostrato nell'attività scolastica e nell'applicazione allo
studio.