DISTROFIE MUSCOLARI E RICERCA TRASLAZIONALE test

Bari 25 Febbraio 2011
GIORNATA PUGLIESE su FARMACO E PRODOTTI per la SALUTE
II EDIZIONE
“IL FARMACO PER DIAGNOSI PRECOCI E MALATTIE RARE”
DISTROFIE MUSCOLARI E RICERCA TRASLAZIONALE
test farmacologici pre-clinici in modelli animali
Annamaria De Luca
Sezione di Farmacologia
Dipartimento Farmacobiologico
Facoltà di Farmacia
Università degli Studi di Bari
Italia
Distrofie muscolari
• Miopatie rare a carattere degenerativo
progressivo che colpiscono la popolazione
pediatrica e adulta
• Altamente invalidanti e con alti costi sociali e
sanitari
• Trials clinici difficili a causa del ristretto
numero di pazienti
• Patologie orfane
A
A
Bushby et al., The Lancet, 2009
B
C
Distrofie muscolari
• Miopatie rare a carattere degenerativo
progressivo che colpiscono la popolazione
pediatrica e adulta
• Altamente invalidanti e con alti costi sociali e
sanitari
• Trials clinici difficili a causa del ristretto
numero di pazienti
• Patologie orfane
Modelli animali (spontanei, transgenici, indotti):
una grande opportunità per la ricerca preclinica di nuove terapie
Distrofia muscolare di Duchenne
Cell 51(6):919-28, 1987
Dystrophin: the protein product of the Duchenne
muscular dystrophy locus
Hoffman EP, Brown RH Jr, Kunkel LM.
• Miopatia ereditaria legata al
cromosoma X
• 1/3500 bambini maschi nati
vivi
• Progressiva degenerazione
muscolare con severa debolezza
e fatica
• Esordio tra 3-5 anni e perdita
Wells et al., Exp Rev. Mol. Med., 2002
di deambulazione autonoma
~ 10 anni
• Morte intorno ai 20-30 anni
(compromissione cardiorespiratoria)
• Altre caratteristiche cliniche
Elevati livelli enzima creatina chinasi nel plasma
Cardiomiopatia dilatativa
Ritardo mentale
Insufficienza respiratoria
Scoliosi
Normale
Distrofico
Farmacoterapia della distrofia muscolare di Duchenne
Glucocorticoidi: unici farmaci utilizzati in clinica
• Prednisone
• Prednisolone
• Deflazacort
Riduzione dei sintomi
Prolungamento della deambulazione
Drachman DB, Toyka KV, Myer E.
Prednisone in Duchenne muscular dystrophy.
Lancet. 1974 Dec 14;2(7894):1409-12
Più di 30 anni di studi pre-clinici e
clinici per comprenderne il meccanismo
d’azione nel muscolo distrofico
ed individuare strategie per
ridurre gli effetti collaterali
Straathof CS, Overweg-Plandsoen WC, van den Burg GJ, van der Kooi AJ, Verschuuren JJ, de Groot IJ.
Prednisone 10 days on/10 days off in patients with Duchenne muscular dystrophy.
J Neurol. 2009 May;256(5):768-73.
Sforzi verso la terapia della distrofia muscolare di Duchenne
Curativi
Terapie genica
Strategie di correzione post-trascrizionale
• Salto di esoni (oligonucleotidi antisenso)
• Lettura forzata di codoni di stop
prematuro (ataluren, gentamicina, etc)
Terapie cellulari
Problemi tecnici e immunologici
Effetti mutazione-specifici
Trasformazione di DMD in BMD
Necessità di terapie concomite
per aumentare efficienza e
pazienti interessati
“Disease modifier” e/o Sintomatici
Farmaci nuovi e/o già disponibili per:
• Aumentare proteine vicarianti (utrofina)
• Contrastare cascata patogenetica
• Controllare sintomi e/o complicanze
(glucocorticoidi, immunosoppressori, beta-bloccanti,
Ace inibitori etc)
Rapporto rischio/beneficio
Tempi per registrazione (nuovi)
Potenzialmente utili per tutti i
pazienti DMD e BMD e adiuvanti
in strategie curative
Necessità di un modello animale predittivo per facilitare la trasferibilità del dato
“from bench to bedside”
Modelli animali nel processo di “drug discovery”
Comprensione dei meccanismi patogenetici ed identificazione di bersagli farmacologici
Ricerca di potenziali farmaci
Meccanismo
d’azione
POC
In-silico
approach
Valutazione farmacologica in test cellulari e tissutali
Valutazione dell’effetto del farmaco nel modello animale
Clinical trials
Necessità di un modello animale predittivo per facilitare la trasferibilità del dato
“from bench to bedside”
Distrofia muscolare di Duchenne
Cell 51(6):919-28, 1987
Dystrophin: the protein product of the Duchenne
muscular dystrophy locus
Hoffman EP, Brown RH Jr, Kunkel LM.
Topo mdx
Wells et al., Exp Rev. Mol. Med., 2002
Golden retriver distrofico (GRMD)
Normale
Omologia genetica e biochimica: difetto sul gene per la
distrofina sul cromosoma X e assenza della proteina
Distrofico
Il topo MDX come modello di DMD
Assenza di distrofina
CARATTERISTICHE: fenotipo benigno della m
risolutiva rigenerazione
Vantaggi
• Geneticamente e biochimicamente omologo a DMD
• Presenta di tipici marcatori della patologia
TOPO MDX ESERCITATO  progressione più se
• Pratico per test farmacologici e per manipolazioni geniche
malattia
modello di degeneraz
Svantaggi
• Fenotipo benigno della patologia:
Normale durata vita
Assenza di invalidità macroscopiche
Efficace rigenerazione muscolare
• Elevata variabilità inter-individuale nella progressione della patologia
Modello predittivo per test pre-clinici?
La nostra strategia: il topo mdx esercitato
OBIETTIVO:
aggravare il fenotipo sulla base
della suscettibilità meccanica dei
muscoli carenti di distrofina
Modified from Granchelli et al., Neuromuscular Disord. 2000
(http://www.treat-nmd.eu/research/preclinical/dmd-sops/)
La nostra strategia: il topo mdx esercitato
Presenza dei tipici marcatori “clinici” della condizione distrofica “utili
per valutazione di efficacia di farmaci e altre strategie terapeutiche
Parametri di interesse clinico
Debolezza e fatica in vivo (simile al “6 minute walk test” usato in clinica)
Elevati livelli plasmatici di CK ed LDH
Forza muscolare ex vivo
Segni istopatologici
Exhaustion test
Parametri cellulari e molecolari indici della patologia e/o dei meccanismi
d’azione di farmaci
- Alterazioni funzione di canali coinvolti nella meccanotransduzione (Ca2+, Cl-)
- Alterazione omeostasi del calcio
- Espressione di citochine pro-infiammatorie e profibrotiche
- Suscettibilità alla contrazione eccentrica
Test pre-clinici nelle distrofie muscolari
Batteria di test ed approccio multidisciplinare
IN VIVO - metodiche comportamentali e di fisiologia sistematica
Peso corporeo, funzioni vitali, test di resistenza alla fatica, test di coordinazione motoria e di
raddrizzamento, forza degli arti, etc
EX VIVO – Diversi muscoli scheletrici e altri tessuti
Studi funzionali
Contrazione isometrica ed eccentrica di singoli muscoli
Microspettrofluorimetria con fura-2 per omeostasi del calcio
Accoppiamento eccito-contrattile (elettrofisiologia mediante microelettrodi)
Funzione di canali ionici (cell-attached patch clamp)
Biochimica e Biologia Molecolare
Spettrofotometria, ELISA, real-time PCR, etc
Istologia ed immunoistochimica
Segni di patologia (fibre centronucleate, fibre rigeneranti, area non-muscolare, necrosi)A
e identificazione di biomarcatori (citochine, ROS, etc)
(in collaborazione con Prof. Beatrice Nico e Prof. Monica Montagnani)
A
B
Test pre-clinici nelle distrofie muscolari
Sezione di Farmacologia
Dipartimento Farmaco-Biologico
Facoltà di Farmacia
Prof. Diana Conte
Annamaria DE LUCA
Studi funzionali e biochimici in vivo
ed ex vivo
Anna COZZOLI
Roberta CAPOGROSSO
Valeria SBLENDORIO
Karina LITVINOVA
Duchenne muscular dystrophy
and other dystrophies
Robert GRANGE
Molecular Biology
Giulia CAMERINO
Elettrofisiologia e
microspettrofluorimetria
Sabata PIERNO
Antonella LIANTONIO
Michela DE BELLIS
Jean-François ROLLAND
Bodvael FRAYSSE
Marilena DINARDO
Antonella SCARAMUZZI
Studenti
Vincenzo GIANNOTTA
Luigi PINTO
Angela POLICELLI
Giuliana BELGIOVINE
Meccanismi patogenetici e potenziali bersagli farmacologici
Ischemia e dismetabolismo
Infiammazione e fibrosi
Alterata omeostasi calcio
• Inadeguata produzione di NO
• Ischemia
• Disaccoppiamento metabolico
• Produzione di specie ossigeno
reattive (ROS)
• Riduzione massa e performance
muscolare
• Danno meccanico sarcolemma
• Infiltrazione macrofagi
• Produzione citochine infiammatorie
• Produzione di ROS
• Attivazione NF-kB
• Produzione citochine pro-fibrotiche
• Attivazione canali meccanosensibili
• Aumento ingresso di calcio
• Attivazione proteasi
• Sofferenza mitocondriale
• Alterazioni contrattili
• Produzione di ROS
Necrosi, insufficiente rigenerazione e fibrosi
FARMACI
Anti-infiammatori/anti-citochine
Ad ampio spettro
Prednisolone
Ciclosporina A
Pentossifillina
Specifici
Etanercept (anti-TNF-a)
Meloxicam (inibitore COX-2)
Anti-calpaina/Anti-ossidanti
Ad azione duplice
BN 82270 e analoghi (Ipsen)
Ad azione specifica
Resveratrolo
Inibitore calpaina-1
Anti-ischemici
Enalapril
Pentossifillina
Anabolizzanti
IGF-1
Nandrolone
Nuovi composti non-steroidei
(SARM)
Aminoacidi/integratori
Resveratrolo
Taurina
Creatine
Dystrophin enhancers
Gentamicina
Utrophin enhancers
Composti di nuova sintesi
Resveratrolo
Somministrazioni croniche in parallelo al
protocollo di esercizio (4-10 settimane)
Risultati pubblicati in:
De Luca et al., J. Pharmacol Exp Ther 2003
Fraysse et al., Neurobiol Dis., 2004
De Luca et al., Am. J Pathol., 2005
Burdi et al., Neuromuscul Dis. 2006
Rolland et al., Neurobiol. Dis. 2006
Pierno et al., Neuropathology Appl. Neurobiol. 2007
Burdi et al., J. Appl. Physiol. 2009
Cozzoli et al., Neuropathology Appl. Neurobiol, 2010
FARMACI – nuove molecole
Collaborazioni con Industrie Farmaceutiche
IPSEN- SCRASS (Francia)
Composti a doppia azione anti-calpaina/anti-ossidante
• BN 82270
• Altri analoghi
Neuromuscular Disorders 16 (2006) 237-248
SUMMIT plc (UK)
Utrophin enhancer
Galapagos (France)
Nuovi composti ad azione anabolizzante
POC
Preclinical
Registrazione di
nuovi farmaci orfani
Meccanismi patogenetici e potenziali bersagli farmacologici
Ischemia e dismetabolismo
Infiammazione e fibrosi
Alterata omeostasi calcio
• Inadeguata produzione di NO
• Ischemia
• Disaccoppiamento metabolico
• Produzione di specie ossigeno
reattive (ROS)
• Riduzione massa e performance
muscolare
• Danno meccanico sarcolemma
• Infiltrazione macrofagi
• Produzione citochine infiammatorie
• Produzione di ROS
• Attivazione NF-kB
• Produzione citochine pro-fibrotiche
• Attivazione canali meccanosensibili
• Aumento ingresso di calcio
• Alterazione omeostasi del calcio
• Sofferenza mitocondriale
• Alterazioni contrattili
• Produzione di ROS
Necrosi, insufficiente rigenerazione e fibrosi
Farmaci e parametri sensibili
Gentamicina
Prednisolone
Ciclosporina A
Pentossifillina
Etanercept
Meloxicam
Enalapril
Ischemia e dismetabolismo
Infiammazione e fibrosi
Alterata omeostasi calcio
• Inadeguata produzione di NO
• Ischemia
• Disaccoppiamento metabolico
• Produzione di specie ossigeno
reattive (ROS)
• Riduzione massa e performance
muscolare
• Danno meccanico sarcolemma
• Infiltrazione macrofagi
• Produzione citochine infiammatorie
• Produzione di ROS
• Attivazione NF-kB
• Produzione citochine pro-fibrotiche
• Attivazione canali meccanosensibili
• Aumento ingresso di calcio
• Alterazione omeostasi del calcio
• Sofferenza mitocondriale
• Alterazioni contrattili
• Produzione di ROS
Necrosi
fibrosi
NF-KB
CK
ROS
forza in vivo
Funzione canali al cloro
Farmaci e parametri sensibili
Gentamicina
Prednisolone
Ciclosporina A
Pentossifillina
Etanercept
Meloxicam
Enalapril
IGF-1
Nandrolone
Resveratrolo
Taurina
Ischemia e dismetabolismo
Infiammazione e fibrosi
Alterata omeostasi calcio
• Inadeguata produzione di NO
• Ischemia
• Disaccoppiamento metabolico
• Produzione di specie ossigeno
reattive (ROS)
• Riduzione massa e performance
muscolare
• Danno meccanico sarcolemma
• Infiltrazione macrofagi
• Produzione citochine infiammatorie
• Produzione di ROS
• Attivazione NF-kB
• Produzione citochine pro-fibrotiche
• Attivazione canali meccanosensibili
• Aumento ingresso di calcio
• Alterazione omeostasi del calcio
• Sofferenza mitocondriale
• Alterazioni contrattili
• Produzione di ROS
Fatica
Rigenerazione
forza in vivo
ROS
fibrosi
Farmaci e parametri sensibili
Gentamicina
Prednisolone
Ciclosporina A
Pentossifillina
Etanercept
Meloxicam
Enalapril
IGF-1
Nandrolone
Resveratrolo
Taurina
Pentossifillina
Taurina
PDN+Taurina
Ischemia e dismetabolismo
Infiammazione e fibrosi
Alterata omeostasi calcio
• Inadeguata produzione di NO
• Ischemia
• Disaccoppiamento metabolico
• Produzione di specie ossigeno
reattive (ROS)
• Riduzione massa e performance
muscolare
• Danno meccanico sarcolemma
• Infiltrazione macrofagi
• Produzione citochine infiammatorie
• Produzione di ROS
• Attivazione NF-kB
• Produzione citochine pro-fibrotiche
• Attivazione canali meccanosensibili
• Aumento ingresso di calcio
• Alterazione omeostasi del calcio
• Sofferenza mitocondriale
• Alterazioni contrattili
• Produzione di ROS
Normalizzazione
processo
eccito-contrattile
Attivita’ canali
meccanosensibili
ROS
forza in vivo
Ca2+
Importanza di trattamenti combinati
In vitro
Un parziale aumento di distrofina è
insufficiente a contrastare l’attività dei
canali meccanosensibili
I canali possono essere il
bersaglio diretto di farmaci quali
la pentossifillina
In vivo
De Luca et al., Neurobiol. Dis. 2008
Rolland et al., Neurobiol. Dis. 2006
From bench to bedside
I risultati pre-clinici incoraggiano test clinici in pazienti DMD con i farmaci più promettenti
Neurobiol Dis. 2006;24 (3):466-74.
Overactivity of exercise-sensitive cation channels and their
impaired modulation by IGF-1 in mdx native muscle fibers:
beneficial effects of pentoxifylline .
Rolland JF, De Luca A, Burdi R, Andreeetta F, Confalonieri P, Conte Camerino D
J Appl Physiol. 106: 1311-24, 2009
Multiple pathological events in exercised dystrophic mdx
mice are targeted by pentoxifylline: outcome of a large array
of in vivo and ex vivo tests.
Burdi R, Rolland JF, Fraysse B, Litvinova K, Cozzoli A, Giannuzzi V,
Liantonio A, Camerino GM, Sblendorio V, Capogrosso RF, Palmieri B,
Andreetta F, Confalonieri P, De Benedictis L, Montagnani M, De Luca A.
Neurobiol Dis. 2008;32(2):243-53.
Gentamicin treatment in exercised mdx mice:
Identification of dystrophin-sensitive pathways and
evaluation of efficacy in work-loaded dystrophic muscle
De Luca A, Nico B, Rolland JF, Cozzoli A, Burdi R, Mangieri D, Giannuzzi V, Liantonio A,
Cippone V, De Bellis M, Nicchia GP, Camerino GM, Frigeri A, Svelto M, Conte Camerino D.
Am J Pathol. 2005;166(2):477-89.
A multidisciplinary evaluation of the effectiveness of
cyclosporine A in dystrophic mdx mice
De Luca A, Nico B, Liantonio A, Didonna MP, Fraysse B, Pierno S, Burdi R, Mangieri D,
Rolland JF, Camerino C, Zallone A, Confalonieri P, Andreetta F, Arnoldi E, CourdierFruh I, Magyar JP, Frigeri A, Pisoni M, Svelto M, Conte Camerino D.
Le differenze tra i dati pre-clinici e clinici possono essere comprese e superate da una
stretta collaborazione tra ricercatori di base e clinici, industrie farmaceutiche e charities
Come accelerare la ricerca traslazionale?
Task-force internazionale per migliorare la trasferibilità dei dati pre-clinici
• Analisi dei modelli animali
• Identificazione dei parametri di maggior interesse per la clinica
• Consenso sulle procedure sperimentali
• Valutazione del peso delle variabili
• Riduzione della frammentazione degli sforzi
• Maggiori scambi e confrontabilità dei risultati
Come accelerare la ricerca traslazionale?
http://www.treat-nmd.eu/research/preclinical/SOPs
Neurobiol Dis. 2008 Jul;31(1):1-19.
Towards developing standard operating procedures for pre-clinical
testing in the mdx mouse model of Duchenne muscular dystrophy.
Grounds MD, Radley HG, Lynch GS, Nagaraju K, De Luca A.
Neuromuscul Disord. 2009 Jul;19(7):502-6.
Developing standard procedures for murine and canine efficacy studies of DMD
therapeutics: report of two expert workshops on "Pre-clinical testing for Duchenne
dystrophy": Washington DC, October 27th-28th 2007 and Zürich, June 30th-July 1st 2008.
Nagaraju K, Willmann R; TREAT-NMD Network and the Wellstone Muscular Dystrophy Cooperative Research Network.
Amyotroph Lateral Scler. 2010;11(1-2):38-45.
Guidelines for preclinical animal research in ALS/MND: A consensus meeting
Ludolph AC, Bendotti C, Blaugrund E, Chio A, Greensmith L, Loeffler JP, Mead R, Niessen HG, Petri S, Pradat PF,
Robberecht W, Ruegg M, Schwalenstöcker B, Stiller D, van den Berg L, Vieira F, von Horsten S.
Come accelerare la ricerca traslazionale?
TREAT-NMD Advisory Committee for Therapeutics (TACT)
Core Committee
9 Componenti
Extended Committee
34 componenti
La commissione valuta il potenziale terapeutico di farmaci in base ai dati pre-clinici
disponibili, ed assiste il TREAT-NMD nella prioritarizzazione di trials clinici.
TACT si occupa inolte di aspetti cruciali per la trasferibilità del dato
from bench to bedside:
PD, PK , aspetti regolatori e considerazioni di mercato
http://www.treat-nmd.eu/about/governance/TACT/
TOPO MDX
Modello murino spontaneo della DMD
Assenza di distrofina
CARATTERISTICHE: fenotipo benigno della malattia per
risolutiva rigenerazione muscolare
TOPO MDX ESERCITATO  progressione più severa della
malattia
modello di degenerazione muscolare
Grazie per l’attenzione
DISTROFIE MUSCOLARI E RICERCA TRASLAZIONALE: test farmacologici pre-clinici
in modelli animali
Annamaria De Luca, Sezione di Farmacologia, Dipartimento Farmacobiologico, Facoltà di
Farmacia, Università di Bari “A. Moro”
Le distrofie muscolari sono miopatie rare di origine genetica a carattere degenerativo progressivo
che colpiscono la popolazione pediatrica e/o adulta. Ad oggi sono note circa 40 forme di distrofia,
ciascuna legata a difetti in specifici geni e con diverso fenotipo, incidenza e modalità di
trasmissione. Le distrofie muscolari sono patologie croniche invalidanti con alti costi sociali e
sanitari diretti ed indiretti. Al momento, tali patologie non hanno cura ed i trial clinici sono difficili
a causa della loro natura di patologie rare.
Per tale motivo la ricerca pre-clinica su modelli animali rappresenta un’importante opportunità sia
per la comprensione delle patologie che per l’identificazione di nuove strategie terapeutiche.
Particolarmente studiata a livello pre-clinico, anche nei laboratori di Farmacologia della Facoltà di
Farmacia di Bari è la distrofia muscolare di Duchenne (DMD), senz’altro la forma più frequente di
distrofia muscolare (1/3500 bambini maschi nati vivi). La DMD è dovuta a difetti ereditari o
sporadici del gene della distrofina, presente sul cromosoma X, che determinano l’assenza della
proteina, o la presenza di una forma troncata meno funzionante (che determina la più lieve Distrofia
muscolare di Becker). L’assenza di distrofina, proteina sub-sarcolemmale, determina un mancato
link tra il citoscheletro intracellulare e la matrice extracellulare rendendo quindi la fibra muscolare
particolarmente suscettibile allo stress della contrazione ed innescando i processi degenerativi. La
patologia ha esordio nella prima infanzia e porta a progressiva perdita della funzione muscolare ed a
morte prematura per complicanze cardio-respiratorie.
Al momento gli unici farmaci utilizzati in clinica sono i glucocorticoidi, che riducono i sintomi e
prolungano il periodo di deambulazione autonoma nei bambini DMD. Tuttavia il loro uso è gravato
da numerosi effetto collaterali, soprattutto a livello cardiaco e osteoarticolare, che giustifica
l’intensa ricerca di strategie più efficaci e sicure.
La ricerca internazionale è particolarmente attiva nella ricerca di nuove terapie. Le strategie
“curative” sono mirate a sostituire e/o correggere il gene difettoso, mediante diversi approcci (dalla
terapia genica ad oligonucleotidi per il salto di esoni). Tali terapie tuttavia sono spesso mutazione
specifiche (e quindi applicabili sono ad un certo numero di pazienti DMD) o portano alla
trasformazione di DMD in un fenotipo Becker. Ciò implica la necessità di concomitanti terapie
farmacologiche, mirate a controllare i sintomi residui e/o le risposte immunologiche sviluppate
verso il nuovo prodotto genico. La ricerca farmacologica è focalizzata ad identificare farmaci in
grado di contrastare gli eventi patogenetici e migliorare il decorso della patologia in tutti i pazienti
DMD. Per tutte le strategie terapeutiche in studio è necessario utilizzare un modello animale che sia
predittivo della patologia e che possa quindi facilitare il trasferimento del dato pre-clinico all’uomo.
Un adeguato modello animale consente infatti l’identificazione di nuovi bersagli farmacologici e
permette di indirizzare la ricerca di nuovi farmaci. I test pre-clinici in vitro e successivamente in
vivo nel modello animale, consentono la validazione del bersagli nonché la valutazione di efficacia.
Il topo mdx, omologo della DMD dal punto di vista genetico e biochimico, è sicuramente il modello
più utilizzato in laboratorio. Tuttavia, e per motivi ancora poco chiari, il topo mdx mostra un
fenotipo lieve della patologia se paragonato al paziente DMD che può complicare l’interpretazione
di test farmacologici.
Per tali motivi, la nostra strategia consiste da diversi anni nell’aggravare la progressione della
patologia del topo mdx mediante un protocollo cronico di esercizio su treadmill, standardizzato ed
accettato a livello internazionale, sulla base della suscettibilità dei muscoli deficienti di distrofina
all’attività contrattile.
Il modello presenta marcatori tipici della condizione distrofica, utili sia per monitorare la
progressione della patologia che per valutare l’efficacia di farmaci.
A tal fine viene utilizzato un approccio multidisciplinare sia in vivo che ex vivo che consente la
valutazione degli effetti di farmaci a livello funzionale, biochimico e morfologico.
Tale approccio multidisciplinare prevede la collaborazione e l’integrazione di diversi team di
ricercatori all’interno della Sezione di Farmacologia, oltre che la preziosa partecipazione di colleghi
esterni.
I meccanismi patogenetici scatenati dalla mancanza di distrofina sono complessi e spesso
interconnessi e possono semplicisticamente essere riassunti in tre meccanismi fondamentali: a)
ischemia e dismetabolismo, b) infiammazione cronica e fibrosi e c) alterazione dell’omeostasi del
calcio. All’interno di questi meccanismi è possibile individuare un numero crescente di bersagli
farmacologici.
Negli ultimi 10 anni, e soprattutto nell’ambito di progetti finanziati da Telethon, abbiamo quindi
valutato, mediante trattamenti cronici nel modello animale, gli effetti di diversi farmaci in grado di
agire sugli eventi patogenetici mediante diversi meccanismi d’azione. La maggior parte dei farmaci
testati sono già disponibili sul mercato ed hanno quindi un profilo tossicologico noto. Ciò al fine di
accelerare il trasferimento del dato dall’animale al paziente.
In altri casi, il nostro approccio sperimentale ha richiamato l’attenzione di industrie farmaceutiche
per le valutazioni di efficacia di farmaci di nuova sintesi, procedura necessaria per la preparazione
dei dossier registrativi per farmaci orfani.
Tenendo quindi presenti i diversi meccanismi patogenetici, i nostri studi hanno permesso di
evidenziare la possibilità di modulazione selettiva dei diversi processi, e dei relativi parametri
sensibili, in relazione al meccanismo d’azione, dando anche maggior forza all’importanza di terapie
combinate e fornendo indicazioni chiare a riguardo.
I risultati dei test pre-clinici incoraggiano i successivi trials clinici, tuttavia, non sempre si apprezza
una chiara sovrapposizione di effetti tra modello animale e paziente.
Al fine di migliorare la trasferibilità dei dati dall’animale all’uomo, di importanza fondamentale per
le patologie rare, la comunità scientifica internazionale, sotto l’egida del network internazionale
TREAT-NMD, ha creato una task-force, per la migliore comprensione dei modelli animali di
patologie neuromuscolari rare e per creare quindi linee-guida ed un ampio consenso circa le
procedure sperimentali più predittive. Tale sforzo si completa con le attività del TACT, una
commissione che raggruppa diverse competenze al fine di analizzare criticamente i dati pre-clinici e
creare delle priorità per i trials clinici sui pazienti. La lunga attività scientifica nel campo e gli
approcci utilizzati ci hanno permesso di essere coinvolti attivamente in queste importanti attività.