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L’ASSOCIAZIONE ITALIANA
GASTROENTEROLOGI
ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI
OSPEDALIERI
PRESENTA:
L’ECOENDOSCOPIA
COS’È E A COSA SERVE
AIGO PER I
PAZIENTI:
INFORMAZIONE SANITARIA
A CURA DELLE
COMMISSIONI AIGO
L’ECOENDOSCOPIA
Cos’è l’ecoendoscopia?
L’ecoendoscopia (EUS) è una metodica diagnostica che nasce nei primi anni ottanta e combina in sé
due tecniche molto usate in ambito gastreonterologico, l’ecografia e l’endoscopia. Rispetto
all’endoscopia tradizionale, che si limita all’esplorazione del rivestimento più superficiale (mucoso)
dell’organo interessato, l’EUS permette di ottenere informazioni di tutta la struttura di parete
(mucosa, sottomucosa e sierosa) del tubo digerente (esofago, stomaco, duodeno, retto) e delle
strutture ad esso adiacenti (mediastino, pancreas e vie biliari).
In cosa consiste?
Tale metodica si avvale dell’utilizzo di ecoendoscopi, cioè di endoscopi alla cui estremità è applicato un
trasduttore ecografico ad alta frequenza, il tutto collegato a una colonna di video endoscopia e ad un
ecografo. Ci sono vari tipi di ecoendoscopi:
a scansione radiale
a scansione lineare o settoriale
minisonde ultracanalari.
Cosa differenzia i vari tipi di ecoendoscopi?
- L’ecoendoscopio radiale permette una diagnostica trasversale di 360°, cioè acquisisce
un’immagine ecografica perpendicolare rispetto al canale di 360°. Con tale strumento non è
possibile fare ago aspirati o biopsie.
- L’econdoscopio lineare o settoriale permette una diagnostica settoriale, presenta un canale nel
quale è possibile introdurre aghi dedicati per biopsie (FNA/FNB).
- Le minisonde intracanalari possono essere introdotte attraverso il canale di un endoscopio in
modo da ottenere immagini ecografiche ad alta frequenza fino a una profondità di 2cm.
Quali sono le indicazioni a questo esame?
- Stadiazione loco regionale dei tumori del tubo digerente (tumore esofago, tumore stomaco,
Linfoma gastrico, tumore retto). L’ecoendoscopia studia l’infiltrazione di parete (T) della
neoplasia e visualizza la presenza di metastasi linfonodali (N);
- Studio delle lesioni sottomucose del tubo digerente (leiomiomi, lipomi, cisti, varici, tumori
neuroendocrini, tumori mesenchimali);
- Studio delle patologie del retto (tumori, ascessi, fistole);
- Studio completo delle patologie del pancreas (Ca pancreas, lesioni solide, lesioni cistiche,
lesioni infiammatorie) ed interventistica sul pancreas (drenaggio pseudo cisti pancreatiche,
drenaggio di raccolte, ecc…);
- Studio delle vie biliari e loro patologie (litiasi del coledoco, neoplasie vie biliari extraepatiche,
cisti);
- Studio del mediastino e delle stazioni linfonodali (Ca polmone non a piccole cellule, linfoma,
ecc….);
- Terapia palliativa per il dolore da pancreatite cronica e Ca pancreas (neurolisi del plesso
celiaco, blocco del plesso celiaco);
- Terapia oncologica (BPC/NPC, instillazione di chemioterapici o impianti di radioterapia nel
tumore).
Ci sono controindicazioni a quest’esame?
La gastroresezione è una controindicazione per lo studio di patologie gastroenteriche alte, poiché lo
strumento sfrutta una cavità virtuale che è lo stomaco per esplorare la lesione in esame. Altra
controindicazione, relativa, è la diatesi emorragica, specialmente se si necessita fare delle biopsie (FNA/
FNB). Anche la presenza di vasi interposti tra lo strumento e la lesione da studiare limitano in qualche
modo l’efficacia dell’esame.
Quali sono le complicanze di questa metodica?
L’ecoendoscopia è un esame invasivo e certamente presenta delle complicazioni quali la Perforazione
(0-0-4%), Emorragia (0-1,3% se si effettua FNA), Infezione (0-8% se si effettua FNA), Pancreatite,
Diarrea transitoria (in caso di NPC), Febbre (curata con antipiretici).
E’ necessario un ricovero ospedaliero per eseguire quest’esame?
L’esame viene eseguito a seconda del centro in cui si effettua in via ambulatoriale o in regime di dayhospital. Comunque, ogni paziente viene valutato nella sua completezza (esami di laboratorio, esami
strumentali, esame clinico) dallo specialista gastroenterologo che dovrà eseguire l’esame.
Quanto dura l’esame?
L’esame è molto variabile a seconda della patologia da studiare e delle caratteristiche del paziente. E’
un esame operatore dipendente. Di solito la durata varia dai 15 ai 30 minuti per un esame
diagnostico, dai 45 ai 60 minuti nel caso in cui si effettuano biopsie.
L’esame viene eseguito in anestesia?
L’esame viene di solito eseguito in sedo-analgesia, da valutarsi caso per caso.
E’ necessaria una preparazione da parte del paziente prima di fare questo
esame?
Un’ecoendoscopia per lo studio delle patologie mediastiniche e del tubo digerente (escluso il retto)
richiede un digiuno di almeno 8-12 ore dall’esame. Un’ecoendoscopia per lo studio delle patologie
rettali richiede un’adeguata toilette rettale (clisteri evacuativi).
Un antibiotico terapia profilattica è richiesta solo per drenaggio o biopsie di cisti pancreatiche e
biopsie o altri interventi eco endoscopici sul retto.
L’ecoendoscopia ha la stessa valenza di una TAC?
E’ dimostrato scientificamente che la sensibilità e la specificità dell’ecoendoscopia è superiore in alcuni
tumori alla TAC, comunque essa è un esame complementare alla TAC, non sostituibile.
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