Istruzione Operativa Esecuzione ONE REPETITION MAXIMUM (1RM) TEST Data Redazione a cura di Approvato da 8/6/2015 Chiara Tartali Direttivo ARIR Istruzione Operativa Scopo Lo scopo della seguente istruzione operativa è di descrivere la corretta modalità di esecuzione del test 1RM per la valutazione delle forza muscolare massimale. Definizione Il test One-repetition maximum (o 1-Repetition maximum), comunemente abbreviato in 1-RM, è un test da campo che consente di individuare la ripetizione massimale (repetitum maximum) ossia il massimo peso che può essere sollevato una volta soltanto con un determinato movimento o esercizio. La ripetizione massimale è espressione della forza dinamica massimale che il muscolo o il gruppo muscolare indagato riesce ad esprimere. Il test si è dimostrato valido e riproducibile. Esso è considerato il metodo da campo gold standard per la misura della forza muscolare. Per ragioni di sicurezza o in caso di soggetti con malattie croniche (respiratorie, cardiovascolari, cardiache) di grado severo è possibile eseguire una forma modificata di 1-RM, il test delle ripetizioni massimali multiple (multiple RM). In tal caso non si individua il carico che permette una sola ripetizione ma il carico che consente un numero massimo stabilito di ripetizioni, solitamente 4-6 (12-15 nel caso di soggetti particolarmente compromessi). Indicazioni Il test è indicato nel caso in cui sia necessario: - Misurare lo stato funzionale. - Misurare la risposta a un trattamento: pre e post intervento riabilitativo, nutrizionale, medico o chirurgico (ad esempio trapianto polmonare). - Monitorare la gravità del quadro clinico. Controindicazioni - Disturbi nervosi periferici, vascolari o osteo-mio-articolari, a carico del distretto da indagare. Grave ipertensione. Vantaggi - Poco costoso. Setting semplice. È possibile, nella scelta degli esercizi, riprodurre movimenti utili nelle attività di vita quotidiana. Utile per impostare il carico allenante. Istruzione Operativa ARIR Esecuzione ONE REPETITION MAXIMUM (1RM) TEST Pagina 1 Svantaggi - Il test richiede tempo. Il personale deve essere esperto. Spesso sono necessari 2 operatori. Condizioni di eseguibilità e sicurezza Il test si è dimostrato sicuro in soggetti adulti, anziani e in soggetti con patologie croniche di varia natura (tra cui BPCO e FC). È stato dimostrato che la sicurezza è maggiore con l'uso di macchinari i pesi liberi infatti non consentono un completo controllo del movimento e del carico. Pertanto nel caso in cui si utilizzino pesi liberi oppure nel caso in cui sia necessario l’impiego di carichi elevati, come può accadere esaminando grossi gruppi muscolari in soggetti giovani, vi possono essere alcuni rischi per il soggetto esaminato come lesioni a livello muscolare, tendineo o osseo. Va inoltre considerato che alcuni esercizi possono essere rischiosi non solo per il soggetto ma anche per l’operatore. I pesi utilizzati vanno infatti sempre prepararti e riposizionati con sicurezza evitando cadute accidentali dei pesi stessi e/o stress a carico del rachide dell’operatore. Per ridurre i rischi del test è importante rispettare le seguenti regole: - seguire scrupolosamente la procedura di esecuzione del test; - eseguire il test coinvolgendo un secondo operatore; - assicurarsi che il soggetto abbia bene appreso il gesto richiesto, attraverso alcune sedute di familiarizzazione; - se possibile utilizzare macchinari anziché pesi liberi; - eseguire un adeguato riscaldamento prima del test; lo scopo è di aumentare il flusso sanguigno ai muscoli e al tessuto connettivo coinvolti nel test e di ridurre la probabilità di danni all’apparato muscolo scheletrico; - per gruppi muscolari in cui il rischio è più elevato (ad esempio squat, chest press) evitare di raggiungere 1RM ma individuare il peso che consente al massimo 3 ripetizioni; - in soggetti particolarmente deboli o con patologie respiratorie e cardiovascolari di grado severo si consiglia di utilizzare il calcolo delle ripetizioni massimali multiple (multiple RM). Materiale occorrente Per eseguire il test sono necessari manubri, bilanciere, panca, dischi di vario peso (da 1/2 kg a 50 kg). In alternativa il test può essere eseguito con un macchinario specifico (ad esempio leg press, chest press). È utile ricordare che vi sono importanti differenze tra macchinari e pesi liberi. I primi, come descritto in precedenza, presentano il vantaggio di poter lavorare in maggiore sicurezza. I pesi liberi invece presentano i seguenti vantaggi: è più ampia la scelta degli esercizi, i movimenti richiesti sono maggiormente funzionali (riproducono attività di vita quotidiana), agiscono su coordinazione ed equilibrio, possono essere i medesimi esercizi da inserire nei programmi di allenamento per i soggetti che non hanno la possibilità di frequentare palestre attrezzate. Scelta degli esercizi Si consiglia di individuare pochi esercizi che coinvolgano grossi gruppi muscolari. I più utilizzati in ambito sportivo sono la leg press e la chest press. Il primo richiede un macchinario specifico per cui non sempre è realizzabile in ogni setting. Alcuni esempi di esercizi sono riportati nelle figure seguenti. Istruzione Operativa ARIR Esecuzione ONE REPETITION MAXIMUM (1RM) TEST Pagina 2 Preparazione del paziente Nei giorni precedenti il test devono essere eseguite 2-3 sedute di familiarizzazione. Esse hanno lo scopo di istruire il soggetto ad eseguire correttamente gli esercizi, il test va programmato solo quando il soggetto da esaminare è in grado di eseguirli correttamente: range di movimento completo, buona coordinazione, non problemi di equilibrio. Le sedute di familiarizzazione sono inoltre fondamentali per poter individuare 1RM teorico. Al soggetto viene richiesto di eseguire gli esercizi con carichi sub massimali e attraverso l’uso di alcune tabelle è possibile, sulla base del numero di ripetizioni possibili con un determinato carico, individuare l'1RM teorico. Se il soggetto, ad esempio, riesce a spostare 3 kg per un massimo di 10 ripetizioni, in base alla tabella del calcolo indiretto (tabella 1), i 3 kg corrispondono all’incirca al 75% del carico massimo che quindi sarà presumibilmente intorno ai 4 kg. Tabella 1. n° ripetizioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 15 % 1 RM 95 93 90 87 85 83 80 77 75 70 67 65 100 Percentuali dell’1RM in base al numero di ripetizioni effettuate Istruzione Operativa ARIR Esecuzione ONE REPETITION MAXIMUM (1RM) TEST Pagina 3 Va comunque ricordato che la tabella è indicativa. Diversi studi hanno dimostrato che non sempre vie è una perfetta corrispondenza tra il valore dell'1RM teorico in base alla tabella di calcolo dell'1 RM misurato con un test. Procedura 1 RM test Il test consiste nell’esecuzione di uno o più esercizi con carichi progressivamente più elevati, fino ad individuare il carico che può essere spostato per una volta soltanto. Fasi del test: - Riscaldamento: 8-10 ripetizioni degli esercizi scelti con carico intorno al 20% di 1RM teorico, 5 minuti di cyclette a basso carico. Evitare un eccessivo riscaldamento che potrebbe contribuire al precoce affaticamento muscolare e quindi all’inesatta identificazione dell' 1RM. - Riposo di circa 1-2 minuti - 8-10 ripetizioni al 50% di 1RM teorico - Riposo completo: non meno di 3 minuti - 2-3 ripetizioni al 80% i 1RM teorico - Riposo completo: non meno di 3 minuti - Ulteriore incremento del carico fino ad individuare 1RM. Per ogni tentativo richiedere 1-2 ripetizioni. Se il test è eseguito correttamente si dovrebbe individuare 1RM in 3-5 tentativi. Nel caso in cui siano necessari più tentativi si consiglia di ripetere il test in un altro giorno. Troppi tentativi comporterebbero un esaurimento muscolare tale da compromettere la corretta identificazione dell'1RM. Nella scelta degli incrementi del carico va considerato il gruppo muscolare indagato: per piccoli gruppi muscolari e per gli esercizi che coinvolgono gli arti superiori si consigliano piccoli incrementi (1-2 kg), per grandi gruppi muscolari e per esercizi che coinvolgono gli arti inferiori possono essere utilizzati anche incrementi di 5-10 kg. Durante il test va prestata attenzione alla velocità del movimento (3 – 5 secondi in fase concentrica, 2-3 secondi in fase eccentrica). Al soggetto deve essere suggerito di respirare normalmente evitando l’apnea; durante le ripetizioni con carichi vicino al massimale consigliare di inspirare in fase concentrica ed espirare in fase eccentrica. Valutazione dei risultati Una volta individuato l'1RM si consiglia di rapportarlo al peso corporeo. Il valore così ottenuto può essere utilizzato per un confronto intra soggetto, prima e dopo un intervento terapeutico (riabilitativo ma anche medico). Lo stesso dato può essere utilizzato per un monitoraggio nel tempo della forza muscolare; in tal caso è necessario definire la frequenza di ripetizione del test. I confronti inter soggetto e quindi la valutazione della forza rispetto ai valori normali non sempre risulta possibile. Sono infatti disponibili valori di riferimento solo per determinati esercizi, quali la chest press e la leg press, esercizi non sempre facilmente praticabili nei setting clinici. I valori di 1RM hanno un' ulteriore importante applicazione. Essi permettono di impostare un adeguato carico allenante. Nei programmi di forza infatti si consiglia di impostare il carico ad una determinata percentuale di 1RM. In base alla percentuale dell'1RM con cui si decide di lavorare durante un esercizio, nonché in base alla velocità di esecuzione alla durata della pausa tra le ripetizioni e tra le serie si sceglie un il metabolismo prevalentemente coinvolto e quindi l'effetto che l'allenamento produce. Istruzione Operativa ARIR Esecuzione ONE REPETITION MAXIMUM (1RM) TEST Pagina 4 Bibliografia 1. Baechle TR, Earle RW. Essentials of Strength Training and Conditioning (2nd Ed.). Champaign, IL: Human Kinetics, 2000. 2. Brzycki, M. Strength testing - Predicting a one-rep max from a reps-tofatigue. Journal of Physical Education, Recreation and Dance 1993; 64 (1), 88-90. 3. Dong-il Seo 1 , Eonho Kim 2 , Fahs CA, Rossow L, Young K, Ferguson SL, Thiebaud R, Sherk VD, Loenneke JP, Kim D, Lee M, Choi K, Bemben DA, Bemben MG, So WY. Reliability of the one-repetition maximum test based on muscle group and gender. Journal of Sports Science and Medicine 2012; 11, 221-225. 4. Featherstone, J.F., Holly, R.G. and Amsterdam, E.A. Physiologic responses to weight lifting in coronary artery disease. The American Journal of Cardiology 1993; 71, 287-292 5. Kraemer WJ, Ratamess NA, Fry AC, French DN. Strength training: development and evaluation of methodology. 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