Anno 4 - numero 1 Aggiornamento al 11 gennaio 2013 Prezzi alla produzione industriale nell’Area euro – novembre 2012 (7 gennaio) Nel mese di novembre 2012 l’indice dei prezzi alla produzione industriale è diminuito di 0,2 punti percentuali, rispetto al mese precedente, sia nell’Area euro che nell’Ue 27. Su base tendenziale, invece, si è osservato un incremento dello stesso indice, più intenso nell’Area euro (2,1%) che nell’Unione europea a 27 membri (1,9%). Al netto del settore dell’energia i prezzi alla produzione industriale hanno evidenziato, rispetto ad ottobre 2012, una flessione pari a 0,1 punti percentuali nell’Area euro, rimanendo stabili nell’Unione europea. Tale andamento dei prezzi è ascrivibile, in ambedue le aree, al decremento dei beni intermedi (-0,2%) e ad un contestuale aumento dei beni strumentali (0,1%). Nell’Area euro sono aumentati di 0,1 punti percentuali sia i beni di consumo durevoli che non durevoli; nell’Ue 27, di contro, i prezzi relativi ai beni di consumo durevoli sono rimasti stabili a fronte di una crescita (0,2%) dei beni di consumo non durevoli. Gli incrementi dell’indice più consistenti sono quelli di Danimarca (0,7%), Belgio (0,6%) e Irlanda (0,4%); le flessioni più ampie sono state registrate in Grecia (-0,9%), Lituania, Ungheria e Portogallo (-0,6% in ognuna). Rispetto al mese di novembre 2011 i prezzi alla produzione industriale, al netto del settore energetico, sono cresciuti di 1,5 punti percentuali sia nell’Area euro che nell’Ue 27. I prezzi dei beni di consumo non durevoli sono aumentati maggiormente nell’Unione europea a 27 (2,6%) rispetto all’Area euro (2,3%), differentemente da quanto emerso per i beni intermedi (Area euro: 1,4%; Ue 27: 1,2%) e i beni strumentali (Area euro: 1,0%; Ue 27: 0,9%). Gli andamenti relativi ai beni di consumo durevoli, invece, sono stati omogenei (1,1%) nelle due zone. Gli incrementi più sostenuti sono da attribuire a Bulgaria (6,4%), Cipro (5,6%), Belgio e Romania (5,3% in entrambi), l’unico decremento alla Svezia (-1,6%). Link: Comunicato stampa Eurostat Fonte: Eurostat Euro-zone economic outlook (9 gennaio) Nel terzo trimestre del 2012 si è registrata una contrazione del Pil dell’area euro pari a –0,1 per cento. La diminuzione del prodotto è attesa continuare anche nel quarto trimestre, alla luce della marcata flessione della produzione industriale avutasi in ottobre e del basso livello di fiducia di imprese e consumatori emerso dalle inchieste condotte dall’Istituto Nazionale di statistica. Nel 2013, in parallelo al previsto recupero dell’interscambio mondiale e alla stabilizzazione della domanda interna, il Pil registrerà una moderata ripresa sin dal secondo trimestre (+0,2%). I consumi privati, però, sono attesi registrare nel quarto trimestre del 2012 un’ulteriore contrazione di –0,2 punti a causa delle condizioni negative in cui versa il mercato del lavoro e della diminuzione del potere di acquisto delle famiglie. Nell’orizzonte previsionale, tali dinamiche potrebbero essere seguite, in presenza di una decelerazione dell’inflazione e di una riduzione del grado di restrizione fiscale, da una fase di stagnazione nel primo trimestre del 2013. A parità di condizioni, l’inflazione è attesa diminuire tra l’ultimo trimestre del 2012 ed i primi tre mesi del 2013. Tuttavia permangono numerosi fattori di rischio associati alle fluttuazioni dei prezzi delle componenti energetiche e alimentari, alle difficoltà del mercato del lavoro e ad ulteriori inasprimenti della crisi dei debiti sovrani. Link: Comunicato stampa Istat Fonte: Istat