Economia in crescita: nuovo record del PIL

Economia in crescita:
nuovo record del PIL
Sale ancora la domanda interna, in aumento le spese delle famiglie
Economia e finanza
Patrik Rožumberský, Chief Economist, Živnostenská banka, a.s.
Mentre le ultime elezioni non hanno portato un risultato
chiaro, insidiano in tal modo le prospettive economiche a
lungo termine, gli ultimi dati hanno dimostrato che
l’economia del paese si trova in uno stato eccellente. Il
prodotto interno lordo nel primo trimestre è cresciuto di un
7,4% da record, stimolato in misura crescente dalla
domanda interna, a fronte di una inflazione che soffre
sinora delle pressioni della domanda, malgrado il CPI di
maggio (Consumer Price Index – Indice dei prezzi al
consumo) abbia superato l’obiettivo del 3% della banca
centrale (3,1%).
Il risultato ha rasentato le attese previste di una crescita
del 7,5%, quindi l’impatto sui mercati è stato lieve. Anche
l’ufficio statistico ha rivisto il ritmo di crescita ascendente
dei primi tre trimestri del 2005 e nel 2005 ha elevato la
crescita annuale dal 6,0%
al 6,1%, nel 2004 si è
manifestata invece una
flessione dal precedente
4,7% ad un 4,2%.
La crescita è
accelerata grazie alla
creazione di capitale e
dei risparmi, ovvero alla
ripresa del consumo
privato, il che conferma
la nostra precedente
previsione che l’economia
dovrebbe essere spinta
sempre di più dalla
domanda interna, mentre
il contributo delle
esportazioni nette
dovrebbe gradualmente
retrocedere.
La creazione di
capitale lordo, incluse le rimanenze, è cresciuta del 16,7%
ed è diventata la principale forza propulsiva di crescita. Gli
stessi investimenti sono incrementati di un costante 7,1%
riflettendo una eccellente crescita della produzione
industriale nel primo trimestre. Il consumo interno è
aumentato del 2,0%, al quale ha contribuito un 3,4% di
crescita della domanda interna.
L’aumento delle spese delle famiglie (del 2,4% nel primo
trimestre) può essere riferito alle maggiori entrate nette
dopo le trattenute fiscali, e riflettono una riduzione delle
imposte e l’aumento degli stipendi e delle pensioni. Le
spese dello Stato, dall’altra parte, sono aumentate del 1,0%.
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Anche nonostante il debole contributo del commercio
estero di beni e servizi, la crescita delle esportazioni (17%)
ha superato la crescita delle importazioni (15,3%) e questo
ha avuto naturalmente un impatto positivo sul numero
finale.
Con la succitata inconsueta crescita del risparmio
nel primo trimestre e le prospettive di un futuro
rallentamento nella crescita delle esportazioni, ci
aspettiamo nel prossimo trimestre un allentamento
della crescita del PIL. Per l’intero 2006 prevediamo
uno sviluppo che raggiungerà un 5,7%.
Superate le attese inflazionistiche
della Banca centrale ceca
In seguito allo 0,1% di crescita dell’indicatore nel mese
di aprile, l’indice
complessivo dei prezzi al
consumo è cresciuto nel
mese scorso dello 0,5%.
Con questo, l’indice
inflazionistico ha
accelerato fino ad un
3,1% in maggio,
leggermente sopra
l’obiettivo del 3% della
banca centrale, dal 2,8%
del mese precedente.
Una crescita dei prezzi
maggiore è stata vista
l’ultima volta nell’ottobre
2004. Il risultato ha
oltrepassato sia il consenso
(0,2% di crescita
dell’indicatore
momentaneo), sia le nostre
previsioni (0,3%).
L’inflazione è cresciuta in particolare nel settore degli
alimentari, al 0,8% di indicatore, ma l’aumento delle spese
nelle telecomunicazioni e dei prezzi dei carburanti, ha avuto
un impatto importante sull’aumento del CPI – indice dei
prezzi al consumo. Oltre a ciò, una parte della ripida ascesa
dei prezzi dei carburanti in aprile si è manifestata sul livello
dei prezzi in maggio e l’inizio della stagione turistica è stato
inferiore del 1,0% nei costi per le vacanze.
Molto più importante, malgrado i segnali di ripresa
delle spese delle famiglie, la struttura inflazionistica di
maggio indica che le pressioni della domanda sono
sempre incluse. La ripida ascesa è stata evidentemente
Monitoring finanziario
La forte economia ha fornito sostegno all’attivo ceco e
ciò è stato considerato una salvezza nell’attuale ambiente
monetario europeo, ma siamo dopo le elezioni e
l’insicurezza in merito alle sembianze e al futuro della
politica del prossimo governo persiste. Ciononostante la
crescita del PIL continua ad essere forte (nel 2006 ci
aspettiamo una crescita del PIL superiore al 5%) e le ultime
notizie della bilancia commerciale di aprile non sono state
tutte negative, in quanto il FDI (investimenti stranieri
diretti) rimane forte e il commercio estero positivo.
Per quanto riguarda il debito pubblico, nel primo
trimestre 2006 è stato superiore „solamente“ del 1 %
rispetto al quarto trimestre del 2005, e questo grazie ai
maggiori prezzi dei T-bonds (CZK 495,7 bn nel primo
trimestre del 2006 rispetto alle CZK 487,5 bn nel quarto
trimestre del 2005). Il capitale ceco, la valuta e le
obbligazioni in valuta locale sono stati, in questa regione,
molto più efficaci, ma la corona ceca che si è mantenuta
vicina al suo cambio storico più forte grazie all’euro, dal 7
giugno ha subito un colpo – attualmente è solo
sopra le 28,50.
Intanto il rafforzamento della valuta, le innocue
prospettive inflazionistiche e la lenta crescita degli stipendi
hanno permesso alla Banca Nazionale Ceca di mantenere
alti i cambi, ma il mercato sta diventando impaziente ed
evidenzia degli indici, anche se modesti, di una crescente
attesa dell’aumento del cambio, in particolare in seguito al
fatto che la valuta è stata indebolita e la pressione
inflazionistica è cresciuta. L’utile biennale ha iniziato a
crescere (+ 20 bp dal 1. giugno) e il PRIBOR 3M cresce
lentamente, perfino anche se si sta avvicinando sempre di
più al 2%. Per il futuro, nel terzo trimestre del 2006, i prezzi
rimangono solo a 25 bp del ritmo di crescita (anche questa
è una nostra possibilità fondamentale). Infine, non ci
attendiamo nessuna impennata in occasione del prossimo
meeting MPC del 29 luglio (l’ultimo indebolimento della
valuta è troppo vicino e relativamente modesto, in
particolare confrontato ai paesi confinanti) ma dovremmo
seguire le attese del mercato.
Economia e finanza
causata da fattori stagionali e straordinari. Inoltre, i prezzi
più alti dell’energia sono stati compensati dalla forte valuta
interna, che si è mantenuta alta in rapporto all’euro, per
tutto il periodo, e perfino anche dopo il risultato oscuro
delle elezioni nel paese.
Nonostante tutto, sembra che sia solo una
questione di tempo il momento in cui i rischi
inflazionistici che stanno nascendo da una frizzante
domanda interna inizieranno a materializzarsi. Questo,
grazie ad una svalutazione in corso della corona, può creare
pressioni sulla Banca Nazionale Ceca affinchè
inasprisca la politica valutaria. Per questo non
esprimiamo la nostra opinione sulle tempistiche e
rimaniamo fedeli alle precedenti previsioni di 25 punti di
crescita nel terzo trimestre.
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