la crescita della romania è ormai strutturata

LE CIFRE LO CONFERMANO:
LA CRESCITA DELLA ROMANIA È ORMAI STRUTTURATA
Le statistiche continuano a mostrare il trend positivo dell’economia della Romania. Il
Paese è riuscito a risolvere gli squilibri macroeconomici del periodo di crisi e mostra
ormai da oltre un anno segni evidenti di "autonomia" anche dalle turbolenze politiche.
Quattro gli argomenti che gli economisti portano a sostegno della crescita strutturale: le
statistiche Eurostat sul PIL del secondo trimestre del 2015, il rapporto dell’Istituto
Nazionale di Statistica sul fatturato registrato nel settore industriale nel mese di luglio
2015, il valore degli ordini nel settore industriale nei primi sette mesi del 2015 nonché
l’aumento del giro d’affari del settore dei servizi nello stesso arco di tempo.
Nel periodo aprile-giugno 2015, il PIL è cresciuto a livello UE dell’1,9% anno su anno e
dell’1,5% nella zona euro, mentre nel 1° trimestre la crescita è stata dell’1,7 e dell’1,2%.
La crescita più importante è stata registrata da Malta (4,8%), dalla Repubblica Ceca
(4,4%) e la Romania (3,7%). In effetti, tutti gli Stati membri dell'UE hanno registrato una
crescita economica nel secondo trimestre, eccetto la Finlandia.
La crescita economica della Romania e della Repubblica Ceca risulta però la più
significativa in rapporto con lo stesso periodo dell’anno scorso.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (INS), un elemento essenziale
nell’andamento positivo dell’economia romena lo costituisce il fatturato del settore
industriale, in aumento annuo del 2,7% nei primi 7 mesi del 2015 rispetto al periodo
corrispondente dell’anno scorso. Per raggruppamenti principali di industrie, una crescita
importante del fatturato è stata registrata nel settore dei beni di investimento (7,8%),
l'industria dei beni durevoli (5,7%), l’industria dei beni intermedi (4,7%) e l'industria di
consumo (1,5%).
Mese su mese invece, il fatturato complessivo del settore industriale è cresciuto a luglio
in termini nominali del 2,2%. Secondo l'INS, tale risultato e’ dovuto principalmente alla
crescita del 2,8% del settore dell'industria della lavorazione dei prodotti. Sviluppi positivi
si notano in questo caso anche nel settore dell'energia (12,4 %), l'industria di consumo
(6,8%) e l’industria dei beni intermedi (0,8%).
Rispetto al mese di luglio del 2014, il fatturato del settore industriale è aumentato
quest’anno del 6,4%, a seguito della crescita del settore della lavorazione dei prodotti
(6,9%), il settore dei beni di investimento (11,9 %), l’industria dei beni durevoli (9,4%),
l'industria di consumo (6,7%) e l'industria dei beni intermedi (4,8%).
La crescita economica della Romania è stata fortemente influenzata anche dagli ordini
acquisiti nel settore della lavorazione dei prodotti, in crescita del 3,9% anno su anno
grazie al buon andamento del settore dei beni durevoli (20,4%), dell’industria dei beni
intermedi (5,4 %), l'industria dei beni strumentali (2,8%) e l'industria di consumo (1,1%).
Nel mese di luglio, il numero dei nuovi ordini nell'industria della lavorazione è aumentato
invece dell'1,8% mese su mese, sullo sfondo della crescita registrata nel settore dei beni
di consumo (4,3%) e nell’industria dei beni di capitale (3,8%).
Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, i nuovi ordini nell'industria di trasformazione
sono aumentati a luglio di quest’anno del 13,3% grazie alla crescita registrata nel settore
dei beni durevoli (24,7%), l'industria dei beni strumentali (21,6%), l'industria di consumo
(4,7%) e l’industria dei beni intermedi (3,9%).
Anche il settore dei servizi ha portato un contributo significativo alla crescita economica
del paese, raggiungendo nei primi sette mesi dell’anno un aumento del giro di affari in
termini nominali dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Come rilevato dai dati INS, la crescita è stata fortemente incoraggiata dall’andamento
del settore IT che ha registrato un aumento degli affari del 23,7%, dal settore delle
attività di trasporto (12,4%), dei servizi media (3,9%), della comunicazione (3,7%) e di
altri servizi destinati alle imprese (3,1%).
Per continuare a sfruttare il potenziale di crescita del paese la Romania dovrà però
mantenere l’equilibrio fiscale e un clima favorevole agli investimenti, alla ricerca e allo
sviluppo tecnologico. In questo sarà aiutata dalla valuta nazionale che attualmente mette
il Paese al riparo dagli squilibri dell’euro, dicono gli economisti.