Il Mercato e la Piazza di Angelo Rossi Primi effetti del franco forte Agli inizi di giugno, con i dati congiunturali accertati del primo trimestre, gli istituti di previsione rivedono le loro stime. Quest’anno questa revisione era attesa, perché, come i lettori avranno capito, i dati economici del trimestre da gennaio a marzo sono i primi ad essere stati influenzati dall’abbandono della soglia minima di un franco e venti centesimi per il cambio con l’euro. Gli effetti negativi di questa decisione della BNS non si sono fatti aspettare. Il Pil, nel primo trimestre è diminuito dello 0,2%, mentre nel trimestre corrispondente del 2014 era aumentato dello 0,5%. Le esportazioni di merci sono scese del 2,3%, mentre nel periodo da gennaio a marzo del 2014 erano scese solo dello 0,9%. Anche i consumi pubblici – in un anno nel quale Cantoni e comuni hanno preventivato larghi eccessi di spesa e quindi piani di risparmio su piani di risparmio – si sono contratti. Sono invece aumentate, rispetto al 2014, le importazioni e, leggermente, anche i consumi privati. Gli investimenti sono pure aumentati, ma a un 1.2 1 0.8 Previsione di crescita del Pil per il 2015 0.6 0.4 0.2 0 Tendenza di evoluzione delle previsoni da marzo a giugno 2015 Evoluzione delle previsioni di crescita percentuale del Pil a livello nazionale. tasso inferiore a quello registrato nel trimestre corrispondente del 2014. Come abbiamo già segnalato, anche dalle colonne di questa rubrica, la disoccupazione è diminuita. Anche per quel che riguarda l’inflazione possiamo metterci il cuore in pace: è praticamente inesistente. Valendosi di queste indicazioni gli specialisti della previsione hanno prodotto nuove stime per la crescita del Pil nel 2015. Esse danno, come si può rilevare dal grafico, tassi varianti tra lo 0,4 e lo 0,8% e sono quindi inferiori a quelle generate nel corso del mese di marzo, quando con i dati dell’ultimo trimestre del 2014, le previsioni per il 2015 erano risultate un pochino più rosee. A marzo, infatti, si pensava che il Pil sarebbe cresciuto a un tasso da situare tra lo 0,8 e l’1%. Ora, come si rileva anche dal grafico, si è scesi di uno scalino. La tendenza delle previsioni è, da marzo in poi, chiaramente indirizzata verso la diminuzione. I commenti a questa nuova serie di stime sono però, quasi al 100% positivi. La recessione sarà già superata entro l’ultimo trimestre del 2015. Nonostante questo ottimismo di fondo anche le previsioni di crescita per il 2016 sono state riviste di un paio di decimi di punto verso il basso. Se dai commenti degli specialisti della previsione passiamo a quelli dei rappresentanti degli interessi economici, l’orizzonte si oscura, e di molto. Economiesuisse si lamenta per il peso del cambio e la pressione dei costi amministrativi e, a inizio giugno, avverte che c’è rischio di deindustrializzazione. I settori più colpiti dal franco forte sembrano però essere il turismo e il commercio al dettaglio per i quali non esiste la possibilità di spostare le proprie aziende all’estero. Anche a livello di regioni, le prospettive sono molto diverse. Il Ticino è maggiormente colpito dal franco forte che le regioni dell’Altipiano. I risultati per il primo trimestre di quest’anno dell’inchiesta nelle aziende denominata PanelCODE segnalano un nuovo e importante calo nei fatturati. La situazione non è nuova ma sembra essere peggiorata nel corso del mese di febbraio di quest’anno. A star male sono i medesimi settori che più risentono delle conseguenze negative del franco forte anche a livello nazionale, vale a dire commercio e turismo. A questi settori in Ticino si aggiungono però anche l’informatica e gli altri servizi, ad eccezione delle banche e del ramo dei trasporti. Nel secondario, ossia nei rami del settore industriale e nelle costruzioni, la variazione del fatturato è invece nulla. L’inchiesta di PanelCODE ricorda poi che anche la produzione e le ordinazioni sono in calo. Per il secondo trimestre le aspettative dei nostri imprenditori sono leggermente più ottimiste. L’economia ticinese è, più di altre economie cantonali, sottoposta a forti variazioni stagionali. Con il ritorno del bel tempo le costruzioni e il turismo dovrebbero conoscere una certa ripresa. PanelCODE ci dice anche che nel secondo trimestre di quest’anno termineranno le ristrutturazioni nel settore bancario. Sono notizie che fanno sperare bene per l’evoluzione congiunturale dell’economia cantonale nel secondo trimestre. Ma la tendenza al bello durerà fino alla fine dell’anno?