2015.06.30 Azione Primi effetti del franco forte di Angelo Rossi

Il Mercato e la Piazza di Angelo Rossi
Primi effetti del franco forte
Agli inizi di giugno, con i dati congiunturali accertati del primo trimestre, gli istituti di previsione rivedono
le loro stime. Quest’anno questa
revisione era attesa, perché, come i
lettori avranno capito, i dati economici del trimestre da gennaio a marzo
sono i primi ad essere stati influenzati
dall’abbandono della soglia minima
di un franco e venti centesimi per il
cambio con l’euro. Gli effetti negativi
di questa decisione della BNS non si
sono fatti aspettare. Il Pil, nel primo
trimestre è diminuito dello 0,2%,
mentre nel trimestre corrispondente
del 2014 era aumentato dello 0,5%. Le
esportazioni di merci sono scese del
2,3%, mentre nel periodo da gennaio a
marzo del 2014 erano scese solo dello
0,9%. Anche i consumi pubblici – in
un anno nel quale Cantoni e comuni
hanno preventivato larghi eccessi di
spesa e quindi piani di risparmio su
piani di risparmio – si sono contratti.
Sono invece aumentate, rispetto al
2014, le importazioni e, leggermente,
anche i consumi privati. Gli investimenti sono pure aumentati, ma a un
1.2
1
0.8
Previsione di crescita
del Pil per il 2015
0.6
0.4
0.2
0
Tendenza di
evoluzione delle
previsoni da marzo
a giugno 2015
Evoluzione
delle previsioni
di crescita
percentuale
del Pil a livello
nazionale.
tasso inferiore a quello registrato nel
trimestre corrispondente del 2014.
Come abbiamo già segnalato, anche
dalle colonne di questa rubrica, la
disoccupazione è diminuita. Anche
per quel che riguarda l’inflazione
possiamo metterci il cuore in pace: è
praticamente inesistente. Valendosi
di queste indicazioni gli specialisti
della previsione hanno prodotto nuove
stime per la crescita del Pil nel 2015.
Esse danno, come si può rilevare dal
grafico, tassi varianti tra lo 0,4 e lo
0,8% e sono quindi inferiori a quelle
generate nel corso del mese di marzo,
quando con i dati dell’ultimo trimestre
del 2014, le previsioni per il 2015 erano
risultate un pochino più rosee. A marzo, infatti, si pensava che il Pil sarebbe
cresciuto a un tasso da situare tra lo
0,8 e l’1%. Ora, come si rileva anche
dal grafico, si è scesi di uno scalino. La
tendenza delle previsioni è, da marzo
in poi, chiaramente indirizzata verso
la diminuzione. I commenti a questa
nuova serie di stime sono però, quasi
al 100% positivi. La recessione sarà già
superata entro l’ultimo trimestre del
2015. Nonostante questo ottimismo
di fondo anche le previsioni di crescita
per il 2016 sono state riviste di un
paio di decimi di punto verso il basso.
Se dai commenti degli specialisti
della previsione passiamo a quelli dei
rappresentanti degli interessi economici, l’orizzonte si oscura, e di molto.
Economiesuisse si lamenta per il peso
del cambio e la pressione dei costi amministrativi e, a inizio giugno, avverte
che c’è rischio di deindustrializzazione. I settori più colpiti dal franco forte
sembrano però essere il turismo e il
commercio al dettaglio per i quali non
esiste la possibilità di spostare le proprie aziende all’estero. Anche a livello
di regioni, le prospettive sono molto
diverse. Il Ticino è maggiormente
colpito dal franco forte che le regioni
dell’Altipiano. I risultati per il primo
trimestre di quest’anno dell’inchiesta
nelle aziende denominata PanelCODE
segnalano un nuovo e importante calo
nei fatturati. La situazione non è nuova
ma sembra essere peggiorata nel corso
del mese di febbraio di quest’anno.
A star male sono i medesimi settori
che più risentono delle conseguenze
negative del franco forte anche a livello
nazionale, vale a dire commercio e
turismo. A questi settori in Ticino si
aggiungono però anche l’informatica
e gli altri servizi, ad eccezione delle
banche e del ramo dei trasporti. Nel
secondario, ossia nei rami del settore
industriale e nelle costruzioni, la variazione del fatturato è invece nulla. L’inchiesta di PanelCODE ricorda poi che
anche la produzione e le ordinazioni
sono in calo. Per il secondo trimestre
le aspettative dei nostri imprenditori
sono leggermente più ottimiste. L’economia ticinese è, più di altre economie
cantonali, sottoposta a forti variazioni
stagionali. Con il ritorno del bel tempo
le costruzioni e il turismo dovrebbero
conoscere una certa ripresa. PanelCODE ci dice anche che nel secondo
trimestre di quest’anno termineranno
le ristrutturazioni nel settore bancario. Sono notizie che fanno sperare
bene per l’evoluzione congiunturale
dell’economia cantonale nel secondo
trimestre. Ma la tendenza al bello
durerà fino alla fine dell’anno?