u d an r g e n ini Corn DI a R A RRI Tr nal U A C IZZ A tio a AB c AR Ed BA RB Obstructive gastrointestinal diseases affect 0,5-2/1000 live borns. Ultrasound scan represents the first line screening for fetal anomalies. Ultrasound features of gastrointestinal obstructive diseases differ depending on the level of the obstruction. Prenatal diagnosis is difficult and often occurs at advanced gestational age: in these cases a multidisciplinary approach involving obstetricians, neonatologists and pediatric surgeons is needed. Diagnosi prenatale delle patologie ostruttive del tratto gastrointestinale fetale CARLA VERROTTI, FRANCESCA ALINOVI, FRANCESCO CONTE, ANDREA DALL’ASTA U.O.C. Ostetricia e Ginecologia, Dipartimento di Scienze Chirurgiche Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma La patologia ostruttiva del tratto gastroenterico fetale ha una prevalenza complessiva di 0,5-2 casi/1000 nati vivi e comprende un gruppo di differenti quadri patologici determinati dalla mancata ricanalizzazione o dalla stenosi del tubo digerente fetale, secondaria ad eventi ischemici insorti durante lo sviluppo intrauterino. L’intestino primitivo si forma a partire dalla 6° settimana di gravidanza, allorché la porzione dorsale del sacco vitellino viene incorporata all’interno dell’embrione; a partire dalla 9° settimana inizia il processo di ricanalizzazione, che porta alla formazione di un lume virtuale; la produzione di meconio inizia a partire dalla 13° settimana; la deglutizione, la peristalsi e le funzioni di secrezione e riassorbimento dei liquido si sviluppano all’inizio del II trimestre, mentre la chiusura funzionale dello sfintere anale dopo la 20° settimana (1,2). L’ecografia è la metodica di prima linea per la valutazione della morfologia fetale ed ha un ruolo cruciale nello screening e nella diagnosi delle anomalie gastrointestinali [Figura 1]. L’esofago fetale, in condizioni di normalità, è visualizzabile con difficoltà: è di aspetto quadrilaminare, posto posteriormente alla trachea; occasionalmente può essere osservato come un’area allungata anecogena subito dopo la deglutizione in sede cervicale e toracica. Key Words Gastrointestinal obstruction, prenatal diagnosis, ultrasound imaging, second-trimester screening 18 Lo stomaco è visibile alla fine del I° trimestre di gravidanza come area anecogena sottodiaframmatica nel lato sinistro dell’addome. Il colon, nel III° trimestre, invece, per la presenza di meconio, è visibile per tutto il decorso con le tipiche haustrature. Il piccolo ed il grosso intestino hanno ecostruttura finemente ecogena e non sono distinguibili tra loro nelle fasi iniziali della gravidanza. L’ampolla rettale è identificabile posteriormente alla vescica, nel III° trimestre, come un’area rotondeggiante ipoecogena. Figura 1 Quadri ecografici normali dell’apparato gastroenterico fetale Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 Lo screening ecografico delle malformazioni fetali viene routinariamente effettuato tra la 19a e 22a settimana. Nelle ecografie precoci, considerati i recenti progressi tecnologici, è possibile una prima valutazione già alla 12a settimana: a tale epoca gestazionale, è possibile individuare la presenza o l’assenza dello stomaco (3). Le anomalie ostruttive del tratto gastrointestinale sono generalmente identificabili dopo la seconda metà della gravidanza e più facilmente nel III° trimestre, proprio per lo sviluppo tardivo delle funzioni intestinali: ecograficamente l’ ostruzione si rende evidente come una dilatazione del tratto intestinale a monte, tanto più tardivamente quanto più è bassa l’ostruzione stessa. Un altro segno ecografico comune alle patologie ostruttive è il polidramnios, dovuto al mancato passaggio intestinale del liquido amniotico e al suo ridotto riassorbimento nel tratto dilatato. L’aumento massivo del liquido amniotico può comportare, per la sovradistensione dell’utero, un rischio di parto pretermine. Oltre all’epoca gestazionale, accenniamo ad altri fattori che possono modificare la capacità diagnostica dell’ecografia che sono: materni, fetali, strumentali e operatoredipendenti. Per tutti questi aspetti, la diagnosi prenatale delle ostruzioni intestinali non sempre è agibile. La detection rate è stata valutata nello Studio Eurofetus (4), del 50% per l’atresia esofagea, dell’87% per l’atresia del piccolo intestino e del 15,4% per l’atresia ano-rettale. Diagnosticare la sede dell’ostruzione è di fondamentale importanza ai fini di una corretta diagnosi e altrettanto per eseguire un counselling e per indirizzare gli accertamenti prenatali più adeguati. Atresia esofagea [Figura 2] EPIDEMIOLOGIA 1:2500 - 1: 5000 nati vivi PATOGENESI Errore di differenziazione dell’intestino primitivo in esofago e trachea (4°-6° settimana) ANATOMIA PATOLOGICA Isolata nel 8% dei casi - 90% dei casi fistola tracheo-esofagea concomitante MALFORMAZIONI ASSOCIATE Altre anomalie gastrointestinali (13%), cardiache(25%), urogenitali (15%), scheletriche(14%), SNC (11%). VACTERL syndrome (10%), sindromi genetiche (descritta l’associazione con 40 sindromi) ANEUPLOIDIE ASSOCIATE Trisomia 18 e 21 (20-44%) EPOCA GESTAZIONALE ALLA DIAGNOSI II trimestre avanzato - III trimestre MANAGEMENT Ecografie di II livello, ecocardiografia fetale, counselling prenatale - Studio cariotipo fetale, consulenza genetica - Controllo accrescimento fetale - Programmazione della nascita in centro di III livello dotato di Chirurgia Pediatrica PROGNOSI Dipendente da eventuali anomalie associate e/o aneuploidie, dall’epoca del parto (aumentato rischio di parto pretermine). Sopravvivenza >90% per atresia isolata PARTO Non controindicazioni al parto vaginale Figura 2 Sintesi principali caratteristiche dell’atresia esofagea La diagnosi ecografica è influenzata dal tipo di atresia, dalla presenza o meno di fistole tracheo-esogagee e dall’epoca gestazionale. Il sospetto ecografico si basa, o sulla mancata visualizzazione, in modo persistente nel tempo, della bolla gastrica, per mancata connessione tra esofago e stomaco (atresia esofagea senza fistola) o sulla visualizzazione di uno stomaco di ridotte dimensioni (in presenza di fistola tracheoesofagea), in cui il liquido amniotico deglutito dal feto può raggiungere in parte lo stomaco attraverso la fistola. L’osservazione di uno stomaco di dimensioni inferiori alla norma è oggettivabile mediante il calcolo biometrico o della ratio dell’area gastrica (rapporto tra area gastrica fetale e area dell’addome fetale). Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 19 Training and Educational Corner L’esofago fetale al di sopra dell’ostruzione è visibile in quanto dilatato dal liquido amniotico ed appare come una struttura tubulare anecogena localizzata nel collo o a livello mediastinico (pouch sign). Nella maggior parte dei casi è presente polidramnios. L’atresia esofagea può essere inoltre associata ad un rallentamento della crescita fetale, nel 40% dei casi, correlabile al ridotto assorbimento di liquido amniotico e proteine, necessari all’accrescimento fetale (5,6). Atresia duodenale [Figura 3] EPIDEMIOLOGIA 1:2500 - 1:10000 nati vivi PATOGENESI Difetto di ricanalizzazione del duodeno (11ª settimana) - mancato sviluppo su base ischemica - compressione ab estrinseco: pancreas anulare, bande fibrose peritoneali. In genere sporadica, raramente ha trasmissione AR ANATOMIA PATOLOGICA Tipo 1: atresia membranosa - Tipo 2: anse intestinali che terminano a fondo cieco intercalate a tratti fibrosi - Tipo 3: completa separazione delle anse intestinali MALFORMAZIONI ASSOCIATE Malformazioni cardiache(20-30%), genitourinarie (5-8%), scheletriche (4-8%), gastrointestinali(25-35%); più di 15 sindromi genetiche descritte in associazione ANEUPLOIDIE ASSOCIATE 30-40% di associazione con trisomia 21 EPOCA GESTAZIONALE ALLA DIAGNOSI Oltre la 25ª settimana MANAGEMENT Ecografie di II livello, ecocardiografia fetale - Studio cariotipo fetale, consulenza genetica - Programmazione della nascita in centro di III livello dotato di Chirurgia Pediatrica PROGNOSI In assenza di malformazioni associate sopravvivenza del 91% - In presenza di atresia esofagea concomitante 60% mortalità PARTO Non controindicazioni al parto vaginale Figura 3 Sintesi delle principali caratteristiche dell’atresia duodenale Si presenta con il caratteristico, anche se tardivo, segno ecografico della “doppia bolla”, con visualizzazione di due aree anecogene nell’addome superiore, in comunicazione tra loro, di cui una è lo stomaco (dotato di aumentata peristalsi), l’altra è l’ansa duodenale prossimale dilatata. Il polidramnios, di grado severo, è presente nel 50-80% dei casi, dopo la 25a settimana (7). Atresia digiuno-ileale [Figura 4] EPIDEMIOLOGIA 30% della patologia ostruttiva gastrointestinale fetale, 1: 2000-1:5000 nati vivi PATOGENESI Incompleta ricanalizzazione embrionale. Accidente vascolare intrauterino con necrosi ischemica della parete intestinale ANATOMIA PATOLOGICA 31% digiuno prossimale - 20% digiuno distale - 13% ileo prossimale - 35% ileo distale - Ostruzioni multiple nel 6%, più spesso digiunali MALFORMAZIONI ASSOCIATE Anomalie cardiovascolari (7%), vertebrali, genitourinarie, gastrointestinali, gastroschisi- onfalocele (20%) - Difetto di crescita fetale (30%) - Più di 15 sindromi genetiche descritte in associazione ANEUPLOIDIE ASSOCIATE Rara associazione con aneuploidie (7%) EPOCA GESTAZIONALE ALLA DIAGNOSI Oltre la 25ª settimana MANAGEMENT Ecografie di II livello - Ecocardiografia fetale - Programmazione della nascita in centro di III livello dotato di Chirurgia Pediatrica PROGNOSI Sopravvivenza 85-90% per atresia intestinale isolata operata tempestivamente. Principale complicanza: sindrome dell’intestino corto PARTO Non controindicazioni al parto vaginale Figura 4 Sintesi principali caratteristiche dell’atresia digiuno-ileale 20 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 Diagnosi prenatale delle patologie ostruttive del tratto gastrointestinale fetale Normalmente il lume ileale ha un calibro non superiore a 7 mm. Nel II° trimestre l’atresia esordisce con la dilatazione di una unica ansa, prossimale all’occlusione: il tratto interessato si presenta a pareti iperecogene e dotato di iperperistalsi. Progressivamente la dilatazione può andare ad interessare le parti di intestino a monte dell’ostruzione, definendo l’aspetto "a ruota di carro" con multiple aree cistiche dilatate. Più raramente la dilatazione interessa stomaco e duodeno. Più tardiva la comparsa di polidramnios. Possono essere associati anche altri segni ecografici: nei casi di perforazione, più facilmente se l’ostruzione è ileale, compaiono segni di peritonite da meconio con ascite, iperecogenicità intraperitoneali e pseudocisti. La rilevazione di atresia ileale può essere difficoltosa per il fatto che i segni ecografici, quando presenti, sono aspecifici e a comparsa tardiva. Ci sono patologie, come la fibrosi cistica, che possono determinare simili segni ecografici rendendo necessaria una diagnosi differenziale. Infatti il 10% dei feti portatori di fibrosi cistica presenta ileo da meconio come evento sentinella (7,8). L’ileo da meconio è caratterizzato da un accumulo di meconio denso, con ostruzione del piccolo intestino, dilatazione del tratto intestinale a monte dell’occlusione e iperecogenicità diffusa. Atresia del colon [Figura 5] EPIDEMIOLOGIA <15% patologia ostruttiva gastrointestinale, 1:10000 – 1:20000 nati vivi PATOGENESI Incompleta ricanalizzazione embrionale - Accidente vascolare intrauterino con necrosi ischemica della parete intestinale - Malattia di Hirshprung: stenosi funzionale del tratto agangliare ANATOMIA PATOLOGICA Più spesso localizzata prossimalmente alla flessura splenica - Microcolon distale MALFORMAZIONI ASSOCIATE Isolata nei 2/3 dei casi - Gastroschisi, onfalocele, anomalie oculari , scheletriche, cardiopatie - VACTERL Syndrome (cuore, colonna, reni, scheletro, cordone) ANEUPLOIDIE ASSOCIATE Associazione tra malattia di Hirshprung e trisomia 21 EPOCA GESTAZIONALE ALLA DIAGNOSI Oltre la 25ª settimana MANAGEMENT Ecografie di II livello - Studio cariotipo fetale - Programmazione della nascita in centro di III livello dotato di Chirurgia Pediatrica PROGNOSI Sopravvivenza >95% nella forma isolata e bassa PARTO Non controindicazioni al parto vaginale Figura 5 Sintesi principali caratteristiche dell’atresia del colon Si associa frequentemente, ma non sempre, ad abnorme dilatazione del tratto prestenotico. L’evidenza ecografica di un colon dilatato può aversi anche in feti normali, soprattutto nel III° trimestre. Il lume normale del colon ha un calibro non superiore a 20-23 mm a termine di gravidanza. Il polidramnios è un reperto raramente associato (9). Ostruzioni anorettali [Figura 6] La diagnosi ecografica è difficoltosa, infrequente e tardiva (dopo la 30a settimana). È possibile repertare un’immagine anecogena/corpuscolata oblunga a livello dell’addome inferiore, riferibile alla dilatazione retto-sigmoidea a monte della ostruzione. Il colon dilatato è dimostrabile in circa il 40% dei feti. In caso di concomitante fistola retto-urinaria può essere presente meconio calcificato o enterolitiasi all’interno dell’ ansa dilatata (1,7). Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 21 Training and Educational Corner EPIDEMIOLOGIA 1:1500 - 1:5000 nati vivi PATOGENESI Presumibilmente da incompleto/anomalo sviluppo del setto urorettale ANATOMIA PATOLOGICA Possibili quadri: stenosi anale, membrana anale imperforata, agenesia o atresia dell’ano, agenesia o atresia del retto MALFORMAZIONI ASSOCIATE Rara atresia anale isolata - Frequente associazione con anomalie apparato genitourinario (38%) - Descritta l’associazione con 80 sindromi genetiche - Sequenza VATER e VACTERL, sindrome da regressione caudale ANEUPLOIDIE ASSOCIATE Trisomia 18 e 21 EPOCA GESTAZIONALE ALLA DIAGNOSI III trimestre MANAGEMENT Ecografie di II livello - Studio del cariotipo fetale, consulenza genetica - Programmazione della nascita in centro di III livello dotato di Chirurgia Pediatrica PROGNOSI Sopravvivenza >90% per atresia anale isolata PARTO Non controindicazioni al parto vaginale Figura 6 Sintesi delle principali caratteristiche delle ostruzioni anorettali La gestione ottimale di sospetta ostruzione gastrointestinale fetale, dopo l’inquadramento ecografico, è multidisciplinare e prevede la presa in carico della paziente presso un centro di III livello nel quale un team di ostetrico-ginecologi, neonatologi, genetisti e chirurghi infantili si occupi della gestione prenatale, del followup ecografico e delle eventuali complicanze ostetriche, della programmazione del parto e del management postnatale. In questa ottica sono importati i seguenti percorsi diagnostici : La consulenza genetica, con la diagnostica prenatale invasiva per la determinazione del cariotipo fetale e con l’eventuale esecuzione di indagini di citogenetica molecolare al fine di escludere che la malformazione rientri in un quadro sindromico o di cromosomopatia. La risonanza magnetica fetale (RM), indagine non invasiva di seconda linea, che viene eseguita solo in alcuni centri.(3) La RM, rispetto all’ecografia, ha una maggiore accuratezza nella diagnosi di sospette ostruzioni ileo-digiuno-coliche in quanto fornisce informazioni più precise sulla sede dell’ostruzione, sulla presenza di microcolon distale e sulle caratteristiche strutturali di masse cistiche. È più incerta la sua accuratezza nella diagnosi di fistole uro-intestinali o nell’identificazione di ostruzioni multiple. Infine, non viene raccomandata in caso di sospetta atresia esofagea o duodenale e nelle ostruzioni ano-rettali (2). CORRESPONDING AUTHOR CARLA VERROTTI U.O. di Ginecologia e Ostetricia Dipartimento di Scienze Chirurgiche Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Via Gramsci, 14 - 43100 Parma Tel. + 39 0521 702436 Fax + 39 0521 702542 E-mail: [email protected] 22 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 Diagnosi prenatale delle patologie ostruttive del tratto gastrointestinale fetale BIBLIOGRAFIA 1. Katorza E, Achiron R. Early pregnancy scanning for fetal anomalies - The new standard? Clin Obstet Gynecol 2012 Mar;55(1):199-216. 2. Saguintaah M, Couture A, Veyrac C et al. MRI of the fetal gastrointestinal tract. Pediatr Radiol (2002)32:395-404. 3. Linee Guida Società Italiana di Ecografia Ostetrico e Ginecologica, 2010, Editeam ed. 4. Grandjean H, Larroque D, Salvator L et al. The performance of routine ultrasonographic screening of pregnancies in the Eurofetus Study. Am J Obstet Gynecol 1999(181):446-54. 5. Quarello E, Saada J, Desbriere R et al. 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Key Points . linea per la valutazione dell’anatomia fetale • L’ecografia rappresenta l’indagine di prima livello II di rafia ecog fetale è indicata l’esecuzione di • Nel sospetto di patologia malformativa fetale. logia morfo della zione valuta rata accu per tratto detection rate delle patologie ostruttive del di e • I segni ecografici caratteristici ed il tasso l’esam ito esegu viene cui in le ziona poca gesta gastroenterico fetale sono influenzati dall’e ecografico. impone la ostruttiva del tratto gastrointestinale fetale • La conferma di un sospetto di patologia ne multidisciplinare del gestio la e livello III di o centr un presso presa in carico della paziente atologi, genetisti e chirurghi infantili. caso ad opera di ostetrico-ginecologi, neon nalla RM fetale rappresentano sempre e comu e va • Il ricorso alla diagnostica prenatale invasi que indagini di II livello. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(2):18-23 23