XVIII CONGRESSO NAZIONALE

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numero
1
XVIII
CONGRESSO NAZIONALE
ROMA 28•30 OTTOBRE 2016
DAILY NEWS
Associazione Italiana di Oncologia Medica
Oggi in auditorium il Presidential Address e l’intervento del Ministro Lorenzin
“SIAMO LA GRANDE CASA COMUNE DELL’ONCOLOGIA
LE NOSTRE PROPOSTE CAMBIANO LA LOTTA AI TUMORI”
Carmine Pinto: “Abbiamo definito i criteri indispensabili delle reti. Ora serve un ‘Patto contro il cancro’”
A
IOM è la grande casa comune
dell’oncologia italiana. Più di
3.000 oncologi sono riuniti da
oggi a Roma nella tre giorni del XVIII
Congresso nazionale della società
scientifica. Il Congresso si inserisce
in una fase di continui e importanti
cambiamenti e completa il contributo
dell’AIOM per il miglioramento delle
strategie di trattamento e per l’accesso
alle cure in tutte le Regioni del nostro
Paese. Impegno continuo che si declina con linee guida costantemente
aggiornate proprio in occasione del
Congresso, con i documenti di consensus sulla continuità di cura in oncologia e sul follow-up/survivorship
care, con le raccomandazioni cliniche e
metodologiche ed i controlli di qualità
nazionali per i test bio-molecolari e
genetici, con la pubblicazione annuale
sia dei “Numeri del Cancro”, che fotografa l’andamento epidemiologico dei
tumori e quindi l’efficacia delle strategie di controllo, che del “Libro bianco
dell’Oncologia” che include un censimento trasversale di tutte strutture
oncologiche presenti nel nostro Paese.
“Nella sempre maggiore complessità,
e talora criticità, del Sistema Sanitario
Nazionale che prevede importanti scelte strategiche politiche e organizzative
– spiega il presidente Carmine Pinto
-, il Congresso AIOM rappresenta un
utile strumento informativo anche
nella prospettiva della realizzazione e
dello sviluppo delle reti oncologiche
regionali e, nell’ambito di queste, per
la definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali”. Proprio
le Reti rappresentano uno dei punti
chiave del Presidential Address che il
Presidente Pinto terrà oggi alle 15.25 in
Auditorium. “Più diagnosi di cancro in
fase precoce, pazienti curati a casa sotto stretto controllo specialistico, ‘decongestionamento’ degli ospedali che
vanno utilizzati solo per i trattamenti
più complessi e stretta collaborazione
con i medici di famiglia nella gestione
del follow up – sottolinea il Presidente
-. I vantaggi delle reti oncologiche
regionali sono evidenti e si traducono
nella possibilità per tutti di accedere
alle cure migliori in modo uniforme
sul territorio e in risparmi consistenti
per il servizio sanitario nazionale. Ma
oggi in Italia sono attive solo in sei
Regioni: in Piemonte, Lombardia, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto. E
ognuna funziona con caratteristiche
differenti”. AIOM, CIPOMO e AGENAS hanno stilato un documento per
definire le caratteristiche fondamentali
delle Reti. “È indispensabile – continua Pinto - la presenza di un’autorità
centrale denominata ‘Coordinamento
delle rete oncologica regionale’ in
grado di governare i collegamenti tra
le diverse strutture, la pianificazione
dell’uso delle risorse, la definizione e
valutazione dei percorsi dei pazienti
per le diverse neoplasie. Serve inoltre
Il presidente Carmine Pinto
la diffusione nel territorio di punti di
accesso alla Rete oncologica in grado
di prendere in carico rapidamente
il singolo caso assicurando la regia
e le indicazioni nei diversi passaggi
dell’intero percorso di cura. L’organizzazione in rete deve inoltre prevedere
un approccio multidisciplinare e multiprofessionale. Da molti anni si parla
di questi network, in realtà solo poche
Regioni hanno realmente intrapreso
un percorso per la loro attivazione. Il
documento stilato da AIOM, CIPOMO
e AGENAS definisce i criteri minimi e
indispensabili a cui dovrebbero attenersi, anche se oggi nessuna delle Reti
esistenti li soddisfa completamente.
Presenteremo il documento in tutte le
Regioni perché le singole realtà locali
siano stimolate ad attivare un percorso
virtuoso in questo senso”. Il Congresso
quindi rappresenta un momento di
conoscenza, di aggiornamento e di
discussione sulle conoscenze biologiche e cliniche, sull’impatto dei nuovi
farmaci e terapie, sulla ricerca clinica
e traslazionale. Un confronto non solo
all’interno della nostra disciplina, ma
anche con le altre realtà professionali e
con le altre società scientifiche italiane
ed europee. “La visione ormai da anni
propria dell’AIOM di un’Oncologia
che affronti ed intervenga in tutte le
fasi della malattia neoplastica – spiega
Pinto - si traferisce e si sviluppa nel suo
Congresso, in cui verranno discusse
le innovazioni in terapia, insieme alle
linee guida, alla prevenzione primaria e ai programmi di screening, alla
continuità di cura e alle cure palliative,
non tralasciando gli aspetti riabilitativi
e di assistenza psico-sociale. Oncologi
che si confrontano e discutono non
solo con gli altri specialisti, ma anche
con le associazioni dei pazienti e del
volontariato sempre più presenti nel
nostro Congresso per portare la voce
e i ‘bisogni vecchi e nuovi’ dei pazienti.
Un’Oncologia moderna e matura non
può non affrontare e dare il suo contributo nella valutazione dell’impatto
di farmaci e tecnologie innovative
in termini di strategia di cura, costoefficacia e sostenibilità. Un confronto
ampio, aperto e costruttivo che avremo anche con le Istituzioni, le agenzie
nazionali e i decisori politici”. Oggi alle
15.30 durante la Cerimonia inaugurale
è previsto l’intervento del Ministro
della Salute, Beatrice Lorenzin, su
“Sanità pubblica e oncologia”. Sabato
alle 10.20 durante la sessione speciale
“Sostenibilità e innovazione” ci sarà la
relazione del Direttore Generale AIFA,
Mario Melazzini, sul “Modello italiano di sostenibilità”. E domenica arriverà il Presidente del Consiglio, Matteo
Renzi. “Il nostro peso istituzionale
è aumentato – continua Pinto -. Da
tempo la nostra Associazione sostiene
con forza la necessità di indiv iduare
risorse dedicate per garantire a tutti i
pazienti oncologici l’accesso alle molecole per cui è riconosciuto il carattere
di ‘innovatività’. Armi efficaci, come
la chemioterapia più attiva e meglio
tollerata, le terapie a bersaglio molecolare e ora l’innovazione nel campo
dell’immuno-oncologia determinano
un allungamento della sopravvivenza
con una buona qualità di vita. La nostra
proposta negli ultimi mesi ha raccolto
consensi trasversali, da AIFA ai clinici,
dai rappresentati delle Istituzioni alle
Associazioni dei pazienti, fino al Ministro della Salute, che ringraziamo.
Il Governo Renzi ha compreso l’importanza della nostra iniziativa e per
la prima volta in Italia ha istituito un
Fondo di 500 milioni di euro destinato
all’acquisto dei farmaci innovativi per
la cura dei tumori. Abbiamo espresso
profonda soddisfazione per la decisione del Governo. Queste terapie stanno
cambiando la storia di molte neoplasie,
garantendo ai pazienti la guarigione o
sopravvivenze a lungo termine. Si tratta di una scelta importante nella lotta
contro i tumori, per dare risposte immediate e garantire l’acceso ai migliori
trattamenti per i tutti nostri pazienti. Il
Fondo si deve inserire in un progetto
più ampio, decisivo per milioni di cittadini, il ‘Patto contro il cancro’ che
vogliamo condividere con il Presidente
del Consiglio”. Un’alleanza tra Oncologi, Governo e Istituzioni, capace di
mobilitare risorse e di dare una risposta concreta alle richieste dei pazienti
oncologici italiani, sul modello di programmi già lanciati negli Stati Uniti.
“Il ‘Patto contro il cancro’ – sottolinea
Pinto - costituirebbe in sanità pubblica
la risposta politica alla sfida del secolo:
curare i malati di tumore garantendo
loro l’assistenza e le cure migliori, in
un’unica strategia dalla ricerca, alla
prevenzione primaria, alla diagnosi
precoce fino alle fasi terminali di malattia. Un’unica regia contro il cancro”.
Le problematiche ed i programmi
della ricerca traslazionale, degli studi
clinici e della nuova federazione dei
gruppi cooperativi di ricerca saranno
condivisi con i ricercatori ed i clinici
in più sessioni del Congresso, per
rendere sempre più attivo, coordinato
e riconosciuto il nostro patrimonio di
ricerca, futuro dell’Oncologia non solo
italiana. “L’intelligenza, l’entusiasmo
e l’intuizione dei giovani saranno determinanti e propulsivi – conclude il
Presidente AIOM -. Il XVIII Congresso
Nazionale è tutto questo: solide radici
e visione del futuro”.
Il Ministro Lorenzin parlerà oggi in Auditorium
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Presentato oggi in conferenza stampa il progetto itinerante che toccherà 11 città
“Il 76% degli italiani segue comportamenti a rischio.
Al via il 1° festival della prevenzione e innovazione”
Il nostro Paese investe in queste iniziative solo il 4% della spesa sanitaria. Il presidente Pinto: “Andremo come AIOM
con un motorhome nelle piazze, ma anche nelle scuole e nei centri anziani a spiegare gli stili di vita sani
e le nuove armi contro i tumori”. Verranno coinvolte 11 città di tutta la Penisola a partire dalle prossime settimane
L
’Italia si colloca negli ultimi posti
per investimenti in prevenzione
fra i 34 Paesi che fanno parte
dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD).
Infatti destiniamo solo il 4,2% della
spesa sanitaria totale a queste attività. Troppo poco. Con preoccupanti
conseguenze negative: il 76,5% della
popolazione adulta presenta almeno
un comportamento a rischio (fumo,
alimentazione sbagliata, sedentarietà
o eccessivo consumo di alcol). “Serve
più impegno da parte di tutti, clinici,
Istituzioni e cittadini – afferma il presidente Carmine Pinto -. Per questo
lanciamo, sul modello dei festival della
letteratura, il primo ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’
per spiegare agli italiani il nuovo corso
dell’oncologia, che spazia dai corretti
stili di vita, agli screening, alle armi
innovative come l’immuno-oncologia
e le terapie a target molecolare, fino
alla riabilitazione e al ritorno alla vita.
Grazie ai passi in avanti sul piano della
prevenzione e dei trattamenti, non si
deve più parlare di male incurabile. E
i cittadini devono conoscere gli importanti risultati raggiunti dalle ricerche
scientifiche”. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno
di Bristol-Myers Squibb, toccherà,
a partire da novembre, 11 città con
eventi che dureranno tre giorni. Un
roadshow che utilizzerà un motorho-
me adeguatamente personalizzato,
cioè un pullman che si sposterà nelle
varie tappe. Sul motorhome giovani
oncologi spiegheranno le regole della
prevenzione, l’importanza degli screening e l’impatto delle nuove armi. Nelle
città coinvolte nel “Festival” ci saranno
anche incontri nei centri anziani e lezioni nelle scuole per spiegare il ruolo
della prevenzione nelle diverse fasce
d’età e il modo il cui le nuove terapie
stanno cambiando la lotta alla malattia.
Saranno organizzate passeggiate della
salute, coinvolgendo le guide turistiche
delle città. Durante gli eventi verranno
anche distribuiti opuscoli informativi,
questionari e sondaggi conoscitivi.
L’incremento degli
investimenti in prevenzione dovrebbe
portare in futuro a
una riduzione del numero di persone da
curare. Un esempio è
proprio rappresentato dal melanoma, che
nel 2016 in Italia farà
registrare 13.800 nuovi casi. In questi anni
sono state promosse
molte campagne di
sensibilizzazione sulle
regole per la corretta
esposizione al sole e
oggi quasi l’80% delle
diagnosi avviene in
fase precoce. “Se invece viene individuato in fase avanzata
abbiamo a disposizione armi efficaci
- sottolinea Paolo Ascierto, direttore
dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori
Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli e
coordinatore delle Linee Guida AIOM
sul melanoma -. Grazie all’immuno-oncologia il 20% dei pazienti colpiti dalla
malattia metastatica è vivo a 10 anni. E
l’associazione delle molecole immunooncologiche ha permesso di ottenere
una sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunga,
tassi di risposta obiettiva più elevati
e una riduzione notevole del volume
del tumore”. Oltre agli stili di vita è
essenziale migliorare anche l’adesione
ai programmi di screening. “E’ ancora
bassa, pari al 40,8%, la percentuale di
donne di età compresa fra 25 e 64 anni
che nel 2012 ha eseguito il Pap test –
afferma Sandro Pignata, Direttore
Oncologia Medica Uro-Ginecologica
al ‘Pascale’ di Napoli -. Questo tumore
è uno dei più frequenti nelle under 50,
al 5° posto con 2.300 nuove diagnosi
stimate in Italia nel 2016. Inoltre abbiamo a disposizione un’arma efficace
per prevenire questa neoplasia, la
vaccinazione contro l’HPV. Introdotta
nel 2007/2008 nel nostro Paese per le
dodicenni, questa misura di profilassi
ha una copertura a macchia di leopardo che si è stabilizzata intorno al 71%.
L’obiettivo iniziale del programma di
immunizzazione prevedeva, entro i
cinque anni dall’avvio, di ottenere una
copertura uguale o superiore al 95%,
con un ciclo completo di vaccino. Per
questo è essenziale raggiungere il
maggior numero di cittadini con iniziative di sensibilizzazione come il ‘Festival’”. “Siamo orgogliosi di sostenere
questo ambizioso progetto – conclude
Chiara Moroni, Market Access Lead
Italy di Bristol-Myers Squibb - che ha
l’obiettivo di migliorare il livello di consapevolezza dei cittadini sull’importanza della prevenzione e sulle nuove
frontiere della lotta ai tumori”.
Alle 18.30 in Auditorium la sessione speciale “Andiamo al cinema”
“Così i film possono combattere lo stigma della malattia”
Saranno premiati i migliori cortometraggi. La giuria presieduta dall’attore e regista Sergio Rubini
N
egli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale il numero di film che si occupano
di temi oncologici, con alcuni veri e propri
blockbuster e diverse buone prove anche del cinema
italiano. Questi film hanno affrontato aspetti rilevanti
del cancro, come l’epidemiologia, le cause ambientali,
le implicazioni economiche delle terapie, la gestione
dei sintomi e degli effetti collaterali, la relazione tra
malati e curanti, le dinamiche psicologiche e l’approccio alla fine della vita. La crescente presenza di queste
tematiche nei film ha certamente contribuito a ridurre
lo stigma legato alla malattia. Già durante il congresso
nazionale dello scorso anno, l’AIOM aveva dedicato
una Sessione alla “Comunicazione in Oncologia attraverso la cinematografia”.
Quest’anno la Sessione è stata ampliata e arricchita
con un concorso di cortometraggi dedicati al tumore.
Il livello medio delle opere che hanno partecipato al
bando è buono, con alcune punte di eccellenza: dai
movimenti di macchina, al montaggio, alla scelta delle
musiche, alla qualità delle sceneggiature e soprattutto dei dialoghi. I migliori cortometraggi saranno
premiati e mostrati oggi in Auditorium alle 18.30
nella Sessione Speciale “Andiamo al cinema. Perché
il cinema nella comunicazione in ambito oncologico”.
La giuria è composta dall’attore e regista Sergio
Rubini (Presidente), da oncologi medici (Saverio
Cinieri, Domenico Galetta, Silvia Novello), da
rappresentanti delle associazioni dei pazienti (Stefania Vallone, Matilde Tursi, Anna Mancuso), da
una psiconcologa (Francesca Fiore), da una giornalista (Ottavia Benedetto Giustetti), da un docente
universitario di filosofia (Luciano De Fiore), dalla
regista Manuela Jael Procaccia e dall’infermiere
Giovanni Micallo. Contestualmente, per i tre giorni
congressuali in auditorium sarà allestita una mostra
di 20 poster che ripropongono scene di film - famosi
e meno famosi - della storia del cinema che hanno
avuto a che fare con il cancro, illustrando l’evoluzione
del linguaggio dalle prime pellicole film degli anni ’30
a oggi.
L’ottica con cui il cinema narra il cancro tende però
ancora ad accentuare i toni “drammatici” della malattia (troppi i pazienti che non sopravvivono rispetto a
quanto accade nella realtà); inoltre, si tende a mettere
in scena i tumori meno “visibili”, come gli oncoematologici e i tumori cerebrali, mentre sono sottorappresentati (in proporzione alla reale incidenza) il tumore
del polmone, gastrointestinale e del seno. In sostanza,
un appuntamento da non perdere al congresso AIOM
per misurarsi con un sapere medico fuori dai “confini”, sempre di più sporto sulla società e interessato ai
canali di comunicazione di massa.
Associazione Italiana di Oncologia Medica
Grande successo per il convegno di mercoledì scorso
che si è svolto al Ministero della Salute
CLINICI E MALATI DI CANCRO
INSIEME PER SCONFIGGERE I TUMORI
I rappresentanti di AIOM e Fondazione AIOM in udienza da Papa Francesco in Piazza San Pietro
A
vvicinare il mondo dei clinici a
quello dei pazienti, scoprendo
così anche le parole che i malati
a volte non dicono. Questo l’obiettivo,
pienamente raggiunto a giudicare dalla nutrita partecipazione, del convegno
“Oncologi & Pazienti Uniti per Vincere
il Cancro” che si è svolto mercoledì 26
ottobre 2016 presso l’Auditorium del
Ministero della Salute. L’evento - organizzato congiuntamente da AIOM
e Fondazione AIOM - ha visto la
partecipazione di oltre 100 oncologi e
pazienti, insieme per migliorare la conoscenza delle problematiche degli uni
e degli altri in un rinnovato e comune
percorso.
Il convegno ha trattato temi relativi alla
scarsa conoscenza da parte degli oncologi delle terapie complementari e alternative che invece possono “attrarre”
l’attenzione dei malati, soprattutto nella fase più critiche della patologia. Si è
parlato anche di quello che i pazienti
“non dicono” e di quello che gli oncologi “chiedono” a loro e alle Istituzioni.
Lo scopo finale è quello
di migliorare sempre di
più l’alleanza medicopaziente. Altri aspetti
affrontati sono stati l’umanizzazione delle cure
e le problematiche dell’alimentazione. Si è parlato
anche del “tempo”, un
elemento indispensabile
per costruire un rapporto
positivo fra oncologo e
paziente, sia all’inizio del percorso di
malattia sia nelle fasi terminali quando
il malato e i suoi familiari sono pieni
di preoccupazioni, ansie e paure. Per
quanto riguarda invece la nutrizione è
stato segnalo come spesso giungano ai
pazienti informazioni discordanti e non
solo tramite i media. A volte arrivano
attraverso un’inadeguata preparazione
dei professionisti che spesso sono preoccupati di agire sull’ambito dei trattamenti attivi e pongono poca attenzione
a questo tipo di problematiche. Ogni
sessione si è conclusa con un commento riassuntivo su quanto emerso. Il
dibattito è stato molto partecipato con
numerosi interventi da parte dei presenti. Dal confronto sono emersi anche
delle opportune sinergie nei confronti
delle Istituzioni con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza a tutti
i pazienti.
Il convegno è stato preceduto nella
mattinata dalla partecipazione di AIOM
e Fondazione AIOM all’udienza con
Papa Francesco svoltasi in Piazza San
Pietro. Hanno partecipato 150 oncologi
e pazienti che hanno ricevuto il saluto
e la benedizione papale. Il Santo Padre
ha ricordato nei suoi saluti la presenza
di AIOM e della Fondazione AIOM.
Durante la sua riflessione, dedicata
all’accoglienza e alla solidarietà, Francesco ha richiamato la necessità di dare
dignità alla persona e di non chiudersi
nell’indifferenza. “L’aprirsi agli altri
rende feconda la professione del medico e diverso il modo di stare accanto al
malato” ha dichiarato Bergoglio.
Domani in Sala Campo dei Fiori la prima giornata di lavori
AL VIA IL CONGRESSO DI NURSING IN ONCOLOGIA
L
a figura dell’infermiere nei reparti di oncologia sta assumendo un ruolo sempre più importante e riconosciuto dai clinici che quotidianamente affiancano
in corsia. Per questo, nell’ambito del congresso di quest’anno, sono ben
quattro nella sola giornata di sabato, le sessioni dedicate a questi operatori sanitari.
Domani alle 9 infatti iniziano i lavori in Sala Campo dei Fiori, in apertura i saluti del
presidente Carmine Pinto a sottolineare l’impegno della società scientifica per
rafforzare l’integrazione tra il lavoro degli oncologi e quello degli infermieri nella
pratica clinica quotidiana. Il congresso inizia con la sessione dal titolo Oncologia
oggi: circolazione dei saperi e sviluppo reti di collaborazione, con la partecipazione,
all’inaugurazione dell’evento, di Barbara Mangiacavalli (presidente Federazione
IPASVI) e Anna Maria Lucia Pulimeno (presidente Collegio IPASVI di Roma).
Sarà poi la volta di Giovanni Micallo, coordinatore del Working Group Nursing
AIOM che presenterà i lavori della prima giornata congressuale.
La prima sessione, dal titolo Il valore aggiunto degli infermieri dei PTDA si terrà dalle
9.50 alle 12. Verranno esposti i risultati di alcuni progetti virtuosi raccolte in diverse
regioni italiane, dalla Campania alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Piemonte. La
seconda sessione si occuperà invece delle problematiche etiche assistenziali. Seguirà la discussione e il dibattito tra i partecipanti. Nel pomeriggio ci sarà la terza e
penultima sessione dal titolo Le cure in oncologia: vecchi e nuovi orizzonti. Di particolare attualità due i temi affrontati due: la cannabis prescrivibile e i pericoli per
i pazienti derivati dalle molte “bufale” sulle cure anticancro che circolano in rete.
L’ultima parte dei lavori vedrà al centro la valutazione del rischio e i test genetici.
“Le tre parole al centro del congresso 2016 sono etica, ricerca e esigenze pazienti
- afferma Giovanni Micallo -. Vogliamo iniziare a porre basi per il nursing oncologico del futuro. Noi infermieri dobbiamo incrementare le nostre conoscenze per
riuscire a gestire l’assistenza dei malati a 360 gradi”. Sempre domani è prevista anche la partecipazione di Daniel Kelly di Cardiff, presidente dell’European Oncology
Nursing Society. Interverrà con una lettura magistrale sulle problematiche legate al
fine vita riportando le principali differenze a livello sia assistenziale che normativo
nei diversi paesi europei. Questa importante partecipazione apre nuove ed interessanti prospettive di collaborazione tra gli infermieri italiani e i loro colleghi europei.
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ROMA 28•30 OTTOBRE 2016
DAILY NEWS
Associazione Italiana di Oncologia Medica
Oggi la consegna del riconoscimento
durante la cerimonia inaugurale
Premio alla carriera al Prof. Gino Luporini
È stato presidente AIOM e uno dei padri fondatori dell’oncologia italiana
O
ggi nel corso della cerimonia
inaugurale viene consegnato
un importante riconoscimento, il Premio alla carriera Gianni Bonadonna, al prof. Gino Luporini. “Tra
i fondatori dell’Oncologia Medica
italiana – si legge nella motivazione
del premio consegnato dal segretario
nazionale Giordano Beretta – è considerato una figura di eccellenza all’interno di quella generazione di clinici
che sono arrivati alla disciplina oncologica dopo una lunga formazione in
Medicina Interna, con orientamento
specifico nell’immunologia. Interes-
L
a casa comune dell’Oncologia
apre i battenti. Oggi alle 10, in
Auditorium, il XVIII Congresso dell’AIOM inizia con la sessione
educazionale sulle neoplasie toraciche, moderata dai proff. Lucio Crinò
di Perugia e Giorgio Vittorio Scagliotti di Torino in cui si parla di novità in
terapia con gli inibitori delle tirosino-chinasi (Alessandro Morabito di
Napoli), di mesotelioma (F. Grosso di
Alessandria), immunooncologia (Emilio Bria di Verona), trattamento della
malattia oligometastatica (S. Ramella di Roma) e medicina di precisione
(Valter Torri di Milano). A seguire,
dopo la discussione, le comunicazioni orali in una sessione moderata dai
se verso le cure palliative, grandi capacità didattiche sia in ambito culturale che operativo al letto del malato
hanno consentito a Luporini di creare
un’autentica scuola di oncologi medici giovani ed entusiasti molti dei quali
hanno assunto posizioni primariali.
Ha sempre propugnato una ricerca
libera e indipendente, creando anche
un gruppo cooperativo, Giscad, di assoluto rilievo nel panorama nazionale
e internazionale che ha realizzato una
produzione scientifica vasta e articolata. Presidente AIOM dall’1980 al 1985
ha successivamente diretto la FISM”.
Al via i lavori scientifici
delle Sessioni Educazionali
proff. M.Garassino e A. Passaro di Milano. Alle 15 e 25 inizio della cerimonia
inaugurale, coordinata dal presidente
AIOM Carmine Pinto e dal presidente
eletto Stefania Gori. Dopo il presidential address, gli interventi dei rappresentanti di alcune delle società scientifiche che hanno posto le basi per la
casa comune dell’oncologia, dal presidente CIPOMO Maurizio Tomirotti al
presidente COMU Massimo Aglietta,
a Francesco Di Costanzo, presidente
FICOG a Fabrizio Nicolis presidente
della Fondazione AIOM. Alle 15.30 è
atteso l’arrivo del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per un saluto
istituzionale ai partecipanti nel primo
giorno del congresso, a testimonianza
dell’impegno del governo per migliorare l’assistenza e l’accesso alle terapie del malato oncologico attraverso
un sostegno sempre più concreto. Seguono le presentazioni dei progetti di
prevenzione di AIOM, ambito in cui la
società scientifica sta puntando molto
negli ultimi anni, con la proiezione
delle testimonianze dei testimonial
sportivi che hanno assicurato il loro
sostegno agli oncologi: Massimiliano
Allegri, la tennista Flavia Pennetta e il
motociclista Jorge Lorenzo. Nell’ambito della cerimonia inaugurale anche
la presentazione dei bandi AIOM per
i progetti di ricerca MSD, che vedono in prima linea il lavoro di Serena
Di Cosimo della Fondazione IRCCS
Istituto Nazionale dei Tumori con ricerca sull’espressione del gene HER2
nel tumore del seno, quindi Sandro
Pignata, dell’Istituto dei Tumori di Napoli sul tumore ovarico e infine Marco
Volante dell’Università degli studi di
Torino, Ospedale S.Luigi Gonzaga di
Orbassano impegnato in uno studio
sul meccanismo di resistenza associato alle diverse differenziazioni neuroendocrine nel cancro della prostata
e del polmone. Presentazioni orali e
poster precedono poi la consegna
del tradizionale premio giornalistico
‘Giovanni Maria Pace’, giunto alla XV
edizione. I premiati quest’anno sono
la giornalista televisiva Alma Grandin, caposervizio del Tg1 e il direttore
di Quotidiano Sanità, Cesare Fassari.
Un posto quest’anno è riservato anche ai ragazzi delle scuole secondarie:
gli studenti del Liceo Manara di Roma
presentano - per la prima volta in questa assise scientifica - lo spot antifumo
realizzato per convincere i loro coetanei a non cedere al vizio del fumo, e
che ha vinto il concorso nell’ambito
del progetto educazionale ‘Meglio
smettere’. I ragazzi hanno mostrato di
comprendere che l’abitudine alle sigarette è un fattore di rischio oncologico
molto grave. All’inizio del loro spot si
chiedono “Quanto dura la vita di un
fumatore?” . La risposta finale è ‘Non
abbastanza’ .
I NUMERI DEL CANCRO 2016
IL NUOVO VOLUME A DISPOSIZIONE DI TUTTI I SOCI
P
resso la segreteria viene distribuito il volume AIOM-AIRTUM I Numeri del Cancro in Italia 2016.
Dall’analisi dei dati epidemiologici, sulle patologie oncologiche nel nostro Paese, emergono due
tendenze opposte ma chiare. Aumentano i nuovi casi di tumore fra le donne e diminuiscono fra gli uomini.
Quest’anno le italiane colpite dalla malattia sono 176.200 (erano 168.900 nel 2015): in particolare quest’anno
sono stimati 50.000 nuovi casi di tumore del seno (48.000 nel 2015), da ricondurre anche all’ampiamento della
fascia di screening mammografico in alcune Regioni, che ha prodotto un aumento significativo dell’incidenza
tra i 45 e i 49 anni. Per gli uomini invece si assiste a un fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo
del 2,5% ogni 12 mesi (erano 194.400 nel 2015): perché i big killer iniziano a far meno paura, in particolare le
neoplasie del polmone, prostata, colon-retto e stomaco. In totale nel 2016 sono stimate complessivamente più
di 365.000 nuove diagnosi di cancro: la neoplasia più frequente è quella del colon-retto (52.000), seguita da seno
(50.000), polmone (41.000), prostata (35.000) e vescica (26.600). “Il libro - si legge nella prefazione del volume
scritta dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - mette in luce la qualità del nostro sistema assistenziale:
la sopravvivenza nel nostro Paese è allineata alla media europea e per molti tipi di tumore è superiore. Quello
che veniva un tempo considerato un ‘male incurabile’ è divenuto in
moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o, comunque, con
cui si può convivere: sta diventando infatti sempre più una malattia
cronica, come altre, che consente alle persone colpite di avere una
vita attiva e soddisfacente. Negli ultimi decenni si è registrato un
costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di cancro
in Italia: erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, sono aumentati sino a
oltre tre milioni nel 2016. Le Istituzioni e i clinici devono essere in
grado di rispondere alle esigenze di questi pazienti che guariscono
o possono convivere a lungo con la malattia e che rivendicano il
diritto di tornare a un’esistenza normale. L’utilizzo di questo volume
potrà rendere più facile ed incisiva l’azione di miglioramento del
livello delle prestazioni e dei servizi”.
Il giornale del congresso è realizzato
da Intermedia
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Tel. 030-226105
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Direttore editoriale:
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Redazione: Paolo Cabra,
Fabrizio Fiorelli, Francy Antonioli
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