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08/03/2011 |
Opinione pubblica
L'espressione opinione pubblica si riferisce a una sfera della realtà sociale e politica, strettamente legata allo
sviluppo della Borghesia moderna. Essa è legata al concetto di Öffentlichkeit (reso in it. anche con la
locuzione sfera pubblica), diffusosi dalla seconda metà del XVIII sec. e studiato dal filosofo Jürgen Habermas,
che la colloca all'intersezione tra Stato e sfera privata. L'aggettivo pubblico, che già nel corso del XVII sec.
aveva assunto anche il significato di statale per influsso del diritto pubblico moderno, attorno alla fine del
XVIII sec. conobbe un ulteriore ampliamento semantico: l'Illuminismo e il suo richiamo alla ragione favorirono
una dilatazione del concetto di sfera pubblica. L'ideale cui la Società borghese aspirava era una collettività
autogestita di cittadini liberi, uguali sul piano giur. e politico, capaci di giungere attraverso il dibattito pubblico
a decisioni razionali. In tal senso l'espressione opinione pubblica designa quindi uno spazio politico ma anche
sociale, in cui regnano la libertà di opinione e la concorrenza di idee. Ciò è un presupposto necessario alla
formazione di opinioni, alla partecipazione dei cittadini allo Stato e al loro controllo sulle istanze statali di
decisione.
Dalla fine del XVII sec. l'aumento costante del numero di periodici, riviste e bollettini informativi favorì la
diffusione del sapere e del pensiero (Stampa). Nel contempo nei tumulti urbani e rurali del tardo XVII e del
XVIII sec. si manifestò l'opposizione al sistema di potere dell'ancien régime, che escludeva in larga misura
dalle decisioni politiche l'emergente borghesia economica e colta. Con il diffondersi del movimento illuminista
fu creata una serie di Associazioni in cui si discuteva di riforme statali e sociali, quali le Società erudite, le
Società patriottiche o la Società svizzera di utilità pubblica (SSUP), fondata nel 1810. È possibile cogliere i
primi segnali dello sviluppo di una sfera pubblica borghese anche nelle Società di lettura e nelle soc. di tiro.
Con la politicizzazione dei circoli illuministi (Società elvetica) si sviluppò una stampa d'opinione in ambito
politico. Se le richieste di riforma delle ass. illuministe rimasero in un primo tempo in gran parte entro i limiti
del sistema vigente, la loro forza dirompente si manifestò soprattutto laddove si conciliavano con interessi
privati, come nel caso della ristretta élite urbana delle città soggette, per rivendicare un nuovo ordinamento
statale in favore della collettività.
Prima ancora della fine dell'ancien régime i Banchetti, fra cui quelli svoltisi nel 1791 nel Paese di Vaud,
costituirono un importante mezzo di autorappresentazione repubblicana. Con la proclamazione della libertà di
stampa e l'estensione a tutta la pop. maschile del Diritto di voto e eleggibilità nella Costituzione della
Repubblica elvetica del 1798, l'opinione pubblica fu riconosciuta come una componente essenziale
dell'organizzazione sociale borghese. All'attività di giornali e riviste, moltiplicatisi in breve tempo all'inizio
della Repubblica elvetica e fortemente utilizzati anche dall'opposizione, il governo reagì ricorrendo in misura
crescente a processi penali e alla Censura, compensando in tal modo l'assenza di una legge sulla stampa. Di
fatto, pur ripristinando nel 1803 la censura preventiva, accettò tuttavia il persistere di un dibattito pubblico
sulla riforma del sistema politico.
Durante la Restaurazione nelle cerchie liberali e nei cant. di nuova istituzione si manifestarono resistenze al
controllo della stampa. Riconosciuta quasi in tutta la Svizzera in seguito alle rivoluzioni liberali del 1830-31, la
libertà di stampa fu poi garantita a livello fed. dalla Costituzione fed. del 1848. In alcuni cant. essa continuò
però a essere soggetta a controlli sulla base di disposizioni di diritto penale e a restrizioni economiche
(cauzioni imposte agli editori, tasse di bollo). Con l'estensione del diritto di voto e eleggibilità nella seconda
metà del XIX sec. la libertà di azione di un numero crescente di cittadini fu protetta dalla Costituzione.
Durante la Rigenerazione e poi nel nuovo Stato fed. lo sviluppo dell'opinione pubblica fu spesso indotto e la
sua presenza esibita a titolo dimostrativo in occasione di alcune manifestazioni pubbliche, come nelle
Giornate rivoluzionarie del movimento per il rinnovamento politico, fra cui quella di Uster del 1830 che segnò
l'avvio della Rigenerazione nel cant. Zurigo. Anche le Feste federali (spec. di tiro e di ginnastica) costituivano
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occasioni di raduno e di dibattito sul piano nazionale e le opinioni politiche che vi circolavano potevano
talvolta provocare accese dispute.
Con la costituzione dei Partiti, formatisi generalmente attorno ad alcuni organi di stampa e a lungo
fortemente frammentati sul piano regionale, la sfera pubblica politica si arricchì di nuovi attori. Fra questi
ultimi figura anche, quale precorritrice del movimento operaio, la società del Grütli, fondata nel 1838. Mentre
i partiti si organizzarono a livello fed. solo verso la fine del XIX sec., già in precedenza le principali ass.
economiche - come l'Unione sviz. del commercio e dell'industria o l'Unione sviz. delle arti e mestieri, istituite
risp. nel 1870 e nel 1879 - condizionarono fortemente l'opinione pubblica attraverso la preparazione di
progetti o intervenendo direttamente sul piano parlamentare e fed. (Federazioni).
Con la perdita di peso dei partiti sviz. dopo la seconda guerra mondiale diminuì anche l'importanza della
stampa di partito, sostituita da fogli di dibattito e giornali scandalistici. Parallelamente si imposero la radio e
la televisione, nuovi mezzi di comunicazione concepiti - fino all'introduzione nel decennio 1980-90 di un
sistema dualista per i media elettronici - come emittenti controllati dallo Stato. Prodottosi tardivamente
rispetto alla tendenza intern., questo distacco del sistema mediatico dalle istituzioni politiche tradizionali ha
favorito anche in Svizzera un rapporto interattivo tra politica, economia e media, caratteristico delle società
moderne occidentali. I nuovi rapporti di dipendenza - sia economici sia relativi all'elaborazione di decisioni
legittime e al prestigio sociale - hanno profondamente mutato la concezione mediatica della sfera pubblica.
Nel corso del XX sec. agli attori classici della sfera pubblica politica si sono affiancati Movimenti sociali
estranei all'establishment e org. di protesta, privi di un prestigio sociale tradizionale. Avvalendosi di nuove
forme di azione politica essi riuscirono a presentare le loro tematiche in modo efficace sul piano mediatico,
sensibilizzando così l'opinione pubblica verso le loro rivendicazioni.
Bibliografia
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– L. Marquis, La formation de l'opinion publique en démocratie directe, 2006
Autrice/Autore: Kurt Imhof, Martin Kraft / vfe
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