SIEDP JOURNAL CLUB

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SIEDP JOURNAL CLUB
IPOFISI
Novembre 2011
SIEDP Journal Club_Ipofisi
A genetic basis for functional hypothalamic amenorrhea.
N Engl J Med 2011; 364:215-25
Anna Grandone, Dipartimento di Pediatria “F.Fede”,
Seconda Università degli Studi di Napoli, Napoli
Fattori stressanti quali la perdita di peso, l’esercizio fisico eccessivo e i disturbi della
condotta alimentare possono sopprimere l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi provocando
un’amenorrea ipotalamica funzionale. Questo meccanismo è probabilmente un
processo evolutivamente determinato per la protezione della riproduzione. La
suscettibilità delle donne all’amenorrea ipotalamica funzionale è molto variabile e non
è noto se vi sia una predisposizione genetica.
Coronia et al nel loro lavoro hanno ipotizzato che mutazioni nei geni coinvolti
nell’ipogonadismo ipogonadotropo idiopatico potessero essere associate
all’amenorrea ipotalamica.
Sono state analizzate 55 donne con amenorrea ipotalamica funzionale e 422 controlli.
In 7 donne su 55 sono state trovate 6 mutazioni in eterozigosi: 2 nel gene FGFR1, 2
nel gene PROKR2, 1 nel gene GNRHR, e 1 nel gene KAL1. Nessuna mutazione è
stata individuata nei controlli. Tutte le mutazioni sono state caratterizzate dal punto di
vista funzionale e si sono dimostrate come causa di perdita di funzione.
Lo studio di Coronia et al dimostra per la prima volta un ruolo di varianti rare
coinvolte nella patogenesi dell’ipogonadismo ipogonadotropo nella suscettibilità ad
una patologia funzionale quale l’amenorrea ipotalamica secondaria suggerendo una
possibile modalità di relazione tra geni, ambiente e fenotipo.
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SIEDP Journal Club_Ipofisi
Pituitary Stem Cell Update and Potential Implications
for Treating Hypopituitarism
Frederic Castinetti, Shannon W. Davis, Thierry Brue, and Sally A. Camper
Endocrine Reviews, August 2011, 32(4):453–471
S.S.O. Endocrinologia Pediatrica, Dipartimento della salute della Donna del Bambino
e dell’Adolescente, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Orsola-Malpighi, Bologna
Commento:
Le potenzialità rigenerative e plastiche della ghiandola ipofisaria sono note da più di
40 anni e questo ha suggerito l’esistenza in essa di cellule capaci di rigenerarsi e di
differenziarsi. E’ negli ultimi 5 anni però che la ricerca più attivamente si è
focalizzata sulla identificazione di markers di superficie per individuare cellule
staminali ipofisarie. Questi studi hanno rivolto la loro attenzione a differenti markers
di superficie (SOX2, GFRa2, SCA1, nestin, S100beta), rendendo spesso difficile
comparare i risultati ottenuti.
Gli autori di questa review prendono in considerazione diverse potenziali popolazioni
di cellule staminali ipofisarie, analizzano quanto e’ stato scoperto finora riportando i
più recenti dati della letteratura e formulano proposte per possibili futuri studi che
possano meglio svelarne il ruolo e la funzione.
Da un punto di vista più speculativo viene discusso
- il possibile coinvolgimento di queste cellule nei fenomeni di ipotrofia e/o
ipertrofia della ghiandola (rappresentarebbero un blocco nel processo
maturativo di cellule staminali/progenitori in reazione a stimoli di qualche
natura?)
- un loro ruolo nei processi di evoluzione neoplastica (negli adenomi ipofisari
sarebbero stati identificati markers di cellule staminali/progenitori)
- le possibili implicazioni terapeutiche nel caso di panipopituitarismo congenito
o secondario (se le cellule staminali sono in grado di riprodursi e di
differenziarsi in tutte le linee cellulari ipofisarie, allora queste cellule sarebbe
capaci di rimpiazzare le cellule di ipofisi con deficit ormonali multipli e
contribuire alla rigenerazione della ghiandola stessa).
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Deficit in Anterior Pituitary Function and Variable Immune
Deficiency (DAVID) in Children Presenting with
Adrenocorticotropin Deficiency and Severe Infections.
Quentien MH, Delemer B, Papadimitriou DT, Souchon PF, Jaussaud R, Pagnier A,
Munzer M, Jullien N, Reynaud R, Galon-Faure N, Enjalbert A, Barlier A, Brue T.
J Clin Endocrinol Metab. 2011 Oct 19. [Epub ahead of print]
Andrea Secco, SC Pediatria, Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo,
Alessandria
Background:
 Difetti di TPIT (fattore di trascrizione coinvolto nella differenziazione della
linea cellulare ACTH secernente) e di POMC (con obesità ed anomalie della
pigmentazione) sono responsabili di insufficienza surrenalica centrale.
 La diagnosi di immunodeficienza comune variabile (CVID) si basa sul
riscontro di ridotti livelli di immunoglobuline, anomalie della risposta
immunitaria ed infezioni ricorrenti, con incidenza 1/25000 e familiarità nel 2025% dei casi.
Pazienti:
 4 soggetti reclutati dal database multicentrico GENHYPOPIT affetti da deficit
di ACTH (un soggetto con deficit di GH associato) e CVID con infezioni
severe, di cui 2 casi nella stessa famiglia.
 RMN ipofisaria: normale o ipoplasia dell’adenoipofisi.
 Riduzione dell’incidenza di infezioni severe dopo avvio di terapia sostitutiva.
Studi autoimmunitari e genetici:
 Ricerca di autoanticorpi anti-ipofisi e anti-tiroide negativa.
 Non mutazioni a carico di geni candidati (TPIT, LIF, IKAROS, EOS).
Conclusioni:
 Sebbene lo studio non abbia evidenziato una base patogenetica comune,
l’associazione in questi soggetti di difetti della funzione ipofisaria anteriore ed
immunodeficienza variabile (DAVID) non sembra casuale (rarità di entrambe
le condizioni, casi familiari, caratteristiche comuni, precedenti case report in
letteratura, ecc.) e richiede ulteriori studi.
 L’associazione DAVID è molto rara. Tuttavia questo studio richiama da un
lato la necessità di accertamenti specifici in soggetti con infezioni ricorrenti
gravi e sintomi suggestivi per endocrinopatie (in particolare per insufficienza
surrenalica o difetti ipofisari multipli, ad esempio in epoca neonatale),
dall’altro l’esistenza di un complesso network che integra sistema immunitario
ed endocrino.
 Collateralmente è utile ricordare i possibili benefici della supplementazione
con glucocorticoidi in caso di sepsi severa non responsiva ad altri supporti
terapeutici.
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