REGIONE DEL VENETO UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 – PADOVA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione TAVOLA ROTONDA SULLE PROBLEMATICHE NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Incontro di approfondimento sulle tematiche relative all’alimentazione a scuola. Intolleranze, allergie alimentari, celiachia e diete etico/religiose. 7 maggio 2014 domande frequenti posso somministrare solo pasta in bianco? il pesce non piace … i legumi non piacciono… i bastoncini findus? il tonno sott’olio? la salsiccia? la panna? il burro? i funghi? le olive? l’acqua di rubinetto va bene? la merendina ? c’è un bambino allergico, come devo comportarmi? la mamma mi chiede la dieta vegetariana ? la mamma mi chiede la dieta vegana ? posso somministrare prosciutto crudo ? insaccati lasciare solo prosciutto cotto senza polifosfati senza lattosio senza albumina e lisozima da uovo aggiunti oppure bresaola ? Le garanzie dell’adeguatezza nutrizionale quali-quantitativa dagli asili nido alle primarie. Linee guida nazionali e regionali – diete speciali Stefania Tessari Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) 7.2 MILIARDI DI ABITANTI • 70 % VEGETARIANI VIVONO IN ORIENTE • 30% CARNIVORI VIVONO IN OCCIDENTE 4 MILIARDI DI ANIMALI DA ALLEVAMENTO 10 MILIARDI DI POLLI ECC… 1/3 dei cereali e legumi (prodotti dell’agricoltura) vengono utilizzati per produzione di mangimi animali che servono solo il 30% della popolazione 36.000.000 di persone all’anno muoiono di fame tra le cause… 1/3 dei cereali e prodotti di agricoltura vengono utilizzati per mangimi per animali che servono solo il 30% della popolazione 8 milioni di persone all’anno muoiono per siccità, malattie legate alla mancanza di servizi igienico-sanitari e di acqua potabile •2 miliardi di persone sono mal servite •1,5 miliardi di persone non ha acqua e se i cinesi e gli indiani si mettessero in testa di diventare onnivori? (crescita culturale e reddito) non ce la faremo ad allevare animali per tutti manca l’acqua e l’uomo che fa? ridurre il consumo di carne diventa un obbligo 1 kg di carne 15/30 mila litri d’acqua 1 kg di pane 800 litri 1 kg di pomodori 214 litri I paradossi su cibo e nutrizione REGIONE DEL VENETO UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 – PADOVA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione NON TOGLIERE CIBI ANIMALI MA AUMENTARE I CIBI VEGETALI FINO AD UN UTILIZZO ABITUALE E CONSEGUENTE RIDUZIONE DELLO SPAZIO NELLA DIETA DI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE piramide alimentare Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione DISTRIBUZIONE DEI NUTRIENTI in un’alimentazione sana CARBOIDRATI 55% PROTEINE 15% LIPIDI 30% 1 g. carboidrati = 4 Kcal. 1 g. proteine = 4 Kcal. 1 g. lipidi = 9 Kcal. DISTRIBUZIONE DEI PASTI NELL’ARCO DELLA GIORNATA COLAZIONE CENA 20% 30% MERENDA 5% MERENDA 5% PRANZO 40% COLAZIONE MERENDA PRANZO MERENDA CENA Nell’infanzia la preferenza verso un dato cibo è direttamente proporzionale alla frequenza delle precedenti esposizioni a quel cibo (meccanismo che non è più presente in età adulta) cosa fare perché mangi??? ripresentare più volte, con pazienza l’ alimento che era stato inizialmente rifiutato. Tempo variabile da bambino a bambino. La socializzazione aiuta l’accettazione da parte del bambino di un cibo nuovo o generalmente poco gradito. Linee di indirizzo nazionale E’ di fondamentale importanza • elevare la qualità nutrizionale e sensoriale dei pasti • mantenere saldi i principi di sicurezza alimentare La ristorazione scolastica deve essere vista come un importante e continuo momento di educazione e di promozione della salute diretto ai bambini, che coinvolge anche docenti e genitori. Obiettivo Linee di indirizzo sulla ristorazione collettiva scolastica facilitare, sin dall’infanzia, l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute e la prevenzione delle patologie cronico-degenerative (diabete, malattie cardiovascolari, obesità, osteoporosi, ecc.) di cui l'alimentazione scorretta è uno dei principali fattori di rischio. REGIONE DEL VENETO UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 – PADOVA DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ristorazione scolastica : linee di indirizzo nazionali e regionali Stesura dei menù e… menù Il menù deve essere elaborato secondo i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale Varietà con l’utilizzo di prodotti di stagione rotazione di almeno 4/5 settimane va preparato sulla base dei LARN per le diverse fasce di età. È determinante che gli addetti alla distribuzione siano adeguatamente formati sulla porzionatura spuntino deve fornire un apporto calorico pari all’8% 10% del fabbisogno giornaliero ed essere costituito preferibilmente da frutta e ortaggi di semplice consumo qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica con tabelle dietetiche e griglie di menù per fasce d’età ALIMENTI Pasta o riso asciutti (g) SC. INFANZIA SC. PRIMARIA SC. SECONDARIA DI I° GRADO SUP./UNIV 50/60 70/80 80/90 90 30 30 40 40 120 150 200 250 5 5 10 10 20 30 50 50 5 5 7 7 Carne (g) 50 60 80 100 Pesce (g) 70 100 120 120 1 1 1e½ 2 Prosciutto cotto (g) 30 40 60 70 Formaggi a pasta molle o filata (g) 40 50 60 70 Formaggi a pasta dura (g) 20 30 50 60 5 5 8 8 Pane comune (g) 40 50 60 70 Pane integrale (g) 50 60 70 80 Pasta o riso in brodo vegetale (g) Gnocchi di patate (g) Parmigiano o Padano grattugiato (g) Sugo con base di pomodoro (g) Olio extra vergine di oliva (g) Uova (unità) Olio extra vergine di oliva (g) stesura dei menù per allergie ed intolleranze alimentari ALLEGATO 6 DIETE SPECIALI PROTOCOLLO PER RICHIESTA DIETE SPECIALI PER MOTIVI SANITARI E COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE Nelle intolleranze e nelle allergie ad alimenti l’alimentazione svolge un ruolo paragonabile ad una vera e propria terapia e per questo motivo che vi è necessità che il Medico Curante dopo un iter diagnostico rigoroso compili un certificato con “la diagnosi certa” e prescriva la terapia dietologica appropriata alla diagnosi. Diete per motivi etico religiosi La sostituzione di alimenti correlate a ragioni eticoreligiose o culturali sono ammesse previa presentazione di autocertificazione sottoscritta da entrambi i genitori purché sia garantito, dal pediatra di libera scelta, un adeguato apporto di nutrienti ed oligoelementi in relazione all’età del bambino Diete vegetariane I modelli alimentari dei vegetariani possono variare in modo considerevole in relazione al grado di esclusione dei prodotti animali. Omississ… in particolar modo quello vegano, espongono ad un alto rischio di carenze nutrizionali a causa delle maggiori difficoltà nel rendere adeguato l’apporto calorico, vitaminico e minerale (vitamina B12, vitamina D, calcio, zinco e acidi grassi omega-3); pertanto non si ritengono applicabili durante il periodo dello sviluppo psicomotorio di lattanti e bambini Lettera SIAN In riferimento alla richiesta di utilizzo di menù vegano per ……… frequentante la scuola dell’infanzia di ….., a seguito di Vs. invio di certificato medico, si ritiene opportuno comunicare quanto segue. Si prende atto del fatto che la bambina è seguita da un centro specialistico che ha redatto il menù adeguato alle richieste della famiglia ed eventualmente integrerà l’alimentazione con le supplementazioni in micronutrienti necessarie. Le linee guida sulla ristorazione scolastica del Ministero della Salute e quelle della Regione Veneto prevedono che la ristorazione scolastica somministri ai bambini una dieta equilibrata in nutrienti (macro e micro nutrienti) che in un’alimentazione vegana a scuola risulta di difficile composizione (es. mancano vit. B12, calcio, ferro, zinco). Quanto sopra, premesso e fatto salvo il principio di libera scelta dei familiari per convinzioni etiche, lo scrivente Servizio ribadisce che la proposta di menu’ vegano per il pasto scolastico non può essere definita “Equilibrata in nutrienti” e prevede l’assunzione degli stessi extramenù scolastico. Pertanto tale regime alimentare richiederà un’attenta valutazione dello stato nutrizionale del singolo soggetto vegano la cui responsabilità sarà a carico del curante e/o dello specialista. allergie ed intolleranze alimentari Nel 1994 il Comitato Europeo dell’EAACI (Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica) ha classificato le patologie legate a reazioni avverse agli alimenti in base al meccanismo biologico coinvolto suddividendole in due categorie: Reazioni avverse agli alimenti Reazioni tossiche INTOLLERANZE ALIMENTARI Reazioni non tossiche ALLERGIE ALIMENTARI Reazioni non tossiche Reazioni non tossiche Allergie alimentari (reazioni immunologiche) Intolleranze alimentari (reazioni non immunologiche) IgE mediate Enzimatiche Non IgE mediate Farmacologiche Indefinite Reazioni Non Tossiche Le intolleranze alimentari Qualsiasi reazione indesiderata scatenata dall'ingestione di uno o più alimenti L'intolleranza agli alimenti indica un'esagerazione della risposta fisiologica ad un alimento o ad un additivo Le intolleranze alimentari si manifestano da qualche ora a qualche giorno (anche 36 ore) dopo l’ingestione di uno o più alimenti Sono riconducibili all'accumulo, nel tempo, delle sostanze responsabili di ipersensibilità, fino ad un livello che ad un certo punto supera la "dose soglia“ La reazione è sempre dose-dipendente, non è modulata dal sistema immunitario, ma da meccanismi biochimici specifici Si classificano in tre sottogruppi: • ENZIMATICHE o METABOLICHE • FARMACOLOGICHE • INDEFINITE Intolleranze alimentari disturbi più comuni gastro intestinali Incidenza più elevata delle allergie alimentari Le intolleranze enzimatiche più frequenti sono: 1. Intolleranza al lattosio: lattasi digestione ed assorbimento del lattosio mancato assorbimento e la permanenza del lattosio nell’intestino ne promuovono la fermentazione ad opera della flora batterica intestinale (produzione di gas e ac. organici) è osmoticamente attivo quindi richiama nel colon acqua e sodio impedendo la formazione di feci solide sintomi: meteorismo, diarrea, crampi add., dimagramento Diagnosi Intolleranza al lattosio • test del respiro (breath test) • biopsia duodenale • esame del sangue Terapia alimentare riduzione od esclusione totale dalla dieta dei cibi contenenti il lattosio (latte e derivati) Alimenti da escludere latte vaccino, latte di capra, latticini freschi, gelati, panna e molti dolci e biscotti contenenti latte, prosciutti cotti o insaccati dove il lattosio viene aggiunto come additivo, cibi precotti, alcuni tipi di pane da toasts e molti farmaci. esistono comunque prodotti trattati quasi privi di lattosio, in particolare il latte ad alta digeribilità. 2. Galattosemia: Grave malattia ereditaria dovuta alla mancanza di un enzima deputato al metabolismo del galattosio. Tale zucchero, non potendo essere assimilato, si accumula nel fegato e nei reni, danneggiandoli; se non diagnosticata in tempo può risultare mortale. Esistono tre forme di deficit • galattosio-1-fosfato uridiltransferasi: 1 su 62.000 bambini nati vivi • galattochinasi: 1 su 40.000 bambini nati vivi • uridina difosfato galattosio 4-epimerasi: 1 su 23.000 bambini nati vivi Galattosemia sintomi : alterazioni epatiche, grave malnutrizione, cataratta, ritardo mentale. si manifestano progressivamente dai primi giorni di vita. terapia : Quando la diagnosi è stata effettuata la futura madre deve smettere di assumere il galattosio e il lattosio, se invece il bambino è nato deve seguire una dieta priva, in modo assoluto, di lattosio e di alimenti contenti acidi lattici e legumi. 3. G6PD-carenza: costituisce il difetto enzimatico più comune nella specie umana quadro patologico ereditario, legata al cromosoma X, determinata dal deficit funzionale o dalla carenza dell’enzima glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PDH). enzima necessario per la metabolizzazione del glucosio Gravi conseguenze nei globuli rossi – emolisi La carenza enzimatica è espressa principalmente nella linea cellulare eritroide, da cui si sviluppano i globuli rossi, e, in grado minore, nelle altre cellule ematiche. G6PD-carenza sintomi : anemia emolitica in risposta a numerose cause ( infezioni o esposizione a sostanze chimiche o farmaci) Favismo manifestazione clinica caratterizzata da una crisi emolitica in risposta al consumo di fave. non sempre il deficit di G6PD da reazione clinicamente osservabile al consumo di questi legumi. all'interno dei semi sono presenti sostanze ossidanti divicina convicina che agiscono da "fattori scatenanti", inibendo cioè l'attività della glucosio-6fosfato-deidrogenasi eritrocitaria, impoverendo ulteriormente i globuli rossi che sono già carenti dell'enzima Terapia = Prevenzione evitare le sostanze che possono innescare una crisi emolitica fave, piselli, Verbena Hybrida varie droghe vegetali alcuni farmaci (ad esempio sulfamidici, salicilici, chinidina, menadione, ecc.,) inspirare naftalina Intolleranze farmacologiche per ingestione di alimenti contenenti sostanze farmacologicamente attive Istamina, tiramina, feniletilamina (amine biogene), caffeina, teofillina e alcol. sintomi: tachicardia, orticaria, angioedema, dolori addominali, diarrea Alimenti che inducono la liberazione di istamina e possono dare orticaria (soprattutto se assunti in grandi quantità): Cioccolato fragole ananas e frutti esotici crostacei albume d’uovo formaggi fermentati, cavoli, alcool Alimenti che contengono elevate quantità di istamina e possono dare orticaria (se assunti in grande quantità): tonno, sarde, aringhe, sgombri, formaggi (es.gorgonzola, emmenthal, camembert), salsicce, salame, coppa, pancetta affumicata, pomodori, spinaci, crauti, alcuni vini (bianchi e rossi) e birra Intolleranze indefinite Ogni alimento, al termine dei processi di produzione e di trasformazione, può contenere oltre ai principi nutritivi anche additivi alimentari e, talvolta, contaminanti immessi non intenzionalmente. Alcuni soggetti possono sviluppare intolleranze agli additivi, molecole naturali o di sintesi usate nell’industria alimentare allo scopo di migliorare l’aspetto e il gusto degli alimenti e la loro conservazione, consentite dalla legge. Intolleranza al glutine celiachia Legge 4 luglio 2005, n. 123 Pubblicata nella G. U. 7 luglio 2005, n. 156 Definizione. 1. La malattia celiaca o celiachia è una intolleranza permanente al glutine ed è riconosciuta come malattia sociale. REGIONE DEL VENETO UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 – PADOVA Dipartimento di Prevenzione SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE epidemiologia prevalenza 0,5 -1% REGIONE DEL VENETO UNITA’ LOCALE SOCIO SANITARIA N. 16 – PADOVA Dipartimento di Prevenzione SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE E’ una condizione cronica Il glutine attiva in misura anomala il sistema immunitario, danneggiando l'intestino. Il segno istologico della malattia è una profonda modificazione della mucosa dell'intestino tenue. Normalmente questa presenta, a livello microscopico, un andamento sinuoso, caratterizzato da strutture, i villi, allungate e sottili che formano una serie di anse. E' da questa struttura che dipende il corretto assorbimento dei nutrienti da parte dell'intestino. Nel morbo celiaco la mucosa intestinale risulta piatta, cioè scompaiono i villi e di qui ha origine la principale conseguenza della malattia: la malnutrizione dovuta appunto a malassorbimento. Glutine presente Orzo Farro Frumento Segale RISO Il glutine non è presente MIGLIO MAIS LEGUMI SESAMO Reazioni Non Tossiche Le allergie Sono causate da una reazione del sistema immunitario ad un alimento o suo ingrediente (mediate dalle Ig E ed IgG) Non dipendono dalla dose di alimento ingerita e scompaiono con l’eliminazione dell’allergene Sintetizzando le principali caratteristiche delle allergie, possiamo affermare che: Avvengono solo in alcuni individui Non dipendono dalla quantità di cibo ingerita Possono essere gravi (shock anafilattico) Prevalenza : 1-2% adulti 3-8% bambini L’80/90% dei bambini sviluppa tolleranza dopo il 3°anno di vita Le allergie alimentari Le reazioni più frequenti coinvolgono il cavo orale, il canale digestivo, la cute e/ o l’apparato respiratorio. La conseguenza più temibile dell’allergia alimentare è l’anafilassi che in alcuni casi può essere scatenata anche da quantità minime di alimento. bocca Vie respiratorie Canale digestivo pelle Le allergie alimentari più comuni Latte e derivati Uova e derivati Frutta secca e derivati Pesci, crostacei e derivati Soia e derivati Frumento Nichel Le scuole però hanno a che fare anche con menù etico - religiosi No carne suina No tutte le carni No carne bovina e suina - No alimenti di origine animale o carni e pesce cc… grazie ALLERGIA ALLE PROTEINE DELLE UOVA Escludere dalla dieta: • Uova intere (sia albume che tuorlo) • Alimenti contenenti uova come ingrediente • Alimenti contenenti derivati dell’uovo (indicazione obbligatoria in etichetta ai sensi del D.Lgs. n.114/2006) Alimenti che contengono o possono contenere uova o derivati: pasta all’uovo, pasta fresca, gnocchi, sformati, prodotti da forno, dolci, biscotti, merendine, torte, budini, pasta frolla, pasta sfoglia, maionese, salse, polpette, salsicce, carni in scatola, hamburger pronti, impanature, meringa, cereali per la prima colazione, cono gelato, sorbetti, cacao al malto, gelatine, caramelle, zuppe, soufflé, cialde, panini dolci,pancarrè, budini e pudding È sempre necessario controllare le etichette: gli emulsionanti (lecitine) possono derivare dall’uovo oltre che dalla soia, il lisozima, che viene utilizzato come coadiuvante tecnologico nella produzione del grana padano DOP, provolone, montasio e dell’asiago. Termini sulle etichette che indicano la presenza di uova: albumina, lisozima (E1105) da uovo, lecitina (E322) da uovo, globulina, livetina, ovoalbumina, ovoglobulina, ovomucina, ovomucoide, ovovitellina, polvere d’uovo, uovo (tuorlo e albume inclusi), vitellina. Alcuni soggetti con spiccata allergia all’uovo possono avere reazione crociata con la carne di pollo. ingredienti e gli alimenti che contengono uovo: -budini e pudding - alcune caramelle (sopratutto le gelatine) - albume, bianco d’uovo - cereali per la prima colazione (alcuni tipi) - tuorlo - cialde (alcuni tipi) - polvere d’uovo - condimenti per insalate a base di crema - rosso d’uovo - crema, crema limone, farcitura crema - uovo sodo - gelato - globulina - liquore vov - livetina - lisozima (usato in Europa), E1105 - crema marsala - miscele per prodotti da forno (alcuni tipi) - maionese - muffin, pancake - meringa - vino (se chiarificato con albume) - ovoalbumina - salse in genere - ovomucina - sorbetti - ovovitellina - souffle’ - ovomucoide - zuppe - lecitina, E322 - prodotti di trasformazione della carne (salsicce - emulsionanti polpette, polpettoni, ripieno per arrosto, hamburger p - frittate - bevande a base di cacao maltato - biscotti, torte dolci e salate - burro - aromi artificiali del burro - grassi del burro o grassi animali - caseina - caseinati (di ammonio, calcio, magnesio, potassio e sodio) - formaggi di tutti i tipi - caglio - panna, panna acida - lattoalbumina e lattoalbumina fosfato - lattoglobulina - lattosio se non ben purificato - latte condensato, acido, in polvere, solido, intero, parzialmente scremato, scremato - yogurt - siero (proteine, concentrato, demineralizzato, delattosato) - margarina (alcuni tipi) - aromi e aromi naturali - alcuni alimenti per l’infanzia (pappe, minestre, pasta) - besciamella - caffe’, cappuccino e ciccolata istantanei - alcune caramelle - carne in scatola - budini, dessert, creme per dolci, creme vegetali - cioccolato al latte, fondente (tracce) - cereali prima colazione (alcuni tipi) - colorante e aroma caramello, E150 (caramello) - - dolci, dolciumi, snacks - fette biscottate (alcuni tipi), pane (alcuni tipi), crackers (alcuni tipi), grissini (alcuni tipi) - pizza bianca e rossa e preparati base per pizza - alcuni tipi di formaggio di soia (tofu) - frappe’, gelati, sorbetti - alcune gomme da masticare - hot dogs - succhi di frutta (alcuni tipi) - insaccati vari - maionese (alcuni tipi) - muesli (alcuni tipi) - pastella - purea istantaneo o preparati per purea industriali - ragu’ prodotto industrialmente - salsicce, salame, prosciutto cotto (alcuni tipi) ed alcuni tipi di insaccati - wurstel - zuppe in scatola - ripieni per arrosti - polpette, polpettoni ed hamburger preconfezionati - alcuni sciroppi ricostituenti SCHEMA DIETETICO PER ALLERGIA AL LATTE ALLERGIA AI LEGUMI fagioli, fave, lenticchie, ceci, piselli, cicerchie, fagiolini e lupini; appartengono inoltre alla famiglia dei legumi, anche se hanno un utilizzo diverso, la soia, le arachidi e le carrube, queste ultime vengono utilizzate come farina usata come addensante nell’industria alimentare. Escludere dalla dieta: • Fagioli, lupini, fave, lenticchie, piselli, ceci, fagiolini, soia, arachidi e carrube • Alimenti contenenti come ingrediente fagioli, lupini, fave, lenticchie, piselli, ceci, fagiolini, soia, arachidi e carrube •Alimenti contenenti derivati del lupino (indicazione obbligatoria ai sensi del D.Lgs n. 114/2006 sue modifiche ed integrazioni), che viene utilizzato anche come emulsionante Alimenti che contengono o possono contenere legumi: minestre, passati di verdura, minestroni e contorni pronti o surgelati Alimenti che contengono o possono contenere lupino e derivati (farine e concentrati proteici mescolati a farina di frumento o usati come emulsionanti): pane, pasta, crackers, insaccati, carne in scatola, prodotti gluten-free (prodotti per celiaci). Inoltre il lupino ha un impiego potenziale in: sostituti del latte, yogurt e formaggi, formule per neonati con allergie, gelati, creme spalmabili (es: maionese), bevande. Termini sulle etichette che indicano la presenza di legumi: fagioli, lupini, fave, lenticchie, piselli, ceci, fagiolini, soia e carrube, farine di lupino ecc, concentrati proteici di lupino ecc, proteine vegetali SCHEMA DIETETICO PER ALLERGIA AI LEGUMI ALLERGIA ALLE ARACHIDI Le arachidi, dette anche noccioline americane, possono essere utilizzate come ingredienti oppure consumate tal quali come frutta secca, salate o tostate Escludere dalla dieta: • Arachidi • Alimenti contenenti come ingrediente le arachidi • Alimenti contenenti derivati dell’arachide (indicazione obbligatoria in etichetta ai sensi del D.Lgs. n.114/2006) Alimenti che contengono o possono contenere arachidi e derivati: arachidi, frutta secca, olio di arachide, olio di semi vari, oli vegetali, estratti per brodo, salumi, bevande al latte, burro di arachide, farina di arachide, margarina, dolci, merendine, torrone, marzapane, snacks, barrette ai cereali, muesli, gelati, torte e pasticcini, biscotti, cioccolato, salse, caramelle, cioccolata spalmabile, pesto, ecc. Termini sulle etichette che indicano la presenza di arachidi: arachidi, frutta secca, olio di arachide, olio di semi vari tra cui olio di arachide, oli e grassi vegetali tra cui olio di arachide, burro di arachide, proteine vegetali, farina di arachide, margarina, grassi vegetali idrogenati tra cui olio di arachide, “può contenere tracce di arachidi” o “di frutta a guscio”, “prodotto in uno stabilimento dove si utilizzano anche ingredienti a base di arachidi” o “di frutta a guscio” SCHEMA DIETETICO PER ALLERGIA ALLE ARACHIDI Schema dietetico per intolleranza al glutine