Rubrica Scienza di base Daniela Basso Dipartimento di Medicina di Laboratorio Azienda Ospedaliera di Padova Via Giustiniani 2, 35128 - Padova Rubrica Scienza di base Linfangiogenesi e metastasi linfonodali: importanti fattori prognostici del carcinoma pancreatico La presenza o assenza di metastasi linfonodali è uno dei fattori prognostici più importanti nei pazienti affetti da adenocarcinoma pancreatico. I meccanismi che consentono alle cellule neoplastiche di lasciare il tumore primitivo, invadere i vasi linfatici e metastatizzare ai linfonodi regionali sono piuttosto complessi e ancora non completamente noti. In uno studio recente (Kurahara H, Takao S, Maemura K, Shinchi H, Natsugoe S, Aikou T. Impact of vascular endothelial growth factor-C and –D expression in human pancreatic cancer: its relationship to lymph node metastasis. Clin Cancer Res 10: 8413-20, 2004) il problema della linfangiogenesi e della metastatizzazione linfonodale è stato affrontato valutando due mediatori specifici: il vascular endothelial growth factor-C e –D (VEGF-C e VEGF-D). Queste due molecole appartengono alla famiglia dei vascular endothelial growth factors e sono fattori di crescita per i vasi linfatici. Gli autori hanno valutato mediante immunoistochimica l’espression del VEGF-C e del VEGF-D in sezioni ottenute da adenocarcinomi della testa pancreatica (58 pazienti studiati, di cui 35 con metastasi linfonodali) e da linfonodi regionali (mediana=18.2 per paziente). Tutti i tumori hanno dimostrato positività citoplasmatica per il VEGF-C e –D, anche se con diversa intensità, ed i livelli più alti di espressione sono stati rilevati in corrispondenza delle porzioni marginali della neoplasia, che sono ritenute quelle dove si verifica con maggiore probabilità l’invasione linfatica. Entrambi i fattori di crescita sono risultati iperespressi nei linfonodi metastatici. La valutazione semiquantitativa di questi due fattori di crescita nel tumore primitivo ha consentito agli autori di individuare tre gruppi di pazienti: 1) con elevata espressione di VEGF-C e –D; 2) con elevata espressione di uno dei due fattori di crescita; 3) con bassa espressione di entrambi. I pazienti appartenenti al primo gruppo presentavano una incidenza significativamente più elevata di metastasi linfonodali ed una sopravvivenza significativamente ridotta rispetto a quelli del terzo gruppo. I risultati di questo studio, oltre ad individuare nuovi fattori prognostici, indicano una possibile strada per eventuali future potenzialità terapeutiche. La complessità della metastatizzazione linfonodale e dei meccanismi molecolari che la sottendono emerge anche da un altro studio (Xin W, Yun KJ, Ricci F, Zahurak M, Qiu W, Su GH, Yeo CJ, Hruban RH, Kern SE, Iacobuzio-Donahue CA. MAP2K4/MKK4 expression in pancreatic cancer: genetic validation of immunohistochemistry and relationship to disease course. Clin Cancer Res 10: 8516-20, 2004). Gli autori hanno valutato l’espressione della MKK4, un membro della famiglia delle MAP 1/2 Rubrica Scienza di base chinasi specificatamente coinvolta nella via di attivazione delle chinasi attivate da stress, su campioni di tessuto neoplastico primario (60 pazienti) oltre che in campioni di metastasi linfonodali, epatiche o polmonari. Analogamente ai VEGF-C e –D, anche la MKK4 è risultata espressa dalla maggior parte delle neoplasie pancreatiche (86.7%) con una distribuzione prevalentemente citoplasmatica. Le metastasi risultavano positive per MKK4 solo nel 63.3% dei casi. La mancata espressione di MKK4 nei tumori primari risultava associata ad una prognosi peggiore. La perdita di espressione di MKK4, potenzialmente dovuta a perdita di eterozigozi del cromosoma 17, che comprende il gene codificante la MKK4, e/o a fenomeni epigenetici come la metilazione del promotore del gene, sembra pertanto favorire la metastatizzazione del carcinoma pancreatico e la valutazione della sua espressione potrebbe rientrare nel pannello degli indici potenziali per la definizione del rischio di metastasi nei pazienti operati per adenocarcinoma pancreatico. 2/2