Tipologia degli Esami e Trattamenti Praticati in Regime di Libera Professione - Osteo-Articolare – Diagnostica Ecografica e Radiografica • Esame Ecografico della Spalla L’indagine ecografica della spalla costituisce un presidio diagnostico eccellente, per alcune frequenti patologie della spalla ma richiede, per poter fornire adeguati risultati, un operatore esperto. Purtroppo l’abitudine inveterata di affidare queste indagini, non ad un esperto di spalla ma ad un “Ecografista generale”, ha fatto scadere notevolmente l’affidabilità della metodica nell’immaginario collettivo e soprattutto in quello dei medici di base e degli specialisti che possono richiederla. L’indagine è indicata soprattutto nei danni della Cuffia dei rotatori. Con questo termine si definisce un gruppo di muscoli profondi della spalla, che avvolge la testa dell’omero come una specie di cuffietta, da cui il nome. Questa è una struttura molto Figura 1: Lesione a tutto spessore in corrispondenza “dell’area critica” del delicata che non raramente va incontro a malattie, aventi sopraspinoso. L’aspetto ecografico, tutte in comune il dolore e l’impotenza funzionale. ottenuto in questo caso, è di una L’ecografia è in grado di diagnosticare, con notevole perdita di sostanza ipo-anecogena focale. attendibilità, il tipo e l’entità della malattia di cuffia, mentre non trova indicazione (o ne trova molto poca) nei casi di instabilità di spalla in esiti di lussazione traumatica o lussazione abituale di spalla. E’ inoltre molto utile nel caso di patologie infiammatorie a decorso cronico con calcificazione nella cuffia (Periartrite Calcifica) o nelle infiammazioni acute o croniche della borsa sinoviale della spalla (Borsite sub-acromiale). Si valutano inoltre molto bene i danni o le instabilità del tendine del capo lungo del bicipite. Si possono segnalare due malattie principali della cuffia dei rotatori: 1. Le Rotture, parziali o complete, più frequenti sul muscolo sopraspinoso. Sono lesioni determinate generalmente da un restringimento del canale osseo di scorrimento del muscolo, a sua volta dovuto a calcificazione e sporgenza sotto-acromiale del legamento coraco-acromiale, o ad artrosi, deformazione e sporgenza dei capi articolari acromion-claveari sempre nello spazio sub-acromiale. Queste condizioni generano attrito e conseguente danno del muscolo. In genere tali lesioni si instaurano raramente prima dei 40 anni ed affliggono più facilmente tendini con un pre-esistente danno degenerativo. Anche la componente traumatica riesce più facilmente ad arrecare un G. Sarnelli danno di cuffia se esiste già una patologia degenerativa. Nei giovani è infrequente proprio per l’integrità strutturale della componente tendinea. 2. La Periartrite Calcifica è una malattia caratterizzata dalla precipitazione di Sali di calcio (idrossiapatite carbonato e fosfato octocalcico) nel contesto delle inserzioni tendinee della cuffia. Anche in questo caso il muscolo maggiormente interessato è il sopraspinoso. L’ezio-patogenesi è piuttosto incerta. Non si sa quindi bene perché in certi individui, in un’età compresa tra i 25 ed i 50 anni, comincia la formazione di questi depositi. Essi, per l’azione irritativa di tipo chimico, ma forse Figura 2: Ampie concrezioni calcifiche in corrispondenza del sopraspinoso, con anche per una irritazione meccanica, favoriscono aspetto ecografico di aree iperriflettenti l’infiammazione della borsa sub-acromion-deltoidea con cono d’ombra posteriore. e dei tendini in cui sono contenuti. Las borsa sub-acromiale è una struttura anatomica riccamente innervata, in grado di generare un intenso stimolo doloroso, con conseguente impotenza funzionale. G. Sarnelli • Esame Radiografico della Spalla E’ una indagine semplice ed innocua. Se correttamente eseguita fornisce importanti informazioni sulla struttura ossea della spalla. In particolare è in grado di dimostrare un restringimento dello spazio sub-acromiale, espressione indiretta di un danno/rottura della cuffia dei rotatori. Ci dimostra se il restringimento è relativo alla calcificazione del legamento coraco-acromiale o ad artrosi della acromion-claveare. Nei quadri di patologia artrosica della gleno-omerale, spesso conseguenti ad instabilità, dimostra l’entità della deformazione dei capi articolari. In questi quadri è frequente la presenza di calcificazioni condromatose, che un occhio esperto non confonde mai con calcificazioni periartritiche. Interventistica Osteo-Articolare Sono procedure che consentono di trattare diverse forme di patologia di natura flogistica, degenerativa, reumatica e talora post-traumatica. Esse consentono di curare in modo meno invasivo, e spesso definitivo, numerose patologie dell'apparato locomotore. Con le procedure in oggetto è possibile trattare le seguenti patologie: 1. Litoclasia delle calcificazioni periartritiche della spalla. 2. Trattamento di altre affezioni di spalla 3. Litoclasia delle calcificazioni di altre inserzioni tendinee. 4. Trattamento delle flogosi inserzionali tendinee. 5. Trattamento delle diverse localizzazioni di Tenosinovite. 6. Trattamento delle artrosi delle grosse articolazioni portanti. 7. Trattamento delle forme di sinovite delle diverse articolazioni 8. Trattamento di Borsiti. • Litoclasia delle calcificazioni periartritiche della spalla Si tratta di una metodica interventistica proposta nello scorso decennio da un autore finlandese (1) ormai ben consolidata ma poco nota e usata, a dispetto della sua G. Sarnelli Figura 3: Ampia calcificazione periartritica all’esame radiografico della spalla sin eseguito prima della procedura di ablazione. G. Sarnelli Figura 4: Esame radiografico della stessa paziente, a 2 settimane dell’intervento di Litoclasia. Si noti la scomparsa completa della concrezione calcifica. efficacia, bassa invasività, costi e rischi praticamente inesistenti. La scarsa diffusione della metodica è forse spiegabile con il fatto che la procedura può essere praticata solo da un ecografista dedicato alla spalla, molto esperto, con elevata manualità nell’interventistica eco-guidata. La risoluzione della sintomatologia (dolore – impotenza funzionale) si risolve in modo pressoché totale in circa il 75 – 80 % dei casi, stando ai dati della letteratura. Naturalmente questo risultato si ottiene in assenza di altre patologie della spalla che possano inficiarne la funzione, in quanto il procedimento terapeutico agisce sulla periartrite, non su altri danni. Si esegue sotto guida ecografica, posizionando degli aghi nella calcificazione periartritica ed eseguendo un lavaggio con una soluzione fisiologica, che scioglie i depositi di calcio. Successivamente si esegue lavaggio della borsa subacromion-deltoidea ed iniezione intra bursale di preparati steroidei ed a base di acido ialuronico. G. Sarnelli Figura 6: Scansione ecografica eseguito in corso di trattamento di Litoclasia. Si riconoscono i due aghi posizionati nella concrezione calcifica. G. Sarnelli Figura 5: Scansione ecografica in corso di trattamento. Un ago è stato posizionato in borsa SubAcromiale. Il liquido iniettato distende la cavità bursale. Nei pazienti con quadri complicati da borsite già cronicizzata o con estese componenti calcifiche, possono residuare disturbi per incompleta risoluzione della sintomatologia dolorosa e funzionale. In tali situazioni uno o talora più trattamenti infiltrativi ecoguidati, riescono ad ottenere il risultato sperato. Ai pazienti viene comunque sempre consigliato un periodo di trattamento riabilitativo della spalla, a completamento della procedura interventistica. • Trattamento di altre affezioni di spalla Molti pazienti giungono alla mia osservazione per patologie di spalla non ancora inquadrate. Essi presentano quadri patologici disparati, alcuni dei quali si giovano di una terapia interventistica, altri sono di competenza del Chirurgo Ortopedico o del Fisiatra. I quadri patologici che possono essere trattati con un certo successo con l’interventistica, sono : • • • • • Rottura della cuffia dei rotatori. Tali forme, sono forse le più frequenti affezioni causa di dolore della spalla al di sopra dei 50 aa. Interessa prevalentemente la parte anteriore dell’inserzione tuberositaria del muscolo sopraspinoso, e da questa sede si estende progressivamente in senso posteriore, fino a determinare il distacco del tendine. Hanno sempre una certa componente degenerativa, che nelle persone anziane è molto evidente ecograficamente. La sintomatologia di queste lesioni risponde molto bene alla terapia infiltrativa eco guidata. Naturalmente il danno anatomico rimane del tutto inalterato, ma si assiste ad un progressivo spegnimento della componente flogistica muscolo-tendinea e bursale. Conflitto Acromion-Omerale. Si intende con questo termine il quadro patologico legato al contatto patologico tra Testa Omerale e Tetto dell’Acromion durante il movimento di abduzione del braccio. Esso determina un attrito anomalo sul muscolo sopraspinoso, specie sulla zona anteriore già descritta, denominata “area critica”. Il reiterato coinvolgimento del tendine comporta un progressivo danneggiamento, con perdita della normale struttura e resistenza meccanica, sfilacciamento con separazione e perdita di compattezza dei fasci, ed infine alla rottura di cuffia. I sintomi (dolore e impotenza funzionale) rispondono in genere molto bene ai trattamenti di terapia infiltrativa eco guidata. Flogosi del Tendine del Capo Lungo del Bicipite (TCLB). Tali forme, molto dolorose e invalidanti, se non associate ed evidenti segni di instabilità – Sublussazione del tendine. Rispondono molto bene alla terapia infiltrativa eco-guidata. Flogosi della borsa sub-acromion-deltoidea. Sono frequenti. Alcune forme rispondono molto bene al trattamento eco-guidato, specie quelle acute posttraumatiche. Recidive o risposte poco soddisfacenti si ottengono nel trattamento delle forme croniche molto avanzate o di forme in cui l’infiammazione viene innescata continuamente dai normali movimenti, spesso per un attrito esistente in sede subacromiale o per instabilità della gleno-omerale. Artrosi della Gleno-Omerale. Spesso esito di instabilità articolare, evolvono in rottura di cuffia ed artrosinovite. E’ una patologia dei pazienti anziani. Spesso si riconoscono gettoni di ipertrofia sulla superficie della sinovia. Nelle situazioni di danno non eccessivamente avanzato si ottengono risposte molto soddisfacenti, in cui persone anziane recuperano una attività pressoché normale, migliorano la propria indipendenza e riprendono a dormire normalmente, generalmente nel giro di pochi giorni. Rispondono poco le forme molto avanzate, con scarso o assente residuo di • strutture muscolari della cuffia, con versamento sinoviale abbondante, aumento marcato della capacità del cavo articolare o formazione di concrezioni condromatose. Per la Capsulite Adesiva (q. clinico di Spalla congelata), con ridotta funzionalità e dolore, spesso senza danno di cuffia, si stanno sperimentando nuove tecniche di trattamento combinato Interventistico-Fisiatrico. I primi risultati sembrano promettere una buona risposta, con superamento dei limiti terapeutici finora incontrati. • LITOCLASIA DELLE CALCIFICAZIONI DI ALTRE STRUTTURE TENDINEE Come per la metodica già descritta sulla spalla, lo scioglimento dei depositi calcifici metaplasici, si può ottenere anche a livello di altre inserzioni tendinee. La metodica è del tutto simile a quanto già descritto sopra. Sotto guida ecografica si inseriscono gli aghi nella concrezione litiasica, si avvia lo scioglimento mediante lavaggio continuo, ed infine i infiltra la regione con farmaci steroidei (all'esterno del tendine) e di acido ialuronico in intra-tendinea. Le sedi anatomiche più frequentemente trattate sono il tendine d'Achille, quello rotuleo, le inserzioni dei muscoli ischio-crurali e tutte le altre Figura 7: Epicondilite calcifica in corso di localizzazioni in cui si può verificare una trattamento Eco-guidato. Si noti l’ago che entesopatia calcifica cronica. Fa parte di questo si dirige verso la calcificazione inserzionale gruppo di patologia anche la frequente epicondilite calcifica, in cui però le calcificazioni sono troppo piccole per poter eseguire uno scioglimento G. Sarnelli • TRATTAMENTO DELLE FLOGOSI INSERZIONALI TENDINEE. Altre forme di flogosi tendinea, senza depositi calcifici, possano essere trattate con la metodica interventistica. La guida ecografica, rispetto al trattamento eseguito “alla cieca” da specialisti non radiologi, consente un certo miglioramento del risultato in rapporto con la precisione della somministrazione del farmaco nell'immediata vicinanza della zona lesa. • Trattamento delle diverse localizzazioni di Tenosinovite. Il termine si riferisce alla flogosi che interessa il complesso Tendine – Guaina Sinoviale, nelle strutture dotate di tale sistema di scorrimento. Le sedi più frequentemente interessate, a parte quella della spalla trattata a parte, sono la “Tenosinovite di De Quarvain” a carico dei tendini della tabacchiera anatomica del margine radiale del polso, e la Tenosinovite dei Peronieri, con tipico dolore sul versante esterno della caviglia. Il trattamento interventistico si avvantaggia della possibilità di depositare, con estrema precisione, i preparati farmacologici con estrema precisione nelle strutture anatomiche bersaglio. I risultati sono migliori rispetto alle procedure di infiltrazione di tipo tradizionale. • Trattamento delle artrosi delle grosse articolazioni portanti Le articolazioni degli arti inferiori, anca, ginocchio e, meno frequentemente, caviglia, sono spesso colpite da forme di artrosi, primitive o secondarie, che aumentano di frequenza con l'età. Chi ne è affetto soffre delle tipiche manifestazioni cliniche della malattia, caratterizzate da dolore ed impotenza funzionale. Le richieste di trattamento diventano sempre più frequenti in relazione al maggiore benessere dei soggetti della terza età, ancora da in buone condizioni fisiche. A parte la sostituzione protesica dell'articolazione, procedura chirurgica da riservare ai casi avanzati ed altrimenti non risolvibili, le possibilità di cura delle artrosi degli arti inferiori sono poche. La terapia non invasiva si basa principalmente sulla somministrazione di agenti farmacologici per via generale. I FANS sono la categoria di farmaci principalmente utilizzati. Essi donano un limitato beneficio nel periodo di somministrazione, e non sono privi di effetti collaterali. Negli ultimi anni è stato dimostrato che l'iniezione di acido ialuronico intra-articolare, magari preceduto o associato a piccole quote di preparati steroidei, può avere un certo effetto nel contrastare la flogosi sinoviale associata all’artrosi, migliorando la limitazione funzionale ed il dolore. Il trattamento interventistico ecoguidato, specie a livello dell'anca, consente di somministrare il preparato con certezza all'interno del cavo articolare, superando limiti di una somministrazione alla cieca. Quest’ultima rischia di non sortire effetto e di sprecare Figura 8: Scansione ecografica di anca con quindi un farmaco di costo elevato. versamento articolare sinovitico postDagli studi effettuati sembra che tali farmaci traumatico in modesta artrosi. agiscano sulle cellule della membrana sinoviale migliorando la qualità dell’acido ialuronico nel cavo articolare, in parte per azione sulla produzione da parte della sinovia, migliorando quindi la lubrificazione dell’apparato meccanico articolare. Tali effetti si ripercuotono positivamente sulla mobilità e funzionalità articolare. In letteratura cominciano a comparire anche studi in cui si ipotizza un rallentamento della progressione della malattia artrosica a seguito di trattamento con acido Ialuronico intra-articolare, con probabile dilazione della terapia chirurgica. G. Sarnelli • Trattamento delle forme di sinovite delle diverse articolazioni Flogosi sinoviali importanti possono affliggere articolazioni portanti peso, e la piccola articolazioni trapezio-metacarpale, quale evoluzione di un danno artrosico. Nella spalla di pazienti anziani, si può osservare un gonfiore per importante versamento articolare, quale complicanza evolutiva di un’ampia lesione di cuffia, conflitto ed eventuale artrosi. Lesioni sinovitiche particolarmente aggressive interessano i soggetti in trattamento dialitico datante da lungo tempo. Anche forme di flogosi sinoviale su base reumatica si possono giovare di questi trattamenti. Nei casi di versamenti molto importanti la terapia intra-articolare può essere preceduta dal lavaggio articolare. • Trattamento di Borsiti A parte la sinovite della sub-acromion-deltoidea, trattata con la spalla, la forma di flogosi borsitica più frequente è costituita dalla sinovite della borsa olecranica. Quest’ultima, a differenza di quella della spalla, è scarsamente innervata e quindi associata a scarsa o nulla sintomatologia dolorosa. Altra localizzazione, meno frequente ma invalidante, è la borsite retro-calcaneare, spesso con tendenza alla evoluzione calcifica. I depositi possono coesistere in borsa retro-calcaneare e nel tendine Achilleo. In tutte le localizzazioni il trattamento interventistico si effettua iniettando in cavità bursale farmaci steroidei ed eventualmente dell’ acido Jaluronico, previa litoclasia se associata a depositi calcifici.