Cenni di Fisiologia in Gravidanza Le disfunzioni tiroidee in gravidanza che più frequentemente possono comparire sono: l’ipertiroidismo, con un’incidenza dello 0,2%, l’ipotiroidismo per un’incidenza del 2,5% e la comparsa di noduli tiroidei per il 4-5%. Nelle zone iodiocarenti la patologia tiroidea più frequente durante la gestazione è il gozzo nodulare, mentre nelle aree geografiche a sufficiente apporto iodico prevalgono le tiroiditi autoimmuni. La principale modificazione della fisiologia tiroidea in gravidanza è l'aumento della TBG (thyroxine binding globulin), dovuto all'azione degli estrogeni placentari che ne stimolano la produzione epatica e ne rallentano la degradazione catabolica. Normalmente gli ormoni tiroidei circolano nel sangue legati alla TBG. L'aumento della concentrazione della TBG comporta un aumento delle frazioni totali TT4 e TT3 a discapito delle frazioni libere FT4 ed FT3, determinando un aumento del TSH. In condizioni fisiologiche la TBG inizia ad aumentare gradualmente dalla 3° settimana di gestazione, poi dal 4° mese le concentrazioni di TBG rimangono pressochè costanti sino al termine della gravidanza e ritornano ai livelli normali ad un mese dal parto. Gli aumentati livelli di estrogeni, inoltre, determinano un aumento del flusso ematico renale con un aumento della clearance renale dello iodio ed un conseguente aumento della ioduria. Questo comporta che durante la gravidanza, a causa dell'aumentata perdita renale, vi è un aumento del fabbisogno dello iodio, che per una gestante si aggira attorno ai 250 microgrammi/die. Accanto a questa modificazione della concentrazione iodica vi è anche un aumento dell’ attività desiodasica placentare. La placenta, dotata di una desiodasi di tipo III, quasi a scopo di proteggere il feto da un eventuale sovraccarico di ormoni tiroidei materni, trasforma ed inattiva sia la T4 che la T3. Questo attività desiodasica aumenta con il progredire della gravidanza e con l’aumentare della placenta e determina un progressivo aumento del carico funzionale della tiroide. Tutto ciò determina nelle pazienti gravide in terapia con levo-tiroxina un aumento della dose del 30-40%, soprattutto nel 3° trimestre