I MITI DEI GRECI
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molto antiche, che avevano per protagonisti dei ed
eroi. I miti offrivano ai Greci la chiave per
interpretare il mondo che li circondava e fornivano
un modello di comportamento per gli uomini. Gli dei
e gli eroi greci, pur essendo più potenti degli
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sentimenti e i pensieri: conoscono la gioia e il
dolore, la paura ed il coraggio; condividono con gli
uomini la sottomissione al Fato, inteso sia come
ordine cosmico sia come sorte individuale.
I miti Greci non sono stati scritti e fissati una volta per sempre, ma
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modificati e hanno liberamente ispirato artisti e poeti. Le vicende di
dei ed eroi venivano narrate nella poesia epica e lirica, recitate a
teatro o ancora raffigurate in scultura e pittura, in ambienti pubblici
e privati. Ancora oggi queste storie di ben oltre duemila anni fa
continuano a suscitare emozioni e riflessioni.
GLI EROI
La caratteristica che distingue gli eroi dagli dei è la mortalità: pur essendo
spesso semidivini, cioè figli di un dio e di un mortale, gli eroi sono destinati a
morire. Rispetto ai comuni mortali, però, essi eccellono per le qualità fisiche
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cosa impossibile per gli uomini.
Gli eroi sono solitamente raffigurati nudi. La rappresentazione del corpo
umano nudo risponde, nella cultura greca, ad una concezione religiosa: la
forma di un corpo maschile ben costruito costituisce il modo ideale di
rappresentare la divinità e, per estensione, quegli uomini elevati dalla
propria virtù a livello della divinità, cioè gli eroi o ancora gli atleti vincitori.
Alcuni eroi greci, come ad esempio Eracle e Teseo, sono destinati a svolgere
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creature mostruose e portando armonia e ordine.
Altri, invece, sono destinati a compiere scelte difficili e ad assumere con
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Nel Museo Archeologico di Milano puoi trovare raffigurati sui vasi diversi
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evidenziano le peculiarità (ad esempio il cerbiatto che accompagna
Artemide, dea della natura selvaggia). Queste scene dipinte sono come tante
pagine sciolte di un unico grande libro.
ERACLE- fr. di vaso dipinto da Euphronios- Museo
Archeologico
Eracle
Modello esemplare di valori eroici e guerreschi, Eracle, figlio di Zeus e di una donna
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riconoscere dai suoi attributi: la pelle di leone (detta leonté) sulle spalle e la clava
come arma.
Al museo archeologico trovi esposti dei vasi che lo rappresentano mentre sconfigge
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Teseo
Teseo è il principale eroe di Atene e della sua regione, l
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ca. Figlio del re della
città e di una principessa di Trezene (città del Peloponneso), prima di diventare a
sua volta re di Atene si trova ad affrontare una serie di imprese pericolose, talvolta
simili a quelle compiute da Eracle. Nella sua ultima avventura, Teseo sconfigge il
Minotauro.
Il Minotauro era un essere mostruoso per metà uomo e per metà toro che viveva a
Creta chiuso in un labirinto e al quale venivano dati in pasto ogni anno 14 fanciulli
ateniesi.
Teseo uccide il mostro con l
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odi Arianna, figlia del re di Creta, che, innamoratasi
di lui, gli dona il filo per ritrovare l
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Teseo abbandona poi Arianna sulla via del ritorno nel
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dimenticherà di issare sulla nave le vele bianche, simbolo della sua vittoria sul
Minotauro e il padre, credendolo morto, si ucciderà gettandosi nel mare.
La sua storia era esempio e modello di comportamento per i giovani aristocratici
ateniesi, poiché insegnava loro a superare le fatiche con coraggio e forza prima di
diventare adulti.
•
Oreste
Oreste è un eroe molto diverso da Eracle e Teseo,
poiché non deve combattere esseri mostruosi e
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discendente della potentissima famiglia reale di
Argo e Micene, gli Atridi, che nelle varie
generazioni si era macchiata di una serie di terribili
delitti tra parenti. Da ultimo la madre di Oreste
Clitemnestra aveva ucciso il marito Agamennone,
appena rientrato dalla lunga guerra contro Troia. Di
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deve decidere se vendicare il padre uccidendo la
madre. La vendetta era un rimedio contro le offese
molto praticato nei tempi più antichi e Oreste,
porta a termine la sua. Ma dopo aver ucciso la
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vendetta, specialmente quella dei morti, e della
punizione dei delitti compiuti contro i parenti.
Oreste si reca prima al santuario di Apollo a Delfi
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il tribunale della città, da cui verrà assolto per
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La vicenda di Oreste è stata narrata da diversi
autori antichi, in particolare da Eschilo, che scrisse
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IL RAPIMENTO DI EUROPA
In questo mito i protagonisti non sono eroi, ma un dio, Zeus, e una
principessa, Europa. Europa è la figlia bellissima di un re fenicio, di cui si
innamora Zeus. Per poterla conquistare, il dio si trasforma in toro, un
bellissimo toro bianco e mansueto, e si mescola alla mandria che Europa è
solita portare al pascolo in riva al mare. Qui la ragazza si diverte a giocare
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dove rivela la propria identità alla ragazza. Nove mesi dopo, Europa darà
alla luce tre figli maschi: Minosse, re di Creta, Sarpedone, re della Licia e
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Eros. Figlio
della dea
Afrodite. La sua
presenza indica
il carattere
amoroso della
scena
Vaso con scena
del mito di
Europa
Esposto in museo
Fine IV secolo
a.C
Compagna di
Europa
Zeus
trasformato in
toro
Europa,
identificata dal
nome scritto
sopra la figura
Mare con pesci
ERACLE
Eracle si riconosce dalla leonté, la pelle del leone di Nemea,
ucciso e scuoiato. Poiché essa era invulnerabile e poteva
resistere al ferro e al fuoco, Eracle la indossa come corazza e
usa la testa del leone come elmo.
Puoi notare la criniera del leone attorno alla testa e i puntini
neri con cui il pittore ha reso il pelo.
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un avversario, come sembrerebbe di capire dal braccio teso in
avanti.
Frammento di vaso dipinto da
Euphronios, 510-500 a.C-in museo
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compagno Iolao.
Restituzione grafica del particolare di
un vaso esposto in museo
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serpente a più teste. Viveva presso la palude
di Lerna, una città del Peloponneso, con il suo
alito uccideva chiunque si avvicinasse, mentre
le sue teste potevano ricrescere. Eracle con
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ed impedire che ricrescessero bruciando col
fuoco le ferite sul collo; sotterrò poi quella
centrale, che era immortale, sotto un enorme
masso
Particolare vaso
con Eracle e Idra
Museo
Archeologico
Nazionale, Napoli
Eracle lotta contro il leone di Nemea alla
presenza di Atena, armata di lancia, scudo
ed elmo.
Il Leone di Nemea, figlio di due esseri
divini mostruosi, Ortro ed Echidna,
devastava la valle di Nemea, una località
del Peloponneso.
Olpe (brocca) a figure nere. Fine VI—inizio V
secolo a.C
ERACLE E I SATIRI
Eracle è raffigurato intento a reggere la volta celeste sulle spalle al posto
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satiri dispettosi (esseri semiumani con coda e orecchie di cavallo) gli
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Nel racconto originario i satiri non compaiono ed Eracle porta felicemente
a termine la sua missione. La scena raffigura una parodia del mito. Tali
parodie erano rappresentate a teatro in Magna Grecia e in Sicilia nel IV
secolo a.C.
Cratere a campana a figure rosse. Datazione: 380-370 a.C
TESEO E IL MINOTAURO
Al centro della scena Teseo lotta contro il Minotauro, mostro
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Probabilmente una raffigura Arianna, la figlia del re di Creta
Minosse, che per amore aiuta Teseo, fornendogli un filo che
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stata aggiunta dal pittore del vaso per simmetria.
Il Minotauro in questa raffigurazione ha la testa taurina e
degli zoccoli (resi in bianco) al posto delle mani.
I racconti del mito di Teseo e Arianna presentano delle
varianti. Secondo alcuni Arianna non assistette alla lotta tra
Teseo e il Minotauro, secondo altri sì.
Anforetta a figure nere. Datazione: 550-525 a.C
ORESTE
TRIPODE
Vaso su sostegno a tre piedi
simbolo di Apollo
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divinità
vendicatrice
dei delitti
contro la
famiglia
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raffigurato in nudità
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Il dio porta una lunga tunica
ornata e corona di alloro sul
capo
Al centro è raffigurato il tripode, simbolo del santuario di Apollo a Delfi,
ad indicare che lì si sta svolgendo la scena.
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sacro e Pilade, amico di Oreste.
Cratere a figure rosse. Datazione: 350 a.C circa