SCUBlMONDO 4 - lTALlANO
TESEO E IL MINOTAURO
Un giorno Minosse, dopo che aveva
scacciato con la forza dall’isola i propri
fratelli, si era proclamato re di Creta. Per
assicurarsi che questo atto di forza non
avesse offeso gli Dei, chiese a Poseidone,
dio del mare, di mandargli un toro da offrire
in sacrificio. Poseidone non era arrabbiato
con Minosse, così accolse la sua richiesta e
gli mandò un enorme toro bianco bellissimo.
Il toro era così bello, ma così bello, che
Minosse non ebbe il coraggio di ucciderlo
per sacrificarlo al Dio del mare, e lo sostituì
con un altro toro, un po’ meno bello.
Poseidone si offese per quell’imbroglio e
per vendicarsi diede a Minosse e a sua
moglie Pasifae un figlio mostruoso, una
creatura con la testa di toro e il corpo di uomo, che mangiava carne umana: il
MINOTAURO. Il re, per nascondere quel figlio mostruoso, chiamò a corte un famoso
architetto greco, Dedalo, e ordinò di costruire una prigione per il Minotauro. Dedalo
costruì un labirinto: chiunque vi entrava non riusciva più ad uscirne. Dopo qualche anno
scoppiò una lite fra Creta ed Atene: nei giochi sportivi di Atene, Androgeo, figlio del re
Minosse, vinceva in continuazione, così gli Ateniesi lo uccisero. Minosse, adirato per
l’uccisione del figlio, impose ad Atene, come tributo per evitare la guerra, di inviare a
Creta, ogni anno, sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro. Il re di
Atene, Egeo, decise che questi fanciulli sarebbero stati scelti a sorte: per sfortuna, un
anno, uno dei ragazzi sorteggiati fu proprio il principe Teseo, suo figlio. Teseo accettò la
sorte e disse che, una volta arrivato a Creta, sarebbe riuscito ad uccidere il Minotauro ed
a liberare Atene da quel terribile tributo di guerra. Così Teseo e gli altri giovani Ateniesi
vennero portati al palazzo di Minosse. La principessa Arianna, figlia di Minosse, appena
vide il principe Teseo se ne innamorò e decise di aiutarlo a sconfiggere il Minotauro e ad
uscire dal labirinto. Arianna diede a Teseo un gomitolo di filo e gli disse di fissarne un
capo all’entrata, e di srotolare il filo fino al luogo dove si trovava il Minotauro
addormentato. Teseo seguì le istruzioni di Arianna, trovò il Minotauro e lo uccise. Poi
riavvolgendo il filo uscì dal labirinto e così liberò la sua città, Atene, dal pesante tributo
di guerra imposto da Minosse.
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Occhio alla lingua!
Hai mai sentito qualcuno dire: - Ho perso il filo del discorso!- “Perdere il filo
(del discorso)” è un’espressione molto utilizzata per indicare un momento in
cui ci si distrae mentre si sta parlando e non si ricorda più a che punto si era
nel ragionamento. Probabilmente questa espressione deriva proprio dallo
stratagemma suggerito da Arianna a Teseo per non perdere la strada del
ritorno nel labirinto!
Il gioco del teatro
Questa storia è molto adatta a diventare un copione teatrale. Perché
non provi a metterla in scena insieme ai tuoi compagni?
Prima e dopo
Il mito di Teseo e il Minotauro, come tanti altre storie della mitologia greca,
si intreccia con altri miti ugualmente affascinanti. Prima che Teseo arrivasse
a Creta per uccidere il Minotauro, ad esempio c’è il mito di Dedalo e di suo
figlio Icaro che proprio dopo aver costruito il labirinto in cui doveva essere
rinchiuso il mostro, costruirono delle ali per uscirne…
Dopo la sconfitta del Minotauro, Teseo ripartì verso Atene portando con se
Arianna. Come concordato con il padre Egeo prima di partire, fece issare le
vele bianche, segno di vittoria. Teseo era già sposato perciò, durante il
viaggio, abbandonò Arianna sull’isola di Nasso. Poisedone, il re del mare,
adirato per quella ingiustizia, scatenò una tempesta che distrusse le vele della
nave di Teseo. Il principe così fu costretto a issare le vele nere per tornare ad
Atene. Quando Egeo le vide all’orizzonte…
Fai una ricerca e scopri come finiscono questi due miti.
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