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PHILUM CTENOFORI
80 specie marine, 16 nel Mediterraneo
Maggior parte pelagici
Alcuni vivono sul fondo
1-100 cm di grandezza
Trasparenti o color rosa, bioluminescenti
Predatori: crostacei, larve, meduse, pesci
La maggior parte degli Ctenofori mostra una forma più o meno sferica.
Dalla parte superiore del corpo dipartono 8 file di bande meridiane
provviste ciascuna di una serie di pettini o cteni.
Il pettine è una paletta vibratile munita di ciglia che permette
all'organismo di spostarsi.
La coordinazione dei
movimenti dei pettini è
regolata da una statocisti, un
organo di senso statico posto
sul polo apicale, che collega il
sistema nervoso alle bande
ciliate e coordina il loro
movimento.
Il sistema nervoso non è
centralizzato ed è costituito
da una semplice rete nervosa
subepiteliale.
La maggior parte degli
Ctenofori è dotata di due
lunghi tentacoli
completamente retraibili in
due tasche interne del corpo.
Ogni tentacolo è provvisto di
filamenti secondari,
ciascuno dei quali è munito
di particolari cellule adesive,
dette colloblasti con le quali
catturano piccoli organismi
del plancton estendendo i
tentacoli.
Una volta catturato il cibo
viene portato alla bocca,
posta sull'estremità inferiore
del corpo (polo orale).
La maggior parte degli Ctenofori è dotata di
due lunghi tentacoli completamente
retraibili in due tasche interne del corpo.
Ogni tentacolo è provvisto di filamenti
secondari, ciascuno dei quali è munito di
particolari cellule adesive, dette colloblasti
con le quali catturano piccoli organismi del
plancton estendendo i tentacoli.
Una volta catturato il cibo viene portato alla
bocca, posta sull'estremità inferiore del corpo
(polo orale).
Beroe ovata
Colore bianco-rosa con
riflessi verdi e blu
Comune nelle acque di
superficie tutto l’anno
Cestus veneris
Piccoli trasparenti, grandi
fino a 1,5 m sono di colore
violetto brillante
Rara
Callianira bialata
Trasparente
Rara
PHYLUM CNIDARIA
Il corpo può essere schematizzato come un sacco, con una sola
apertura, circondata da tentacoli, che funge da bocca ma serve
anche per espellere il materiale non digerito.
I tentacoli servono per afferrare le prede. La cavità interna,
detta coelenteron, è una vera cavità gastrovascolare, che si
prolunga in parte anche nei tentacoli.
Il coelenteron svolge due funzioni:
•Digestiva
Digestiva,
Digestiva in quanto vi si riversano succhi digestivi prodotti
dalle cellule che lo rivestono
•Vascolare
Vascolare,
Vascolare fornendo ossigeno e rimuovendo anidride carbonica
e sostanze di rifiuto.
Gli cnidari posseggono solo due foglietti embrionali: ectoderma ed endoderma.
La parete del corpo consiste di tre strati:
Epiderma: epitelio esterno
Gastroderma: epitelio interno che riveste la cavità gastrovascolare
Mesoglea: strato extracellulare che può essere molto sottile e privo di cellule come nelle
idro o spesso e con cellule mesenchimali fibroso e gelatinoso
PHYLUM
CLASSE
SOTTOCLASSE
IDROZOI
SCIFOZOI
CNIDARIA
ANTOZOI
CERIANTIPATARI
OTTOCORALLI
ESACORALLI
CUBOZOI
Il modello strutturale dei Celenterati si
concretizza in due forme: polipo e medusa.
I polipi sono di norma sessili, ossia fissati ad
un supporto solido, e quindi bentonici, con
l'apertura boccale verso l'alto.
Le meduse sono invece natanti, con l'apertura
verso il basso. Fanno parte del plancton, in
quanto non nuotano attivamente in
direzione orizzontale, pur potendo contrarre
l'ombrello per muoversi verticalmente.
Nello strato esterno del corpo sono presenti
cellule differenziate.
La forma medusoide è caratterizzata da una
mesoglea più spessa tanto da costituire la
maggior parte della massa dell’animale.
NEMATOCISTI
Organelli urticanti racchiusi in cellule
ectodermiche degli CNIDARI, dette cnidocisti che
servono all'animale per difesa e per paralizzare le
prede. Costituite da una capsula e da un filamento
urticante (cnidociglio
cnidociglio)
cnidociglio che, allo stato di riposo, è
invaginato a spirale entro la capsula.
Lo cnidociglio possiede una terminazione sensitiva
che, se stimolata, provoca l’aumento della pressione
osmotica nella capsula urticante, quindi
l’estroflessione del filamento come una molla e la
secrezione delle tossine attraverso un piccolo orifizio
posto all'estremità del filamento stesso.
Ogni cnidoblasto agisce indipendentemente, in
seguito ad una specifica reazione che avviene tra la
superficie che entra in contatto con la cisti e la
cellule urticante.
Un tipo modificato di nematocisti detto spirocisti,
spirocisti
emette filamenti adesivi utili per catturare le prede o
per fissarsi ai substrati.
Gli Cnidari, comprendenti attualmente oltre 9.000 specie, si
suddividono in quattro classi: Idrozoi, Scifozoi, Cubozoi ed
Antozoi; alcuni autori includono i Cubozoi nella classe Scifozoi.
Gli Idrozoi sono caratterizzati dalla presenza di fasi alternanti di
polipo e medusa, oppure una delle due fasi è molto ridotta o
mancante del tutto; gli Scifozoi ed i Cubozoi presentano fase di
medusa dominante; gli Antozoi presentano esclusivamente la fase
polipoide.
Gli Idrozoi sono caratterizzati da fasi
alternanti di polipo e medusa, con meduse
fornite di "velo", e dalla presenza di ocelli e/o
statocisti la cavità alimentare non è settata.
Le gonadi sono distribuite sull' epidermide.
La maggior parte delle specie sono marine,
solo poche (Hydra) vivono in acque dolci.
Probabilmente il più noto idrozoo è l'Hydra.
Le specie di questo genere non presentano
uno stadio medusoide, ma trascorrono l'
intero ciclo vitale come polipi. Altri idrozoi
alternano stadi polipoidi e medusoidi. Molti
idrozoi sono, inoltre, coloniali. Le loro colonie,
generalmente eteromorfe, comprendono
individui morfologicamente e
fisiologicamente differenziati (gastrozooidi,
gonozoidi,) Alcuni idrozoi coloniali sono
sessili mentre altri conducono vita
planctonica e possono essere confusi con vere
meduse; tuttavia queste colonie, a differenza
delle meduse, sono costituite da diversi
individui, ciascuno specializzato per
funzioni differenti.
Un classico esempio di colonie di idrozoi è la
ben nota "caravella portoghese" (Physalia
physalis).
Quste colonie sono formate da una camera
ripiena di gas sormontata da una vela, alla
quale sono sospesi numerosi tentacoli,
contenenti statocisti, la cui lunghezza può
anche superare i 30 metri. Quando l' intera
colonia si muove, i tentacoli si contraggono
ritmicamente, sondando l'acqua sottostante
alla ricerca di potenziali prede.
La "caravella Portoghese" vive in acque
marine tropicali, superficiali. Generalmente le
colonie vivono in acque tropicali e
subtropicali, lungo le coste della Florida,
Messico, Oceano Indiano ed altre aree calde
degli oceani Atlantico e Pacifico. Risulta
particolarmente diffusa nel Mar dei
Sargassi.
Presente nel Mediterraneo occidentale
Velella vellella è
comune nel mar
Mediterranea
Gli Idrozoi durante la generazione polipoide
Polipi misurano 0,3-1 mm, le colonie possono raggiungere 1-5 cm
Incolori, oppure giallo-bruno o rossi
I polipi si muovono lentamente, rapidi solo quando si introflettono
200 specie nel Mediterraneo con fase polipoide
Si fissano su substrati duri: rocce, relitti, animali.
Soprattutto in cavità o zone d’ombra
Coryne pusilla
Regione costiera
Rara
Tubularia mesemebryanthemun
Comune nei porti su chiglie, funi
Halocordyle disticha
Ramificata, zone rocciose poco
profonde ed esposte
Comune
Gli Idrozoi durante la generazione medusoide
Forma campana-disco misurano 2-100 mm, planctonici
Ombrella trasparente o incolore, tentacoli diversi colori
Le meduse si muovono trasportate da corrente e grazie a contrazioni dell’ombrella
120 specie nel Mediterraneo.
Vita breve 1-2 mesi, riproduzione.
Predatori.
Aequorea aequorea
Ombrella azzurra
Comune lungo le coste
Forma branchi
Eleutheria dichotoma
tentacoli bifidi
Ombrella molto ridotta
Fondali duri costieri
Polipo con lo stesso nome
Non rara ma difficile da trovare
Aglaura hemistoma
Gonadi pendono nell’Ombrella
Molto comune
SCIFOZOA
Gli Scifozoi, hanno una mesoglea gelatinosa
che circonda la cavità gastrale. Sono
caratterizzati da 4-8 tentacoli che circondano
la cavità orale. I sessi sono separati e la
riproduzione avviene mediante incrocio.
Conducono quasi esclusivamente vita
individuale.
Negli Scifozoi la fase di polipo è molto ridotta
o del tutto assente; le meduse rappresentano
la forma più comune. Lo sviluppo avviene sia
direttamente (P. noctiluca) sia con alternanza
di fase mobile (medusa) e fissa mediante
produzione di polipi capaci di fissarsi al fondo
e gemmare piccole meduse (efire).
Gli Scifozoi si nutrono di piccoli organismi che
catturano mediante i tentacoli e le cellule
urticanti.
MEDUSA IDROZOA
La medusa degli idrozoi ha una forma a
ombrella, con il margine che si prolunga in
una membrana leggera detta velo e in una
serie di tentacoli, di numero variabile da
specie a specie. Dal centro dell’ombrella,
inferiormente, si allunga verso il basso una
struttura cilindrica detta manubrio che,
attraverso l’apertura boccale, conduce alla
cavità del celenteron. Le meduse,
liberamente natanti, sono inoltre dotate di
un rudimentale apparato sensoriale che
permette loro di orientarsi, costituito
essenzialmente da macchie sensibili alla
luce localizzate ai margini dell’ombrella.
MEDUSA SCIFOZOA
Velo assente. Ombrello circolare e trasparente, che presenta
una membrana leggermente frastagliata ai margini, e da
cui si dipartono i tentacoli (tentacoli marginali).
Sulla superficie orale si apre la bocca all’estremità di un
corto manubrio circondato da 4 braccia orali provviste di
cnidocisti. Un corto imbuto esofageo (stomodeo) che
attraversa il manubrio immette nella cavità
gastrovascolare che presenta 4 tasche gastriche contenenti
filamenti gastrici filiformi ricchi di cnidocisti.
4 gonadi a forma di U ognuna nel pavimento di
ciascuna tasca gastrale Il cibo vi giunge attraverso dei
canali radiali dotati di fibre muscolari, e che sono dispersi
all'interno dell'abbondante mesoglea che costituisce il
tessuto più abbondante. Rudimentale apparato nervoso
responsabile dei movimenti interni ed esterni, ed anche
della risposta agli stimoli esterni. I sessi sono
differenziati negli esemplari adulti.
RIPRODUZIONE
La riproduzione è sessuale ed avviene secondo un ciclo
metagenetico. Le gonadi endodermiche si sviluppano nel
gastroderma, in particolare sul pavimento dello stomaco. Il
ciclo biologico degli scifozoi inizia con la fase polipoide che si
origina direttamente dallo sviluppo della larva; il polipo è
bentonico e va incontro ad una forma di riproduzione
agamica detta strobilazione e consistente in una serie di
divisioni trasversali del corpo molto ravvicinate, a partire
dalla zona apicale.
Le scifomeduse sono dioiche e gonocoriche Da gonadi
endodermiche si sviluppano i gameti, liberati nell’acqua o in
alcune specie con inseminazione interna incubate in speciali
tasche materne fino allo sviluppo della planula, che, dopo un
periodo planctonico, evolve dapprima in actìnula (=
scifìstoma) che, presentando geotropismo negativo, si fissa
al substrato e metamorfosa nel polipo, cominciando a
produrre efire per strobilazione, chiudendo il cerchio. Alcune
scifomeduse possono essere prive di fase polipoide, in
questi casi la planula produce una piccola medusa o un’efira
che si sviluppa in medusa adulta.
SVILUPPO DI AURELIA
AURITA.
Contemporaneamente alla
strobilazione (scissione
trasversale multipla), avviene il
riassorbimento dei tentacoli
dello scifopolipo, che assume
una caratteristica conformazione
a dischetti sovrapposti (strobili).
Ognuno dei dischetti (in numero
di 10-20 in questa specie),
aventi il diametro di un paio di
millimetri al massimo, sviluppa 8
lobi bilobati simmetricamente
disposti e, a sviluppo ultimato, si
distacca dal resto dello
scifopolipo sotto forma di efira,
stadio precoce e pelagico della
fase medusoide. Il disco
ombrellare delle efire
neoformate è dotato di semplici
ropali. Aumentando di
complessità darà luogo alla fase
medusoide adulta
I Cubozoi comprendono esemplari
mortali anche per l'uomo. Le loro
meduse, di forma cubica, sono
generalmente piccole e trasparenti.
Sono particolarmente comuni nell' area
Indo-Pacifica e lungo le coste dell'
Australia. Si conoscono circa 20 specie
esclusivamente marine, di cui solo una
presente nel Mediterraneo: Carybdea
marsupialis.
Una particolare cubomedusa, (Chironex
fleckeri), nota anche come "vespa di
mare" o "box jellyfish" è lo cnidario più
velenoso tra tutti quelli conosciuti.
Particolari strutture sensoriali delle
cubomeduse sono i "ropali" , in numero
di quattro e situati all' interno di
particolari nicchie, poste alla base della
campana della medusa: queste
strutture assimilabili a veri e propri
occhi, sono molto complesse e
possono contenere addirittura lenti,
cornee e retine.
Pelagia noctiluca
Rhyzostoma pulmo
Aurelia aurita
Cothyloriza tubercolata
Chrysaora sp.
“Invasioni” di meduse
Fattori concomitanti
•Mancanza predatori
•Correnti
•Abbondanza
fito/zooplankton
•Aumento temperatura
•Cicli naturali
CUBOZOI
I Cubozoi comprendono gli unici cnidari
mortali anche per l'uomo. Le loro meduse,
di forma cubica, sono generalmente piccole
e trasparenti. Sono particolarmente
comuni nell' area Indo-Pacifica e lungo le
coste dell' Australia. Si conoscono circa 20
specie esclusivamente marine, di cui solo
una presente nel Mediterraneo: Carybdea
marsupialis.
Una particolare cubomedusa, (Chironex
fleckeri), nota anche come "vespa di mare"
o "box jellyfish" è lo cnidario più velenoso
tra tutti quelli conosciuti.
Particolari strutture sensoriali delle
cubomeduse sono i "ropali" , in numero di
quattro e situati all' interno di particolari
nicchie, poste alla base della campana della
medusa: queste strutture assimilabili a
veri e propri occhi, sono molto complesse e
possono contenere addirittura lenti, cornee
e retine.
La classe degli Antozoi include i coralli
costruttori delle barriere coralline, i
cosidetti "anemoni di mare", "ventagli di
mare" e "penne di mare". Gli Antozoi,
con oltre 6000 specie attualmente
conosciute, rappresentano la classe più
ampia del phylum degli cnidari.
Presentano esclusivamente stadi
polipoidi. Il polipo è attaccato al substrato
mediante un disco pedale che può
permettere anche piccoli spostamenti.
L'estremità superiore del polipo è
costituita da un disco orale attorno al
quale si trovano i tentacoli muniti di
cnidocisti.
ANTOZOI
86 specie in Mediterraneo
Gli antozoi presentano una vera e propria bocca, costituita da uno stomodeo che si apre
all'interno della cavità gastrovascolare. Lungo le pareti dello stomodeo ci sono dei solchi
verticali ("sifonoglifo") attraverso i quali l'acqua entra nella cavità gastrovascolare.
L'interno del corpo è suddiviso in camere mediante sei (esacoralli) o otto (ottocoralli) coppie di
setti (sarcosetti) che si estendono verticalmente dalle pareti del corpo fino allo stomodeo; a
questi si possono intercalare altri setti, incompleti che non raggiungono lo stomodeo. Lungo i
margini interni dei setti decorrono verticalmente filamenti mesenterici che si continuano
inferiormente con le cosidette aconzie.
Sui margini interni dei setti sono presenti anche
le gonadi. Tutte le camerette sono internamente
riempite da mesoglea; la parte esterna è rivestita
da un' epidermide spessa. I fasci muscolari
decorrono lungo i setti e la parete gastrovascolare.
Gli Antozoi si riproducono per via asessuale e
sessuale. Nel primo caso la riproduzione avviene
tramite scissione binaria longitudinale oppure
tramite rigenerazione del disco pedale. Nel
secondo caso, la maggior parte sono ermafroditi
insufficienti e la fecondazione avviene
all'esterno, nel mare oppure nella cavità
gastrovascolare.
La larva (planula) che si sviluppa successivamente è
planctonica fin quando si sarà formata una cavità
gastrodermica ed il mesentere; a questo punto migra
sul fondo e si fissa sul substrato.
Gli antozoa si dividono in 3 sottoclassi:
•Ceriantipatari
Ceriantipatari
•Ottocoralli
Ottocoralli
•Zoantari
Zoantari (Esacoralli).
(Esacoralli).
I ceriantipatari comprendono:
Antipatari (corallo nero): coloniali, dotati di scheletro assiale corneo che
sostiene piccoli polipi con 6-8 tentacoli e 6-10 setti mesenteriali
Ceriantari: individuali, privi di scheletro e muniti di molti tentacoli disposti su
due file.
Antipathes subpinnata
Corallo nero
Colonie molto ramificate
Polipi 0,1 mm
Tra i 10 e 300 metri lungo la costa ligure
Cerianthus membranaceus
Più di 100 tentacoli
Viola, bianca e fluorescenze verdi
Acque tranquille e torbide (porti)
1-35 m profondità
Fondali sabbiosi
OCTOCORALLIA
Hanno una simmetria bilaterale anche se sono
caratterizzati da setti in numero di otto o multipli di
otto. Hanno sempre 8 tentacoli pennati. I polipi non
vivono isolati ma si ritrovano associati in colonie
tramite un cenosarco Si suddividono in tre gruppi:
Alcionari - Gorgoniari - Pennatulacei
Gli Alcionari sono l’ordine
più eterogeneo,sono
caratterizzati da una forma
cilindrica o conica e possono
avere delle tabule
suborizzontali; talvolta si
ritrovano gruppi di polipi
molto allungati immersi in
un cenenchima
Alcyonium palmatum
Polipi bianchi, gialli o rosa
Grande fino a 30 cm, 20-200 m profondità
Comune localmente
Gorgoniari
Sono i tipici coralli cornei, molto comuni nei mari
attuali, rappresentati dalle Gorgonie (corallo a
ventaglio) e dal corallo rosso. Vivono in colonie molto
spesso delicate e sono caratterizzati da uno scheletro
assiale che è formato da gorgonina e/o da carbonati .
Pennaticulacei
Vivono in colonie ancorati al substrato marino per
mezzo della base che è sempre più o meno
appuntita.Hanno un lungo peduncolo ed i polipi
concentrati all’estremità distale in cui possono dar
luogo ad un’ espansione che ricorda quella di una
piuma.
Paramuricea clavata, la
gorgonia rossa. Comune sui
fondali del Mediterraneo.
Colonie a forma di ventaglio.
Veretillum cynomorium
Scheletro assile
Polipi arancio-giallo
30 cm
20-40 m sabbiosi
Pannatula rubra
Corallium rubrum
Polipi bianchi
20 cm
20-100 m sabbiosi
Solo Mediterraneo, rara
Colonie ramificata
Polipi bianchi
10-40 cm
10-600 m profondità
ZOANTARI
I polipi si trovano sia individuali che coloniali e presentano molto spesso uno scheletro
mineralizzato per secrezione dell’esoderma.
Esacoralli
Presentano setti in numero di sei o multipli di sei, due o nessun sinoglifo, si trovano
solitari o coloniali. Si possono trovare forme mineralizzate, come gli Scleractinia. Hanno
uno scheletro aragonitico direttamente secreto da speciali cellule dette calicoblasti. Oltre
agli Scleractiniari si trovano forme non mineralizzate come gli Actiniaria che prendono il
nome dagli attuali Attinia o anemoni di mare, di forma tozza, individuali e prive di
scheletro che si fissano al terreno aderendo alla rocce o al guscio di altri animali o
infiggendo la parte inferiore del corpo, in questo caso appuntita, entro i fondali sabbiosi.
Non ci sono dati per quanto riguarda i loro reperti fossili, sono invece molto abbondanti
attualmente.
Cladocora cespitosa
Actinia equina. Pomodoro di
mare. Rosso porpora. Grande fino
a 7 cm, di giorno si contrae a
palla.Comune lungo costa rocciosa
di marea
Colonie cespuglose
Polipi delicati bruni
Grande fino a 50 cm
1-70 m profondità
Comune. Simbiosi
con zooxantelle
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