Cenni di anatomia e fisiologia Ogni muscolo

annuncio pubblicitario
Le lesioni muscolari
Cenni di anatomia e fisiologia
“Una classificazione è utile solo se fornisce
informazioni sulla natura della lesione, sul
suo trattamento e sulla sua prognosi”
M. E. Muller
TIPI DI MUSCOLI
I muscoli del corpo umano sono più di 600 e costituiscono circa la
metà del nostro peso corporeo.
I muscoli possono essere scheletrici e viscerali.
I muscoli scheletrici sono quelli che realizzano il movimento in
collaborazione delle ossa.
Essi sono volontari
I muscoli viscerali sono muscoli di organi interni (quali l’esofago o
delle pareti dell’apparato digerente). Essi sono involontari
Cenni di anatomia e fisiologia
Ogni muscolo scheletrico è un organo distinto composto da numerose cellule, di
forma allungata, dette fibre muscolari.
Ognuno è dotato di un rivestimento costituito da più strati di tessuto connettivo.
Sono irrorati da vasi sanguigni e provvisti di innervazioni.
ORIGINE
VENTRE
INSERZIONE
ORIGINE
VENTRE
INSERZIONE
ORGANIZZAZIONE MUSCOLARE
Fibre muscolari (sono cellule raccolte in fasci) rivestite da tessuto connettivo
che alle estremità si fonde e forma il tendine.
Cenni di anatomia e fisiologia
MODELLO MECCANICO MUSCOLO
SINAPSI
COME LAVORANO I MUSCOLI
I muscoli producono movimento in seguito alla
“trazione” che essi esercitano sulle ossa che si
comportano come leve il cui fulcro è in
corrispondenza delle articolazioni.
bicipite
La maggior parte dei movimenti del corpo sono
resi possibili grazie all’azione coordinata dei
muscoli agonisti e antagonisti.
Per comprendere questo concetto possiamo
riferirci al movimento dell’avambraccio sul
braccio in cui la coppia agonista-antagonista
in azione è data dal bicipite-tricipite.
La flessione del braccio sull’avambraccio è
resa possibile dalla contrazione del bicipite e
rilassamento del tricipite. La distensione
dell’avambraccio è data viceversa dalla
contrazione del tricipite e dal rilassamento
del bicipite.
tricipite
bicipite
tricipite
Le lesioni muscolari
La natura del trauma. Craig, 1973
Da trauma
diretto
Da trauma
indiretto
Implicano l’esistenza
di una forza agente
direttamente
dall’esterno
Azione di forze lesive
intrinseche che si
sviluppano nel
muscolo stesso
Le lesioni muscolari
La natura del trauma. Craig, 1973
Da trauma
diretto
Da trauma
indiretto
Le lesioni muscolari
Il razionale
La conseguenza anatomo – patologica dei traumi
muscolari, tranne che per la contrattura e lo
stiramento, è rappresentata sempre da un danno
anatomico della fibra muscolare
La diversità delle espressioni anatomo –
patologiche e cliniche è data dall’entità del danno
strutturale prodotto dal trauma
Classificazione
Grado lieve
Lesioni da trauma diretto
(contusione)
Grado moderato
Grado severo
Contrattura
Stiramento
Lesioni da trauma indiretto
Strappo 1° grado
Strappo 2° grado
Strappo 3° grado
Le lesioni muscolari
Classificazione delle lesioni da trauma diretto
Reid 1992
Spesso considerate di secondaria importanza.
In realtà residuano in limitazione funzionale per la ridotta
estensibilità muscolare
Grado lieve
Grado moderato
Grado severo
Oltre
metà del
r.o.m.
Meno
della metà
ma più di
1/3
Meno di
1/3
Sintomatologia
Dolore localizzato
Tumefazione
Gonfiore
Eritema
Calore
Ecchimosi
Primo intervento
Arto a riposo
Bendaggio
compressivo
Ghiaccio
A seguire
Ipertermia
massaggio
allungamento
Le lesioni muscolari
Classificazione delle lesioni da trauma indiretto
I criteri adottati per distinguere i cinque livelli di gravità
sono contemporaneamente di ordine anamestico,
sintomatologico ed anatomo - patologico
Contrattura
Stiramento
Strappo
Le lesioni muscolari
Contrattura
Dolore muscolare che insorge quasi sempre a distanza dall’attività sportiva
Dolore mal localizzato e dovuto all’alterazione diffusa del tono muscolare
Dolore imputabile ad uno stato di affaticamento del muscolo in assenza di
lesioni anatomiche
Le lesioni muscolari
Stiramento
Sempre conseguenza di un episodio doloroso acuto, insorto durante
l’attività sportiva
Il più delle volte ben localizzato
Il soggetto è costretto ad interrompere l’attività, pur senza impotenza
funzionale immediata
Non lacerazioni macroscopiche ma alterazione funzionale
miofibrillare.
Presenza di dolore e ipertono muscolare
Le lesioni muscolari
Strappo
Si manifesta con dolore acuto, violento che compare durante
l’attività sportiva attribuibile alla lacerazione di un numero
variabile di fibre muscolari.
Sempre accompagnato da stravaso ematico.
La distinzione in gradi viene riferita alla quantità di tessuto
muscolare lacerato.
Criterio anatomo-patologico
- Lo strappo è sempre accompagnato da stravaso ematico più o meno evidente che è in
funzione dell’entità, e della localizzazione anatomica della lesione, nonché dall’integrità o
meno delle fasce.
- La classificazione in gradi è riferita all’entità del tessuto muscolare lacerato. Per questo
motivo nello strappo di I° grado si verifica la lacerazione di poche miofibrille all’interno
di un fascio muscolare, ma non la lacerazione dell’intero fascio.
Criterio anatomo-patologico
- Nello strappo di II° grado si verifica la lacerazione di uno o più fasci
muscolari, che coinvolge comunque meno dei ¾ della superficie di sezione
anatomica del muscolo nell’area considerata.
- Il deficit funzionale è importante ma non assoluto.
Criterio anatomo-patologico
- In questo caso si verifica una perdita nella soluzione di continuità muscolare che
coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area
considerata.
- Il deficit funzionale è praticamente assoluto
Ecografia
ESEGUIBILE DOPO 48 - 72 ORE DAL TRAUMA
SCANSIONE LONGITUDINALE
DEL
MUSCOLO
BICIPITE
FEMORALE. LESIONE DI III
GRADO
IN
GIOVANE
CALCIATORE DI 20 ANNI.
DEFINISCE CON BUONA APPROSSIMAZIONE:
- SEDE DELLA LESIONE
- DIMENSIONE DELLA LESIONE
- RAPPORTO TRA DIMENSIONE DELLA LESIONE
DIMENSIONE DEL MUSCOLO
E
Ecografia
Determina lo stato di guarigione dimostrando il riempimento
della cavità emorragica da tessuto iper ecogeno che
corrisponde al processo di guarigione.
Il ritorno all’attività sportiva è sicuro solo quando la cavità
ematica si è riempita e mostra già un certo grado di
organizzazione fibrotica
Caso clinico
Scarica