40 traumatologia della vela e primo soccorso contusioni

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Pronto soccorso
TRAUMATOLOGIA DELLA VELA
E PRIMO SOCCORSO
CONTUSIONI
R
appresentano forse la percentuale maggiore di traumi, sono
causate da urto violento di una parte del corpo contro oggetti rigidi. Se
di una certa entità causano uno
stravaso di sangue nei tessuti che
appare come un bozzo scuro (classici il “bernoccolo” per urto del capo
e l’“occhio nero” per urto della regione orbitaria). Il primo provvedimento consiste nell’applicazione di
ghiaccio sulla parte lesa, da continuare a cicli di 20-30 minuti nelle
prime ore dopo il trauma. Peraltro,
le contusioni guariscono da sole,
senza particolari esigenze di cura:
una crema a base di eparinoidi (il
farmacista saprà consigliarvi quale
tenere a portata di mano) può accelerare il riassorbimento dell’ematoma, i comuni farmaci antinfiammatori possono essere usati per alleviare il dolore, se è particolarmente intenso.
LESIONI
MUSCOLARI
L
e lesioni dei muscoli sono comuni durante la pratica di attività sportive, e possono essere
classificate a seconda dell’entità
del danno muscolare: per lesioni
di poche fibre si parla di distrazione muscolare, per lesioni più estese di stiramento. La rottura subtotale o totale di un muscolo prende
il nome di strappo muscolare.
Queste lesioni avvengono sempre
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agosto-settembre 2009
durante la pratica sportiva, sono
associate a vivo dolore e a sensazione di “frustata” o di “schiocco”
nella parte interessata. Se estese
impediscono il proseguimento della attività sportiva. I sintomi sono
dolore accentuato dalla contrazione del muscolo, calore della parte
lesa, tumefazione per ematoma
nelle lesioni di una certa entità. Situazioni a rischio sono tutte quelle
che comportano lo sviluppo di elevate tensioni muscolari (es. stare
alle cinghie con vento forte, o l’issata di spinnaker). Un accurato
stretching rappresenta la più valida
prevenzione delle lesioni muscolari, e dovrebbe essere praticato sempre prima e dopo la regata e l’allenamento. Prima dell’esercizio, è
utile far precedere allo stretching almeno cinque minuti di riscaldamento (warm up), per preparare i
muscoli all’allungamento. Dopo
l’esercizio, lo stretching va eseguito
alla fine del cooldown (defaticamento). In uno dei prossimi articoli vedremo alcuni esercizi di
stretching da praticare prima di una
uscita in mare.
A volte stiramenti e distrazioni possono verificarsi anche a terra, ad
esempio sollevando la barca con tecnica non corretta (stiramento dei
muscoli lombari, quando si solleva
un peso senza piegare le ginocchia).
La terapia delle lesioni muscolari
nella fase acuta consiste nel riposo,
nell’applicazione di ghiaccio e nella
somministrazione di antinfiammatori sistemici e locali: in questa fase
i massaggi sono controindicati, in
quanto potrebbero aumentare l’ematoma eventualmente presente,
utile invece un bendaggio compressivo. L’elevazione dell’arto colpito
può essere utile a diminuire l’edema
(gonfiore) della parte. I medici sportivi americani hanno sintetizzato
questa terapia con la sigla RICE
(Rest, Ice, Compression, Elevation), ossia riposo, ghiaccio, compressione e
elevazione della parte colpita.
Il riposo va protratto per un idoneo periodo di tempo (fino a 4-6
settimane per le lesioni più gravi)
per permettere la formazione di
una cicatrice muscolare. A questa
fase fa seguito la ripresa graduale
dell’attività (dapprima nuoto o corsa leggera, poi via via esercizi sempre più impegnativi) eventualmente associata, nei casi più gravi, da
terapia fisica (elettrostimolazione,
laserterapia, ultrasuonoterapia) o
kinesiterapia (queste terapie sono
prescritte dal medico, in genere basandosi sui referti di un esame ecografico). Gli strappi muscolari completi necessitano invece di intervento chirurgico, seguito da idonea
rieducazione.
Luca Ferraris
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