P409 Identificazione di due nuove mutazioni nel gene NOTCH3 in due pazienti italiani affetti da CADASIL 1 2 3 4 5 1 1 1 1 L. Mosca , F. Rivieri , R. Tanel , A. Bonfante , C. Ajmone , P. Primignani , E. Manfredini , A. Marocchi , S. Penco 1 S.S. Genetica Medica, Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano 2 Servizio di Genetica Medica, Ospedale S. Chiara, Trento 3 Dipartimento di Malattie Neurologiche, Ospedale S. Chiara, Trento 4 Unità di Genetica Medica, Ospedale San Bassiano, Bassano del Grappa, Vicenza 5 SS Servizio di Consultazione Psicologica e Psicoterapia, Dipartimento di Salute Mentale, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano La CADASIL (Cerebral Autosomal Dominant Arteriopathy with Subcortical Infarcts and Leukoencephalopathy) è una malattia ereditaria autosomica dominante la cui frequenza nella popolazione italiana non è ben definita. Si tratta di una patologia cerebrovascolare caratterizzata da ischemie multiple sottocorticali e sofferenza della sostanza bianca (leucoencefalopatia), talora associata ad attacchi emicranici. La penetranza della malattia sembra essere del 100%, ma l'espressività clinica è ampiamente variabile anche nell'ambito di una stessa famiglia; le principali manifestazioni cliniche consistono in emicrania con aura, attacchi ischemici ricorrenti, decadimento cognitivo e disturbi psichiatrici. L'età media di insorgenza si situa nella terza-quarta decade di vita, il decorso è solitamente progressivo ed ha un esito fatale in alcuni anni. La CADASIL è causata dalla presenza di mutazioni nel gene NOTCH3 (cromosoma 19p13.2-p13.1) che codifica per una proteina di membrana probabilmente coinvolta in meccanismi di signalling intercellulari; le mutazioni patogenetiche sono state finora riportate solo su esoni che codificano per ripetizioni EGF-like (esoni 2/24) e risultano in un'aggiunta o rimozione di un residuo di cisteina. Il test genetico costituisce il gold standard della diagnostica e dovrebbe essere preceduto dalla consulenza genetica secondo le linee guida per la malattia di Huntington. Riportiamo qui l’identificazione tramite sequenziamento diretto di due nuove mutazioni localizzate negli esoni 6 e 15 del gene NOTCH3; entrambe le varianti sono in accordo con la natura stereotipa delle mutazioni causative di CADASIL e questo supporta il loro ruolo patogenetico. I due soggetti portatori delle varianti sono entrambi originari del nord Italia, hanno una storia familiare positiva e presentano caratteristiche cliniche e di risonanza magnetica tipiche per CADASIL. In conclusione, i nostri dati sottolineano l’importanza del sequenziamento diretto del gene NOTCH3 quale strumento utile e prezioso per la diagnosi di CADASIL e, nei due casi clinici descritti, per l’identificazione di nuove mutazioni.