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Teoria, Tecnica e Didattica degli Sport Individuali

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TEORIA TECNICA E DIDATTICA DEGLI SPORT INDIVIDUALI E NATATORI
LEZIONE 1:
PERFORMANCE TRAINING:
• Studiare le evidenze scientifiche: articoli su riviste scientifiche, patrimonio della comunità scientifica
• esperienze
• Progettualità: programmazione dell’allenamento
Lo sport può essere classificato in 3 diverse categorie:
• Alta specializzazione sportiva: ha come obiettivo l’olimpismo, prevede quindi una selezione precoce,
• Attivata e molto rigorosa (P.O. = probabile olimpico)
• Sport scolastico/accademico: campionati studenteschi
• Sport ordinario: campionati delle varie categorie dei vari sport (es. Serie A calcio)
La ginnastica artistica maschile prevede 6 diverse discipline (esathlon) a differenza di quella femminile che ne
prevede 4 (tetrathlon).
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LEZIONE 2:
L’approccio motorio (corporeo-motorio) secondo la “metodologia del movimento umano” è scansionabile in Cognitivo
(strumento necessario per rendere fruibili delle situazioni), Ecologico e Dinamico (perché è un processo fluente che
muta). Queste conoscenze indispensabili per poter approvare alle conoscenze successive.
L’approccio sportivo (psico-fisico) secondo la “metodologia dell’allenamento” è scansionabile in Atletico (mi sto
allenando, faccio allenamento a qualsiasi livello), Prestativo (mi alleno per erogare una prestazione) e Strategico
(preparazione di un allenamento, allenatore).
MODELLO MATRICIALE DI PRESTAZIONE
E’ quell’insieme di fattori che concorrono in sinergia armonica alla realizzazione dei prodromi utili ad un allenamento
che poi determini una prestazione sportiva -> questo modello deve tener presente in tutti gli sport i vari fattori che
possono entrare in azione per determinare le migliori condizioni funzionali alla prestazione.
Per approdare ad una disciplina sportiva devo acquisire delle matrici perché senno verrò respinto dallo stesso (es: se
io ho sempre lavorato con il peso non posso pensare di accedere al caljstenichs)
Nel modello matriciale avremo al centro il GIOVANE ATLETA e attorio i vari fattori che determinano il processo di
allenamento come possono essere i genitori, la scuola, l’igiene e la sensibilizzazione salutistica etc etc..
Concetto di SPORT DIPENDENTE -> se io applico le tecniche del sollevamento pesi come sono descritte dalle linee
guida senza commutarle in nulla ottengo effetti aspecifici, ogni sport ha le sue tecniche e se le vogliamo utilizzare
per una finalità specifica dobbiamo trasformarle -> principio della giustapposizione dei mezzi (ogni sport ha bisogno
del suo adeguamento tecnico specifico)
TASSONOMIA E GINNASTICA ARTISTICA (definizione di ginnastica artistica)
La ginnastica artistica e uno sport tecnico-compositorio di contestualità situazionale (aspetto prestativo) a componente
metabolica mista (aspetto strutturale) ed induzioni neuro-cognitivo-motorie integrate (aspetto funzionale) con
gestualità complesse -> definizione del professor GIOVANNI INNOCENTI, 2016.
• Analizzando l’aspetto situazionale in un grande attrezzo della ginnastica osserverò che risponde a diverse
condizioni quali:
- CLIMATOLOGICHE -> es: il corpo libero (tappeto quadrato elastico) se io lo appoggio su un cemento o sul
parquet le risposte elastiche variano e se ci fosse umidità le risposte varierebbero ulteriormente.
- MORALE -> es: se sono scaglionato avrò uno stato di ansia che andrà ad influire sulla mia prestazione.
• Analizzando l’aspetto strutturale invece possiamo osservare che si va ad allenare sia il metabolismo aerobico lattaio
che quello alattacido lavorando su azioni meccaniche riflesse e (?)
• Analizzando l’aspetto funzionale noto che, ad esempio ogni volta che io sono in una fase di volo devo sempre avere
sotto controllo ogni singola parte del mio corpo sapendo in che posizione dello spazio si trova.
MODELLO PRESTATIVO DELLA GINNASTICA
Questo modello è molto articolato e al centro vediamo avere l’atleta di ginnastica che può essere influenzato da
diverse variabili quali possono essere ad esempio la capacità di anticipazione e razione motoria, la resistenza
intermittente e frazionamento, la pliometria e contrazione isometrica, la tensione muscolare ed esplosivo-reattivobalistica etc..
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LEZIONE 3:
Nel caso della ginnastica esistono diversi SOTTOMODELLI PRESTATIVI: il biofisiologico, il kinesiologico, il
neuromuscolare, il morfogenico e il biomeccanico.
(Vedi slide)
In basso vediamo in modo stilizzato un soggetto ce svolge una GRAN VOLTA (sequenza di movimenti alle parallele).
• MODELLO BIOENERGETICO -> la ginnastica è uno sport prevalentemente ad impegno ANAEROBICO LATTACIDO
dove l’unica specialità poggiante su di un meccanismo ANAEROBICO ALATTACIDO è rappresentata dal volteggio
(disciplina peraltro definita anche ginnico-atletica). Il meccanismo Aerobico serve solamente quale strategia atletica
di compensazione che viene allenata nella ginnastica perché le gare non si svolgono in un solo giorno bensì su due o
tre giorni e l’unico momento per un ginnasta di allenare questo meccanismo è quello dell’off season.
Per la ginnastica è importante avere una componente di allenamento aerobico per una questione di resilienza.
VO2max -> massimo consumo di ossigeno, soggetti dotati di alti valori di VO2max sono in grado di sostenere, a
parità di tempo, esercizi d’intensità più elevata, o, a pari intensità, protrarli più a lungo rispetto a soggetti
caratterizzati da valori più bassi.
Frequenza cardiaca massima -> unico parametro che ci permette di lavorare sulla capacita aerobica e di individuare i
livelli soggettivi per sviluppare la potenza aerobica
• MODELLO FISIOLOGICO -> nella ginnastica esistono diverse tipologie di sforzo che si possono classificare in base
all’INTENSITÀ (sforzi massimali, sforzi submassimali, sorsi moderati, a consumo calorico 1400-1800 Kcal), in base
alla DURATA (brevi, lunghi, continui, interrati, variabili) e secondo la COMPLESSITÀ (semplici, impegnativi, associati,
variabili)
• MODELLO KINESIOLOGICO -> le A.M.P. (azioni muscolari principali) che chinesiologicamente generano le gestualità
tecniche nella ginnastica artistica.
In questo caso ci spostiamo nell’ambito della Performance Analysis lavorando su 10 azioni fondamentali che gettano
le basi per poi dare origine ai diversi movimenti più complessi, sono presenti su tutti gli attrezzi di tutte le
discipline quindi è fondamentale che vadano interiorizzate tutte quante.
1. ANTEPOSIZIONE -> Antepulsione degli arti superiori
2. RETRO POSIZIONE -> Retropulsione degli arti superiori ()porto le bracci in proiezione posteriore, braccia
oltre i fianchi verso il dorso -> ci permette di eseguire ad esempio il sollevamento sulle braccia dalla
posizione di squadra)
3. ABDUZIONE -> Abduttopulsione degli arti superiori (abduzione in posizione eccentrico-isometrica -> ci
permette di eseguire una croce agli anelli)
4. ADDUZIONE -> Adduttopulsione degli arti superiori (adduzione in posizione concentrico-isometrica -> ci
permette di salire dalla posizione di croce)
5. FLESSO-DIETSNZIONE/PIEGAMENTO-ESTENSIONE più SPINTA degli ARTI SUPERIORI (simultanea e
alternata = plios diretta/indiretta)
6. FLESSO-DISTENSIONE/PIEGAMENTO-ESTENSIONE più SPINTA degli ARTI INFERIORI (simultanea e
alternata = plios diretta/indiretta)
7. APERTURA DELL’ANGOLO BUSTO-ARTI INFERIORI (allontanare il busto velocemente alle gambe per
ritrovare la posizione in piedi)
8. CHIUSURA DELL’ANGOLO BUSTO-ARTI INFERIORI (avvicinare il busto velocemente alla gambe per
aumentare la velocità di rotazione, lo ritroviamo nei salti mortali)
9. RIFLESSO STRENDLE-LEGS (riuscire a raggiungere le massime escursioni muscolo-articolari, boxofemorale e glomero-scapolare, su tutti i piani e su tutti gli assi per poi godere dell’effetto di ritorno)
10. AZIONE DI KOURBET & REPULSIONI (plios indotta della deriva attitudinale)
Ciascuna specialità afferente alla ginnastica viene suddivisa in:
• GRUPPI STRUTTURALI -> per gruppo strutturale si intende una categoria di elementi scaturenti dall’evoluzione di
una specifica matrice tecnica
Può essere sia inteso in ordine specialistico sia in ambito neurologico ad esempio nelle scuole, per gruppo strutturale
ci riferiamo agli schemi motori di base da cui può generarsi un percorso formativo che inglobi elementi più
complessi come quelli della ginnastica.
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• MATRICI TECNICHE -> per matrice tecnica dobbiamo considerare l’evoluzione specializzata, ossia finalizzata
all’ergonomia di una specifica disciplina sportiva, originatasi dai cosiddetti “schemi motori di base” e loro derivazioni.
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LEZIONE 4:
• MODELLO BIOMECCATRONICO
• MODELLO NEUROMUSCOLARE
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LEZIONE 5:
CIASCUNA SPECIALITA AFFERENTE ALLA GINNASTICA VIENE SUDDIVISA IN:
• GRUPPI STRUTTURALI -> si intende una categoria di elementi scaturenti dell’evoluzione di una specifica “matrice
tecnica”
• MATRICI TECNICHE -> dobbiamo considerare l’evoluzione specializzata, ossia finalizzata all’ergonomia di una
specifica disciplina sportiva, originatasi dai cosiddetti “schemi motori di base” e le loro derivazioni
ARCHETIPO POLIMORFO DEGLI ELEMENTI TECNICI
LE COMPONENTI DELL’ALLENAMENTO
• PREPARAZIONE FISICA -> la preparazione fisica può essere di quattro tipi:
-GENERALE
-AUSILIARIA (prevenzione di primo tipo)
-SPECIFICA
-SPECIALE
• PREPARAZIONE TECNICA
• PREPARAZIONE TATTICA
• PREPARAZIONE PSICOLOGICA
• PREPARAZIONI COMPENSATIVE -> dove vediamo che possono essere:
-RIATLETIZZAZIONE (o prevenzione di secondo tipo)
-INTEGRATIVE
-SUPPLEMENTARI
-COMPLEMENTARI
-PREVENZIONE DI TERZO TIPO -> ausiliarie e altamente adatte
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LEZIONE 6:
RISCALDAMENTO -> meglio chamarla attivazione neuromuscolare oppure ADATTAMENTO SPECIFICO ALLE RICHIESTE
IMPOSTE (said), si può spaziare dai 20 ai 40 min (per la ginnastica ma sono condivisibili con altri sport).
Un riscaldamento attorno i 15-20 min riguarda un attività molo distrettuale e normalmente lo si utilizza quando si a a
che fare con una gara o un test mentre, un riscaldamento di 30-40 min si utilizzo quantdo si fa una seduta di
allenamento (nanociclo -> unità operativa).
Per un buon riscaldamento devo avere tutto le 10 parti elencate sotto, se ne salto qualcuna devo prevedre di
recuperarla durante l’unità operative (allenamento):
• Predisposizione del sistema locomotore -> caratterizzata da esercizi con andamento quotidianamente inverso da
testa a piedi e viceversa (cefalo-caudalmente o caudo-cefalicamente), esercizi microscopici per toccare tutti i
distretti osteo-arto-legamentosi (isolamento articolare) a livello propriocettivo
• Approntamento sistema cardiovascolare e respiratorio: corsa con ritmo e andature somministrate in forma variata
• PREATLETISMO
• QUADRUPEDIA -> segmento che ci permette di inizializzare il nostro corpo al rovesciamento ella statica
• CALISTENIC TRAINING (scritto di proposito) -> stretching balistico che mette in condizioni le nostre componenti
motorie per la coordinazione associata e dissociata (esercizi che impegnano tutto il corpo eseguiti in posizione
eretta)
• FISIOPROFILASSI (PFA, preparazione fisica ausiliaria): protocolli di prevenzione microtraumatica per arti superiori
ed inferiori (cinegetici e propriocettivi)
• FLESSIBILITA (mobilità articolare ed estensibilità muscolare): balistica o dinamica; statica; PNF; attiva assistita e
passiva -> se voglio allenare la flessibilità non lo devo fare con lo stretching ma con dei metodi precisi, non è una
qualità ibrida ma condizionale
• RICHIAMI DI ORDINE NEURO-MUSCOLARE: qualità organico muscolari (condizionali) -> complessi posturali con i
quali agiamo sulla core stability
• RICHIAMI DI ORDINE NEURO-MOTORIO: qualità meccano-funzionali coordinative -> esercitazione a fine
allenamento per attivare la componente sensoriale, esercitazioni sui riflessi, richiami di ordine coordinativo
• RICHIAMI TECNICI E TATTICI -> richiami di ciò che verra processato durante l’allenamento
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LEZIONE 7:
CAPACITÀ, QUALITÀ e ABILITÀ non possono essere ritenuti sinonimi in mondo sportivo anche se nella letteratura
sono abbastanza sovrapposti:
Le capacità ad esempio riguardano il volume della preparazione disio-atletica, la qualità riguarda l’intensità della
preparazione tecnica mentre le abilità riguardano la densità della preparazione tecnico-strategica.
ETÀ CRONOLOGICA -> quanto l’anagrafica mi dice di avere in termini di anni COMPIUTI (se ne ho 18 e mezzo si
arrotonda per difetto) per via di processi evolutivi che devono essere auxologicamente rispettati in quanto sono
sempre tardivi. Si parla dunque di CRONOTIPO
ETÀ AUXOLOGICA/BIOLOGICA -> posso avere 18 anni cronologicamente ma 16 auxologicamente, l’unico cosa che può
farmi sapere l’eta auxologica precisa sono le tavole percentiliche. Si parla dunque di BIOTIPO
ETÀ PSICOMOTORIA -> età che prelude al nostro coefficiente, ciò ce ci permette di correlare l’aspetto
dell’anagrafica e del suo corrispettivo livello di maturazione biologica al contesto dello sviluppo psicomotorio. (Vedi
cappellini per chiarimenti)
ETÀ ATLETICA -> equivale alla quantità di anni di attività sportiva da noi fatti.
ETÀ TRAUMATOLOGICA -> ci permette di capire quanto sia possibile eseguire un sovraccarico di allenamento
prestativo. Tenere un database dei traumi pregressi ci permette di capire il suo livello di stress delle strutture
muscolo-scheletriche.
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LEZIONE 8:
MODELLO DI ALLENAMENTO NELLA GINNASTICA
Quando si parla di programmazione dell’allenamento ci riferiamo a ciò che andrò ad inserire in ogni unità operativa
periodo dopo periodo, cioè i contenuti (programma) che faranno parte dei miei MICROCICLI.
La periodizzazione dell’allenamento si divide in MACROCICLO, MESOCICLO e MICROCICLO.
Nella ginnastica un quadriennio olimpico è un GIGACICLO ovvero un periodo di 4 anni; con MEGACICLO invece si
intendono 2 anni di preparazione assieme a 2 anni di qualificazione (quindi 2+2); infine il MACROCICLO equivale ad un
anno di attività sportiva che deve essere ripartita in MESOCICLI che vanno da 3 a 6 mesi.
I MICROCICLI sono unità operative della durata di una o più settimane, mentre il NANOCICLO è la seduta di
allenamento in se.
NANOCICLO o SEDUTA DI ALLENAMENTO
Il nanociclo può essere MONOSESSIONALE cioè un allenamento al giorno, BISESSIONALE quindi due allenamenti al
giorno o TRISESSIONALE che prevede tre allenamenti al giorno.
A seconda del livello che si vuole raggiungere oppure al quale si compete si fanno più o meno allenamenti, LIVELLO
AMATORIALE 1/2 sessioni a settimana, LIVELLO NON AGONISTICO 2/3 sessioni a settimana, LIVELLO AGONISTICO
5/6 sessioni settimanali.
La sessione di allenamento è composta da 10 fasi o sezioni:
• Briefing pre training + warm up (SAID)
• Preparazione fisica speciale e specifica
• Preparazione coreografico
• Preparazione acrobatica
• Preparazione tecnico-tattica (PTT)
• Propedeutica
• Detraining
• RPG (riprogrammazione posturale globale): rigenerazione istologica, riequilibrio elettrolitico…)
• Fase di feedback per verificare lo sforzo subito
• Briefing post training
FATTORI QUALITATIVI/QUANTITATIVI DEL MOVIMENTO UMANO
Permettono la conversione del movimento delle capacità di esercizio fisico in qualità atletico-attitudinali e la loro
successiva trasformazione nelle abilità prestative e sportive.
V(q)/t = I(q) + D(c)
I(q) -> modulazione del carico/sovraccarico dell’allenamento prestativo
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LEZIONE 9: LE METODOLOGIE D’ALLENAMENTO NELLA GINNASTICA (ripartizione per ambiti)
Preparazione Fisica -> SPECIFICA 1, SPECIFICA 2, AUSILIARIA, SPECIALE 1, SPECIALE 2
Per allenare la resistenza nella ginnastica artistica si usa un SISTEMA FRAZIONATO -> la ginnastica non è
resistenza-dipendente né resistenza-attivante.
FORZA RESISTENTE <-> RESISTENZA ALLA FORZA
• FORZA RESISTENTE -> corpo libero, anelli, cavallo con maniglie, parallele simmetriche, sbarra e parallele
asimmetriche, trave
• RESISTENZA ALLA FORZA -> anelli
• PLIOS ->il volteggio fa parte di questa categoria ed è una cosa a parte
RESISTENZA SPECIALISTICA, vediamo diversi tipi di allenamenti e sono: interval training, intermittent training,
circuit training, esercizi base (broulant di modello) -> in modalità frazionata
• INTERVALL TRAINING -> allenamento in cui i tempi di lavoro e di recupero si equivalgono (lontano dai periodi
competitivi, allenamento non tecnico-prestativo, ma più fisico-tecnico).
• INTERMITTENT TRAINING -> allenamento in contesto molto prossimo alla gara (=in season), ma non nelle ultime 2
settimane di lavoro. Sto andando gradualmente a trasformare la mia condizione fisico-tecnica in tecnico-prestativa.
• CIRCUIT TRAINING -> allenamento nelle ultime 2 settimane.
• ESERCIZI BASE (o broulant di modello) -> ciò che porterò in gara. Entro nella dimensione tecnico-tattica.
La PLIOMETRIA (PLIOS) è uno stato tensometrico muscolo-tendineo e si divide in:
• PLIOMETRIA DIRETTA O VINCOLARE -> per instaurare un processo di reazione pliometrica, ovvero un accumulo di
energia per poi trasformarla in energia cinetica in un momento in cui ho un vincolo, un appoggio (Squat Jump;
Contro mouvement Jump; Drop Jump).
Si tratta quindi di PLIOMETRIA (o pleiometria) IMPURA cioè che non deriva direttamente dalla sollecitazione in
prestiramento di una catena miofasciale, ma dobbiamo intervenire sulla catena cinetica (c'è bisogno del vincolo).
Nell'artistica ci serve il contromovimento squat sugli arrivi. Tutto il resto è drop (caduta, rimbalzo) jump: impatto +
rimbalzo.
• PLIOMETRIA INDIRETTA O AVINCOLARE -> in attitudine di volo, senza vincolo (mutazione atteggiamenti in
attitudine di volo) PLIOMETRIA PURA.
FISIOPROFILASSI, ALLENAMENTO E PRESTAZIONE SPORTIVA:
• STRUTTURALE -> SICUREZZA e ASSISTENZE (o le imparo o la ginnastica non la insegno) possono essere:
- DIRETTE: tecniche manuali, osteopatiche
- NEUTRE: adeguatamente corporei
- INDIRETTE: sussidi strutturali cioè materiali terzi
• FUNZIONALE -> PRE-ABILITAZIONE costituita dall'allenamento coordinativo (schemi corporeo, motorio, posturale), si
divide in ABILITAZIONE (capacità fisiche) ↔ ALLENABILITA' (qualità/abilità fisiche):
- ABILITAZIONE: processo che trasforma l'allenamento intermuscolare in intramuscolare. Siamo tra
coordinazione e prestazione.
- ALLENABILITÀ: alleno le qualità verso l’abilità quindi sarà un allenamento associato alla tecnica.
• MECCANICO -> COMPENSAZIONE (agisce sulle catene mio-fasciali) / RIATLETIZZAZIONE (agisce sulle catene
cinetiche) / RE-ALLENABILITA’ (agisce sulle catene fisiologiche)
- PREVENZIONE: evitare il più possibile di andare in compensazione, quindi di non avere traumi: può essere diretta
e/o osservativa e/o indiretta; di livello applicativo (nello sport, tra primaria e secondaria).
La TENSIONE è dannosa per l’INTEGRITÀ del nostro sistema ma allo stesso tempo ne è indispensabile per
incrementarla.
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