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LINEE DI TRASMISSIONE prof. MOLLICA 1

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LINEE DI TRASMISSIONE
Introduzione
Finora i fili presenti nei circuiti elettrici sono sempre stati considerati come elementi ininfluenti nel
calcolo di tensioni e correnti. Il loro scopo era solo quello di indicare le interconnessioni
topologiche fra i vari elementi circuitali.
Questa ipotesi è valida rigorosamente solo se il circuito opera in regime stazionario e se i fili sono
realizzati con conduttori ideali (resistività  = 0) e il materiale che li separa è un dielettrico perfetto
(conducibilità  = 0).
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LINEE A RADIOFREQUENZA
DEFINIZIONE
Si definisce “LINEA DI TRASMISSIONE” un sistema di conduttori metallici e
mezzi dielettrici in grado di guidare il trasferimento di energia da un
generatore ad un utilizzatore indipendentemente dal percorso che la linea stessa
deve effettuare.
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Propagazione dell’energia lungo una linea
Per gli scopi che ci riguardano, le linee di trasmissione vengono utilizzate per
connettere l’antenna al trasmettitore.
L’antenna, per irradiare in modo efficiente, deve essere installata il piu’ in alto
possibile e libera da ostacoli vicini.
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Il trasmettitore, invece, verrà installato in una postazione comoda per l’operatore
quindi anche a distanza di decine o centinaia di metri dall’antenna.
Lo scopo della linea di trasmissione sarà quindi quello di trasportare tutta l’energia
del trasmettitore all’antenna la quale (e solo essa) provvederà ad irradiare nello
spazio l’onda elettromagnetica.
Antenna
Antenna
Linea di trasmissione
TX
Linea di trasmissione
Trasmettitore
Trasmettitore
Generico sistema di trasmissione radio
Caratteristiche dei canali di comunicazione
•La scelta del mezzo trasmissivo dipende dal tipo di segnale da trasmettere e quindi dalla
banda di frequenza. Nelle linee di trasmissione sia in cavo sia in aeree i segnali trasportati
sono di natura elettrica. Nelle fibre ottiche sono di natura diversa in quanto le
informazioni vengono trasmesse da sorgenti che emettono onde elettromagnetiche
luminose.
•La velocità di propagazione nei mezzi trasmissivi dipende dal tipo di mezzo impiegato,
ma maggiormente dipende dal tipo di isolamento utilizzato.
•Ad esempio per le linee a conduttori non isolati, nelle quali l’ isolante in questo caso è l’
aria, la velocità di propagazione è circa uguale alla velocità della luce, mentre per i
conduttori isolati la velocità di propagazione è più bassa.
Tipo di canale
Banda passante (Hz)
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Capacità del canale (bit/sec)
40 x 10
3
Rapporto S/N (dB)
30
Doppino telefonico
4 x 10
Fibre Ottiche
10 x 109
265 x 109
80
Guide D’onda
2 x 109
40 x 109
60
Ponti radio (2700 canali)
12 x 106
200 x 106
50
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NOTA BENE
Esiste un legame tra la velocità e la frequenza del segnale dato dalla seguente relazione:
λ= v/f
dove
λ : rappresenta la distanza percorsa da un onda elettromagnetica in un periodo e
prende il nome di lunghezza d’onda ed è inversamente proporzionale alla frequenza
del segnale da trasmettere;
v: è la velocità di propagazione dell’onda sul mezzo trasmissivo;
f: è la frequenza del segnale propagato.
Rapporto segnale-rumore del canale
•Una delle caratteristiche più importanti dei canali è il rapporto segnale-rumore (S/N) il quale
indica la qualità di trasmissione.
•Per rapporto segnale-rumore si definisce come rapporto fra la potenza del segnale e la potenza
del rumore all’ uscita del quadripolo.
•Il rumore può essere suddiviso in:
•Rumore di origine esterna: è un segnale casuale costituito da picchi di breve durata. Le
principali cause sono le interferenze tra circuiti telefonici vicini, ecc… Il rumore di origine
esterne è a sua volta suddiviso in due categorie:
•Rumore atmosferico: causato da onde elettromagnetiche prodotte da scariche atmosferiche
naturali (fulmini)
•Rumore cosmico: causato da onde elettromagnetiche generate dai motori delle automobili,
ecc…
•Rumore di origine interna: si verifica all’ interno degli apparati stessi (resistori, circuiti
elettronici). Questo tipo di rumore è presente quasi sempre nei sistemi di comunicazione e non è
possibile eliminarlo.
•Nel caso della nostra linea di trasmissione reale è necessario considerare più tratte della stessa
linea.
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LINEE DI TRASMISSIONE A SUPPORTO METALLICO
Le linee di trasmissione provvedono a trasferire segnali, sotto forma di
energia elettrica, o informazione, tra due posti distanti (generatore e carico).
La costituzione di questi mezzi è diversa in quanto dipende dall’impiego a cui
sono destinate.
GENERATORE
CARICO
La costituzione di questi mezzi dipende dall’impiego a cui sono destinate. Essi
attenuano i segnali che li percorrono e si comportano come dei quadripoli
passivi.
Due parametri fondamentali che interessano le linee di trasmissione sono:
COSTANTI PRIMARIE
COSTANTI SECONDARIE
Costanti primarie di una linea di trasmissione


Quando la linea è molto più corta di un quarto di lunghezza d'onda, pertanto viene
considerata a bassa frequenza e lo studio viene effettuato con le costanti concentrate,
mentre se la sua lunghezza è eguale o maggiore di un quarto di lunghezza d'onda, la linea
viene considerata ad alta frequenza e lo studio si effettua con la teoria delle costanti distribuite.
L e costanti primarie fanno riferimento ai parametri resistivi e reattivi.
I parametri resistivi rappresentano la resistenza equivalente (R) e la
conduttanza equivalente (G) dovuta al non perfetto allineamento tra i
conduttori.
I parametri reattivi invece rappresentano l’ induttanza equivalente (L) e la
capacità equivalente (C).
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La resistenza (R) e l’ induttanza (L) vengono chiamate costanti
longitudinali, la capacità (C) e la conduttanza (G) vengono chiamate
costanti trasversali.Tali costanti devono essere considerate lungo tutta la
linea e non in un punto soltanto della stessa.
Z l= R + jwL I mpedenza Longitudinale
Y t= G + jwC Ammettenza trasversale
a) Resistenza kilometrica [W / m]
I n generale la resistenza è definita dalla relazione
Dove:
r = resistività del conduttore e dipende dalla temperatura
l = lunghezza della linea [km]
S = sezione del conduttore [mmq]
La resistenza aumenta in modo proporzionale all’aumentare della frequenza a causa
del già esaminato effetto pelle.
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b) I nduttanza kilometrica [H / m] è data dal rapporto tra il flusso magnetico che
attraversa lo spazio fra i due conduttori della linea e la corrente che li percorre. Essa
dipende principalmente dal diametro dei conduttori e dalla loro distanza.
Per arrivare alla formula bisogna considerare un tratto di linea e
applicando ai suoi estremi una differenza di potenziale, all’ interno della linea ci sarà
una certa corrente che genererà un campo magnetico il quale anch’esso genera un
flusso che si concatena con il conduttore. Questo conduttore presenterà una certa
induttanza L che dipenderà solo dal flusso interno (Li).
Poiché la linea è costituita da due conduttori, si deve tener conto del campo
magnetico esterno che anch’esso dipenderà solo dal flusso esterno che viene generato
dal campo magnetico (Le).
I nfine l’ induttanza kilometrica è data dalla somma delle due induttanze: esterna e
interna.
A frequenze elevate l’induttanza interna decresce a seguito dell’effetto pelle,
l’induttanza complessiva L è leggermente variabile in base alla frequenza.
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c) Capacità Kilometrica [F / m] è quella equivalente a tutte le capacità presenti fra i
conduttori tra loro isolati e dipende dalla costante dielettrica del mezzo isolante fra i
due conduttori, dal loro diametro e dalla loro distanza.
d) Conduttanza Kilometrica [S / m] tiene conto della perdite che hanno luogo fra i
due conduttori per le imperfezioni dell’isolamento (perdita in corrente continua) e per
l’isteresi dielettrica (perdita in corrente alternata e dipende dalla frequenza).
In pratica la conduttanza rappresenta le correnti di dispersione esistenti tra i conduttori
e si calcola tramite la formula:
In questa espressione Go rappresenta la conduttanza che non dipende dalla
frequenza ed è l’inverso della resistenza di isolamento; Gf, invece, rappresenta la
conduttanza dipendente dalla frequenza.
In definitiva, le costanti primarie, variano al variare della frequenza e vengono
suddivise in funzione della loro indipendenza.
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Le costanti primarie sono parametri distribuiti uniformemente lungo la linea, tali parametri
portano in conto gli effetti causati dalla propagazione della tensione e corrente
Analisi a costanti distribuite
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Modello elettrico di una linea
di trasmissione reale
A tale proposito è importante precisare che i circuiti elettrici equivalenti di una linea di
trasmissione non sono assimilabili a quelli classici a costanti concentrate utilizzati in elettrotecnica,
in cui le variazioni delle grandezze elettriche sono localizzate nei componenti costituenti i circuiti
stessi, vale a dire nei resistori, negli induttori, e nei condensatori: l’ipotesi del circuito a costanti
concentrate, infatti, è valida fino a quando la lunghezza dei componenti e dei relativi collegamenti
è molto piccola rispetto alla lunghezza d’onda di lavoro. In caso contrario, le variazioni dei
parametri elettrici non sono più limitate a regioni definite dello spazio ma interessano l’intera
linea dove tali parametri sono uniformemente distribuiti e pertanto il modello che ne deriva è
denominato a costanti distribuite.
Per esempio, nell’ipotesi che la tensione del generatore di alimentazione sia sinusoidale,
supponendo che il dielettrico tra i conduttori della linea sia l’aria, nel caso la frequenza assuma
valori pari a 50 Hz, 100 MHz, 3000 MHz e 20.000 MHz, la corrispondente lunghezza d’onda h vale
rispettivamente 6000 km, 3 m, 10 cm e 1,5 cm. Aumentando la frequenza, le dimensioni della
lunghezza d’onda h diventano sem-pre più piccole fino a essere paragonabili a quelle dei
componenti del circuito in esame e quindi l’ipotesi del circuito a costanti concentrate non è più
valida.
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Teoria delle linee di trasmissione
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