In cammino verso il cambiamento. Counseling: un percorso per uscire dalla crisi ma anche un’opportunità di evoluzione personale. Nella vita di ciascuno di noi si possono verificare eventi che ci precipitano in una crisi profonda, dalla quale a volte è difficile uscire da soli. Pensiamo ad una persona che si trovi improvvisamente a dover affrontare un cambiamento radicale e disorientante nel suo ambito di lavoro, a due innamorati che dopo anni di vita insieme si ritrovino incapaci di comunicare, analfabeti uno del linguaggio dell’altro, a qualcuno travolto da un lutto improvviso e particolarmente difficile da superare o da una separazione dolorosa. Tutti costoro, qualora non riuscissero da soli a superare questi momenti difficili, potrebbero intraprendere un percorso di counseling. Il counseling è una modalità di sostegno di cui anche in Italia si sente parlare sempre più spesso. Per comprendere le specificità di questo tipo di intervento è utile chiedersi che cosa definisca la professionalità dell’esperto, il counselor. C’è chi, per rispondere alla domanda “chi è il counselor?”, ha coniato una riposta di sicuro effetto che, grazie all’immediatezza dell’immagine che trasmette, facilita la comprensione: il counselor è una specie di psicologo per persone sane. Per persone sane, perché l’ambito di intervento del counselor è limitato alle persone che non presentano un disagio psicologico profondo. Una specie di perché il counselor non è uno psicologo, ma un esperto di relazione d’aiuto che, con le proprie competenze, è in grado di favorire, con un intervento breve e mirato, la ricerca della soluzione ad un problema che crea disagio esistenziale o relazionale. E’ un esperto nelle relazioni umane, in particolare nella capacità di stabilire delle relazioni basate su una collaborazione reciproca. Il compito del counselor è infatti quello di costruire un rapporto basato sulla fiducia attraverso il quale il cliente possa mobilitare le proprie risorse per uscire dalla crisi e promuovere un cambiamento che favorisca il suo benessere. In una relazione d’aiuto il counselor non conduce alla soluzione del problema, ma fa in modo che le soluzioni scaturiscano dalla persona che ha bisogno di sostegno, in modo che si integrino armoniosamente con i suoi valori e schemi di riferimento. Il centro del dialogo tra counselor e cliente è l’esplorazione delle risorse e delle possibilità, degli elementi positivi e fecondi che possano promuovere il cambiamento e la risoluzione della condizione problematica. L’attenzione è sulle possibilità di uscita dal disagio e non sulle cause che l’hanno generato. La persona non è percepita come portatrice di un problema, di una condizione patologica, ma come portatrice, ancora inconsapevole, di una o più soluzioni. Ciò che nasce dalla relazione di aiuto è un nuovo punto di vista: l’incontro tra counselor e cliente è occasione per allargare l’orizzonte di realtà conosciuta, è unione di visioni del mondo. La relazione d’aiuto costituisce dunque un sistema, un insieme di strategie manifeste impiegate per condurre il cliente ad esplorare la propria realtà e il proprio mondo. Ogni percorso di counseling è un percorso di cambiamento. Ogni persona che intraprende il dialogo in una relazione d’aiuto si offre, consapevolmente o no, al cambiamento inteso come palingenesi. Proprio per questo, il counseling non è solo un percorso finalizzato ad affrontare momenti di crisi, ma rappresenta una più ampia possibilità di evoluzione personale, anche in assenza di situazioni problematiche. Il counselor è infatti anche un esperto di comunicazione in grado di facilitare il percorso di autoconsapevolezza dell’interlocutore. A fondamento del counseling vi sono i principi secondo cui l'individuo sano è colui che giunge alla propria autorealizzazione, al pieno sviluppo delle proprie potenzialità, e secondo cui tutti hanno diritto di accedere ad un dialogo che possa migliorare una condizione esistenziale, non solo coloro che sono ritenuti portatori di una struttura di pensiero patologica. In quest'ottica, il counseling si rivolge a tutti coloro che sentano la necessità di intraprendere un percorso volto ad esplorare le proprie opportunità di piena realizzazione: incoraggia ad attivare l'autonomia, permette di compiere nuove scelte e di promuovere itinerari di consapevolezza, conoscenza di sé e benessere personale. Sia che si tratti di uscire da una crisi, sia che si tratti di intraprendere un percorso di evoluzione, il counseling rappresenta una relazione fondata sull’incontro dialogico: dialogo fatto di parole ma non solo, dialogo come apertura, esplorazione, confronto, rimando, specchio, scoperta, avventura dell’anima. Oggi viviamo in un’epoca straordinaria e complessa caratterizzata dall’incontro aperto tra diverse culture. Mai come oggi è stato possibile confrontarsi con altre tradizioni e ricevere in dono l’eredità di percorsi, metodi, strumenti, discipline, pratiche volte ad incrementare il benessere e la realizzazione dell’individuo e della collettività. Da parte nostra, può costituire un fecondo apporto guardare alla radice della nostra cultura, alla culla del pensiero occidentale, alla Grecia classica, dove è nato lo strumento di ricerca di verità e conoscenza che ha dato origine alla ricerca filosofica: il dialogo. Si tratta di riscoprire il dialogo, nella sua accezione di luogo dell’intersoggettività autentica, come strumento di evoluzione caratteristico della nostra cultura. Così come Socrate, attraverso la sua arte maieutica, intendeva aiutare l’uomo a partorire da sé la verità, noi oggi possiamo, attraverso il dialogo della relazione d’aiuto, aiutare chi desidera cambiare a trovare da sé la propria via. In questo senso, recuperare il dialogo come pratica di evoluzione e di ricerca dell’autodeterminazione dell’individuo può essere il vero contributo che la cultura occidentale può portare e donare alla causa della prosperità dell’essere umano.