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poesia la struttura del testo poetico

La struttura del
testo poetico
La rima
La rima è uno degli aspetti
più evidenti della scrittura in
versi; essa è definibile come
una identità di suoni che
si ripetono
alla fine dei versi di una
poesia.
Umberto Saba, poeta, scrittore e aforista italiano,
(1883-1957)
La struttura del verso poetico > Il verso e le sillabe metriche
Effetti sonori della rima.
La rilevanza degli effetti sonori costituisce un elemento
caratterizzante del testo. La rima crea richiami fonicomusicali e stabilisce legami concettuali tra le parole-chiave
del testo.
Vasilij Kandinskij, Impressione III
( il concerto) 1911
La struttura del verso poetico > La metrica greca e romana
Rima e Omeoteleuto
Rima perfetta
Omeoteleuto
Il primo verso rima col
quarto e il secondo
verso rima col terzo.
Omeoteleuto significa
“identica fine”; si ha
quando due parole
sono uguali solo nelle
ultime lettere, dopo la
vocale accentata.
Un marinaio di noi mi
parlàva,
di noi fra un ritornello di
tavèrna.
Sotto l’azzurra blusa una
fratèrna
pena a me l’uguagliàva
La struttura del verso poetico > La classificazione dei versi
Ma sedendo e mirando,
interminati /spazi di là da
quella
Le rime imperfette
La rima imperfetta non è considerata una vera rima ma ha
forti somiglianze fonetiche. I casi più importanti sono
l’assonanza e la consonanza.
Assonanza
Riguarda soltanto le
vocali finali di due
parole, a partire
dall’ultima
accentata.
La struttura del verso poetico > Sillabe
Consonanza
Riguarda solo le
consonanti finali di
due parole, a
partire dall’ultima
sillaba accentata.
Altri casi di rime imperfette
Ci sono altri casi di rima imperfetta, legati alla posizione
delle parole o al numero delle sillabe:
Rima al mezzo
La parola finale di un
verso rima con un’altra
parola
posizionata a metà del
verso successivo.
La struttura del verso poetico > Sillabe
Rima interna
Le parole rimate si
trovano entrambe
all’interno di un
verso o in versi vicini.
Rima ipermetra
Due parole rimano
perfettamente ma una di
esse ha una
sillaba in più.
Es: tèngo-vèngono,
ubriàco-miràcolo.
Gli schemi delle rime
Quando all’interno di un testo poetico le rime si dispongono secondo schemi
precisi, si usano le lettere dell’alfabeto:
- maiuscole in caso di versi lunghi (dal novenario in su),
- minuscole in caso di versi brevi (dall’ottonario in giù).
Rime baciate
Schema AA BB CC
Rime alternate
Schema ABAB CDCD
Rime incrociate
Schema ABBA CDDC
Rime incatenate
Schema ABA BCB CDC
Rime invertite
Schema ABC CBA
Rime replicate
Schema ABC ABC
La struttura del verso poetico > Figure metriche
Versi liberi e versi sciolti
Versi liberi
Versi sciolti
Tipici della metrica
moderna e
contemporanea. I versi
sono costruiti al di fuori
delle misure tradizionali,
con un numero di sillabe
liberamente variato.
Pur utilizzando i versi della
metrica classica, il poeta si
sente “sciolto”
dall’obbligo delle rime.
La struttura del verso poetico > Figure metriche
Le strofe
Le strofe sono unità metriche più ampie che raggruppano i versi all’interno dei
testi poetici.
Le strofe più usate nella tradizione letteraria italiana contengono da due a otto
versi.
Giuseppe Ungaretti
La struttura del verso poetico > Figure metriche
Gli schemi delle strofe
distico
2
qualsiasi tipo di
versi
baciate;
AA BB CC
terzina
3
endecasillabi
incatenate;
ABA BCB CDC
quartina
4
qualsiasi tipo di
versi
alternate o
incrociate; ABAB o
ABBA
sestina
6
qualsiasi tipo di
versi
4 alternate + 2
baciate; ABABCC
ottava
8
endecasillabi
6 alternate+2
baciate; AB AB AB
CC
La struttura del verso poetico > Figure metriche
Le strofe libere
A partire dall’Ottocento nasce la strofa libera; una
combinazione di versi tradizionali (di solito endecasillabi e
settenari) o di versi liberi disposti e rimati liberamente tra
loro.
Es: una strofa tratta da
Il sabato del villaggio di
Giacomo Leopardi.
I versi sono tutti settenari ed
endecasillabi regolari, ma si
alternano liberamente
e non seguono uno schema
fisso di rime.
La struttura del verso poetico > Versi
Le spigolatrici di Millet, 1857
La strofa nella poesia contemporanea
Nella poesia contemporanea, la strofa è diventata una realtà
variabile per l’irregolarità dei versi, che possono avere
diversa lunghezza e struttura metrica. Massimo esempio di
libertà è la poesia Fratelli di Giuseppe Ungaretti.
Soldati si riposano in una
trincea durante la Prima
guerra mondiale.
La struttura del verso > Versi
Le forme poetiche; il sonetto
Nella storia della
letteratura italiana le
forme poetiche più
importanti sono il
sonetto e la canzone:
Arthur von Ramberg,
La corte dell’imperatore Federico II a Palermo,1865.
• Sonetto; composto da due quartine e due terzine di
endecasillabi, per un totale di 14 versi. L’invenzione del
sonetto è attribuita a Giacomo da Lentini e raggiunge la
sua più alta codificazione stilistica nel Trecento, con
Francesco Petrarca.
La struttura del verso poetico > I versi doppi
Le forme poetiche; la canzone
La Canzone ha una struttura più complessa del sonetto;
•È formata da almeno cinque strofe, o stanze, e utilizza
versi endecasillabi e settenari variamente mescolati e
rimati.
•Ogni stanza si divide in due parti: la fronte e la sirma,
separate da un verso di collegamento detto chiave.
•La fronte si divide a sua volta in due piedi, mentre la sirma
può dividersi in due volte o rimanere indivisa.
La struttura del verso poetico > I versi doppi
Le forme poetiche; la canzone
La Canzone è il componimento più solenne della poesia
italiana; si afferma già nella prima metà del Duecento, viene
perfezionata poi da Dante, da Petrarca e rinnovata nell’
Ottocento da Giacomo Leopardi.
Nella canzone libera (detta
anche leopardiana) si
susseguono endecasillabi e
settenari, ma sono riuniti in
strofe, con un numero di
versi variabile e con rime
liberamente disposte.
Giacomo Leopardi nel 1830
La struttura del verso poetico > I versi doppi
Le forme poetiche; l’ode
L’ode riprende lo schema della
canzone, ma ne semplifica la
struttura; le strofe sono più brevi,
spariscono il verso di collegamento e la
strofa di “congedo”.
Introdotta nel Cinquecento, nel
Settecento venne abitualmente usata in
sostituzione della canzone.
Giuseppe Parini, pastello del 1793,
Giuseppe Mazzola
Es: Le odi La salubrità dell’aria e Alla musa di Giuseppe
Parini, il poeta settecentesco che forse, meglio di ogni altro,
utilizzò questa forma poetica.
La struttura del verso poetico > I versi doppi
Le forme poetiche; la ballata
La ballata o canzone a ballo, è una forma metrica popolare.
Caratteristica fondamentale; la presenza di un ritornello,
un gruppo di versi che si ripetono sempre uguali prima di
ciascuna strofa.
Molto utilizzata tra il
Duecento e il Cinquecento
e ripresa nell’Ottocento
dai poeti romantici.
Es. la Ballata delle
Rose di Angelo Poliziano.
Angelo Poliziano e Piero dè Medici,
Domenico Ghirlandaio
La struttura del verso poetico > I versi doppi