Relazione finale del Corso di formazione La storia della matematica come strumento didattico Come si può usare per favorire l’apprendimento della matematica a tutti i livelli scolastici Come posso utilizzare la storia della Matematica in classe per stimolare negli alunni l'interesse verso lo studio della Matematica? Hai già utilizzato la storia della matematica come strumento didattico per migliorare l’interesse e il coinvolgimento dei tuoi alunni? Con quali risultati? Hai utilizzato la metodologia laboratoriale? In che modo? Ho preparato, come da presentazione powerpoint allegata, due laboratori sulla storia della matematica. Le lezioni sono state di tipo interattivo e caratterizzate da attività pratiche, di gruppo, dal carattere ludico, ed hanno richiesto un coinvolgimento attivo. In alcune attività, per favorire l’acquisizione dei concetti, si è utilizzato materiale concreto da manipolare (carta, oggetti vari), in altre sono state utilizzate le rappresentazioni geometriche dei numeri figurati. Per La manipolazione di oggetti concreti ha stimolato il coordinamento psicomotorio e ha sviluppato abilità d’uso: infatti ogni abilità pratica presumeva e ha sollecitato implicazioni teoriche. Le attività sono state di gruppo e dal carattere ludico, per favorire l’interazione sociale e l’apprendimento cooperativo. Non va, inoltre, dimenticata l’importanza che ha rivestito la storia della matematica in quanto è stata uno strumento fondamentale nel motivare l’interesse degli alunni. Ipotizza metodologie attive e/o laboratoriali che riescano a coinvolgere e appassionare i tuoi alunni Nel corso di questi due anni ho avuto modo di presentare diversi argomenti nelle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria. L’attività è stata condotta in apprendimento cooperativo: grazie a questo approccio, come docente mi sono fatta carico della mediazione culturale e relazionale. La conduzione dei gruppi cooperativi si è basata su alcune condizioni: • interdipendenza positiva: i bambini sono stati consapevoli che gli atteggiamenti e il lavoro di ogni membro del gruppo si riflette sul lavoro di tutti; • responsabilità individuale e di gruppo: ciascuno è stato responsabile del proprio compito o ruolo all’interno di un lavoro di squadra, ma tutti sono stati corresponsabili rispetto agli esiti; • interazione costruttiva: i bambini sono stati indotti a interagire per costruire nuove conoscenze e abilità; • abilità sociali: sono state necessarie per un efficace e costruttivo lavoro cooperativo (parlare sottovoce, rispettare i turni di parola, condividere le idee, incoraggiare gli altri); • valutazione: la valutazione è stata multidimensionale, come docente ho dovuto fare attenzione nell’osservare gli apprendimenti individuali, l’elaborazione di gruppo e gli atteggiamenti interpersonali. • Tutte le unità didattiche hanno ruotato attorno all’idea di matematica intesa come “materia viva”, capace di aprire e far lavorare le menti, di interessare e appassionare tutti gli alunni riconoscendo e valorizzando le potenzialità e le diversità di ciascuno. • L’utilizzo di una didattica laboratoriale ha permesso che gli alunni fossero i protagonisti: hanno formulato ipotesi, operato e argomentato le loro scelte, hanno padroneggiato i processi eseguendo così compiti anche complessi. Ritieni che il processo di insegnamento – apprendimento della Matematica possa essere sviluppato come un percorso interdisciplinare? In che modo? Avendolo potuto sperimentare in classe durante i miei laboratori mi sono resa conto di quanto possa essere stimolante per i bambini avere una considerazione diversa della matematica. I bambini nel corso di queste lezioni hanno conosciuto le vite di alcuni dei matematici più importanti, hanno ascoltato aneddoti e si sono immedesimati nelle loro scoperte. Ritengo, pertanto, che sia un percorso da ripetere al fine anche di creare in loro non più la fobia di una materia per loro incomprensibile ma qualcosa che li circonda e che nella loro vita in ogni istante. Il primo approccio all’immaginario dei bambini si compie attraverso il racconto. Come pensi che la narrativa della Matematica possa costituire un supporto didattico? Pensi che sia utile solo ai primi livelli di scolarità o anche nella scuola secondaria? Se sì, con quali modalità? Hai esperienza concrete da segnalare? Utilizzare la narrativa della matematica ritengo che sia indispensabile se si vuole costruire un percorso di matematica in verticale a partire dalla scuola dell’infanzia. Per me fu determinante la lettura degli atti di un convegno tenutosi a Rosignano nell’aprile del 2015. Il professor Pietro Di Martino relazionò proprio su un laboratorio che sarebbe stato proposto al convegno UMI CIIM da Maria Pezzia in merito alle fiabe matematiche e il problem solving. Le «fiabe matematiche» possono essere viste come contesti in cui il bambino può sviluppare «fiducia e determinazione nell’affrontare situazioni problematiche» (Indicazioni Nazionali 2012). Tali situazioni sono vissute dai bambini come ‘autentiche e significative’ per le emozioni che coinvolgono e per la curiosità e spirito d’avventura intellettuale che suscitano (P. Di Martino - Pezzia, Rosignano 10 aprile 2015) Altre considerazioni personali Allego presentazione powepoint con documentazione fotografica