Corso 04ATINX - Elettronica Applicata
Anno Accademico 2018-19
Esercitazione 2
Amplificatore da strumentazione
Introduzione
Oggetto dell’esercitazione è il progetto e la verifica sperimentale delle prestazioni di un amplificatore
da strumentazione basato sul circuito con tre operazionali visto a lezione. L’amplificatore deve
funzionare con tensione di alimentazione singola.
Progetto del circuito
Le specifiche sono le seguenti:
• Amplificatore operazionale: LM324. È un operazionale quadruplo, basta un circuito integrato
per realizzare lo schema completo.
• Alimentazione: +5V.
• Guadagno dell’amplificatore differenziale: 1; dell’amplificatore completo: 3. Guadagno
dell’amplificatore con R aggiuntiva (vedi punti successivi): 23.
• Utilizzando alimentazione singola occorre una tensione di riferimento per far sì che la
dinamica d’uscita permetta di trattare tensioni differenziali d’ingresso positive e negative.
Determinare la tensione ottimale per massimizzare la dinamica d’uscita (consultare il
datasheet del componente).
• La tensione d’ingresso di modo comune deve essere tale da permettere il funzionamento del
circuito. Determinare il valore teorico della dinamica d’ingresso di modo comune analizzando
il datasheet del componente.
• Valore massimo di R2 e Rb:22k. Limite imposto da considerazioni sulla stabilità del sistema.
Lo schema di riferimento è quello visto a lezione e riportato nella figura seguente.
04ATINX Esercitazione 2 - Versione 4.0 del 01/10/18
C. Sansoè
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Progettare dapprima il solo amplificatore differenziale. Fissare il valore delle resistenze come fatto a
lezione (con considerazioni su corrente massima d’uscita e influenza degli offset). Determinare in
seguito il valore delle resistenze associate allo stadio di ingresso.
L’amplificatore 4 serve per ottenere VREF. Scegliere VREF a metà della dinamica d’uscita
dell’amplificatore da strumentazione in modo da massimizzare la dinamica di modo differenziale del
circuito. Aggiungere in parallelo a R6 un condensatore di valore opportuno per filtrare almeno il
rumore di rete (polo a frequenza inferiore a 50Hz).
Montaggio del circuito
Montare prima l'amplificatore operazionale, le connessioni all'alimentazione e poi i componenti
passivi. Montare un condensatore di valore compreso da 100nF, ceramico, tra l’alimentazione e
massa il più vicino possibile all’operazionale (condensatore di bypass).
Analog Discovery 2
Le misure descritte nel seguito devono essere prima effettuate a casa con la Analog Discovery 2 e poi
ripetute in laboratorio. La nota sulla generazione del segnale del punto 3 e la parentesi del punto 7 non
si applicano al generatore della AD2, che è in grado di generare il segnale richiesto. Nel punto 4 si può
utilizzare la funzione network, ricordandosi di impostare correttamente la ampiezza e l’offset del
generatore (ricordarsi le limitazioni di slew rate).
Misure
1.
Alimentare il circuito e verificare che l’uscita dell’amplificatore 4 sia al valore progettato per
VREF. Collegare l’uscita dell’amplificatore 4 all’ingresso V REF. Collegare inizialmente a VREF
anche gli ingressi V1 e V2. Controllare che il valore di Vu sia prossimo a VREF. A che cosa si
può imputare l’eventuale differenza tra Vu e il valore di tensione presente sull’uscita
dell’amplificatore 4?
2.
Lasciando l’ingresso V2 collegato a VREF, collegare l’ingresso V1 all’uscita del generatore di
segnali.
3.
Impostare il generatore in modo da ottenere un segnale sinusoidale di ampiezza tale da
mantenere il circuito all’interno della dinamica, ricordandosi di impostare un offset pari a
VREF. Se le caratteristiche del generatore di segnali presente sul banco non consentissero di
generare il segnale voluto (per limiti sulla quantità di offset in funzione dell’ampiezza del
segnale), collegare il generatore al circuito inserendo in serie un condensatore di valore
opportuno e aggiungendo una resistenza di valore elevato tra V 1 e VREF. In questo modo il
valor medio del segnale risulta essere VREF, indipendentemente dal valor medio del segnale
d’uscita del generatore (non serve più impostare un offset…).
4.
Impostare inizialmente una frequenza di 1kHz e verificare che il guadagno del circuito sia
corretto. Misurare poi il guadagno del circuito e lo sfasamento tra segnale d’ingresso e
d’uscita al variare della frequenza, farne un grafico e calcolare la banda a -3dB.
5.
Verificare la dinamica d’ingresso del circuito, utilizzando un segnale d’ingresso triangolare a
frequenza ben inferiore al limite di banda passante (es. 100Hz, 1Vp, offset pari a VREF). Per
visualizzare la dinamica è possibile utilizzare l’oscilloscopio in modalità XY con ingresso
sull’asse X e uscita sull’asse Y.
6.
Collegare V1 a VREF e V2 al segnale d’ingresso. Ripetere le misure precedenti e verificare se i
valori ottenuti sono uguali (a meno di un’inversione di fase).
7.
Scollegare entrambi gli ingressi da VREF, collegarli tra loro e al generatore di segnali
(mantenendo il circuito con condensatore e resistenza, se necessario per creare il corretto valor
medio del segnale d’ingresso). Misurare il guadagno di modo comune del circuito,
eventualmente aumentando l’ampiezza della sinusoide (attenzione alla dinamica di ingresso!)
e disegnarne l’andamento in funzione della frequenza.
8.
Collegare una resistenza in parallelo a R in modo da variare il guadagno del circuito
come da specifiche. Verificare come si modificano guadagno e banda passante ripetendo
le misure precedenti con generatore di segnali collegato all’ingresso V1.
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C. Sansoè
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