STRATEGIE NUTRIZIONALI, INTEGRAZIONE E RECUPERO Responsabile scientifico: Enrico Arcelli INDICE L’Equipe Enervit: la scienza e la ricerca per lo sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Indice e carico glicemico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Pre-sport: strategie nutrizionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Alimentazione e integrazione durante lo sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Il recupero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Sport e proteine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Omega-3 e sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 l’equipe enervit: la scienza e la ricerca per lo sport L’Equipe Enervit è una società di ricerca scientifi- che praticano sport ad ogni livello o che sempli- ca applicata allo sport che si avvale della collabo- cemente conducono una vita attiva. razione di un gruppo di esperti, di ricercatori e del Gli esperti dell’Equipe Enervit sono impegnati contributo di centri universitari italiani e di altri anche nella divulgazione delle più moderne stra- paesi europei. tegie alimentari e sono al servizio di tutte le persone che credono nella ricerca della salute attra- In più di trent’anni, l’Equipe Enervit ha fatto verso l’alimentazione. la storia dell’alimentazione e dell’integrazione per l’attività fisica. Le esperienze maturate “sul L’obiettivo di questa pubblicazione dell’Equipe campo” hanno consentito di studiare a fondo i Enervit è appunto quello di diffondere le ultime problemi dell’integrazione proteica ed energetica, novità nel campo della nutrizione dello sport e di della sete, dei radicali liberi e del recupero. fornire a coloro che praticano attività fisica le linee guida che consentono loro di potersi alimentare ed L’Equipe Enervit ha diffuso le conoscenze scien- integrare nei modi più razionali. tifiche sviluppate grazie agli studi dei suoi ricer- 4 catori e ha insegnato a molte generazioni di spor- La nutrizione applicata allo sport è un campo tivi ad alimentarsi in modo corretto e continua a di ricerca relativamente nuovo, in evoluzione e farlo oggi con lo scopo di tradurre queste espe- in rapida crescita. Nuovi studi scientifici stanno rienze in risposte utili alle esigenze di tutti coloro fornendo informazioni innovative per capire come reagisce l’organismo di un atleta durante o dopo In questo modo è possibile soddisfare i fabbisogni di l’attività fisica. energia e di nutrienti, in moltissimi casi assai elevati I dati acquisiti in laboratorio, però, non sempre e, al tempo stesso, concorrere al raggiungimento e aiutano a capire quello che accade effettivamente al mantenimento della migliore “forma” fisica. durante un allenamento o una competizione. È Una razionale alimentazione, inoltre, deve garantire per questo che è così importante il contatto con- la reintegrazione di quegli elementi le cui carenze tinuo con gli atleti. potrebbero limitare la prestazione. 5 -1Indice e carico glicemico È ormai nota da decenni la possibilità di classificare i stione di 50 g di un alimento di riferimento, di solito carboidrati in funzione della loro attitudine a determi- il glucosio (si veda la Figura 1). nare risposte glicemiche ed insulinemiche più o meno Un indice glicemico pari a 50, per esempio, indica che pronte. Nella letteratura scientifica è stato introdotto l'alimento preso in esame determina un’area il termine di glycemic index (GI) e, in italiano, di indice di innalzamento della glicemia che è la metà glicemico (IG). di quella del glucosio. L’impiego di questo criterio classificativo degli alimenti (specie di quelli contenenti carboidrati) ha ricevuto un crescente supporto scientifico ed ha Risposta glicemica ora molte applicazioni di tipo pratico. 3 Glucosio Saccarosio Saccarosi S i L’INDICE GLICEMICO L'indice glicemico è l’espressione della velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all'assunzione di un certo alimento. In un grafico in cui si indicano i Risposta glicemica 5 2,5 Fruttosio 2 5 1,5 1 5 0,5 0 30 valori della glicemia nelle due ore successive all’as- 5 -0,5 60 90 Tempo (min) sunzione di 50 g di un alimento che si vuole testare, in pratica, si calcola la superficie al di sopra dei valori basali e la si confronta con quella che si ha dopo l’inge6 Figura 1 - Il grafico indica l’andamento nel tempo (in min) della glicemia (in mmol/L) dopo l’assunzione di 50 g di glucosio (linea blu), di saccarosio (linea rossa) e di fruttosio (linea verde). Tabella 1 COME CONSIDERARE L’INDICE GLICEMICO Molto basso: inferiore a 40 Basso: inferiore o uguale a 55 Medio: compreso tra 56 e 69 Alto: superiore o uguale a 70 Tabella 2 ESEMPI DI INDICE GLICEMICO RIFERITO AL GLUCOSIO Broccoli, finocchi, insalata, spinaci, Uva 48 Piselli 49 Cioccolato 51 Succo d’arancia 54 Banana 56 Pasta 57 Biscotti da tè 58 Patate bollite 59 Riso bianco 60 Gelato 63 Biscotti di pasta frolla 66 Zucchero 67 Gnocchi 69 Pane bianco di frumento 73 zucchine, etc. 15 Miele 76 Soia 18 Patate fritte 78 Yogurt bianco 19 Wafer alla vaniglia 80 Fruttosio 23 Patate al forno 88 Ciliegie 23 Glucosio Orzo perlato 23 Legumi 30 L’indice glicemico di un alimento, oltre che Albicocca 32 dal tipo di carboidrato presente in esso, viene Latte scremato 34 influenzato da altri fattori: Pere 38 Mela 39 • dal metodo di cottura (il riso soffiato ha Ravioli 41 un indice glicemico superiore a quello bollito, Pesca 44 oppure le carote crude presentano un indice Arancia 46 glicemico più basso rispetto a quelle cotte); 100 7 • dalla composizione del pasto (la presenza Il carico glicemico (CG), oltre a tenere conto di grassi e di proteine rallenta la digestione e della qualità dei carboidrati contenuti negli di conseguenza i carboidrati contenuti nell’ali- alimenti (come fa l’indice glicemico), considera mento vengono assorbiti più lentamente); anche la loro quantità. • dalla presenza di fibre (quelle idrosolubili IL CARICO GLICEMICO rallentano l'assorbimento di glucosio a livello Il carico glicemico non tiene conto solo intestinale e sono in grado di mantenere dell’indice glicemico, ma della densità dei car- la glicemia costante per lunghi periodi). boidrati. Quanto più un cibo è densamente costituito da carboidrati, tanto più è elevata la risposta In seguito a queste evidenze, ci si è resi conto glicemica e la conseguente messa in circolo di quanto possa essere importante tenere conto dell’insulina. dell’indice glicemico anche nelle scelte alimen- Le ricerche scientifiche, del resto, hanno eviden- tari dello sportivo, non soltanto per ottenere ziato che, per mantenere un ottimale livello effetti favorevoli sul peso e sulla composizione di glicemia post-prandiale, non è sufficiente corporea, ma anche per una più favorevole prendere in considerazione il solo indice glice- modulazione mico, ma anche la quantità complessiva dei car- del metabolismo energetico durante la prestazione. boidrati assunti. Il carico glicemico si ottiene Gli alimenti a basso indice glicemico, in partico- moltiplicando la quantità di carboidrati presente lare nei pasti che precedono una gara o un alle- in un alimento per il suo indice glicemico e divi- namento, possono favorire l’utilizzo dei grassi dendo poi per 100: durante l’attività fisica e consentire così un risparmio del glicogeno. IG x grammi di carboidrati dell’alimento CG = --------------------------------------------- L'indice glicemico non è l'unico parametro che 100 occorre considerare per calcolare la risposta 8 glicemica. Esiste un indice, infatti, che è ancora In questo modo, si definisce la quantità – più importante: quello del carico glicemico. e non solo la qualità - di alimento e, di conse- L'indice glicemico (IG) è un indicatore qualitativo dell’effetto che ha sull’andamento della glicemia (ossia dei livelli del glucosio nel sangue) una determinata quantità di un cibo contenente carboidrati. Segnala, in pratica, qual è l’entità della risposta della glicemia in seguito ad una quantità di cibo contenente 50 g di carboidrati disponibili. Il carico glicemico (CG) è un indicatore quantitativo, che si ottiene moltiplicando l’indice glicemico per la quantità di carboidrati presenti nell’alimento e dividendo poi per 100. In questo modo, si definisce la quantità – e non solo la qualità – dell’alimento e, di conseguenza, dei carboidrati da assumere in un pasto (valore ideale 30). guenza, quella dei carboidrati che è bene assu- no assumere non più di 40-45 g di pasta pesata mere in un pasto. Il carico glicemico deve esse- a crudo. re di circa 30. Un pasto con elevato carico glicemico, infatti, comporta un’altrettanto elevata CARBOIDRATI PER LO SPORT risposta glicemica post-prandiale, con relativo I diversi carboidrati utilizzati dagli sportivi hanno aumento del livello di insulina nel sangue. caratteristiche differenti l’uno dall’altro. Per esempio 100 grammi di pasta danno un carico glicemico (CG) di 45,6 (che supera abbondan- Fruttosio temente il valore ideale di 30). Esso si ricava Il fruttosio è un prodotto naturale. Come il sac- moltiplicando l’indice glicemico (IG) della pasta carosio è lo zucchero della barbabietola e della (57) per la quantità di carboidrati, in grammi, canna da zucchero, così il fruttosio è natural- presenti in 100 g di pasta (80) e dividendo per mente presente nella frutta, nel miele, nelle 100 il risultato. Per poter mangiare nello stesso cipolle o nella cicoria. pasto anche 300 g di broccoli con CG 1,35 (IG 15 Il fruttosio è molto solubile ed ha proprietà x 9 g di carboidrati / 100) e una mela di 120 g con organolettiche eccezionali: il suo potere dolcifi- CG 4,7 (IG 39 x 12 g di carboidrati / 100), si devo- cante è superiore al saccarosio ed è un esalta9 tore di gusto e aromi. Il fruttosio è considerato Maltodestrine insulino-indipendente e favorisce il consumo Le maltodestrine sono polimeri del glucosio; esse, di grassi da parte dei muscoli nel corso dell’at- in altre parole, sono molecole di varia lunghezza, tività. Dopo l‘assunzione, il fruttosio passa rapi- composte da un numero di molecole di glucosio damente dallo stomaco, mentre viene assorbito molto variabile: maltosio (due molecole di gluco- a livello intestinale ad una velocità inferiore sio), trisaccaridi (tre molecole), tetrasaccaridi rispetto al glucosio e al saccarosio. (quattro molecole) e polisaccaridi (composti da un La sua risposta glicemica è nettamente meno numero ancora maggiore di molecole di glucosio). elevata di quella di altri zuccheri semplici. Una prerogativa di non poco conto riferita alla Il fruttosio ha l’indice glicemico più basso in asso- particolare struttura chimica di questi elementi luto tra gli zuccheri semplici con un valore di 23. nutritivi è la capacità di esercitare una minor Giunto al fegato, esso viene trasformato in glu- pressione osmotica rispetto a simili soluzioni cosio e immagazzinato sotto forma di glicogeno di glucosio o zuccheri semplici. Tale terminologia epatico, una riserva di energia che può essere uti- significa che, quando sciogliamo le maltodestrine lizzata durante lo sforzo fisico. in acqua, si ha una bevanda meno "densa" di quelle preparate con altri zuccheri. Questa caratteristica permette una vantaggiosa utilizzazione CARATTERISTICHE DEL FRUTTOSIO da parte dell'organismo secondo quanto viene • Elevata velocità dello svuotamento gastrico dimostrato da numerose ricerche scientifiche. • Graduale assorbimento intestinale e, di conseguenza, un utilizzo modulato nel tempo • Bassa risposta insulinemica, con conseguente miglior utilizzo dei grassi circolanti (FFA) e un • Esercitano una bassa pressione osmotica possibile risparmio del glicogeno muscolare • Consentono di mantenere adeguati livelli • Assenza di “ipoglicemia reattiva” • Efficacia sulla risintesi del glicogeno epatico • Basso indice glicemico (23). 10 CARATTERISTICHE DELLE MALTODESTRINE di glicemia durante l'esercizio • Sono in grado di elevare il tempo di esaurimento negli sforzi prolungati Quest’ultimo costituisce una fonte fondamentale di • Possono consentire un risparmio di glicogeno muscolare energia per il corpo, in particolare quando si svolge attività fisica. Il rapido assorbimento fa del glucosio • Hanno un elevato indice glicemico (100 come uno degli zuccheri semplici a più alto indice glice- il glucosio), adatto per il recupero dopo l’attività. mico, tanto che il valore viene fissato a livello inter- In miscela con il fruttosio, l’indice glicemico si nazionale a 100 e rappresenta l’unità di misura di riduce. tale indice in confronto con tutti gli altri carboidra- • Dopo lo sforzo, favoriscono un più rapido ti. Il livello di glucosio nel sangue e nei tessuti è rego- ripristino delle riserve di glicogeno muscolare lato da alcuni ormoni, soprattutto dall’insulina e dal rispetto agli altri carboidrati. glucagone. Si tenga presente che gli altri monosaccaridi preGlucosio senti in natura sono il fruttosio (del quale si è già Il glucosio è formato da una sola molecola (mono- parlato) e il galattosio (che si trova nello zucchero saccaride); rappresenta la forma di gran lunga più del latte, il lattosio, un disaccaride costituito da comune di carboidrato elementare che passa dal- una molecola di glucosio e, appunto, da una l’intestino al sangue dopo la digestione e una delle di galattosio). Il fruttosio e il galattosio, dopo l’as- fonti energetiche per l’organismo e per le cellule. sorbimento intestinale, vengono indirizzati al Il glucosio è un supporto anche nella sintesi delle fegato, dove vengono a loro volta convertiti in glu- proteine e nel metabolismo dei grassi. Dato che cosio. Il percorso di trasformazione di questi zuc- le cellule del sistema nervoso non sono in grado cheri fa sì che il glucosio che ne deriva venga rila- di metabolizzare i lipidi, il glucosio rappresenta sciato lentamente da parte del fegato; il loro indice la loro fonte principale di energia. Il glucosio, dopo glicemico, dunque, risulta essere sensibilmente l’assorbimento dall’intestino, entra nel sangue e inferiore a quello del glucosio. una frazione viene indirizzata direttamente alle cel- Nell’interno delle cellule, la via metabolica per lule del cervello, mentre gran parte del rimanente convertire il glucosio in molecole più semplici si accumula nel fegato e nei muscoli in una forma e per produrre energia sotto forma di adenosin- complessa simile all’amido, denominata glicogeno. trifosfato (ATP) è definita glicolisi, un processo 11 chimico che, attraverso vari passaggi, porta meno dolce del saccarosio ed è tra i componenti del alla trasformazione di ogni molecola di glucosio miele e dello zucchero di canna. Come il saccarosio, in due molecole di acido piruvico. l’isomaltulosio è formato da una molecola di fruttosio e da una di glucosio; esse però sono legate Saccarosio diversamente tra loro. Il legame dell’isomaltulosio è Il saccarosio è un disaccaride; esso, cioè, è formato più resistente all’azione digestiva: ne consegue un da due molecole, una di glucosio e una di fruttosio; assorbimento che è del 20-25% più lento rispetto al è lo zucchero che si consuma abitualmente a casa saccarosio. L’isomaltulosio ha un indice glicemico o al bar e che di solito è chiamato semplicemente basso e un basso grado di osmolarità, rispetto al zucchero o zucchero da cucina. glucosio e al fruttosio. Nei paesi europei, il saccarosio viene estratto dalla Come documentato da alcune ricerche scientifiche, barbabietola e nel resto del mondo dalla canna da durante sforzi prolungati, l’isomaltulosio fornisce zucchero. Ha un indice glicemico medio-alto (67). energia per un tempo più prolungato e contribuisce a far “bruciare” più grassi del saccarosio. Isomaltulosio L’isomaltulosio è uno zucchero naturale, simile ma BIBLIOGRAFIA Arcelli E., Mondazzi L. : New perspectives in the management of athletic performance : the glycemic index . Science in Nutrition , First Int. Congress Proceedings, Rome, 2008 of glucose and fructose during exercise in the heat. J Appl Physiol 100: 807-816, 2006. Chen Y., Wong S.H., Xu X., Hao X., Wong C.K., Lam C.W. : Effect of CHO loading patterns on running performance. Int J Sports Med. 29(7):598-606, 2008. Monro J.A., Shaw M. : Glycemic impact, glycemic glucose equivalent, glycemic index, and glycemic load: definitions, distinctions, and implications. Am J Clin Nutr. 87(1):237S-243S, 2008. Halson S.L., Lancaster G.I., Achten J., Gleeson M., Jeukendrup A.E.: Effects of carbohydrate supplementation on performance and carbohydrate oxidation after intensified cycling training performance. J Appl Physiol 97:1245-1253, 2004. Trenell M.I., Stevenson E., Stockmann K., Brand-Miller J. : Effect of high and low glycaemic index recovery diets on intramuscular lipid oxidation during aerobic exercise. Br J Nutr. 99(2):326-32, 2008. Jentjens R., Underwood K., Achten, J., Jeukendrup A.E. : Exogenous carbohydrates oxidation rates are elevated after combined ingestion 12 Wu C.L., Williams C. : A low glycemic index meal before exercise improves endurance running capacity in men. Int J Sport Nutr Exerc Metab.16(5):510-27, 2006. -2Pre-sport: strategie nutrizionali Gli obiettivi delle strategie nutrizionali da attuare L’APPORTO DI ENERGIA prima di ogni attività sportiva sono rivolti La scelta di alimenti a basso indice glicemico a ottimizzare la disponibilità di carboidrati e o, meglio, l’esclusione di alimenti ad alto indice di riserve idriche. glicemico dai pasti immediatamente precedenti L’ingestione di carboidrati 3-4 ore prima di uno la prestazione sportiva, può favorire l’ossida- sforzo fisico può aumentare i depositi di glicogeno zione degli acidi grassi in corso di esercizio epatico e muscolare ed è stata associata a un fisico. miglioramento delle prestazioni nelle prove L’utilizzo di acidi grassi da parte dei muscoli, di endurance. Va considerato, però, che un a sua volta, sembra indurre il risparmio di gli- aumento dei livelli plasmatici di insulina cogeno che, quindi, risulta disponibile più a in conseguenza all’assunzione di carboidrati, lungo durante la prestazione sportiva, soste- specialmente ad alto indice glicemico, nell’ora nendone la durata o permettendo eventual- precedente l’inizio dell’attività inibisce la lipolisi mente un’intensità più elevata nelle fasi finali. e l’immissione in circolo del glucosio da parte Un uso controllato di carboidrati a basso indice del fegato. glicemico nelle ore precedenti la prestazione, Per quello che riguarda l’idratazione dell’organi- inoltre, può far sì che si riduca il rischio di ipo- smo, molti atleti hanno difficoltà ad arrivare glicemia reattiva durante le prime fasi della all’esercizio fisico avendo la giusta quantità prestazione stessa. di acqua nel corpo. All’origine di questi effetti c’è la modulazione 13 della produzione insulinica; essa è elevata con LA LETTERATURA SCIENTIFICA gli alimenti ad alto indice glicemico e ha effetti Sono numerosi i lavori scientifici che dimostrano inibitori sul rilascio di acidi grassi liberi da gli effettivi vantaggi dell’assunzione di pasti parte del tessuto adiposo, con la conseguente o di carboidrati a basso indice glicemico prima carente disponibilità per il metabolismo ener- dell’attività sportiva quando lo sforzo è protratto. getico dei muscoli. Sono ormai numerose, in effetti, le evidenze sperimentali a favore dell’as- Nello studio condotto dal Dipartimento di sociazione tra impiego di carboidrati a basso Nutrizione dell’Università californiana di San indice glicemico, maggiore concentrazione pla- Josè (De Marco et al. 1999), i dati evidenziano smatica di acidi grassi liberi e l’ossidazione che un pasto assunto da 10 ciclisti ben allenati di una maggiore quantità di essi durante 30 minuti prima di un allenamento (2 ore al l’esercizio fisico. 70% del massimo consumo di ossigeno e in seguito al 100% del massimo consumo 14 La strategia nutrizionale pre-gara basata sul di ossigeno fino a esaurimento) può incidere basso indice glicemico e sul contenimento della positivamente sulla massima prestazione rela- produzione insulinica, in ogni caso, è utile soltanto tiva ad un impegno elevato. Al termine dell’in- in quelle discipline sportive nelle quali si verifichi tenso esercizio, i livelli plasmatici di glucosio un’effettiva tendenza all’esaurimento del glicogeno sono risultati più alti e la valutazione della per- muscolare e nelle quali l’intensità di esercizio sia, cezione dello sforzo è risultata significativa- almeno in alcune fasi della prova, compatibile con mente più bassa nel caso del pasto a basso l’utilizzo dei grassi a scopo energetico, quindi con indice glicemico a confronto con quello ad alto frequenze cardiache inferiori a quella della soglia indice glicemico. Da sottolineare che il tempo anaerobica. di esaurimento era migliore del 59% dopo Al di sopra di questi livelli, infatti, è ben nota la il pasto a basso indice glicemico (206.5 ±43.5 s), rapida caduta dell’utilizzo dei lipidi a scopo ener- rispetto a quello ad alto indice glicemico getico, con sostanziale impossibilità di un consu- (129.5 ±22.8 s). La ricerca del Dipartimento di mo alternativo a quello dei carboidrati e, in parti- Scienza dello Sport, Salute ed Esercizio colare, del glicogeno. dell’Università Britannica di Hull (Moore et al. 2009) ha valutato gli effetti di alimenti a basso e L’aumento di dimensioni delle fibre muscolari è, ad alto indice glicemico, consumati da 10 ciclisti in genere, stimolato da un intenso allenamento 45 min prima di un allenamento di 40 km, sul contro resistenza, associato alla disponibilità metabolismo e la successiva prestazione di di aminoacidi essenziali; tale fenomeno è la risul- endurance. La composizione di entrambi i pasti tante di due processi sempre e parallelamente prevedeva 1 g di carboidrati per chilogrammo di in atto: la sintesi proteica e la degradazione pro- peso corporeo. Il tempo finale per completare il teica. Un bilancio fra i due processi tale da favorire percorso fu significativamente inferiore per il l’accrescimento della massa muscolare è possi- gruppo che aveva assunto i carboidrati a basso bile solo se la velocità della sintesi proteica eccede indice glicemico (93±8 min) rispetto a quelli con quella della degradazione proteica; i fattori alto indice glicemico (96±7 min). Anche il livello alimentari che supportano l’uno o l’altro processo, di ossidazione dei carboidrati risultò più elevato inoltre, sono differenti. L’allenamento contro resi- nel caso del pasto a basso indice glicemico nei stenza, fra l’altro, determina la produzione di confronti di quello ad alto indice glicemico. ormoni con effetto anabolico, come l’IGF-1, e stimola l’mTOR, una molecola che favorisce la sin- Un pasto a basso indice glicemico, quindi, tesi proteica. Un effetto sinergico è posseduto è in grado di aumentare la disponibilità e una dall’assunzione di aminoacidi, soprattutto con- maggiore ossidazione dei carboidrati per tutto il temporanea con l’attività fisica, dal momento che periodo e fino alla fine dell’attività e di mantenere anch’essi, agiscono su IGF-1 e mTOR. elevata la produzione di energia. I dati hanno evi- Dal punto di vista nutrizionale, i due processi denziato anche il miglioramento dei tempi delle di sintesi e di degradazione proteica sono entrambi prestazioni. influenzati dalla concentrazione nel plasma sanguigno di aminoacidi essenziali, mentre non PROTEINE PRIMA DELL’ATTIVITÀ FISICA risentono della presenza di aminoacidi non Un discorso differente è quello relativo a ciò che essenziali; i tempi con cui si verifica la disponi- è bene assumere prima di un allenamento per bilità di aminoacidi essenziali, tuttavia, è l’ele- il miglioramento della forza e/o della massa mento caratterizzante. La sintesi proteica, infatti, muscolare. viene stimolata da un’elevata presenza di amino15 acidi essenziali nel plasma, ovvero da un notevole (6 grammi) di aminaocidi essenziali puri, in forma incremento della concentrazione in tempi brevi; rapidamente assimilabile, si aveva un significati- tale picco ha però effetti modesti nell’inibire vo incremento della sintesi proteica rispetto a la degradazione (Boirie et al., 1997). Un modera- quando la somministrazione avveniva immediata- to incremento protratto nel tempo, viceversa, mente dopo il lavoro. Una possibile spiegazione inibisce la degradazione proteica, ma non ha formulata dall’equipe di Tipton fu la seguente: l’au- alcun effetto sulla sintesi (Dangin et al., 2001). È mento notevole del flusso sanguigno al muscolo chiaro che in generale, in diversi momenti, sono durante lo sforzo poteva provocare un tempora- utili sia fonti di aminoacidi essenziali a rapido neo incremento della possibilità di utilizzare ami- assorbimento, sia fonti a lento rilascio. noacidi essenziali per la sintesi proteica, quando tali aminoacidi fossero disponibili per le fibre L’insieme delle evidenze di alcune ricerche muscolari con il giusto timing. L’esperimento di scientifiche sull’assunzione di proteine prima Tipton dimostrò che non conta solamente la com- dell’attività fisica sembra suggerire che, al fine parsa degli aminoacidi nel flusso sanguigno, ma di favorire al massimo la crescita muscolare in- anche le dinamiche di trasporto di aminoacidi dotta dall’allenamento, sia utile assumere, im- essenziali dal sangue al muscolo, dinamiche alte- mediatamente prima dell’allenamento, un inte- rate in modo transitorio e favorevole durante l’al- gratore che abbia contemporaneamente le lenamento. seguenti caratteristiche: - sia ricco in aminoacidi essenziali; COME È POSSIBILE OTTENERE FONTI - sia ricco in leucina; PROTEICHE CON UN TIMING COSÌ RAPIDO - venga assorbito molto rapidamente. Poiché il processo digestivo delle proteine porta alla loro demolizione a cui segue l’assorbimento 16 Una ricerca condotta dall’Università del Texas dei “frammenti” generatisi, “idrolizzare” le pro- (Tipton et al., 2001) ha evidenziato che quando, teine ovvero “predigerire” le proteine con un pro- immediatamente prima di un allenamento cesso industriale che mima quello naturale, porta muscolare, si assumeva, assieme a dei carboi- ad ottenere fonti proteiche ad assimilazione più drati, una quantità relativamente modesta rapida. L’assorbimento dovrebbe essere più rapido GLI AMINOACIDI ESSENZIALI NON SONO TUTTI Sintesi proteica muscolare percentuale % 21 20 17 15 sintesi proteica nella misura in cui è un componente del muscolo umano; l’importanza della 11 10 UGUALI. IL RUOLO SPECIALE DELLA LEUCINA Ogni aminoacido essenziale ha un ruolo nella 25 8 leucina, tuttavia, va probabilmente oltre il suo 5 ruolo di “mattone” costitutivo della proteina 0 prima dopo dopo 1 h dopo 3 h muscolare. Recenti studi sembrano dimostrare come, accanto ad altri fattori, la leucina sia deter- Figura 1 - Percentuali di sintesi proteica muscolare con assunzione di 6 g di aminoacidi essenziali, assieme a 35 g di saccarosio sciolti in 500 ml di acqua, prima e dopo l’esercizio fisico. minante nell’“innescare” la sintesi proteica, dando l’avvio, all’interno della cellula, ad un processo biochimico che successivamente coinvolge somministrando aminoacidi liberi, ovvero l’equivalente di proteine già completamente “frammentate” nei singoli aminoacidi. Questo non accade, come documentato da alcune ricerche scientifiche. Il processo naturale di digestione di una proteina non arriva a totale completezza e nell’intestino si trova di norma una miscela gli altri aminoacidi essenziali come “materiale da costruzione”. La leucina sembra stimolare la sintesi proteica, agendo sull’mTOR (Koopman et al., 2008). In questo processo, in un certo senso, la leucina può essere considerata non soltanto come un “mattone”, ma anche e soprattutto il “capomastro” (Garlick, 2005; Dreyer et al., 2008). di aminoacidi liberi, di dipeptidi e di tripeptidi (Silk et al., 2008). Questi tre elementi possono essere assorbiti tal quali, mentre peptidi di 4 o più aminoacidi non possono attraversare l’epitelio intestinale se non in condizioni molto particolari. La ricerca ha dimostrato che miscele di tripeptidi, di peptidi e di aminoacidi singoli vengono assorbite in modo più efficiente rispetto a miscele di soli aminoacidi liberi. (Silk et al., 2008 – Matthews, 1972). ASSUNZIONE DI NUTRIENTI PRE-ESECIZIO Queste sono le principali considerazioni da tenere presenti: 1. I depositi di glicogeno sono limitati e dipendono in larga misura dallo stato nutrizionale, dall'intensità e dal livello di allenamento dell’atleta. I depositi endogeni di glicogeno durante attività da moderata a elevata intensità (65 - 85% 17 del massimo consumo di ossigeno) possono GLOSSARIO avere una durata variante da 90 a 180 minuti IGF-1: IGF significa insulin-like growth factor; (Tarnopolsky et al., 2005). si tratta di un ormone con effetto anabolico. 2. L’intensità, il ritmo e il volume dell’attività mTOR: è l’acronimo di mammalian Target si riducono in relazione alla diminuzione Of Rapamycin (bersaglio nei mammiferi della dei livelli di glicogeno (Coyle et al., 1985). rapamicina); è un enzima attivato dall’allena- La deplezione del glicogeno è associata mento e dagli aminoacidi, in particolare dalla all’aumento del catabolismo del tessuto leucina. muscolare e alla riduzione dell’attività del sistema immunitario (Gleeson et al., 2004). Leucina: è un aminoacido essenziale, ossia che deve essere necessariamente dato come tale 3. Quando si compiono allenamenti per aumentare la forza e/o la massa muscolare, l’assunzione prima dell’attività di soli aminoacidi essenziali o di sole proteine aumenta la sintesi proteica muscolare. L'ingestione pre-esercizio di proteine e di carboidrati, inoltre, ha dimostrato di produrre una quantità significativamente maggiore di sintesi delle proteine muscolari (Tipton et al., 2001). 4. L’assunzione regolare di varie fonti di proteine, in combinazione con carboidrati stimola un maggiore aumento della forza e agisce positivamente sulla composizione corporea rispetto alla sola assunzione di carboidrati (Cribb et al., 2006). 18 con gli alimenti; è uno dei tre aminoacidi a catena ramificata, assieme all’isoleucina e alla valina. BIBLIOGRAFIA Boirie Y., Dangin M. et al. : Slow and fast dietary proteins differently modulate postprandial protein accretion. Proc. Natl. Acad. Sci. USA Vol. 94, pp. 14930–14935, December 1997. Coyle E.F., Coggan A.R., Hemmert M.K., Lowe R.C., Walters T.J.: Substrate usage during prolonged exercise following a preexercise meal. J Appl Physiol 59:429-433, 1985. Cribb P.J., Hayes A.: Effects of supplement timing and resistance exercise on skeletal muscle hypertrophy. Med Sci Sports Exerc 38:1918-1925, 2006. Dangin M., Boirie Y. et al. : The digestion rate of protein is an independent regulating factor of postprandial protein retention. Am J Physiol Endocrinol Metab 280: E340–E348, 2001. Matthews D.M. : Intestinal absorption of amino acids and peptides. Proc Nutr Soc,3 1, 171, 1972. Moore L.J., Midgley A.W., Thurlow S., Thomas G., Mc Naughton L.R.: Effect of the glycaemic index of a pre-exercise meal on metabolism and cycling time trial performance. J Sci Med Sport. Feb 19, 2009. Rasmussen B.B., Tipton K.D., Miller S.L., Wolf S.E., Wolfe R.R.: An oral essential amino acid-carbohydrate supplement enhances muscle protein anabolism after resistance exercise. J. Appl. Physiol., 88(2): 386-392, 2000. Silk B.A., Clark M.L. et al. : Jejunal absorption of an amino acid mixture simulating casein and an enzymic hydrolysate of casein prepared for oral administration to normal adults. Br J Nutr, 33, 95, 2008. Dreyer H.C., Drummond M.J., Pennings B., Fujita S., Glynn E.L., Chinkes D.L., Dhanani S., Volpi E., Rasmussen B.B.: Leucine-enriched essential amino acid and carbohydrate ingestion following resistance exercise enhances mTOR signaling and protein synthesis in human muscle. Am J Physiol Endocrinol Metab. 294(2): E392-400, 2008. Tarnopolsky M.A., Gibala M., Jeukendrup A.E., Phillips S.M.: Nutritional needs of elite endurance athletes. Part I: Carbohydrate and fluid requirements. Eur J Sport Sci 5:3-14, 2005. Drummond M.J., Rasmussen B.B., : Leucine-enriched nutrients and the regulation of mammalian target of rapamycin signalling and human skeletal muscle protein synthesis. Curr Opin Clin Nutr Metab Care 11(3): 222-226, 2008. Tipton K.D., Rasmussen B.B., Miller S.L., Wolf S.E., Owens-Stovall S.K., Petrini B.E., Wolfe R.R.: Timing of amino acid-carbohydrate ingestion alters anabolic response of muscle to resistance exercise. Am J Physiol Endocrinol Metab 281:E197-E206, 2001. Garlick P.J. : The role of leucine in the regulation of protein metabolism. J Nutr 135: 1553S–1556S, 2005. Gleeson M, Nieman DC, Pedersen BK: Exercise, nutrition and immune function. J Sports Sci. 22:115-125, 2004. Hargreaves M., Hawley J.A., Jeukendrup A. : Pre-exercise carbohydrate and fat ingestion: effects on metabolism and performance. J Sport Sci. 22(1):31-8, 2004. Hargreaves M.: Pre-exercise nutritional strategies: effects on metabolism and performance. Can J Appl Physiol 26 Suppl:S64-70, 2001. Koopman R., Wagenmakers A.J., Manders R.J., Zorenc A.H., Senden J.M., Gorselink M., Keizer H.A., van Loon L.J.: Combined ingestion of protein and free leucine with carbohydrate increases postexercise muscle protein synthesis in vivo in male subjects. Am J Physiol Endocrinol Metab, 288(4): E645-653, 2008. 19 -3Alimentazione e integrazione durante lo sport Le tre fonti energetiche utilizzabili dai muscoli zare l’utilizzo dei grassi endogeni e dei carboidrati durante lo sforzo sono essenzialmente costituite: assunti nel corso dello sforzo. (a) dal glicogeno, soprattutto da quello contenuto COME RISPARMIARE GLICOGENO MUSCOLARE nei muscoli stessi; (b) dai grassi endogeni, quelli che arrivano per via ematica dagli adipociti e quelli già presenti nei muscoli; (c) dai carboidrati esogeni, quelli assunti con l’integrazione nel corso dello sforzo stesso. L’utilizzo prima dello sforzo di carboidrati a differente indice glicemico influenza l’utilizzo dei grassi endogeni da parte dei muscoli nel corso dell’impegno fisico che viene compiuto successivamente. Se, infatti, prima dell’esercizio vengono assunti carboidrati ad alto indice glicemico, non soltanto si ha un sensibile aumento della glicemia, ma anche dell’insulinemia (Wu e Williams, 20 Poiché in molte discipline sportive di media- 2006; Febbraio et al., 2000) e questo accelera il lunga durata (specie in quelle cicliche, ma anche consumo del glucosio ematico, favorendo l’ipogli- nei giochi di squadra) la prestazione peggiora cemia, ma soprattutto rende più difficile il consu- quando i depositi muscolari del glicogeno si svuo- mo di grassi da parte del muscoli. Se, al contra- tano (Costill, 1971; Kustrup et al., 2006), è impor- rio, l’attività fisica è preceduta dal consumo di tante non soltanto iniziare l’attività fisica avendo carboidrati a basso indice glicemico, succede che tanto glicogeno nei muscoli, ma anche massimiz- nel corso di essa aumenta l’utilizzo dei grassi endogeni e si determina, come conseguenza, il a livello intestinale (Jeukendrup e Jentjens, risparmio di glicogeno muscolare (Mondazzi e Ar- 2000). Si noti che sotto sforzo l’afflusso di sangue celli, 2009); questo è soprattutto importante nelle all’intestino si riduce notevolmente e con esso la fasi iniziali e quando l’intensità è inferiore a quel- capacità di assimilazione dei vari nutrienti, car- la della soglia anaerobica. boidrati compresi. Nelle fasi ad alta intensità, invece, per poter avere un risparmio del glicogeno – in particolare con LA QUANTITÀ MASSIMA DI CARBOIDRATI CHE È l’obiettivo, se si sta gareggiando, di poterne avere POSSIBILE CONSUMARE DURANTE LO SFORZO a disposizione una certa quantità per il finale Fra i carboidrati da assumere nel corso dello della competizione - diventa invece importante sforzo, dunque, quelli ad alto indice glicemico massimizzare l’utilizzo dei carboidrati assunti nel rappresentano la prima scelta; in questo senso, corso dello sforzo. Al contrario di quello che suc- vanno molto bene sia il glucosio, sia i polimeri cede a riposo, nel corso dello sforzo l’assunzione di esso, vale a dire le maltodestrine, che, con la di carboidrati non determina un aumento dei li- digestione, danno luogo a molecole di glucosio. velli di insulina nel sangue (Coyle et al., 1986; Secondo Jeukendrup (2008), l’assunzione di tali Hargreaves et al., 1984; Jeukendrup, 2004). In carboidrati consente di ossidare, nel corso del- questo caso, dunque, non deriva alcuna influenza l’attività fisica, fino a 1 g di carboidrati di origine negativa (in termini di utilizzo di grassi), dal fatto esogena per ogni minuto. Non si può andare oltre di assumere carboidrati ad alto indice glicemico, i tali livelli per il fatto che questa è, appunto, la quali, per le loro caratteristiche, vengono assor- massima quantità di glucosio che può essere biti in tempi molto rapidi. Ciò è soprattutto van- assorbita; il trasporto di tale molecola attraverso taggioso se si tiene conto del fatto che è stato la parete intestinale, infatti, avviene grazie a spe- chiaramente dimostrato che, nel soggetto che sta cifici carriers (trasportatori) che, in pratica, arri- pedalando, la velocità di ossidazione dei carboi- vano a saturazione quando i carboidrati presi per drati esogeni non dipende dai tempi di perma- bocca raggiungono 1 g/min. nenza nello stomaco, né dalla capacità dei mu- Ad ogni modo, si può sfruttare il fatto che l’assor- scoli di estrarre i carboidrati dal sangue, ma è bimento del fruttosio avviene attraverso un diffe- principalmente limitata dall’assorbimento di essi rente carrier (Ferraris e Diamond, 1997). 21 Quando, infatti, il trasportatore del glucosio rag- È però importante che siano scelte corretta- giunge la saturazione, quello del fruttosio può mente le quantità e i rapporti di tali carboidrati. essere ancora attivo e può lavorare parallela- Le dosi dei carboidrati assunti, infatti, devono mente, permettendo l’assorbimento di una certa pareggiare (o, meglio, superare di poco) quelle quantità di tale monosaccaride, quantità che è un massime po’ inferiore a quella che sa trasportare il carrier se, infatti, permanessero nell’apparato digerente del glucosio, ma che, in ogni caso, va a sommarsi a elevate quantità di carboidrati, ne potrebbero quella. Se, perciò, si prendono contemporanea- derivare disturbi gastrointestinali per l’atleta, mente glucosio (o maltodestrine) e fruttosio è specie se si fa riferimento al fruttosio. possibile ottenere un’aumentata ossidazione di L’interpretazione della letteratura scientifica carboidrati esogeni, addirittura fino a 1,75 g/min, (Jentjens e Jeukendrup, 2005; Jeukendrup, (Jeukendrup, 2008). 2008), in pratica, suggerisce che l’apporto del che possono essere assorbite; glucosio debba essere, come massimo, pari a 1,2 g/min e quello del fruttosio di circa 0,9 L’assorbimento dei carboidrati g/min, per un totale, quindi, di 2,1 g/min parete intestinale sangue di carboidrati. Combinando opportunamente intestino fruttosio e glucosio (o maltodestrine) si può arrivare ad un’ossidazione di carboidrati di circa a 1,7 g/min. Queste assunzioni di alti dosaggi di carboidrati Glucosio Fruttosio sono piuttosto impegnative, nel senso che implicano la combinazione di bevande e/o di gel e/o Figura 1 - Il passaggio di monosaccaridi attraverso la parete intestinale avviene grazie a dei trasportatori (carrier); quelli per il glucosio (le cui molecole sono indicate sopra come piccoli esagoni) ne consentono il trasporto massimo di 1 g per min; il carrier del fruttosio (piccoli pentagoni, più sotto) è in grado di trasportarne una quantità un po’ inferiore, ma tale quantità – andando a sommarsi a quella del glucosio – riesce a fare sì che nel sangue arrivino più zuccheri di quelli che arrivebbero con la sola assunzione di glucosio o di molecole (come le maltodestrine) che, con la digestione, danno luogo a glucosio. 22 di sciroppi e/o di compresse. Per quello che riguarda la scelta fra glucosio come tale o come polimero (maltodestrine), ci sono vari motivi per preferire le maltodestrine. Esse, innanzitutto, garantiscono una diminuzione della dolcezza del prodotto, in genere non gradita dagli atleti quando di esso ne va assunta una notevole quantità dei carboidrati stessi da parte dei muscoli impe- nel corso di una competizione di lunga durata; gnati nello sforzo. Le ricerche compiute negli ultimi se si usano le maltodestrine, inoltre, vi è - a parità anni dimostrano per chi sta pedalando che: di peso e di apporto calorico - una diminuzione della osmolarità della bevanda. • la quantità di carboidrati utilizzata dai muscoli Va precisato, infine, che le ricerche che hanno fornito dipende questi dati sono state effettuate in soggetti che di carboidrati assorbita a livello intestinale; sostanzialmente dalla quantità pedalavano, in laboratorio (sul cicloergometro) o su strada (su biciclette da corsa). La pratica suggeri- • assumendo glucosio o carboidrati che (come sce che gli stessi quantitativi di carboidrati non pos- le maltodestrine), dopo la digestione, forniscono sono certamente essere assunti da chi sta correndo. molecole di glucosio, i muscoli sono in grado Per i singoli corridori è indispensabile provare in di ossidare come massimo 1 g/min di carboidrati; allenamento le quantità e le qualità dei prodotti che possono essere tollerati nel corso dello sforzo. • sfruttando il fatto che, a livello intestinale, il trasportatore del fruttosio è diverso da quello del glucosio, CONCLUSIONI assumendo - assieme al glucosio (o alle maltode- Si può dire, in definitiva, che per risparmiare strine) – anche fruttosio, si può aumentare l’assorbi- il glicogeno muscolare e per fare sì che - per una mento intestinale di carboidrati e, di conseguenza, pari intensità dello sforzo sostenuta fino a quel portare fino a 1,7 g/min la quantità che di essi può momento - se ne abbia a disposizione una quan- essere utilizzata per ogni minuto dai muscoli; tità maggiore alla fine della competizione, è importante utilizzare carboidrati a basso indice • per avere il massimo vantaggio da tale punto glicemico prima dello sforzo, in tal modo favo- di vista, è bene che esista una certa proporzione rendo il consumo dei grassi endogeni, specie fra i carboidrati che vengono assunti; tenendo nella prima parte dell’attività fisica. anche conto delle capacità massime di assorbimento di essi, è verosimile che le quantità ideali Durante l’impegno, poi, è bene scegliere la miscela siano di 0,9 g/min per il fruttosio e di 1,2 g/min di carboidrati che garantisce la massima ossidazione per il glucosio (o le maltodestrine); 23 • al fine di avere il massimo assorbimento inte- • le maltodestrine presentano alcuni vantaggi nei stinale (e, di conseguenza, il massimo utilizzo confronti del glucosio per il fatto che sono meno di carboidrati esogeni da parte dei muscoli), dolci e che garantiscono una minore osmolarità. senza d’altro lato avere disturbi gastrointestinali, la quantità di carboidrati assunti per bocca non dovrebbe eccedere i 2,1 g/min; BIBLIOGRAFIA Coyle E.F., Coggan A.R., Hemmert M.K., Ivy J.L.: Muscle glycogen utilization during prolonged strenuous exercise when fed carbohydrate. J. Appl. Physiol., 61: 165-172, 1986. Wallis G.A., Rowlands D.S., Shaw C., Jentjens R.L., Jeukendrup A.E.: Oxidation of combined ingestion of maltodextrins and fructose during exercise. Med Sci Sports Exerc.37(3):426-32, 2005. Costill D.L., Bowers R., Branam G., Sparks K.: Muscle glycogen utilization during prolonged exercise on successive days. J. Appl. Physiol., 31: 834-838, 1971. Jentjens R.L., Shaw C., Birtles T., Waring R.H., Harding L.K., Jeukendrup A.E. : Oxidation of combined ingestion of glucose and sucrose during exercise. Metabolism. 54(5):610-8, 2005. Febbraio M.A., Keenan J., Angus D.J., Campbell S.E., Garnham A.P.: Preexercise carbohydrate ingestion, glucose kinetics, and muscle glycogen use: effect of the glycemic index. J. Appl. Physiol., 89: 1845-1851, 2000. Jentjens R., Jeukendrup A.E.: High rates of exogenous carbohydrate oxidation from a mixture of glucose and fructose ingested during prolonged cycling exercise. Br. J. Nutr.: 93(4): 485-492, 2005. Ferraris R.P., Diamond J.: Regulation of sugar transport. Physiol. Rev., 77: 257-302, 1997. Hargreaves M., Costil D.L., Coggan A., Fink W.J., Nishibata I.: Effect of carbohydrate feeding on muscle glycogen utilization and exercise performance. Med. Sci. Sports Exerc., 16: 219-222, 1984. Jentjens R.L., Moseley L., Waring R.H., Harding L.K., Jeukendrup A.E.: Oxidation of combined ingestion of glucose and fructose during exercise. J Appl Physiol.;96(4):1277-84, 2004. Jentjens R.L., Venables M.C., Jeukendrup A.E. : Oxidation of exogenous glucose, sucrose and maltose during prolonged cycling exercise. J Appl Physiol. 96(4):1285-91, 2004. Jentjens R.L., Achten J., Jeukendrup A.E. : High oxidation rates from combined carbohydrates ingested during exercise. Med Sci Sports Exerc. 36(9):1551-8, 2004. 24 Jeukendrup A.E .: Carbohydrate intake during exercise and performance. Nutrition, 20: 669-677, 2004. Jeukendrup A.E., Jentjens R.: Oxidation of carbohydrate feedings during prolonged exercise: current thoughts, guidelines and directions for future research. Sports Med., 29(6): 407-424, 2000. Krustrup P., Mohr M., Steensberg A., Bencke J., Kjaer M., Bangsbo J.: Muscle and blood metabolites during a soccer game: implications for sprint performance. Med. Sci. Sports Exerc., 38(6): 1165-1174, 2006. Mondazzi L., Arcelli E.: Glycemic index in sport nutrition. J. Am. Coll. Nutr., in press, 2009. Wu C.L., Williams C.: A low glycemic index meal before exercise improves endurance running capacity in men. Int. J. Sport Nutr. Exer. Metab., 16: 510-527, 2006. -4Il recupero Una corretta alimentazione può favorire il recu- In queste due situazioni l’atleta va incontro pero degli atleti? ad un debito di ossigeno che è bene che venga Ci sono validi motivi per credere che in molti casi pagato al più presto e che ha due componenti: possa essere così. Per prima cosa, però, va detto (a) il debito di ossigeno alattacido; in questo che nello sport il termine “recupero” può avere caso è importante che la fosfocreatina venga significati differenti (Tabella 1). Ci si può riferire, risintetizzata il più presto possibile; (b) il debito per prima cosa, al ritorno verso i valori di riposo di ossigeno lattacido, nel quale è utile che della frequenza cardiaca subito dopo uno sforzo. gli ioni La- e H+ siano allontanati il più veloce- Si può anche usare il termine “recupero” facendo mente possibile dai muscoli e dal sangue. riferimento al pagamento dei debiti di ossigeno. Si pensi, in particolare, a quanto può succedere Nei casi citati finora - quello del ritorno della durante l’attività fisica; si possono fare due frequenza cardiaca verso i valori basali e quello esempi: del pagamento dei debiti di ossigeno, nel loro • il caso di un corridore che stia compiendo insieme costituenti quella che, secondo Zie- delle ripetute, come 8 volte 200 m. ad alta genfuss et al. (2008), può essere chiamata fase intensità; veloce del recupero – l’alimentazione, ad ogni • il caso di un giocatore di calcio che compie, modo, non può rendere più rapido il recupero, a durante la partita, alcuni sprint a breve meno che il soggetto presenti particolari caren- intervallo l’uno dall’altro. ze; ciò che davvero conta è l’allenamento. 25 Ma il termine “recupero” può fare riferimento ri condizioni non soltanto ad una seduta di alle- anche a processi che avvengono al termine di un namento se ne ha già compiuta una il giorno pre- certo sforzo e che complessivamente rap- cedente, ma anche ad una partita di calcio quan- presentano la fase lenta del recupero (Zie- do il giocatore, dopo una partita, ne deve giocare genfuss et al., 2008), come per esempio al riac- un’altra nel giro di due-tre giorni e persino in una quisto da parte del corpo dell’acqua e dei mine- manifestazione del ciclismo come il Giro d’Italia rali, al riempimento delle scorte di energia, alla o il Tour de France quando c’è da compiere una riparazione dei tessuti danneggiati e così via tappa ogni giorno. In tali casi il recupero può cer- (Tabella 1). È soprattutto importante che tale tamente essere reso più rapido grazie ad una recupero sia veloce se, dopo una competizione o corretta alimentazione. Questo articolo riguar- dopo un allenamento impegnativo, è previsto - derà soprattutto il riempimento dei depositi di entro alcune ore o alcune decine di ore - un glicogeno dell’organismo e la sintesi proteica nuovo impegno. Un recupero ottimale, infatti, che pone rimedio alle microlesioni che, durante consente ad un atleta di presentarsi nelle miglio- l’attività, si determinano a livello muscolare. Tabella 1 I SIGNIFICATI DEL TERMINE “RECUPERO” TIPO DI RECUPERO FASE VELOCE DEL RECUPERO • Ritorno verso i valori di riposo della frequenza cardiaca • Pagamento dei debiti di ossigeno (alattacido e lattacido) FASE LENTA DEL RECUPERO • Riacquisto, al termine di uno sforzo, dell’acqua, dei minerali, dell’energia; riparazione dei tessuti danneggiati…. 26 TEMPI DI RECUPERO (ordine di grandezza) IMPORTANZA DELL’ ALIMENTAZIONE minuti nessuna importanza minuti o decine di minuti nessuna importanza ore o decine di ore fondamentale RIEMPIMENTO DEI DEPOSITI DI GLICOGENO all’interno della fibra, ma favorisce la sintesi del In molte discipline (gran fondo di ciclismo, glicogeno nella fibra stessa agendo su quello che maratona, partita di calcio...), la prestazione ri- è l’enzima più importante nel favorire tale proces- sulterà senza dubbio compromessa (Costill et so, la glicogeno sintasi. Secondo Price et al. al., 1971) se già all’inizio si ha una scarsa quan- (1994), questa elevata tendenza delle fibre musco- tità di glicogeno nei depositi muscolari, in parti- lari ad assorbire glucosio e a sintetizzare glicoge- colare per avere sostenuto in precedenza un im- no tende a perdere di efficacia già nelle decine di pegno che ha portato alla sua deplezione. Una minuti successive al termine dello sforzo; dopo dieta “normale” talvolta non consente di recupe- un’ora, infatti, essa è scesa ad un quinto, mentre rare il glicogeno neppure in 48 ore, mentre una dopo due ore è scesa ad un nono. dieta che apporti una bassa quantità di carboidrati può richiedere anche più di 3-4 giorni Per quello che riguarda il tipo di carboidrato che (Costill et al., 1971). Va tenuto presente che esi- è bene che l’atleta assuma in questa fase, stono due stadi nel recupero del glicogeno da va detto che oggi - a seconda di come vengono parte delle fibre muscolari, il primo dei quali è digeriti ed assorbiti - gli alimenti apportatori di insulino-indipendente, mentre il secondo è insu- carboidrati vengono suddivisi in quelli “ad alto lino-dipendente (Price et al., 1994). indice glicemico” e in quelli “a basso indice glicemico”. I primi sono quelli che, una volta assunti Nelle decine di minuti immediatamente suc- per bocca, determinano un rapido innalzamento cessive all’attività (primo stadio) è più rapido il della glicemia e, di conseguenza, dell’insuline- riempimento di glicogeno delle fibre muscolari mia. Sono ad alto indice glicemico i cibi ricchi in che sono state impegnate, grazie al fatto che, amidi e poveri in fibre, per esempio il pane, il dopo l’esercizio, vi è una traslocazione alla super- riso, i dolci, le patate, i cereali della mattina, le ficie di esse di una molecola che è indicata come merendine, le bibite dolci (cole, aranciate, tè GLUT4 (Glucose Transporter Carrier Protein 4). pronti in bottiglia…) e così via. Si veda, in propo- Il GLUT4 non soltanto consente – senza che nel sito, l’articolo a pag. 6. sangue ci siano livelli di insulina superiori alla norma - il passaggio del glucosio dal sangue I cibi “a basso indice glicemico”, al contrario, 27 potrebbero essere utilizzati anche carboidrati Il recupero del glicogeno muscolare percentuale % 120 a basso indice glicemico poiché, soprattutto grazie al GLUT4, le molecole di glucosio posso- 100 85 80 no entrare nelle fibre senza che ci sia la neces- 60 sità di elevati livelli di insulina. In pratica, però, 40 20 20 15 anche in questa fase è preferibile scegliere 11 quelli ad alto indice glicemico, grazie ai quali il 0 0 30 60 90 120 tempo (min) glucosio arriva più rapidamente nel sangue e risulta così anticipata l’azione del GLUT4 nel Figura 1 - La tendenza al recupero del glicogeno muscolare è soprattutto veloce nelle decine di minuti successivi all’attività (fase insulino-indipendente), grazie al fatto che alla superficie delle fibre muscolari è presente una molecola denominata GLUT4. Poi tende via via a rallentare. Affinché avvenga la risintesi del glicogeno muscolare, però, è necessario che vengano assunti carboidrati. Da Price et al. (1994), modificata. farlo entrare nelle fibre muscolari e nel favorire la sintesi del glicogeno. Quanto alla seconda fase del recupero, in essa essendo ormai cessato lo stimolo costituito fanno sì che nel sangue siano poco accentuati dall’attività fisica - il GLUT4 non si trova i livelli di innalzamento di glucosio e di insulina. più alla superficie delle fibre muscolari e, al Sono a basso indice glicemico molti tipi di verdura fine del passaggio delle molecole di glucosio e la maggior parte dei tipi di frutta. Fra i carboi- nelle fibre stesse e della risintesi del glicogeno, drati comunemente usati dagli atleti, hanno un sono necessari alti livelli di insulina nel sangue indice glicemico elevato il glucosio, le maltode- che favoriscono la traslocazione del GLUT4 strine e il saccarosio. Il fruttosio, invece, ha un alla superficie delle fibre e che si possono otte- basso indice glicemico. nere assumendo carboidrati ad alto indice glicemico, come glucosio, maltodestrine o sacca- 28 LE DUE FASI DEL RECUPERO DEL GLICOGENO rosio. La contemporanea assunzione di proteine MUSCOLARE e/o di aminoacidi, in particolare di glutammina, Per quello che riguarda la prima fase del recu- favorisce la sintesi del glicogeno (Zawadzki et pero del glicogeno, in teoria, nel corso di essa al., 1992; Ivy, 1998; Ivy et al., 2002; Berardi et (per il fatto che è insulino-indipendente), al., 2006), soprattutto quando l’apporto di car- boidrati è inferiore ad 1,2 g per kg di peso cor- nei suoi muscoli prevale l’atteggiamento catabolico poreo e per ora (Jentjens e Jeukendrup, 2003). e dunque il break-down (Adlercreutz, 1986); si ha perciò una perdita di proteine. Dopo l’alle- LA SINTESI PROTEICA DOPO L’ALLENAMENTO namento (subito dopo o a partire da qualche Vari autori hanno dimostrato che dopo uno tempo dopo il termine di esso), al contrario, sforzo muscolare intenso il recupero può esse- tende di solito a prevalere l’atteggiamento ana- re favorito e che si possono avvertire meno bolico e, dunque, la sintesi predomina sul disturbi muscolari (dolori ed indolenzimenti) break-down (Adlercreutz, 1986; Gibala, 2007); se, subito dopo lo sforzo, si assumono proteine le proteine del corpo tendono così ad aumenta- e/o certi specifici aminoacidi o molecole da essi re, a patto, però, che ci sia la disponibilità della derivate. Per capire il motivo di ciò, va detto, materia prima necessaria per la sintesi, vale a per prima cosa, che in ogni momento della dire degli aminoacidi derivati dalla digestione giornata le proteine del corpo umano vanno degli alimenti proteici (Tipton et al., 2004). È continuamente incontro a break-down e a sin- utile, in ogni caso, che – proprio grazie ad un’ap- tesi (Phillips, 2004). I due processi avvengono propriata alimentazione - la sintesi proteica contemporaneamente, anche se – a seconda (quella che pone rimedio alla demolizione pro- dei momenti – può prevalere l’uno oppure l’al- teica che si è avuta durante l’allenamento e tro. L’alimentazione e l’allenamento hanno, da quella che favorisce la produzione di nuovo tale punto di vista, una notevole importanza. materiale proteico) venga favorita non appena Nell’individuo sedentario il patrimonio proteico viene terminata un’attività fisica impegnativa. del corpo rimane pressoché costante. Quando Tra l’altro, secondo Phillips et al. (1997), dopo egli è digiuno da varie ore, però, il break-down ogni seduta di allenamento questa tendenza tende a prevalere, mentre predomina la sintesi alla sintesi proteica dura per alcune decine di nelle decine di minuti successive al momento ore, ma è massima soltanto nelle tre ore suc- nel quale egli ha assunto proteine con gli ali- cessive all’allenamento; è ridotta della metà già menti (Phillips, 2004). dopo 24 ore, mentre scende ad un terzo dopo 48 ore (Chesley et al., 1992; MacDougall et al., Quanto all’atleta, nel corso dell’allenamento 1995; Phillps et al.,1997). 29 GLI AMINOACIDI A CATENA RAMIFICATA E LA Sintesi proteica dopo lo sforzo Oltre all’apporto di proteine, ad ogni modo, è importante anche quello degli aminoacidi a catena ramificata (Rasmussen et al., 2000; Dreyer et al., 2008; Drummond et al. 2008). Gli aminoacidi a catena ramificata sono tre (leucina, valina, ed isoleucina) e sono “aminoaci- 120 percentuale % GLUTAMMINA 100 80 60 50 40 20 0 0 6 12 18 24 30 36 42 48 tempo in ore (h) di essenziali”, ossia hanno queste due caratteristiche: il corpo non è in grado di sintetizzarli ed essi sono indispensabili per il benessere, la salute e la vita stessa degli individui. È necessario, dunque, che vengano assunti per bocca come tali. Essi sono presenti in percentuale differente nelle varie proteine alimentari. La carne bovina, per esempio, è composta per il 20% da proteine. Gli aminoacidi ramificati costituiscono Figura 2 - Subito dopo l’allenamento o a partire da qualche tempo dopo di esso (a seconda che, dal punto di vista ormonale, si passi velocemente o meno da un atteggiamento catabolico ad uno anabolico), inizia la sintesi proteica per porre rimedio al break-down proteico che si è avuto durante il lavoro e per iniziare la sintesi di nuove proteine. Questa tendenza alla sintesi proteica – determinata dall’allenamento – si protrae per alcune decine di ore, ma già dopo 24 ore è pari al 50% di quella massima e dopo 48 ore è pari ad un terzo. Affinché la sintesi possa effettivamente verificarsi, però, é necessario che le fibre muscolari dispongano dei “mattoni elementari”, vale a dire degli aminoacidi che derivano dalla digestione delle proteine. il 20% di queste proteine. 100 gr. di carne bovina contengono quindi 4 gr. di aminoacidi ramificati. 30 L’integrazione con aminoacidi a catena ramifi- un enzima, la mTOR (mammalian Target Of cata è in grado negli atleti di ridurre l’eccesso di Rapamycin), e un ormone con effetto anabolico, ormoni catabolici e di far tornare più facilmente l’IGF-1 (Insulin-like Growth Factor) (Rasmussen alla norma, subito dopo l’allenamento, gli et al., 2000; Dreyer et al., 2008; Drummond et al. ormoni anabolici (Carli et al., 1992). 2008). Si veda il glossario a pagina 18. Grazie a Fra gli aminoacidi a catena ramificata, oggi ciò, la leucina è in grado di favorire il recupero viene data molta importanza alla leucina; muscolare immediatamente dopo un esercizio essa, infatti, si è dimostrata capace di agire su intenso. Secondo Rowbotton et al. (1996), le due molecole che favoriscono la sintesi proteica: competizioni e gli allenamenti impegnativi pos- sono ridurre la produzione da parte dell’organi- re carboidrati ad alto indice glicemico e iniziare smo di glutammina, un aminoacido che normal- a farlo il più precocemente possibile dopo il ter- mente non è essenziale, ma che lo diventa pro- mine dello sforzo. Se contemporaneamente si prio in queste situazioni. La glutammina è parti- assumono proteine, il recupero del glicogeno è colarmente utile ai tessuti in rapida crescita, favorito e, al tempo stesso, si aiuta la sintesi come l’epitelio intestinale e quello emopoietico. proteica, in particolare si pone più rapidamente Quando il suo livello nel sangue scende, il siste- rimedio agli effetti negativi determinati nei ma immunitario perde efficienza e può ridursi la muscoli dall’atteggiamento catabolico che si ha resistenza alle infezioni (Castell e Newsholme, nel corso dell’attività fisica. Gli aminoacidi a 2001; Castell, 2003). Il calo di tale aminoacido, catena ramificata, in particolare la leucina, inoltre, è considerato un indice biochimico di favoriscono la riparazione dei tessuti muscola- sovrallenamento (Rowbotton et al., 1996). ri subito dopo lo sforzo e la sintesi di nuove proteine muscolari. CONCLUSIONI La glutammina, a sua volta, favorisce la sinte- Al fine della rapida risintesi del glicogeno si del glicogeno, oltre ad allontanare il rischio muscolare dopo un impegno che ha portato di infezioni e di sovrallenamento, due possibili alla sua deplezione, in definitiva, è utile assume- conseguenze degli sforzi intensi e ripetuti. Tabella 2 I FATTORI ALIMENTARI CHE ACCELERANO IL RECUPERO DOPO UNA GARA O DOPO UN ALLENAMENTO INTENSO RIACQUISTO DELL’ACQUA E DEI MINERALI bevande con minerali RISINTESI DEL GLICOGENO carboidrati ad alto indice glicemico + proteine o aminoacidi (glutammina in particolare) RIPARAZIONE DEI TESSUTI DANNEGGIATI E SINTESI DI NUOVE PROTEINE proteine + leucina 31 BIBLIOGRAFIA Adlercreutz H., Härkönen M., Kuoppasalmi K., Näveri H., Huhtaniemi I., Tikkanen H., Remes K., Dessypris A., Karvonen J.: Effect of training on plasma anabolic and catabolic steroid hormones and their response during physical exercise. Int. J. Sports Med.: 7, suppl 1, 27-28, 1986 . Berardi J.M., Price T.B., Noreen E.E., Lemon P.W.: Postexercise muscle glycogen recovery enhanced with a carbohydrate-protein supplement. Med. Sci. Sports Exerc : 38:1106-1113, 2006. Carli G., Bonifazi M., Lodi L., Lupo C., Martelli G., Viti A.: Changes in the exercise-induced hormone response to branched chain amino acid administration. Eur J Appl Physiol Occup Physiol.: 64(3):272-7,1992. Castell L.M.: Glutamine supplementation in vitro and in vivo, in exercise and in immunodepression. Sports Med., 16: 323-345, 2003. Castell L.M., Newsholme E.A.: The relation between glutamine and the immunodepression observed in exercise. Amino Acids, 20-49, 2001. Chesley A., MacDougall J.D., Tarnopolsky M.A., Atkinson S.A., Smith K.: Changes in human muscle protein synthesis after resistance exercise. Journal of Applied Physiology, 73(4):1383-1388, 1992. MacDougall J.D., Gibala M.J., Tarnopolsky M.A., MacDonald J.R., Interisano S.A., Yarasheski K.E.: The time course for elevated muscle protein synthesis following heavy resistance exercise. Canadian Journal of Applied Physiology: 20(4): 480-486, 1995. Mondazzi L., Arcelli E.: Glycemic index in sport nutrition. In corso di stampa, 2009. Phillips S.M., Tipton K.D., Aarsland A., Wolf S.E., Wolfe R.R.: Mixed muscle protein synthesis and breakdown after resistance exercise in humans. American Journal of Physiology: 273: E99-E107, 1997. Phillips S.M.: Protein requirements and supplementation in strength sports. Nutrition, 20: 689-695, 2004. Phillips S.M., Tipton K.D., Aarsland A., Wolf S.E., Wolfe R.R.: Mixed muscle protein synthesis and breakdown after resistance exercise in humans. American Journal of Physiology: 273: E99-E107, 1997. Costill D.L., Bowers R., Branam G., Sparks K.: Muscle glycogen utilization during prolonged exercise on successive days. J. Appl. Physiol., 31: 834-838, 1971. Price T.B, Trothman D.L., Taylor R., Avison M.J., Shulman G.I.: Human muscle glycogen resyntesis after exercise: insulin-dependent and –independent phases. J. Appl. Phisiol., 76: 104-111, 1994. Dreyer H.C., Drummond M.J., Pennings B., Fujita S., Glynn E.L., Chinkes D.L., Dhanani S., Volpi E., Rasmussen B.B.: Leucine-enriched essential amino acid and carbohydrate ingestion following resistance exercise enhances mTOR signaling and protein synthesis in human muscle. Am J Physiol Endocrinol Metab. 294(2): E392-400, 2008. Rasmussen B.B., Tipton K.D., Miller S.L., Wolf S.E., Wolfe R.R..: An oral essential amino acid-carbohydrate supplement enhances muscle protein anabolism after resistance exercise. J Appl Physiol. 88(2): 386-392, 2000. Drummond M.J., Rasmussen B.B.: Leucine-enriched nutrients and the regulation of mammalian target of rapamycin signalling and human skeletal muscleproteinsynthesis.CurrOpinClinNutrMetabCare.11(3):222-226,2008. Rowbottom D.G., Keast D., Morton A.R. : The emerging role of glutamine as an indicator of exercise stress and overtraining. Sports Med. : Feb;21(2):80-97, 1996. Gibala M.J.: Protein metabolism and endurance exercise. Sports Medicine: 337: 337-340, 2007. Tipton K.D., Elliott T.A., Cree M.G., Wolf S.E., Sanford A.P., Wolfe R.R.: Ingestion of casein and whey proteins result in muscle anabolism after resistance exercise. Medicine & Science in Sports & Exercise: 36(12): 2073-2081, 2004. Ivy J.L.: Glycogen resynthesis after exercise: Effect of carbohydrate intake. Int. J. Sports Med.: 19: S142-S145, 1998. Ivy J.L., Goforth H.W. Jr, Damon B.M., McCauley T.R., Parsons E.C., Price T.B.: Early postexercise muscle glycogen recovery is enhanced with a carbohydrate-protein supplement. J. Appl. Physiol. : 93:1337-1344, 2002. Ivy J.L., Kuo C.H. : Regulation of GLUT4 protein and glycogen synthase during muscle glycogen synthesis after exercise. Acta Physiol Scand. : Mar;162(3):295-304, 1998. 32 Jentjens R., Jeukendrup A.E .: Determinants of post-exercise glycogen synthesis during short-term recovery. Sports Med., 33 (2): 117-144, 2003. Zawadzki K.M., Yaspelkis B.B., Ivy J.L.: Carbohydrate-protein complex increase the rate of muscle glycogen storage after exercise. J. Appl. Physiol., 72: 1854-1859, 1992. Ziegenfuss T.N., Landis J., Greenwood M.: Nutritional supplements to enhance recovery, in “Nutritional Supplemets in Sports and Exercise”, edited by M. Greenwood, D. Kalman, J. Antonio, Humana Press Inc., Totowa (USA), 2008. -5Sport e proteine LAVORO MUSCOLARE E TURN-OVER PROTEICO no dalla degradazione vengono recuperati e si L’ipertrofia, vale a dire l’aumento di dimensio- potrebbe dire che, di conseguenza, servono ni delle fibre muscolari, è di norma la conse- “pezzi di ricambio”. Dal punto di vista quantita- guenza di un allenamento intenso contro resi- tivo, questo fattore è senz’altro più rilevante in stenza (specie in palestra con macchine e bilan- coloro che praticano sport ad elevato impegno cieri), associato alla disponibilità di aminoacidi muscolare. essenziali (sono molecole essenziali quelle che Un bilancio positivo fra i due processi, tale l’organismo non sa sintetizzare e che, dunque, cioè da favorire l’accrescimento della massa essendo indispensabili all’organismo stesso muscolare, è possibile solo se la velocità della per sintetizzare nuove molecole proteiche, sintesi proteica eccede quella della degradazio- devono obbligatoriamente essere assunte gior- ne proteica; i fattori alimentari che supportano nalmente con gli alimenti). Si tenga presente, l’uno o l’altro processo, inoltre, sono differenti. ad ogni modo, che nell’organismo c’è un conti- Il lato comune è il fatto che, dal punto di vista nuo turn-over, vale a dire si svolgono due pro- nutrizionale, questi processi sono entrambi cessi sempre e parallelamente in atto: la influenzati dalla concentrazione nel plasma degradazione proteica (o break-down) e la sin- sanguigno di aminoacidi essenziali; il timing tesi proteica. Le proteine del corpo, in parole della loro disponibilità è l’elemento caratteriz- semplici, vengono continuamente degradate e zante. ricostruite; non tutti gli aminoacidi che deriva- La sintesi proteica, in pratica, viene stimolata 33 da un picco di aminoacidi essenziali nel plasma, massa magra e da una minor massa grassa) ovvero da un notevole incremento della concen- il contenuto di proteine nel corpo è maggiore trazione in tempi brevi; tale picco ha però effetti a parità di peso corporeo e che in loro il turn- modesti nell’inibire la degradazione. over proteico è aumentato; Un moderato incremento di tale concentrazione • poiché, oltre ai carboidrati e ai grassi, le pro- protratto nel tempo, viceversa, inibisce la teine possono costituire una fonte di energia; degradazione proteica, ma non ha alcun effetto negli sport di resistenza esse coprono fino al sulla sintesi. È chiaro che in generale, in diver- 15% del fabbisogno energetico in attività di si momenti, siano utili sia fonti di aminoacidi durata superiore all’ora (Gibala, 1987; Paul, essenziali a rapido assorbimento sia fonti a 1989). lento rilascio. I benefici legati all'assunzione di proteine TUTTE LE PROPRIETÀ DELLE PROTEINE • aumento della sazietà - Il potere saziante Un individuo attivo ha necessità nutrizionali di un cibo è influenzato da numerosi fattori. superiori a quelle di un sedentario. Per il maggior Tra questi ve ne sono alcuni prettamente sog- dispendio energetico, infatti, aumentano le sue gettivi, come l'aspetto e l'appetibilità, ed altri richieste di macronutrienti; spesso, a causa del- oggettivi, come la composizione in macronu- l’abbondante sudorazione, vi è anche un incre- trienti (carboidrati, proteine, grassi), il volume mentato bisogno di acqua e di minerali. Le neces- e il contenuto in acqua e fibra. Le proteine sità proteiche, in particolare, sono aumentate. generalmente aumentano la sazietà in misura maggiore rispetto ai carboidrati o ai grassi, Più proteine se si svolge attività fisica grazie al fatto che determinano la produzione La maggior richiesta di proteine è necessaria: di ormoni quali il CCK e il PYY, capaci di ritar- • per permettere l’aumento della massa mu- dare l’insorgenza dell’appetito. scolare, aumento che si verifica particolarmente in certe fasi della preparazione; 34 • aumento della termogenesi – le diete a ele- • per via del fatto che negli sportivi (caratterizzati, vato apporto proteico sono associate ad un come sono solitamente, da una maggior incremento della termogenesi, che influenza e aumenta la spesa energetica (in studi con- bassa) e sono componenti strutturali dei tessuti dotti per lunghi periodi, l'aumento della ter- (muscoli, organi interni, pelle, sangue...). I pro- mogenesi contribuisce alla relativamente cessi che regolano il metabolismo organico sono bassa efficienza energetica delle proteine). controllati da proteine (ormoni ed enzimi). Sono L'energia spesa per i vari processi fisiologici sempre strutture proteiche gli anticorpi, le sen- e metabolici legati alla digestione, all'assor- tinelle che neutralizzano gli attacchi di agenti bimento e all'elaborazione dei nutrienti intro- esterni. dotti con la dieta, infatti, ammonta al 30% dell’apporto calorico fornito dalle proteine assun- Tutte le proteine ingerite devono essere dap- te con gli alimenti. prima digerite da specifici enzimi, chiamati genericamente proteasi, che le spezzano nelle • mantenimento o accrescimento della massa loro parti costitutive, gli aminoacidi. Questi magra - in alcuni individui, una dieta modera- ultimi vengono poi assorbiti attraverso le pare- tamente elevata in proteine può avere un’azione ti intestinali. In seguito, essi passano all'inter- stimolante sull’anabolismo muscolare, favoren- no dei vasi sanguigni e vengono trasportati dal do il mantenimento della massa magra musco- sangue al fegato, poi ai tessuti lare e migliorando il profilo metabolico. sostituire e riparare le strutture dell'organi- Tuttavia, gli eventuali potenziali vantaggi asso- smo. Soprattutto in mancanza di grassi e di car- ciati a un moderato aumento dell’assunzione boidrati disponibili, le proteine possono essere di proteine devono essere valutati alla luce utilizzate a scopo energetico. dell’abituale dieta e delle individuali esigenze. Le proteine si trovano in forma immediatamente per creare, disponibile in molti tipi di alimenti di origine PROTEINE E AMINOACIDI: animale e vegetale (sono particolarmente LE NECESSITÀ PER LO SPORTIVO abbondanti nella carne, nelle uova, nel latte, Nell’individuo normale non in sovrappeso le proteine nella soia e nei legumi). Le molecole proteiche corporee costituiscono quasi il 15% del peso sono costituite da una ventina di aminoacidi dif- del corpo (arrivano quasi al 20% o più nell’atleta ferenti; di essi, come si è detto in precedenza, muscoloso e con una percentuale di grasso molto sono definiti essenziali quelli che non possono 35 essere sintetizzati dall’organismo; essi sono la sintesi delle proteine muscolari per lo meno nove per gli adulti e dieci per i bambini: lisina, per due giorni; essa è massima nelle tre ore triptofano, valina, istidina, leucina, isoleucina, successive all'esercizio, si dimezza dopo 24 ore, fenilalanina, treonina, metionina; per i bambini ma – pur essendosi ridotta ad un terzo - é anco- anche arginina. ra attiva dopo 48 ore (Chesley et al., 1992; MacDougall et al., 1995; Phillips et al.,1997). L’ANABOLISMO E IL CATABOLISMO MUSCOLARE La sintesi proteica, in ogni caso, è maggiore sia In un sedentario, la sintesi proteica muscolare rispetto al solo esercizio senza la possibilità (o anabolismo) è in equilibrio con la degradazione. di disporre di aminoacidi, sia alla sola disponibilità Quando costui è a digiuno da varie ore, però, di queste molecole senza l’attività contro la demolizione (o catabolismo) prevale e il suo resistenza (Biolo et al., 1997; Tipton et al., 2004). patrimonio in massa muscolare si riduce. La 36 situazione si inverte e il bilancio torna in parità QUANDO ASSUMERE LE PROTEINE quando egli si alimenta con un pasto contenente Se l’obiettivo è quello di sfruttare al meglio questa anche proteine (Phillips, 2004). tendenza alla sintesi proteica derivata dall’alle- In chi compie d’abitudine allenamento per namento, è un errore consumare una quantità la forza (contro resistenza) e si alimenta corret- eccessiva di proteine in un unico pasto (Layman tamente, l’anabolismo prevale sul catabolismo 2009), tenendo anche conto che l'assunzione con conseguente aumento delle proteine di molte proteine in un'unica soluzione ne riduce muscolari. Nel corso della singola seduta, però, l'assorbimento. Considerando che nell'organismo pur avvenendo sia la sintesi che la degradazio- non esistono depositi di aminoacidi, nel giro ne, quest’ultima è superiore; ciò succede so- di poche decine di minuti dal momento in cui essi prattutto nelle discipline di endurance (Gibala, sono stati assimilati e, dunque, sono giunti 2007). nel sangue, essi o sono utilizzati per sintetizzare Al termine del lavoro fisico è la sintesi a preva- proteine, oppure vengono trasformati in altre lere sulla demolizione, a patto però che ci sia molecole. Se per parecchie ore non vengono disponibilità di aminoacidi per il muscolo. assunte proteine, per la verità, l’organismo L’allenamento contro resistenza, infatti, stimola “smonta” quelle dei muscoli e utilizza gli aminoacidi che ne derivano per sintetizzare enzimi, ormoni In un articolo pubblicato sul numero di marzo 2009 e le altre proteine necessarie per vivere. della rivista “Nutrition and Metabolism” il prof. A rigore, dunque, un “serbatoio” di proteine esi- Donald Layman dell’Università dell’Illinois ha evi- ste. Esso, però, è costituito proprio dai muscoli e, denziato che, per il massimo stimolo della sintesi nel caso dell’atleta che abbia come obiettivo quel- proteica, un adulto deve assumere circa 90 g lo dell’aumento della massa muscolare, questo di proteine in un giorno, distribuendole in uguali costituisce senza dubbio uno svantaggio. quantità di circa 30 g per ogni pasto principale, mentre oggi in genere la suddivisione non è uniforme, Se si vuole ricavare dalle sedute di allenamento essendo di circa 10 g di proteine a colazione, di circa 20 per la forza la produzione di proteine muscolari g a pranzo e di circa 60 g a cena, con evidenti problemi che sia quella massima possibile e che, in parti- sull’efficace utilizzo delle proteine. Fra l’altro nelle abi- colare, avvenga con continuità nelle decine tudini alimentari italiane, il contenuto in proteine della di ore successive alla seduta stessa, perciò, prima colazione molto spesso è nullo o quasi. è preferibile non concentrare l’assunzione protei- In chi segue i criteri dell’alimentazione zona, ca in un solo o in soli due pasti. le proteine possono essere distribuite secondo 25 35 g di proteine g di proteine 30 20 15 15 5 25 20 15 10 5 0 0 prima colazione spuntino pranzo spuntino cena assunzione proteica giornaliera: 90 grammi prima p colazione spuntino pranzo spuntino cena assunzione proteica giornaliera: 120 grammi Figura 1 - Distribuzione consigliata delle proteine nei pasti della giornata (tre pasti principali e due spuntini; il primo dei due può anche essere spostato la sera, prima di coricarsi) al fine di favorire al massimo la sintesi proteica. A sinistra è indicata la distribuzione delle proteine se l’assunzione giornaliera consigliata di proteine è di 90 g, a destra se è di 120 g. Un’elevata quantità quotidiana di proteine va concordata con un medico sportivo. 37 quanto indicato nella figura 1; in chi ha una li ematici degli aminoacidi nel sangue hanno un massa magra notevole e si allena molto, ovvia- picco circa due ore dopo l’assunzione delle proteine mente, i quantitativi quotidiani di proteine posso- del siero del latte (proteine “veloci”), salvo poi no essere anche maggiori, ma comunque ben avere una rapida discesa subito dopo e ritornare ai distribuiti nei pasti principali e negli spuntini. livelli basali dopo tre ore; se viene assunta casei- Altrettanto importante (o in misura maggiore) na (proteina “lenta”), invece, il picco massimo è assumere proteine nel periodo immediatamente (pari a circa la metà del picco delle proteine del precedente o in quello immediatamente successivo siero) é raggiunto dopo quattro ore e rimane alla seduta per la forza. La sintesi proteica è maggiore costante per lo meno fino alla settima ora. (Biolo et al., 1997; Phillips et al., 1997), infatti, se nel periodo che segue l’allenamento il muscolo LE PROTEINE DELLA SOIA PER LO SPORT ha una buona disponibilità di aminoacidi; tra l’altro, Si è soliti pensare che la capacità di favorire l’apporto di aminoacidi ai muscoli che hanno appena lo sviluppo della muscolatura da parte delle lavorato può essere maggiore per il fatto che in essi proteine della soia sia inferiore a quella delle c’è un aumento della circolazione (Biolo et al., proteine del siero del latte. L’errore nasce dal 1997; Phillips et al., 1997). fatto che le proteine sono abitualmente classificate in funzione del valore biologico e non in 38 Anche al fine della scelta del momento più cor- funzione alla reale capacità di stimolare la sin- retto per assumere le proteine, però, va tenuto tesi proteica. Uno studio apparso di recente presente che, a seconda della loro origine, esse (Kalman et al, 2007) sul Journal of the Inter- hanno tempi differenti di digestione e di assorbi- national Society of Sports Nutrition, dimostra mento intestinale. Differente, di conseguenza, è che in due gruppi di soggetti che si erano sot- anche il momento in cui si verifica il picco ema- toposti a 12 settimane di allenamento per lo tico degli aminoacidi che derivano dalla loro sviluppo della massa muscolare, non c’è alcu- assimilazione, nonché la durata della permanen- na differenza per quanto riguarda sia la com- za di essi nel sangue. Boirie et al. (1997), Dangin posizione corporea sia la quantità di testoste- et al. (2001), Lacroix et al. (2006) e Farnfield et al. rone libero, fra coloro che avevano assunto 50 (2008), per esempio, hanno constatato che i livel- grammi di proteine della soia (Supro®) e coloro che, invece, avevano assunto pari quantità di sunzione di una singola proteina o di proteine che proteine del siero del latte. Per valutare la qua- hanno lo stesso tempo di digestione e di assimi- lità delle proteine, si utilizza tradizionalmente il lazione. Da sottolineare, inoltre, che le proteine metodo della Protein Efficiency Ratio (PER); esso, della soia sono ricche di arginina. Le ricerche però, riflette la richiesta di amminoacidi dei gio- scientifiche hanno dimostrato che questo ami- vani ratti in crescita e non quella degli organismi noacido ha effetti positivi sul rilascio dell’ormone umani. Il metodo considerato attualmente più della crescita, sul sistema immunitario e sulla attendibile è, invece, quello denominato Protein risintesi del glicogeno dopo l’attività fisica nel Digestibility-Corrected caso che l’apporto di carboidrati sia ridotto. Amino Acid Score (PDCAAS), un indicatore della qualità della proteine basato su vari parametri, quali il contenuto aminoacidico di una proteina alimentare, la digeribilità e la capacità di fornire amminoacidi essenziali nella quantità adeguata a soddisfare le reali necessità dell’organismo umano. Secondo questo metodo, le proteine isolate dalla soia Supro® hanno ottenuto il massimo punteggio totalizzabile (1.0), esattamente come le proteine del siero del latte. Numerosi studi hanno evidenziato che, ai fini dell’aumento della massa muscolare, le proteine isolate della soia hanno un’efficacia equivalente a quelle del siero del latte (Kalman et al., 2007; Candow et al., 2006). Dalle ricerche scientifiche appare evidente che il consumo di miscele di proteine “rapide” e “lente”, vale a dire con differenti tempi di assimilazione, determina un incremento maggiore della massa muscolare rispetto all’as39 BIBLIOGRAFIA Anthony T.G., McDaniel B.J., Knoll P., Bunpo P., Paul G.L., McNurlan M.A. : Feedings meals containing soy or whey protein after exercise stimulates protein synthesis and translation initiation in the skeletal muscle of male rats. J Nutr. 137(2):357-62, 2007. MacDougall J.D., Gibala M.J., Tarnopolsky M.A., MacDonald J.R., Interisano S.A., Yarasheski K.E.: The time course for elevated muscle protein synthesis following heavy resistance exercise. Canadian Journal of Applied Physiology: 20(4): 480-486, 1995. Biolo G., Tipton K.D., Klein S., Wolfe R.R.: An abundant supply of amino acids enhances the metabolic effect of exercise on muscle protein American Journal of Physiology: 273: E122-129, 1997. Paul G.L. : Use of protein blends in sports nutrition. Science in Nutrition, First Int. Congress Proceedings, Rome, 2008. Boirie Y., Dangin M., Gachon P., Vasson M.P., Maubois J.L., Beaufrère B: Slow and fast dietary proteins differently modulate postprandial protein accretion. Proc Natl Acad Sci USA: 94(26): 14930-14935, 1997. Candow DG, Burke NC, Smith-Palmer T, Burke DG. Effect of whey and soy protein supplementation combined with resistance training in young adults. Int J Sport Nutr Exerc Metab 16(3):233244, 2006. Chesley A., MacDougall J.D., Tarnopolsky M.A., Atkinson S.A., Smith K.: Changes in human muscle protein synthesis after resistance exercise. Journal of Applied Physiology, 73(4):1383-1388, 1992. Dangin M., Boirie Y., Garcia-Rodenas C., Gachon P., Fauquant J., Callier P., Ballèvre O., Beaufrère B.: The digestion rate of protein is an independent regulation factor of postprandial protein retention. Am J Physiol Endocrinol Metab.: 280(2): E340348, 2001. Farnfield M.M., Trenerry C., Carey K.A., Cameron-Smith D.: Plasma amino acid response after ingestion of different whey protein fractions. Int J Food Sci Nutr: 8:1-11, 2008. Gibala M.J.: Protein metabolism and endurance exercise. Sports Medicine: 337: 337-340, 2007. Kalman D., Feldman S., Martinez M., Krieger D.R., Tallon M.J. : Effect of protein source and resistance training on body composition and sex ormones. J Int Soc Sports Nutr : 23 4:4, 2007 Lacroix M., Bos C., Léonil J., Airinei G., Luengo C., Daré S., Benamouzig R., Fouillet H., Fauquant J., Tomé D., Gaudichon C.: Compared with casein or total milk protein, digestion of milk soluble proteins is too rapid to sustain the anabolic postprandial amino acid requirement. American Journal of Clinical Nutrition: 84(5): 1070-1079, 2006. Layman D.K. : Dietary Guidelines should reflect new understandings about adult protein needs. Nutr Metab (Lond). : Mar 13;6:12, 2009. 40 Paul G.L. : Dietary protein requirements of physically active individuals. Sports Med. 8(3):154-76. Review, 1989. Phillips S.M.: Protein requirements and supplementation in strength sports. Nutrition, 20: 689-695, 2004. Phillips S.M., Tipton K.D., Aarsland A., Wolf S.E., Wolfe R.R.: Mixed muscle protein synthesis and breakdown after resistance exercise in humans. American Journal of Physiology: 273: E99-E107, 1997. Tipton K.D., Elliott T.A., Cree M.G., Wolf S.E., Sanford A.P., Wolfe R.R.: Ingestion of casein and whey proteins result in muscle anabolism after resistance exercise. Medicine & Science in Sports & Exercise: 36(12): 2073-2081, 2004. -6Omega 3 e sport Obiettivo di questo articolo è di esporre i motivi particolare dalla strategia alimentare zona e/o, per i quali è vantaggioso per gli atleti l’utilizzo appunto, dall’assunzione di acidi grassi omega- costante degli acidi grassi essenziali omega-3. 3 a catena lunga, come EPA e DHA. Da questo punto di vista, si può certamente fare riferimento ad alcune ricerche scientifiche pub- GLI ACIDI GRASSI OMEGA-3 E L’INFIAMMAZIONE blicate negli ultimi anni. Oggi gli atleti, per poter raggiungere le presta- In ogni caso, va premesso che, ai fini dell’otti- zioni di alto livello e per poterle mantenere, si mizzazione della performance sportiva, un ruolo allenano molto. I maratoneti d’alto livello, per fondamentale viene svolto dagli ormoni. Gli esempio, compiono ogni giorno due sedute di ormoni, infatti, fungono da agenti per il trasferi- allenamento (o persino tre) e, complessivamen- mento delle informazioni, ossia sono dei “mes- te, superano la media di 30 chilometri quotidia- saggeri” che tengono i contatti fra i vari organi. ni di corsa, ma in qualche caso anche di 40. A Essi in ultima analisi controllano praticamente lavori altrettanto impegnativi si sottopongono ogni elemento che abbia una rilevanza ai fini ciclisti, triathleti, marciatori, sciatori di fondo, della prestazione atletica, per esempio ai fini ma anche atleti di varie altre discipline. Per loro degli “aggiustamenti” che si verificano nel corso ciò implica un aumento del rischio di incorrere dell’attività fisica per permettere che essa possa in infortuni, soprattutto in quelli da microtraumi svolgersi con la massima efficienza possibile, ripetuti; la conseguenza è il riposo forzato per oppure per quello che riguarda l’insieme degli periodi più o meno lunghi, con un’inevitabile “adattamenti” che si verificano in seguito ad un perdita di efficienza. dato tipo di allenamento oppure di un altro. I fattori che legano l’elevato rischio di infortuni Molti degli ormoni prodotti nel nostro corpo pos- all’aumentata quantità di allenamento sono rap- sono essere modulati dal regime alimentare, in presentati, secondo alcuni autori (Ekstrand e 41 Gillquist, 1982; Lysens et al., 1984), dallo stress dizionare la durata dei tempi di recupero dopo eccessivo, in particolare al fatto che in tale una seduta di allenamento (o dopo una competi- situazione vi è un sensibile aumento dei livelli zione), si può dire che quanto maggiore è la pro- ematici di quello che è considerato l’ormone duzione di ormoni proinfiammatori e quanto dello stress, il cortisolo. L’eccesso di tale ormo- minore è quella degli ormoni antinfiammatori, ne, fra l’altro, comporta spesso un peggiora- tanto maggiore dovrà essere il tempo di recupe- mento della performance. ro necessario all’atleta e tanto minore dovrà Vi è, parallelamente, un’aumentata produzione essere il lavoro compiuto se egli vuole ridurre il di ormoni ad attività proinfiammatoria. Secondo rischio di infortunio. Ostrowski et al. (1998), per esempio, l’esercizio Al fine di diminuire questo stato infiammatorio fisico intenso fa sì che il muscolo produca una dell’organismo che cosa possono fare gli atleti? grande quantità di citochine proinfiammatorie. È possibile ridurlo in maniera radicale seguendo Secondo Pedersen et al. (2000), i livelli di inter- un’alimentazione anti-infiammatoria (come la leuchina-6, un tipico eicosanoide proinfiamma- strategia alimentare zona), poiché ciò fa dimi- torio, aumentano di ben 100 volte in seguito ad nuire la formazione di acido arachidonico, vale a una seduta impegnativa. Poiché il livello di inter- dire dell’elemento che maggiormente stimola la leuchina-6 è correlato con il danno muscolare, si formazione di eicosanoidi proinfiammatori che può immaginare che cosa può succedere in un sono alla radice dell’infiammazione (Sears, atleta quando tale produzione di eicosanoidi 2005). Lo stato infiammatorio dell’organismo si proinfiammatori si ripete per due (o tre) volte al riduce ulteriormente proprio con un’integrazio- giorno e sono molto limitati i tempi per recupe- ne adeguata di olio di pesce ricco di EPA e DHA rare tra un momento di “insulto” e il successivo. (Sears, 2005); tali acidi grassi omega-3 a lunga catena, infatti, sono in grado, fra l’altro, di sosti- 42 Al tempo stesso, le sessioni di allenamento tuire una parte delle molecole di acido arachido- intenso riducono la produzione di prostaglandi- nico presenti nelle membrane cellulari e questa ne della serie 1, dotate di attività antinfiammato- è una premessa alla produzione sia di una mino- ria. Poiché sono l’entità della risposta proin- re quantità di eicosanoidi proinfiammatori (come fiammatoria e di quella antinfiammatoria a con- l’interleuchina-6), sia di una maggior quantità di prostaglandine della serie 1, dotate di effetto stato dato un placebo (olio d’oliva). I soggetti antinfiammatorio (Bagga, 2003; Burns et al., sono stati sottoposti a test che prevedevano dif- 2007; Grimble, 1998). Tutto questo, in pratica, ferenti tipi di attenzione; in alcuni di loro si otte- significa che l’integrazione con omega-3 può nevano miglioramenti significativi dopo l’assun- essere considerata come un mezzo per ridurre il zione di omega-3. Risultavano ridotti i tempi di rischio di infortuni soprattutto in chi compie reazione, in particolare quelli coinvolgenti i pro- allenamenti intensi e ripetuti. cessi corticali complessi, tanto importanti in molti sport, a partire dai giochi di squadra (cal- È stato anche ipotizzato che l’eccessiva produ- cio, basket, rugby, hockey…), dai giochi indivi- zione di citochine possa essere la causa del duali (tennis…) e dagli sport di combattimento sovrallenamento (Smith, 2000), un’altra delle (pugilato, karate, judo…). I test sui tempi di rea- conseguenze – anch’essa, come gli infortuni, zione risultano ulteriormente migliorati se si assai temuta dagli atleti – delle elevate quantità abbinano i policosanoli agli omega-3. Il tono del- di allenamento. l’umore è stato altresì studiato da Fontani et al. (2005a) mediante il test POMS (Profile Of Mood GLI ACIDI GRASSI OMEGA-3 E L’EFFICIENZA DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE POMS 65 na lunga si è dimostrato efficace anche nel 60 migliorare l’efficienza del sistema nervoso cen- 55 trale, in particolare per quello che riguarda alcune caratteristiche (come i tempi di reazione e il tono dell’umore) che possono essere molto Valori medi L’utilizzo abituale di acidi grassi omega-3 a cate- Prima Dopo 50 45 40 35 utili per la prestazione di atleti di varie discipli- Vigore Aggressività Tensione ansia Stanchezza Depressione Confusione ne. Fontani et al. (2005b), per esempio, hanno seguito due gruppi di soggetti sani in una ricerca in doppio cieco; ad un gruppo è stata fornita un’integrazione di omega-3, mentre all’altro è Figura 1 - Valori medi del test POMS (Profile Of Mood State, profilo dello stato dell’umore); è evidente come, dopo l’assunzione di omega-3, si abbia un miglioramento significativo del vigore, mentre si riducono i valori per le sensazioni negative, soprattutto per quelli dell'aggressività, dell'ansia e della depressione (Fontani et al., 2005a). 43 State, ovvero profilo dello stato dell’umore). Da Negli atleti d’alto livello delle discipline aerobi- questo test si ricavano valori, espressi numeri- che, in realtà, non è ancora chiaro se gli indici di camente, di una sensazione positiva (vigore) e di utilizzo di ossigeno dopo l’assunzione di omega- cinque sensazioni negative (aggressività, tensio- 3 abbiano subito miglioramenti, forse perché in ne-ansia, confusione, depressione, stanchezza). questi atleti l’efficienza aerobica è già quella Fontani et al. (2005a) hanno evidenziato come, massima possibile. dopo l’assunzione di omega-3, si abbia un Un altro possibile effetto dell’integrazione con miglioramento significativo del vigore, mentre si omega-3 è rappresentato dall’aumento della riducono i valori per le sensazioni negative, massa muscolare, così importante negli atleti soprattutto per quelli dell'ansia, della depres- delle discipline nelle quali sono fondamentali la sione e dell'aggressività. Si veda la Figura 1. forza e la potenza muscolare, non soltanto, dunque, nei lanci dell’atletica, nel sollevamento pesi 44 ALTRI POSSIBILI EFFETTI FAVOREVOLI PER LA e nel body building, ma anche nelle prove di PRESTAZIONE DELL’ATLETA DALL’USO DI OMEGA-3 velocità, di salto e così via. Nel corso delle sedu- Negli atleti esistono forse altri effetti favorevoli te di lavoro contro resistenza (quelle che vengo- determinati dall’integrazione con acidi grassi no effettuate proprio per aumentare la massa e omega-3 a catena lunga. Tali effetti, però, non la forza dei muscoli), come è ben noto, si deter- hanno avuto una conferma “sul campo”, per lo minano danni microscopici (microlesioni) che meno negli atleti agonisti di un certo livello costituiscono lo stimolo biologico per la sintesi (Tabella 1). di nuove proteine, il fattore-base per il migliora- Secondo Sears (2005), per esempio, l’associa- mento di quelle caratteristiche muscolari. La zione della strategia alimentare zona e dell’inte- riduzione dell’infiammazione e il passaggio grazione con olio di pesce, ottimizzando la pro- dalla fase catabolica a quella anabolica che si ha duzione di eicosanoidi, fa sì che si abbia un nella fase successiva all’allenamento è tanto più aumento del diametro dei capillari e, quindi, precoce quanto minore è lo stato infiammatorio un’accelerazione del trasferimento di ossigeno dell’organismo. Il naturale processo di rilascio ai muscoli, in tal modo aumentando la produzio- in circolo di una buona quantità di fattori ormo- ne aerobica di ATP, la “benzina” dei muscoli. nali con effetto anabolico (soprattutto del GH, l’ormone della crescita) è sicuramente favorito con il peso più alto del sollevamento pesi e degli dall’utilizzo della strategia alimentare zona e, sport di combattimento) un’eccessiva quantità di forse, anche dall’utilizzo abituale di omega-3. In grasso corporeo può pregiudicare i livelli di tal modo può essere aiutata la sintesi proteica performance. Si è dimostrato clinicamente che, dei muscoli. In questo caso, ad ogni modo, l’effi- anche in questo caso, l’associazione della stra- cacia sulla sintesi proteica sembra essere pos- tegia alimentare zona e di omega-3 consente di seduta più dalla strategia alimentare zona che eliminare l’eccesso di grasso corporeo in manie- dagli acidi grassi omega-3. ra più efficace rispetto alle diete solitamente raccomandate agli atleti. L’abbinamento di zona ed omega-3 è senz’altro molto utile anche ai fini del dimagrimento. CONCLUSIONI Esistono discipline sportive nelle quali gli atleti L’integrazione con acidi grassi essenziali sono suddivisi in base al proprio peso corporeo omega-3 a catena lunga (EPA e DHA), (sollevamento pesi, pugilato ed altri sport di in definitiva, è sicuramente efficace nel dimi- combattimento, pesi leggeri del canottaggio….) nuire lo stato infiammatorio dell’organismo, nel e nelle quali, dunque, può risultare determinan- migliorare lo stato dell’umore e l’attentività, te diminuire la massa grassa, senza – al tempo riducendo i tempi di reazione complessi. stesso – ridurre la massa muscolare. Anche È altresì possibile che ottengano anche altri nella maggior parte degli altri sport (le eccezio- effetti che possono favorire la performance ni sono pochissime, come il sumo o le categorie atletica (si veda la Tabella 1). Tabella 1 GLI EFFETTI DELL’INTEGRAZIONE CON OMEGA 3 NEGLI ATLETI A. Effetti antinfiammatori: • minori rischi di infortuni; • tempi ridotti di recupero; • minori rischi di sovrallenamento. C. Effetti sull’apporto di ossigeno ai muscoli. EFFETTI DIMOSTRATI B. Effetti sul sistema nervoso centrale • miglioramento dell’attentività e dei tempi di reazione complessi; • miglioramento del tono dell’umore. EFFETTI POSSIBILI D. Effetti sulla massa muscolare. E. Effetti sul dimagrimento. 45 BIBLIOGRAFIA Bagga D.: Differential effects of prostaglandin derived from omega6 and omega-3 polynsaturated fatty acids on COX-2 expression and IL-6 secretion. Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 100: 1751-1756, 2003. Neuriger M., Reisbick S., Janowsky J.: The role of n-3 fatty acids in visual and cognitive development: current evidence and methods of assessment. J. Pediatr., 125: 39-47, 1994. Burns T., Maciejewski S.R., Hamilton W.R., Zheng M., Mooss A.N., Hilleman D.E.: Effect of omega-3 fatty acid supplementation on the arachidonic acid:eicosapentaenoic acid ratio. Pharmacotherapy, 27(5):633-638, 2007. Ostrowski K., Hermann C., Bangash A., Schjerling P., Nielesen J.N. e Pedersen B.K.: A trauma-like elevation of plasma cytokines in human in response to treadmill running. J. Physiol., 513: 889-894, 1998. Ekstrand J. e Gillquist J.: The frequency of muscle tightness and injuries in soccer players. Am. J. Sports Med., 10 (2): 75-78, 1982; citati da B. Wilks, 1991. Pedersen B.K. e Toft A.D.: Effects of exercise on lynphocytes and cytokines. Br. J. Sports Med., 34: 246-251, 2000. Sears B.: “The Antinflammation Zone”, Regan Books, New York, 2005. Fontani G., Corradeschi F., Felici A., Alfatti F., Migliorini S., Lodi L.: Cognitive and physiological effects of omega-3 polynsaturated fatty acid supplementation in healthy subjets. Eur. J. Clin. Invest., 35: 691-699, 2005a. Fontani G., Corradeschi F., Felici A., Alfatti F., Bugarini R., Fiaschi A.I., Cerretani D., Montorfano G., Rizzo A.M., Berra B.: Blood profiles, body fat and mood state in healthy subjects on different diets supplemented with Omega3 polyunsaturated fatty acids. Eur. J. Clin. Invest., 35: 499-507, 2005b. Grimble R.F. e Tappia P.S.: Modulation of pro-infiammatory cytokine biology by unsaturated fatty acids. Z. Emahrungswiss, 37 suppl., 1: 57-65, 1998. Lysens R., Steverlynck A., van der Auweele Y., Lefevre J., Renson L. et al.: The predicatability of sports injuries. Sports Med., 1: 6-10, 1984, citati da B. Wilks, 1991. 46 Simopoulos A.P.: Omega-3 fatty acids athletics. Curr. Sports Med. Rep., 6: 230-236, 2007. Smith L.L.: Cytockine hypothesis of overtraining: a physiological adaptation to excessive stress? Med Sci Sports Exer., 32: 317-331, 2000. Wilks B.: Stress management for athletes. Sport Med, 11 (5): 289299, 1991. TM Great Tasting Nutrition. Solae™ è un marchio di Solae LLC, concesso ad Enervit S.p.A. Equipe Enervit Srl - 22020 Piano del Tivano (CO)