UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 16/1/2009 1. Due sfere isolanti, uniformemente cariche, sono disposte ad una distanza d l’una dall’altra. Le due sfere hanno densità di carica uguale in modulo ma di segno diverso, e raggi differenti (v. figura). Sapendo che il campo elettrico si annulla nel punto P distante x = 2d dal centro della prima sfera, si chiede di calcolare il rapporto fra i raggi delle due sfere. 2. Sia dato il circuito in figura, con ε1 = 10V, ε2 = 5V, R1 = 10 Ω, R2 = 15 Ω e R3 = 40 Ω. Si determini se il generatore ε2 assorbe o genera energia, e quanta potenza assorbe o produce. 3. Due solenoidi a sezione quadrata di lato L = 10 cm sono posti ad una distanza d = 15 cm l’uno dall’altro. I due solenoidi producono entrambi un campo magnetico perpendicolare al foglio, uscente da esso, e sono costituiti da avvolgimenti con n = 1000 spire/metro. Determinare il valore della corrente che circola in entrambi i solenoidi, sapendo che un elettrone (m = 9 × 10−31 kg, q = −1.6 × 10−19 C) impiega un tempo T = 10−9 s per compiere tutta la traiettoria indicata in figura 4. Una sbarretta metallica di lunghezza L e massa m è collegata tramite fili estensibili ad una resistenza R. La sbarretta viene lasciata cadere verticalmente in una regione in cui presente un campo orizzontale B. Scrivere le espressioni della velocità della sbarretta in funzione del tempo, della della velocità della sbarretta per t → ∞ e della posizione della sbarretta in funzione del tempo. Soluzioni Esercizio n.1 Il campo elettrico generato da una sfera carica vale in modulo � |E(r)| = |Qtot | 4π�0 r2 (dove r è la distanza del punto in cui si calcola il campo dal centro della sfera e Qtot è la carica complessiva della sfera) ed è diretto lungo la congiungente fra il centro della sfera ed il punto in cui si vuole calcolare il campo. Se la sfera è uniformemente carica con densità di carica di volume ρ, Qtot = ρV = ρ(4/3)πR3 , dove R è il raggio della sfera. Nel caso in esame, sull’asse che congiunge le due sfere i due campi sono diretti in maniera uguale ed opposta, e quindi il campo complessivo si ottiene sottraendo come differenza fra i moduli dei due campi generati dalle due sfere. Il campo elettrico generato dalle due sfere nel generico punto dell’ asse che le unisce vale quindi, a destra della sfera più piccola, � � � |Qtot,1 | |Qtot,2 | 4 ρ R13 R23 ρ R13 R23 E(x) = − = π − = − 4π�0 x2 4π�0 (x − d)2 3 4π�0 x2 (x − d)2 3�0 x2 (x − d)2 R13 x2 Tale campo si annulla quando � x x−d �2 = � = R23 , (x−d)2 1 1 − d/x �2 � ovvero se = � R1 R2 �3 ⇒ (1 − d/x)2 = � R2 R1 �3 dato che il campo si annulla per x = 2d, si avrà quindi R2 = R1 � �2/3 1 2 = 0.63 Esercizio n.2 Ponendo le correnti che transitano attraverso i due generatori entrambe verso l’alto e supponendo che la corrente che scorre nella resistenza R3 la percorre da sinistra a destra, le equazioni del circuito si possono scrivere i1 + i2 − i3 = 0 ε1 − i1 R1 − i3 R3 = 0 ε −i R −i R = 0 2 2 2 3 3 Procedendo con il metodo dei determinanti si ottiene i1 i2 i 3 = = = ε1 (R2 +R3 )−ε2 R3 R1 R3 +R1 R2 +R2 R3 (ε2 −ε1 )R3 −ε2 R1 R1 R3 +R1 R2 +R2 R3 ε2 R1 +ε1 R2 R1 R3 +R1 R2 +R2 R3 = 0.3 A = −0.13 A = 0.17 A La corrente i2 risulta quindi negativa, il che significa che in realtà scorre dall’alto verso il basso anzichè dal basso verso l’alto come ipotizzato. Ne risulta che il generatore ε2 sottrae energia al sistema, e assorbe una potenza W2 = ε2 i2 = 0.65 W Esercizio n.3 Dal disegno risulta immediatamente che il raggio di curvatura dell’elettrone quando si trova immerso nel campo magnetico è pari alla metà di L. Essendo r = mv/qB, per ottenere B (e quindi la corrente, essendo il campo generato da un solenoide B = µ0 in ed essendo noto n dai dati del problema) serve conoscere la velocità v. Per ottenerla, essendo il modulo della velocità costante lungo la traiettoria dell’elettrone, si può dividere la lunghezza della traiettoria per il tempo impiegato a percorrerla: v= Ltot d + πL/2 + d + πL/2 πL + 2d = = = 6.14 × 108 m/s T T T da cui infine B= mv = 0.069 T ⇒ i = B/µ0 n � 55 A qL/2 Esercizio n.4 La sbarretta sarà inizialmente soggetta alla forza peso mg (diretta verso il basso) e quindi inizialmente si muove verso il basso. Appena comincia a muoversi, tuttavia, si genera una ulteriore forza elettromotrice nel circuito, dovuta al fenomeno del flusso tagliato. Tale forza elettromotrice tenderà a muovere le cariche in modo che la forza meccanica dovuta all’interazione fra corrente e campo sia diretta verso l’alto (lo si può verificare, una volta assegnato un verso per il campo magnetico B, con la regola della mano destra o considerando che, secondo la legge di Lenz, la corrente indotta genera in campo che si oppone alla variazione di flusso che l’ha generata). L’equazione del moto della sbarretta è quindi ma = m dv BLv (BL)2 = mg − iLB = mg − LB = mg − v dt R R da cui dv (BL)2 =g− v dt mR che ha come soluzione v(t) = con τ = mR . (BL)2 � mgR � −t/τ 1 − e (BL)2 Per t → ∞ l’esponenziale si annulla e v(t → ∞) = mgR (BL)2 Infine, per sapere l’espressione della posizione in funzione del tempo (ovvero la traiettoria della sbarretta) basta integrare l’espressione di �v trovata.� Ponendo per semplicità di scrittura α = mgR (in modo da poter scrivere v(t) = α 1 − e−t/τ , (BL)2 y(t) = � t 0 � � v(t )dt = � t 0 � � � � α 1 − e−t /τ dt� = αt − ατ 1 − e−t/τ � UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 16/1/2009 1. Due sfere isolanti, uniformemente cariche, sono disposte ad una distanza d l’una dall’altra. Le due sfere hanno densità di carica uguale in modulo ma di segno diverso, ed il raggio della maggiore è il doppio del raggio della minore. Sapendo che il campo elettrico si annulla nel punto P distante x dal centro della prima sfera, si chiede di calcolare il rapporto fra x e d. 2. Sia dato il circuito in figura, con ε1 = 30V, ε2 = 20V, R2 = 20 Ω e R3 = 15 Ω. Si determini il valore di R1 in modo che la potenza erogata dal generatore ε2 sia nulla. Quanto vale la potenza generata dal generatore ε1 , in questo caso? 3. Una carica elettrica viene lanciata con velocità v0 ad una distanza L dalla linea di separazione fra due regioni di spazio nelle quali sono presenti un campo B0 (uscente dal foglio), ed un campo 3B0 , anch’ esso uscente dal foglio (v.figura). Si osserva che la traiettoria della particella è quella in figura. Definendo una velocità media di spostamento lineare v̄l come il rapporto fra la distanza ∆ fra i due punti P1 e P2 ed il tempo T necessario alla particella ad andare da P1 a P2 , si determini la relazione fra la velocità v0 e la suddetta v̄l = ∆/T 4. Una sbarretta metallica di lunghezza L e massa m è collegata tramite fili estensibili ad una resistenza R ed ad un generatore ε0 . La sbarretta viene lasciata cadere verticalmente in una regione in cui presente un campo orizzontale B, perpendicolare al foglio, in direzione uscente. Scrivere le espressioni della velocità della sbarretta in funzione del tempo, della velocità della sbarretta per t → ∞ e della posizione della sbarretta in funzione del tempo. Soluzioni Esercizio n.1 Il campo elettrico generato da una sfera carica vale in modulo � |E(r)| = |Qtot | 4π�0 r2 (dove r è la distanza del punto in cui si calcola il campo dal centro della sfera e Qtot è la carica complessiva della sfera) ed è diretto lungo la congiungente fra il centro della sfera ed il punto in cui si vuole calcolare il campo. Se la sfera è uniformemente carica con densità di carica di volume ρ, Qtot = ρV = ρ(4/3)πR3 , dove R è il raggio della sfera. Nel caso in esame, sull’asse che congiunge le due sfere i due campi sono diretti in maniera uguale ed opposta, e quindi il campo complessivo si ottiene sottraendo come differenza fra i moduli dei due campi generati dalle due sfere. Il campo elettrico generato dalle due sfere nel generico punto dell’ asse che le unisce vale quindi, a destra della sfera più piccola, � � � |Qtot,1 | |Qtot,2 | 4 ρ R13 R23 ρ R13 R23 E(x) = − = π − = − 4π�0 x2 4π�0 (x − d)2 3 4π�0 x2 (x − d)2 3�0 x2 (x − d)2 Tale campo si annulla quando � x x−d �2 = R13 x2 � = R23 , (x−d)2 1 1 − d/x �2 � ovvero se = � R1 R2 �3 ⇒ (1 − d/x)2 = � R2 R1 �3 da cui infine d =1− x � R2 R1 �3/2 =1− � 1/8 � 0.65 Esercizio n.2 Ponendo le correnti che transitano attraverso i due generatori entrambe verso l’alto e supponendo che la corrente che scorre nella resistenza R3 la percorre da sinistra a destra, le equazioni del circuito si possono scrivere i1 + i2 − i3 = 0 ε1 − i1 R1 − i3 R3 = 0 ε −i R −i R = 0 2 2 2 3 3 Se il secondo generatore non eroga nè assorbe energia, significa che la corrente i2 che lo attraversa è nulla e quindi i1 da cui i3 = ε2 /R3 = 1.33 A e = i3 ε1 − i3 (R1 + R3 ) = 0 ε −i R = 0 2 3 3 R1 + R3 = ε1 /i3 ⇒ R1 = ε1 /i3 − R3 = 7.5Ω Con questo valore di R1 i1 = i3 = 1.33 A e quindi la potenza generata dal generatore vale W1 = ε1 i1 = 40 W Esercizio n.3 Il raggio di curvatura della traiettoria di una carica all’interno di un campo magnetico vale r = mv/qB. Dal disegno in figura, risulta immediatamente evidente che la distanza ∆ cercata vale ∆ = 2r1 − 2r2 = 2(r1 − r2 ) = 2 mv0 q � 1 1 − B0 3B0 � = 4 mv0 3 qB0 D’altra parte, il modulo della velocità della carica non cambia in funzione del tempo, e quindi il tempo di percorrenza T si può ottenere dividendo lo spazio complessivamente percorso e la velocità v0 : � ∆s πr1 + πr2 π mv0 T = = = v0 v0 v0 q 1 1 + B0 3B0 � = πm 4 qB0 3 da cui infine v̄l = ∆ = T 4 mv0 3 qB0 πm 4 qB0 3 = v0 π Esercizio n.4 La sbarretta sarà inizialmente soggetta alla forza peso mg (diretta verso il basso) ed alla forza magnetica iLB diretta, per come è orientato il campo magnetico, verso l’alto. Assumendo che la forza magnetica sia minore della forza peso, la sbarretta inizialmente si muove verso il basso. Appena comincia a muoversi, tuttavia, si genera una ulteriore forza elettromotrice nel circuito, dovuta al fenomeno del flusso tagliato. Tale forza elettromotrice tenderà a muovere le cariche nella stessa direzione in cui le fa muovere il generatore (lo si può verificare con la regola della mano destra o considerando che, secondo la legge di Lenz, la corrente indotta genera in campo che si oppone alla variazione di flusso che l’ha generata). L’equazione del moto della sbarretta è quindi ma = m � dv ε0 + BLv ε0 LB = mg − iLB = mg − LB = mg − dt R R � − (BL)2 v R da cui � dv ε0 LB = g− dt mR � − (BL)2 v mR che ha come soluzione v(t) = con τ = mR . (BL)2 � � � mgR ε0 � −t/τ − 1 − e (BL)2 BL Per t → ∞ l’esponenziale si annulla e v(t → ∞) = � mgR ε0 − 2 (BL) BL � Infine, per sapere l’espressione della posizione in funzione del tempo (ovvero la traiettoria della sbarretta) basta integrare l’espressione di v trovata. � � � Ponendo � per semplicità di scrittura α = mgR ε0 −t/τ − BL (in modo da poter scrivere v(t) = α 1 − e , (BL)2 y(t) = � t 0 � � v(t )dt = � t 0 � � � � α 1 − e−t /τ dt� = αt − ατ 1 − e−t/τ � UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 16/2/2009 1. Una carica q di massa m viene lanciata con velocità v0 attraverso un condensatore piano con armature quadrate di lato L. La carica viene deviata all’interno del condensatore e colpisce in seguito uno schermo S posto ad una distanza D � L dal condensatore. Determinare l’espressione del rapporto fra lo spostamento ∆y della carica dalla traiettoria rettilinea (v. figura) e la carica Qc presente sul condensatore. 2. Sia dato il circuito in figura, con ε = 30V, R1 = 20 Ω e R2 = 15 Ω. All’istante t0 = 0 l’interruttore viene spostato dalla posizione 1 alla posizione 2, e successivamente, ad un tempo t1 = 5 ms, l’interruttore viene spostato nella posizione 3. Sapendo che nei successivi t = 10 ms la differenza di potenziale ai capi del condensatore VC si dimezza, si determini il valore di C ed il valore di VC al tempo t1 . 3. Il circuito in figura è percorso da una corrente i = 5 A secondo le direzioni indicate dalle frecce. Sapendo che R1 = 5 cm, R2 = 10 cm e che il campo magnetico si annulla nel punto P indicato in figura, determinare il valore dell’angolo α. Quanto vale il campo magnetico nel punto P se si mantiene fermo il tratto di circuito curvilineo e si ruota il filo infinito in modo che diventi perpendicolare al foglio? 4. Una sbarretta metallica di lunghezza L = 10 cm, massa m = 10 g e resistenza R = 10Ω può scorrere senza attrito lungo due binari che giacciono su un piano inclinato che forma un angolo α rispetto al suolo. Se è presente un campo B = 1 T perpendicolare al piano definito dai binari, si osserva che la velocità limite raggiunta dalla sbarretta è pari a 50 m/s. Si determini l’angolo α ed il valore che avrebbe la velocità limite se il campo magnetico fosse perpendicolare al suolo. Si trascuri la resistenza elettrica dei binari. 1 R2 2 ε 3 R1 C Soluzioni Esercizio n.1 La particella carica viene accelerata perpendicolarmente alla sua direzione iniziale quando si trova all’interno del condensatore, per poi proseguire di moto rettilineo uniforme con un angolo θ rispetto alla direzione iniziale nel tratto fra il condensatore e lo schermo. L’angolo θ è legato ai parametri dati del problema dalla relazione tan θ = qEL mv02 Dove E = σ/�0 = Qc /(�0 L2 ) è il campo all’interno del condensatore. Da semplici considerazioni geometriche risulta che ∆y = D tan θ = DqEL/mv02 da cui infine ∆y DqEL Dq(Qc /�0 L2 )L Dq = = = 2 Qc mv0 Qc mv02 Qc mv02 �0 L Esercizio n.2 Per t > t1 il circuito è un circuito RC in fase di scarica. La differenza di potenziale ai capi del condensatore vale quindi, in funzione del tempo, VC (t) = VC (t1 ) exp{−(t − t1 )/τ2 } con τ2 = (R1 + R2 )C. Dai dati del problema si sa che Vc (t = t1 + 10ms) = 0.5Vc (t1 ), quindi exp{−10/τ2 } = 0.5 ⇒ τ2 = 10/ ln 2 ms ⇒ C = τ2 /(R1 + R2 ) = 0.4 mF Nota C, per sapere quanto valeva VC al tempo t1 basta applicare la formula del circuito RC in fase di carica: VC (t) = ε (1 − exp{−t/τ1 }) dove τ1 = R2 C. Al tempo t1 VC (t1 ) = ε (1 − exp{−t1 /R2 C}) = 16.96 V Esercizio n.3 Il campo magnetico generato dal filo infinito nel punto P vale Bf ilo = µ0 i/2πR2 , ed è diretto perpendicolarmente al foglio, uscente da esso. I due tratti circolari producono nel punto P un campo rispettivamente pari a B1 = µ0 iα/4πR1 e B2 = µ0 iα/4πR2 , etrambi perpendicolari al foglio, il primo entrante ed il secondo uscente. I due tratti rettilinei compresi fra i due tratti circolari non producono campo magnetico nel punto P in quanto lungo tali tratti il vettore d1vec� è sempre parallelo al vettore �r che unisce il tratto infinitesimo di filo dl al punto in cui si vuole calcolare il campo. Il campo complessivo nel punto P vale pertanto Btot µ0 i = 2π � 1 α α + − R2 2R2 2R1 � avendo scelto come positivi i campi magnetici uscenti dal foglio. Affinchè il campo B si annulli, deve quindi essere 1 α α 2 + = ⇒α= = 2rad � 115◦ R2 2R2 2R1 R2 /R1 − 1 Nel caso in cui il filo viene fatot ruotare di 90 gradi portandolo in direzione perpendicolare al foglio, il campo generato da esso nel punto P sarà comunque in modulo pari a Bf ilo = µ0 i/2πR2 , ma sarà parallelo al foglio, diretto orizzontalmente verso sinistra se il filo viene fatto ruotare in modo che alla fine la corrente sia uscente, orizzontalmente verso destra nel caso in cui il filo sia ruotato in modo che la corrente sia entrante nel foglio. Scegliendo un sistema di assi cartesiani per il quale il piano {x, y} è parallelo al foglio (con l’asse x orizzontale verso destra e l’asse y diretto verso l’alto) e l’asse z è di conseguenza perpendicolare al foglio, uscente, il campo magnetico nel punto P si potrà scrivere � � = µ0 i ± 1 , 0, α B 2π R2 2 � 1 1 − R2 R 1 �� = 10−6 {±10, 0, −10} = 10−5 {±1, 0, −1} T dove il segno ”+” o ”-” dipende è stato girato il filo. In entrambi i casi il modulo del √ da come −5 � campo magnetico vale |B| = 2 × 10 T e forma un angolo di 45◦ nel piano {x, z}, verso destra o verso sinistra a seconda di come è stato ruotato il filo. Esercizio n.4 La sbarretta sarà inizialmente soggetta alla forza peso mg (diretta verso il basso) che viene parzialmente contrastata dalla reazione vincolare del piano, rendendola effettiva solo per la componente parallela ad esso, ovvero F|| = mg sin α. Appena comincia a muoversi, si svilupperà nella sbarretta una forza elettomotrice dovuta al fenomeno del flusso agliato e quindi una corrente � ∧B � che i = vBL/R. A causa di tale corrente si svilupperà una forza meccanica F� = iL per come sono diretti campo magnetico e sbarretta sarà diretta lungo il piano individuato dai binari, in verso opposto alla componente della forza peso non annullata dalla reazione vincolare. Il moto della sbarretta avverrà dunque parallelamente al piano inclinato, soggetta alla forza (complessiva) Ftot = mg sin α − iLB = mg sin α − (BL)2 v R La velocità limite si raggiunge quando l’accelerazione è nulla, ovvero quando è nulla la forza complessiva sulla sbarretta: mg sin α − (BL)2 (BL)2 vlim vlim = 0 ⇒ sin α = = 0.5 R mgR da cui risulta immediatamente α = 30◦ . Se il campo magnetico fosse stato perpendicolare al suolo anzichè al piano inclinato, la corrente generata nella sbarretta sarebbe stata i = � ∧B � sarebbe stata parallela al suol anzichè al vLB/R cos α ed inoltre la forza magnetica F� = iL piano, e quindi solo la sua componente lungo il piano sarebbe stata efficace per il moto, essendo la componente perpendicolare al piano annullata dalla reazione vincolare. In questo caso, la forza complessiva sulla sbarretta sarebbe stata Ftot = mg sin α − iLB cos α = mg sin α − e vlim = mgR sin α � 67m/s (BL cos α)2 (BL cos α)2 v R UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 16/6/2009 1. Un fascio di protoni (mp = 1.67 × 10−27 kg) con velocità v0 = 7 × 103 m/s viene lanciato in una scatola cilindirca la cui base ha raggio R = 0.5 cm e lunghezza L attraverso un foro posto al centro di una delle sue basi. Un secondo foro circolare di raggio r viene praticato al centro della base opposta. All’ interno della scatola è presente un campo elettrico E = 20 V/m, diretto come in figura. Calcolare il valore minimo di r per il quale i protoni escono dalla scatola, in funzione della lunghezza L. Per quale valore di L si ha r = R? Che succede se L è più grande di questo valore? 2. Nel circuito in figura, ε1 = 10 V, ε2 = 5 V, e la potenza generata dai due generatori vale rispettivamente W1 = 5 W e W2 = 1 W. Si calcoli il valore delle resistenze R1 e R. 3. Un filo di lunghezza L = 10 cm è collegato ad un filo infinito tramite due molle di costante elastica k = 0.1 N/m (v.figura), entrambe con una lunghezza a riposo x0 = 3 cm. Calcolare la distanza di equilibrio fra i due fili quando in entrambi passa una corrente i = 20 A, con direzione concorde nei due fili. Si trascuri la forza peso. 4. Nel circuito in figura, il generatore sviluppa una forza elettromotrice V (t) = A cos ωt, con A = 10 V , R = 90 Ω, L = 0.1 mH e C = 10 nF. Determinare il modulo della corrente e lo sfasamento φ in funzione di ω. Calcolare il valore di ω per cui la corrente è massima, il valore di tale corrente e, in funzione di ω, la differenza di potenziale ai capi di ciascun elemento del circuito. R V(t) ˜ C L Soluzioni Esercizio n.1 All’interno della scatola i protoni vengono accelerati in modo uniforme lungo la direzione del campo, mentre la componente di velocità perpendicolare al campo (e parallela alla velocità iniziale) rimane invariata. Scegliendo come asse x la direzione della velocità iniziale, come asse � e l’origine degli assi in corrispondenza del foro di entrata si ha quindi y la direzione del campo E x(t) = v0 t 1 qE 2 y(t) = at2 = t 2 2m I protoni raggiungono quindi il lato della scatola opposto a quello di entrata dopo un tempo t0 = L/v0 . In quell’istante, la loro coordinata y sarà y(t0 ) = qp E 2 qp EL2 t = � 19.55L2 2mp 0 2mp v02 Volendo che i protoni escano dalla scatola, è quindi necessario che il foro di uscita abbia un raggio maggiore o uguale a y(t0 ), e quindi il valore minimo del raggio richiesto dal problema è r = y(t0 ) � 19.55L2 . Il valore di L per cui r = R si ricava quindi immediatamente: R = 19.55L2 ⇒ L = � 1/39.1 = 6.25 cm Se L è maggiore di tale valore, i protoni urteranno le pareti della scatola prima di uscirne. Esercizio n.2 Il circuito è composto da 5 rami e tre nodi. Verrà quindi completamente determinato grazie a 5 equazioni di Kirchhoff, di cui due relativi ai nodi e tre a maglie. Una possibile scelta è la seguente (altre scelte danno risultati analoghi): ig1 − i1 − i2 −ig1 + i2 + i3 − ig2 ε −i R 1 2 ε − i 2 3R ε1 − i1 R1 − ε2 = = = = = 0 0 0 0 0 dove con ig1 e ig2 sono indicate le correnti ce scorrono nei due generatori, i1 è la corrente che scorre nella resistenza R1 , i2 la corrente che scorre nella resistenza ”verticale” e i3 la corrente che scorre nella resistenza in basso. I nodi considerati sono quello in alto e quello fra i due generatori. Va notato che contrariamente al caso abituale, le incognite non sono in questo caso i 5 valori di corrente: infatti, le correnti che scorrono nei due generatori (ig1 e ig2 ) sono note dal testo, essendo note le potenze erogate dai due generatori (W = ig ε ⇒ ig = W/ε, per entrambi i generatori). Non sono invece noti i valori delle resistenze R e R1 che, insieme ai valori delle correnti i1 , i2 e i3 costituiscono le cinque incognite del problema. Per risolvere il sistema si può procedere per sostituzione: dalla seconda equazione deriva immediatamente i2 + i3 = ig2 + ig1 mentre sommando la terza e la quarta equazione si ottiene ε1 + ε2 ε1 + ε2 = = 21.4 Ω i2 + i3 ig2 + ig1 ε1 + ε2 = (i2 + i3 )R ⇒ R = Noto R, dalla terza equazione si può ottenere il valore di i2 = ε1 /R = 0.467 A che, sostituito nella prima fornisce i1 = ig1 − i2 = 0.033 A ed infine, dalla quinta equazione, R1 = (ε1 − ε2 )/i1 � 167 Ω Esercizio n.3 La forza che si esercita fra i due fili a causa della presenza delle due molle è pari al doppio della forza elastica di ciascuna molla: Fel = −2k(x − x0 ) In assenza di corrente, i due fili verranno tenuti ad una distanza x0 = 3 cm l’uno dall’altro a causa della presenza delle due molle. Se invece nei fili scorre una corrente i, alla forza delle molle si aggiunge la forza magnetica che, dato il verso di circolazione della corrente, risulta attrattiva (i due fili vengono spinti uno verso l’altro). Questa forza viene contrastata dalle due molle, che tendono a mantenere i due fili a distanza x0 l’uno dall’altro. L’equilibrio si avr quando le due forze (magnetica ed elastica) saranno uguali in modulo e opposte per direzione, ovvero quando |Fmag | = µ0 i2 L = 2k|x − x0 | = |Fel | 2πx (dove x è la distanza fra i due fili) che si può anche riscrivere x2 − xx0 + µ0 i2 L =0 4πk Questa equazione ammette come soluzioni x1,2 = x0 ± � x20 − 2 µ0 i2 L πk x0 = 2 � 1± � µ0 i2 L 1− πkx20 � che, inserendo i numeri dati nel testo, corrisponde a x1 = 0.14 cm e x2 = 2.86 cm. Esercizio n.4 In un circuito RLC l’impedenza complessiva vale Z = R + j[ωL − 1/(ωC)]. Il valore della corrente che scorre nel circuito (i(t) = i0 cos(ωt + φ)) è determinato dalla sua ampiezza i0 e dallo sfasamento φ che valgono rispettivamente e A i0 (ω) = � 2 R + (ωL − 1/ωC)2 � ωL − 1/ωC φ(ω) = arctan R � Il valore massimo di i0 si ha in corrispondenza√del valore minimo di |Z|, che a sua vola si verifica quando ωL = 1/(ωC) ovvero ω = ω0 = 1/ LC = 106 rad/s. Se ω = ω0 , si ha |Z| = R e i0 (ω0 ) = A/R = 0.11 A. Infine, ai capi dei tre elementi circuitali si sviluppa una differenza di potenziale sinusoidale di ampiezza pari a: VR = i0 R = � AR A A =� =� R2 + (ωL − 1/ωC)2 1 + (ωL/R − 1/ωCR)2 1 + (ωτL − 1/ωτC )2 AωL A A =� =� VL = i0 ωL = � 2 R + (ωL − 1/ωC)2 (R/ωL)2 + (1 − 1/ω 2 LC)2 (1/ωτL )2 + (1 − (ω0 /ω)2 )2 e VC = i0 /ωC = � R2 A/ωC A A =� =� 2 2 2 2 2 + (ωL − 1/ωC) (RωC) + (ω LC − 1) (ωτC ) + ((ω/ω0 )2 − 1)2 √ dove τC = RC, τL = L/R e ω0�= 1/ LC. In particolare, si può facilmente verificare che per L ω = ω0 si ha ω0 τL = 1/ω0 τC = C /R e quindi VR = i0 R = A = 10 V A VL = Aω0 τL = R � L = 11.1 V C e VC = A = Aω0 τL = VL ω 0 τC UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 14/7/2009 1. Quattro cariche positive q+ si trovano, libere di muoversi, ai vertici di un quadrato. Una quinta carica negativa q− si trova al centro del medesimo quadrato. Determinare il rapporto q− /q+ sapendo che le cinque cariche sono in posizioni di equilibrio. 2. Due strutture metalliche come quelle disegnate in figura (in alto) vengono collegate all’interno di un circuito elettrico come indicato in figura (in basso). Supponendo noti W , L e h si calcoli il rapporto fra carica depositata su ciascuna struttura e differenza di potenziale (ovvero la capacità del sistema). Si assuma che la carica su ciascuna struttura si distribuisca in pari quantità sui due piani LW e che la carica presente sulle parti curvilinee sia trascurabile. 3. Due particelle cariche di segno opposto si muovono all’interno di un campo magnetico B0 perpendicolare al foglio, percorrendo due traiettorie circolari i cui centri distano d1 = 10 cm fra di loro ed i cui raggi sono tali da mantenere una distanza minima d2 = 2 cm fra le due traiettorie. A partire da un certo istante il campo magnetico viene fatto lentamente diminuire in funzione del tempo secondo la legge B(t) = B0 (1 − αt), con α = 0.01 s−1 . Determinare dopo quanto tempo le due traiettorie si toccano, assumendo che la velocità delle due particelle ed il centro delle due traiettorie non cambi in funzione del tempo. Si trascuri l’effetto del campo elettrico indotto. 4. Una sbarretta metallica di massa m e resistenza R viene trascinata conuna forza F lungo due binari metallici di resistenza trascurabile distanti L fra loro. Fra i due binari è presente un campo B uniforme. Determinare, in funzione di F , la velocità limite della sbarretta, la corrente che scorre nella sbarretta quando questa raggiunge la velocità limite e la potenza elettrica generata per t → ∞. Soluzioni Esercizio n.1 Per questioni di simmetria la carica centrale si trova in una posizione di equilibro qualunque sia il valore di q+ e q− . Sempre per ragioni di simmetria, la forza su ciascuna delle quattro cariche q+ deve essere diretta lungo la congiungente fra q− e la carica q+ in questione. Inoltre, tale forza è in modulo uguale per tutte e quattro le cariche. La condizione di equilibrio si ottiene quindi imponendo che la forza su una qualsiasi della quattro cariche positive sia nulla. Si prenda quindi la carica a destra nel disegno. Questa subirà una forza diretta verso sinistra dovuta alla carica q− , una forza diretta verso destra dovuta alla carica q+ che si trova a sinistra della carica q− ed una forza complessivamente diretta verso destra dovuta alle due cariche q+ che si trovano√sopra e sotto la carica q− . Complessivamente, indicando con L il lato del quadrato e con D = L 2 la sua diagonale, � q+ q− q+ q+ D/2 F = − + 2 +2 2 4π�0 (D/2) D L3 � dove per l’ultimo termine si è tenuto conto del fatto che le componenti verticali della forza esercitata dalle due cariche sopra e sotto q− si annullano vicendevolmente, mentre si sommano le due componenti orizzontali. Utilizzando l’ espressione di D in funzione di L, � √ � � � �� q+ q− q+ q+ 2 q+ 1 √ F = −2 2 + + = −2q− + q+ + 2 4π�0 L 2L2 L2 4π�0 L2 2 Imponendo F = 0 si ottiene infine 2q− = q+ � � 1 √ q− 1 + 2 ⇒ = 2 q+ 2 � � 1 √ + 2 = 0.957 2 Esercizio n.2 La differenza di potenziale fra le due strutture si può calcolare tramite l’integrale di linea del campo elettrico lungo una qualunque linea che ocngiunga le due strutture. Il campo elettrico può essere cosniderato uniforme nella regione di spazio compresa fra i piani LW , diretto perpendicolarmente ai suddetti piani e pari in modulo a σ/�0 , dove sigma è la densità di carica lineare sul piano LW . Calcolando quindi la differenza di potenziale come integrale del campo elettrico lungo la linea che congiunge le due strutture indicata in figura, si ottiene |∆V | = � 2 σ 1 �0 dl = hσ 2 �0 D’altra parte,la carica complessiva presente su ciascuna struttura si divide per ipotesi in maniera uguale sui due piani, e quindi Q = 2σLW ⇒ σ = Q 2LW Inserendo tale espressione nella precedente, |∆V | = h Q LW ⇒ C = Q/|∆V | = 4�0 2 2LW �0 h Esercizio n.3 Il raggio della traiettoria circolare descritta da una particella carica in un campo magnetico vale r = mv/qB. Dai dati iniziali sappiamo che (d2 = d1 − (r1 + r2 )) d2 = d1 − � m1 v1 m2 v2 + q1 B0 q2 B0 � 1 = d1 − B0 � m1 v1 m2 v2 + q1 q2 � Al tempo t cercato le due traiettorie si toccano, quindi r1 + r2 = d1 : d1 = � m1 v1 m2 v2 + q1 B(t) q2 B(t) � 1 = B(t) � m1 v1 m2 v2 + q1 q2 � ⇒ � m1 v1 m2 v2 + q1 q2 � = d1 B(t) Inserendo tale espressione nella relazione valida per t = 0 si ottiene quindi � d2 = d1 1 − B(t) B0 � = d1 (1 − (1 − αt)) = d1 αt da cui infine t= d2 = 20 s d1 α Esercizio n.4 Applicando una forza sulla sbarretta, questa comincia a muoversi lungo i binari. Muovendosi, si sviluppa al suo interno una forza elettromotrice vLB che fa scorrere nella sbarretta una corrente i = vLB/R. Questa a sua volta fa si che sulla sbarretta si eserciti una forza (contraria alla forza iniziale) Fm = iLB = v(LB)2 /R. Man mano che v cresce aumenta anche Fm , e quando Fm = F la forza sulla sbarretta si annulla e la sbarretta procede di moto rettilineo uniforme con velocit tale che vlim (LB)2 R = F ⇒ vlim = F R (LB)2 In corrispondenza di tale velocità limite la corrente che scorre nella sbarretta vale ilim = vlim LB F = R LB e la potenza elettirca sviluppata dalla sbarretta in movimento vale W = εi = vlim LBilim = R F R F LB = F2 2 (LB) LB (LB)2 Da notare che l’ultima espresisone si può anche scrivere W = F vlim che stabilisce l’uguaglianza fra la potenza elettrica generata dalla sbarretta (W ) e la potenza meccanica esercitata dalla forza esterna (il lavoro prodotto dalla forza vale L = F ∆s, quindi il lavoro per unità di tempo, ovvero la potenza, vale dL/dt = F ds/dt = F v) UNIVERSITÀ DI ROMA “LA SAPIENZA” FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II Data: 8/9/2009 1. Una carica Q < 0 è posta sull’asse di un disco, ad una distanza z0 dal centro del disco. Il disco, isolante e di raggio rD , è uniformemente carico con densità di carica superficiale σD > 0. Determinare la forza esercitata sulla carica (si trascuri la forza di gravità) ed il campo elettrico nel punto P che si trova sull’asse del disco ad una distanza 2z0 dal suo centro. 2. In un cirduito RC l’interruttore viene spostato dalla posizione 1 alla posizione 2 al tempo t0 = 0, e successivamente alla posizione 3 al tempo t1 =1 secondo. Se dopo un altro secondo la differenza di potenziale ai capi del condensatore vale un quarto della forza elettromotrice del generatore, determinare la costante di tempo del circuito. 4. Un’ induttanza reale è costituita da un lungo filo di rame (la cui resistività vale ρ = 1.7 × 10−8 Ωm) di raggio rf = 1 mm, avvolto in modo da formare una bobina circolare di raggio rb = 1 cm e altezza h = 10 cm costituita da n = 1000 spire/m. Determinare la resistenza della bobina e la sua induttanza. Se l’induttanza viene alimentata con un generatore in corrente alternata, determinare per quale valore di ω la parte reale e la parte immaginaria dell’impedenza della bobina sono fra loro uguali. 3. Quattro fili infiniti percorsi da corrente sono disposti perpendicolarmente ad un piano in modo che lel loro intersezioni col piano formino un quadrato di lato L (v. figura). Il verso della corrente è quello indicato nella medesima figura. Determinare l’espressione del campo magnetico al centro del quadrato. Come sarebbe cambiato il risultato se invece di un quadrato i fili avessero definito un rettangolo di lati a e b? Soluzioni Esercizio n.1 Il campo elettrico generato da un disco uniformemente carico vale (se si sceglie come asse z l’asse del disco) σ z E= 1− � �0 2 2 z + rd e quindi la forza esercitata sulla carica Q vale σ z0 F = QE = Q 1 − � �0 z02 + rd2 Il campo elettrico nel punto P sarà invece dato dalla somma dei campi dovuti al disco e ala carica. Essendo entrambi diretti lungo l’azze z, la somma vettoriale si riduce ad una differenza scalare (Q e σ sono di segno opposto) e quindi, per il generico punto z dell’asse del disco, ET OT σ z |Q| − = |Edisco | − |Ecarica | = 1− � �0 4π�0 (z − z0 )2 z 2 + rd2 In particolare, per z = 2z0 , ET OT σ 2z0 |Q| − = 1− � �0 4π�0 z02 4z02 + rd2 Esercizio n.2 Durante la fase di carica del condensatore (quando l’interruttore è nella posizione 2), la differenza di potenziale ai capi del condensatore vale � VC (t) = ε 1 − e−t/τ � e quindi al tempo t1 = 1 s � VC (t1 ) = ε 1 − e−t1 /τ � da quel momento il circuito entra nella configurazione di scarica del condensatore, e quindi � � � VC (t > t1 ) = VC (t1 )e−(t−t1 )/τ = ε 1 − e−t1 /τ e−(t−t1 )/τ = ε e−(t−t1 )/τ − e−t/τ � Al tempo t2 = 2 s t2 − t1 = t1 e t2 = 2t1 e quindi � � � VC (t2 ) = ε e−(t1 )/τ − e−2t1 /τ = ε x − x2 � avendo posto x = e−t1 /τ . Essendo noto dai dati del problema che VC (t2 ) = ε/4, risulta quindi x − x2 = 1/4 ⇒ x = 1/2 ⇒ e−t1 /τ = 1/2 ⇒ τ = t1 / ln(2) � 1.44 s Esercizio n.3 Ciascuno dei quattro fili produce un campo magnetico nel centro del quadrato pari in modulo a √ µ0 i 2 |Bf ilo | = 2π L Prendendo un sistema di riferimento in cui l’asse x è orizzontale, l’asse y è verticale e l’origine si trova al centro del quadrato, i campi prodotti al centro del quadrato (ovvero nell’origne degli assi) dai fili che intersecano il piano nei unti {L/2, L/2} e {−L/2, −L/2} sono diretti verso destra in basso, con un angolo di -45◦ rispetto all’ asse x, ovvero √ √ � � µ0 i 2 µ0 i 2 1 1 ◦ ◦ � � √ , −√ B{L/2,L/2} = B{−L/2,−L/2} = {cos(−45 ), sin(−45 )} = 2π L 2π L 2 2 I campi dei fili posizionati a {L/2, −L/2} e {−L/2, L/2} sono invece diretti verso l’alto e a destra, con un angolo di +45◦ rispetto all’asse x, ovvero √ � � µ0 i 2 1 1 � � √ ,√ B{−L/2,L/2} = B{L/2,−L/2} = 2π L 2 2 Sommando i quattro campi vettorialmente, si ottiene quindi che le componenti y dei quattro campi generati dai quattro fili si annullino vicendevolemnte, mentre le componenti x si sommano. Il campo complessivo sarà quindi diretto lungo l’asse x (verso le x positive) e varrà in modulo √ µ0 i 2µ0 i |Btot | = 4|Bf ilo |/ 2 = 4 = 2πL πL Nel caso in cui invece che di un quadrato si fosse trattato di un rettangolo di lati a e b, varrebbero considerazioni analoghe salvo per il fatto che l’angolo fra i campi generti dai singoli fili e l’asse x non sarebbe più ±45◦ ma, assumendo che il rettanglo abbia lato orizzonale pari ad a e lato verticale pari a b, θ = ± arctan(a/b) e quindi il campo sarebbe ancora diretto verso le x positive, e varrebbe in modulo |Btot | = 4Bf ilo,x √ √ √ � µ0 i 2 2µ0 i 2 2µ0 i 2 1 =4 cos(θ) = cos(arctan(a/b)) = 2π L π L π L 1 + (a/b)2 dove si è usato il fatto che cos(θ) = ritrova il risultato precedente. � 1 . 1+tan2 θ Come era logico aspettarsi, nel caso a = b si Esercizio n.4 La resistenza di un filo di lunghezza l e sezione S vale R = ρl/S. Nel caso in questione, la lunghezza complessiva del filo è pari alla circonferenza delle spire moltiplicata per il numero di spire: l = 2πrb N = 2πrb nh mentre la sezione del filo vale S = πrf2 . Complessivamente, R=ρ l 2πrb nh =ρ = 0.034 Ω = 34 mΩ S πrf2 L’induttanza del solenoide vale invece L= Φ(B) = µ0 nN = µ0 n2 h = 39.5 µH i L’impedenza del solenoide reale vale in generale Z = R + jωL e le sue parti reale ed immaginaria sono quindi uguali fra loro se R = ωL ⇒ ω = R/L = 861.23 rad/s