Pro e contro del tatuaggio cosmetico La terapia

16
maggio2002
DERMATOLOGIA
Pro e contro
del tatuaggio cosmetico
Sorprendente l’accoglienza che le persone hanno riservato a questo trattamento
Avere una immagine tatuata
sulla pelle è ormai diventata
una moda ed un numero sempre maggiore di persone decide di farsi imprimere sulla cute,
per sempre, un disegno da mostrare a parenti ed amici. Ancora più diffusa e antica è l’arte di
applicare cosmetici sul volto
per scopi ornamentali e per attirare l’altro sesso dal momento
che si fa risalire al 3500 a.C. a
seguito di prove rintracciate
nelle tombe egiziane e nelle
cave di calcare.
Nel 1984 è avvenuta la fusione
fra l’arte di applicare trucchi sul
volto ed il tatuaggio, con la nascita della blefaropigmentazione tatuata (tatuaggio cosmetico). Per tatuaggio cosmetico si
intende la correzione dei bordi
delle labbra, delle sopracciglia
e della rima palpebrale, mediante inoculazione nella cute
di pigmenti colorati. Tale pratica viene eseguita per sostituire
in modo permanente il trucco
così da dare maggiore risalto a
zone esteticamente importanti
come gli occhi e la bocca.
L’accoglienza entusiastica che
le persone hanno riservato
all’uso cosmetico del tatuaggio
del volto è stata sorprendente e
si stima che alcuni milioni di
persone nel mondo si siano sottoposte a questo trattamento.
Pur essendo una tecnica molto
diffusa e apparentemente innocua il tatuaggio cosmetico può
presentare una serie di rischi
quali la comparsa di reazioni allergiche locali e di infezioni batteriche (soprattutto se non si
sono rispettate le principali norme di igiene).
Ma la complicazione più frequente (all’incirca nel 10-15%
dei casi) è rappresentata dalla
inesatta esecuzione del tatuaggio, con un’applicazione errata
del pigmento. In questi casi il
contorno delle labbra e delle sopracciglia appare asimmetrico
o presenta evidenti sbavature
di colore creando importanti
problemi estetici. Quando com-
pare questa complicazione ed
anche nell’eventualità in cui il
tatuaggio cosmetico pur effettuato correttamente non piaccia più, si pone il problema della rimozione del colore dalla
pelle. Togliere un tatuaggio è
stata, fino ad oggi, una impresa
difficile con mediocri risultati
estetici. Infatti le metodiche fin
qui utilizzate dalla dermoabrasione alla crioterapia, dalla salabrasione ai peeling chimici, dalla chirurgia plastica ai laser di
uso chirurgico, hanno dato risultati deludenti. Si tratta infatti
di tecniche aspecifiche che insieme al colore danneggiano la
cute sana con conseguente alto
rischio di effetti collaterali (cicatrici, modifiche di colore).
Fortunatamente la tecnologia
avanza e il problema della rimozione dei tatuaggi cosmetici
può essere oggi affrontato grazie all’avvento di nuovi sistemi
laser.
Sono stati infatti costruiti strumenti particolari in grado di eliminare in modo selettivo i pigmenti inseriti nella pelle. La
sorgente utilizzata da più tempo è il Q-switched Nd:Yag Laser a doppia frequenza. Questo
strumento emette due raggi di
1064 e 532 nm di lunghezza
d’onda che vengono rilasciati
sotto forma di impulsi di brevissima durata ed alta potenza. Il
raggio di luce riesce così ad attraversare la cute senza ferirla,
colpendo in modo specifico il
pigmento che forma il tatuaggio. Questo porta ad una esplo-
sione e frammentazione microscopica del colore che viene poi
gradualmente rimosso dalle
cellule della pelle; tutto questo
senza danneggiare o ferire la
cute. Durante la seduta il raggio colpisce il tatuaggio che acquisisce un transitorio colore
biancastro. Nei giorni successivi si forma una piccola crosta
superficiale che regredisce
senza esiti in breve tempo,
mentre il colore progressivamente schiarisce. Nella maggior parte dei casi il trattamento
è indolore o si avverte un fastidio minimo, paragonabile ad un
colpo di elastico sulla pelle. Subito dopo la seduta la pelle si
presenta arrossata (come
nell’eritema solare) e talora
compare un lieve gonfiore (tipo
pinzatura di insetto); il tutto si
risolve nel giro di 48 ore. La terapia post-operatoria è semplice e consiste nell’applicare una
crema antibiotica per alcuni
giorni e successivamente una
protezione solare. Dopo ogni
seduta il tatuaggio schiarisce e
per rimuoverlo completamente
sono necessari alcuni trattamenti, distanziati fra loro di circa un mese.
È importante sapere che il numero delle sedute dipende dalla quantità e dal tipo di inchiostro utilizzato, dalla profondità
di inoculazione, dalle sede del
tatuaggio, dalla sua età e soprattutto dal colore usato. Infatti i tatuaggi cosmetici di colore
blu, nero e rosso spariscono al
meglio e con poche sedute
mentre per il colore carne si
deve prestare particolare attenzione. Talora questo pigmento
contiene infatti ossido ferrico
che può ossidare a contatto con
la radiazione laser, facendo così
inscurire il tatuaggio. Per ovviare a questo fastidioso problema
si effettua sempre un test su
una piccola area del tatuaggio
cosmetico, così da prevedere
l’esito finale e procedere in assoluta sicurezza. Nella maggior
parte dei casi si ottiene una
scomparsa completa del tatuaggio ma bisogna sapere che nel
mondo vengono utilizzati più di
1000 differenti tipi di inchiostro. Non potendo sapere di
quale inchiostro si tratta o
quanto profondo sia stato introdotto nella cute, è praticamente
impossibile per il dermatologo
prevedere con certezza il risultato finale di qualunque tatuaggio. L’estrema efficacia e sicurezza del Q-switched Nd:YAG,
l’assenza di ferite e di esiti cicatriziali, consentono però di effettuare trattamenti periodici
fino ad ottenere lo schiarimento desiderato. In conclusione se
avete deciso di sottoporvi a un
tatuaggio cosmetico valutate
sempre bene la vostra decisione, perché oggi avete dei sentimenti che potreste non avere
fra pochi anni. Il tatuaggio perderebbe allora il suo significato
rappresentando solo una macchia fastidiosa. Ma nel caso in
cui ci ripensiate e vogliate toglierlo non vi demoralizzate
perché oggigiorno la tecnologia laser viene in vostro aiuto e
consente, nella maggioranza
dei casi, di risolvere brillantemente il problema.
dott. Maurizio Bellini
specialista in dermatologia
Per ulteriori informazioni:
Servizi Medici Agape
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OMEOPATIAEOMOTOSSICOLOGIA
La terapia con
gli oligoelementi
Cosa può succedere se questi minerali vengono a mancare?(1ª parte)
La parola oligoelementi viene utilizzata in medicina per indicare
alcuni elementi chimici minerali
presenti nel nostro organismo in
piccole quantità. Il merito di aver
codificato questo tipo di terapia
naturale è di un grande medico
francese, Jacques Menetrier. Nonostante gli oligoelementi siano
presenti nel nostro corpo solo “in
tracce”, hanno un’importanza notevole per la nostra salute; essi
possono far parte della struttura
di alcune molecole fondamentali,
come l’emoglobina, alcuni ormoni (insulina, tiroxina), la vitamina
B12, oppure possono facilitare le
reazioni chimiche che avvengono
nell’organismo poiché entrano a
far parte di quelle molecole chiamate enzimi. I ricercatori hanno
accertato che almeno 15 oligoelementi sono indispensabili alla vita
animale, per cui tali sostanze devono avere la loro importanza anche in terapia.
Cosa può succedere se questi minerali vengono a mancare? Inizialmente, le reazioni biochimiche enzimatiche verranno notevolmente rallentate, provocando
poi uno squilibrio metabolico che
potrà provocare l’insorgenza di
quelle che vengono chiamate malattie funzionali. Con tale termine
pagina precedente
ci si riferisce a quadri clinici che
ancora non hanno provocato gravi danni d’organo, come la sindrome del colon irritabile, alcune cefalee, disturbi psichici lievi, stanchezza generale, ecc.
Esistono oligoelementi cosiddetti
“diatesici”, come il manganese, il
manganese-rame, il manganese-cobalto, il rame-oro-argento;
altri sono chiamati complementari, come il bismuto, il cobalto, il
rame, il fluoro, l’alluminio, lo iodio, il litio, altri ancora sono presenti in concentrazioni maggiori,
come il magnesio, il potassio, lo
zolfo, il fosforo.
Come è possibile che avvengano
carenze di queste sostanze minerali? Ci sono varie possibilità; si
può avere un difetto assimilativo
di un dato oligoelemento per vari
problemi fisici (malassorbimento
intestinale), per motivi genetici
costituzionali, ma anche per problemi legati alla scarsa qualità degli alimenti.
Il dott. Menetrier, durante i suoi
studi all’Istituto Pasteur di Parigi,
si accorse che esistevano 4 gruppi principali di pazienti che beneficiavano di specifici oligoelementi; ogni gruppo apparteneva a
quella che lui chiamò diatesi. Il
primo gruppo fu chiamato diatesi
allergica o del manganese, il secondo diatesi ipostenica o del
manganese-rame, il terzo diatesi
distonica o del manganese-cobalto ed il quarto diatesi anergica o
del rame-oro-argento. In altre parole, egli si rese conto che se un
soggetto apparteneva ad una delle 4 diatesi, somministrandogli
piccolissime quantità in soluzione notevolmente diluita e ionizzata dell’oligoelemento corrispondente migliorava il quadro clinico
generale.
Questo è un concetto che ritroviamo in omeopatia, con il nome di
costituzione. I concetti di diatesi
e costituzione sono infatti molto
affini ma non identici. La diatesi è
il terreno organico individuale
che porta l’impronta genetica e
molto spesso ci sono individui
che appartengono a più diatesi.
Cominciamo a vedere quali sono
le caratteristiche della diatesi allergica o del Manganese. I soggetti di questo tipo sono spesso
ottimisti, iperattivi, energici, si irritano facilmente, sono emotivi,
aggressivi, passionali. Possono
avere a livello fisico stanchezza
mattutina, che tende però scomparire dopo poco tempo dal risveglio. Sono predisposti a malattie
allergiche, come riniti, congiunti-
viti stagionali, asma allergico,
problemi cutanei di tipo dermatitico, dolori articolari recidivanti,
disturbi digestivi ed intestinali
spesso su base nervosa. Ci possono essere emicranie periodiche e,
nelle donne, si possono avere mestruazioni ravvicinate e dolorose.
È chiaro che i suddetti sintomi
possono essere presenti anche in
forma lieve e non tutti nella stessa
persona. La seconda è la diatesi
iposte nica o de l M anganese-rame. Abbiamo, in questo
caso, soggetti più tranquilli, riflessivi, con discreto autocontrollo, difficoltà di concentrazione e
scarsità di memoria. Al mattino
sono ben riposati ma, nel corso
della giornata sentono molto la
stanchezza ed hanno bisogno di
coricarsi piuttosto presto.
Il mese prossimo continueremo a
parlare di questi aspetti.
dott. Danilo Vaccai
medico chirurgo,
esperto in omotossicologia,
specialista in reumatologia
Gli interessati a ottenere
maggiori informazioni
possono rivolgersi alla nostra redazione
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PARLIAMODIDENTI
Gengive malate?
Una nuova terapia
Per chi soffre di gengive infiammate e sanguinanti e di denti
vacillanti oggi esiste una terapia alternativa capace di eliminare
(o quanto meno ritardare) la necessità di un intervento
chirurgico. Agendo per tempo, quando la lesione non è ancora
troppo grave, si può infatti utilizzare una luce laser particolare
direttamente dentro la gengiva. È una cura pressoché indolore
che non ha bisogno né di anestesia, né di tagli.
Si tratta di un laser al neodimio-yag che riesce a eliminare i
batteri vaporizzandoli, rimuove la parte malata della gengiva
(senza però danneggiare il tessuto sano e il dente) e stimola la
guarigione del tessuto osseo.
È sufficiente ripetere almeno quattro volte il trattamento, con
una cadenza settimanale. Dopo ogni applicazione il paziente
può avere una vita assolutamente normale, mangiare qualsiasi
cosa e addirittura fare sport.
Il risultato più evidente dell’intervento è che i denti smettono di
vacillare, mentre le gengive tornano di un bel colore rosa.
Cessa così l’infiammazione dei tessuti parodontali (intorno ai
denti), con scomparsa del sanguinamento e del cattivo odore
della bocca.
Ma cerchiamo di capire meglio che cosa accade in bocca nei
casi di cattiva igiene orale o di particolare predisposizione a
queste malattie. Sulla gengiva e sui denti si accumula una
patina di batteri (la cosiddetta placca batterica). Si scatenano
così nelle gengive intorno ai denti tante piccole infezioni
batteriche. Le gengive diventano edematose (gonfie di liquidi)
e sanguinano con facilità.
Purtroppo, in alcuni casi, e specialmente se non si interviene in
tempo, l’infezione può progredire fino a distruggere l’osso che
sostiene i denti. Dentro la gengiva si forma così una vera e
propria tasca che contiene vari tipi di batteri patogeni capaci di
crescere e di riprodursi minacciando la salute del dente.
Questa lesione è chiamata tasca parodontale e costituisce il
fronte batterico, il teatro della malattia. La malattia, invece, si
chiama parodontite, meglio nota con il nome improprio di
piorrea. Quali sono gli effetti della piorrea? I denti, anche se
integri e senza carie, vacillano, spesso si allungano, cadono.
In questi casi è necessario un vero e proprio intervento
chirurgico che elimini l’infezione, rimuova la tasca parodontale
e rimodelli l’osso intorno ai denti. E qui arriviamo al moderno
laser al neodimio-yag.
Dirigendo il suo fascio di luce sulla lesione, oltre a sterilizzare la
zona si ha anche probabilmente un effetto biologico di
stimolare la guarigione del tessuto osseo aumentandone la
capacità di reagire ai batteri dell‘infezione. Questa molteplice
capacità del raggio laser è utilizzata anche per combattere
eventuali infezioni intorno a impianti endoossei. Infezioni che
possono portare alla perdita dell’impianto.
Per curare con successo le infezioni delle gengive ci sono
comunque due segreti: il primo è di praticare una scrupolosa
igiene orale tutti i giorni; l’altro è di farsi controllare dal proprio
dentista almeno un paio di volte l’anno.
Cesare Paoleschi
CORSI
Sigarette addio!
Voglia di smettere e di dire addio alle sigarette una volta per tutte?
I gruppi per smettere di fumare – un’iniziativa della
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Firenze – ti
danno la possibilità di farlo.
I corsi sono articolati in gruppi di 15/18 persone intenzionate come te a smettere di fumare, sono condotti
da psicologi e sono articolati in 10 sedute di un’ora e
mezzo ciascuna. La durata complessiva è di circa un
mese. In questi anni, il 70% dei partecipanti a fine corso ha vinto la dipendenza da fumo.
Sono aperte le iscrizioni per i prossimi corsi.
Per ulteriori informazioni è a disposizione un numero
verde 800.440.550.
Per iscriversi è necessario presentarsi direttamente alla
sede della lega Italiana per la Lotta contro i Tumori,
viale Volta 173, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18.
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