Sedazione in endoscopia M o d u l o Hospital Piccole Figlie Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva palazzina principale, piano 1° i n f o r m a t i v o Non fatemi male La domanda più frequente che ci viene rivolta dai pazienti è se “l’esame può essere fatto da addormentati”, o se “ti danno qualcosa per non sentire nulla”. La domanda esprime una preoccupazione giusta, ma non ha una risposta netta: “sì o no”. La realtà è abbastanza articolata. La prima cosa da sapere è che ci sono diversi livelli di sedazione e di analgesia: da quelli lievi alla sedazione profonda; in quest’ultimo caso è richiesta la presenza di un medico anestesista e si effettua solo in casi selezionati. Questo materiale informativo ha lo scopo di descrivere le diverse possibilità di sedazione e analgesia, indicarne le indicazioni, i vantaggi e gli svantaggi, tra i quali anche i rischi, che non vanno mai trascurati. Chiariamo i termini per informazioni: [email protected] N.B. Le informazioni contenute in questo modulo non sostituiscono, ma integrano il colloquio con il personale sanitario. Prima dell’esame vi sarà chiesto di rilasciare il consenso, su modulo apposito. Ogni altra informazione che ritenete necessaria per rilasciare il consenso può essere richiesta al medico che effettuerà l’esame. COM03/ENDO/RO/2013 Sedazione “Sedare” significa mettere calmi, tranquilli. In medicina questo stato psico-fisico della persona si può ottenere tramite farmaci che hanno un effetto definito, appunto, sedativo. Gli stati più lievi di sedazione diminuiscono l’ansia, inducono tranquillità, non riducono in modo marcato la coscienza ma favoriscono il sonno (e allungano i tempi dei riflessi: per questo non devono essere guidati autoveicoli dopo una qualunque sedazione). L’approfondirsi del grado di sedazione si accompagna sempre a riduzione della coscienza, inducendo un sonno farmacologico. La sedazione di per sé non riduce la sensibilità dolorifica, ma alza la soglia del dolore. Significa che il dolore è sempre presente ma lo avvertiamo meno e lo sopportiamo di più. Anestesia Vuol dire perdita della sensibilità. Le sensibilità principali sono quella tattile, termica, dolorifica. Un’anestesia toglie anche il dolore, perché toglie tutte le sensibilità. Si usa infatti per gli interventi chirurgici. L’anestesia generale (narcosi) toglie ogni sensibilità in tutto il corpo inducendo uno stato simile al coma. Analgesia Vuol dire perdita del dolore. La sensibilità non è interessata, ma il dolore si riduce, o scompare. Sedoanalgesia In endoscopia, se è sufficiente allo scopo, si pratica generalmente la sedoanalgesia, attraverso l’impiego contemporaneo di farmaci analgesici (abitualmente Meperidina o Petidina), e sedativi (abitualmente Midazolam) il cui effetto insorge immediatamente e rapidamente termina alla fine dell’infusione, così da lasciare pochi residui di sedazione al termine dell’esame. I dosaggi possono essere modulati in base alla necessità. Alcuni pazienti si addormentano o, al termine dell’esame, non ricordano quanto sia successo. L’obiettivo però – è bene precisarlo – non è quello di “addormentare il paziente”, ma di ridurre il disagio e consentire l’esecuzione dell’esame. Sedazione profonda La sedazione profonda porta ad uno stato di incoscienza totale o parziale. Non porta però ad una condizione di anestesia generale, conservando alcuni riflessi protettivi delle vie respiratorie (la tosse e la deglutizione) e conservando il respiro spontaneo. Il respiro può essere assistito con una mascherina faciale che porta ossigeno al naso e alla bocca, ma non richiede intubazione laringea. La soglia del dolore si innanza (analgesia) e il paziente non avverte più il dolore dell’endoscopia. I farmaci utilizzati (Propofol®) consentono il respiro spontaneo (il paziente non viene intubato), ma possono provocare depressione respiratoria e pertanto vengono somministrati da un medico anestesista che si occupa del paziente, mentre l’endoscopista prosegue la sua manovra. Al termine dell’esame, è opportuno un periodo di osservazione, con il monitoraggio di parametri cardiorespiratori. Gastroscopia e colonscopia. Fastidio o dolore? La gastroscopia non è abitualmente dolorosa: è fastidioso il tubo in gola; il fastidio si riduce dopo il passaggio. Prima di effettuare la gastroscopia viene regolarmente spruzzato un anestetico nel cavo orale che riduce lo stimolo al vomito provocato dall’introduzione dello strumento: quella sensazione che molti conoscono quando viene utilizzato un abbassalingua per guardare il fondo della gola. La colonscopia non è sempre dolorosa, ma può esserlo in particolari condizioni anatomiche (sindromi aderenziali nelle persone che hanno subìto interventi chirurgici sull’addome, presenza di diverticoli che deformano il lume del colon, intestino lungo e tortuoso come nel caso del Dolicocolon) oppure in caso di condizioni infiammatorie del colon. Il dolore, se insorge, avviene per uno di questi meccanismi: • L’insufflazione dell’aria nell’intestino, per distendere il colon, può provocare dolori come quando si ha meteorismo (“aria nella pancia”); • Un colon ammalato, ristretto, infiammato, angolato, irrigidito, può dar dolore al passaggio dello strumento; • Un colon sano (soprattutto quando è molto lungo: dolicocolon) può essere dolente al passaggio di quei tratti che presentano curvature strette e maggior rigidità. Alcune persone tollerano senza dolore e senza fastidio eccessivo sia la gastroscopia che la colonscopia e in questi casi si può evitare il ricorso a farmaci. La Sedoanalgesia Gastroscopia L’esame dura pochi minuti; è fastidioso nella fase di passaggio dello strumento in gola, ma non è doloroso. Generalmente è ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti con il solo utilizzo dello spray anestetico locale. In casi particolari (ansia, incapacità di collaborare durante l’esame) è possibile ricorrere alla sedoanalgesia. Colonscopia La colonscopia viene non obbligatoriamente, ma comunemente, effettuata in sedazione utilizzando la sedoanalgesia. Si incannula una vena prima di iniziare l’esame e si preparano i farmaci, pronti per essere utilizzati. Condividendo la decisione con il paziente si effettua la sedoanalgesia prima di iniziare l’esame o in corso d’opera, al bisogno. Complicanze della sedoanalgesia Sono poche e rare. Come qualsiasi farmaco, però, anche quelli impiegati per ottenere la sedoanalgesia possono comportare complicanze, in particolare nei pazienti affetti da patologie cardio-respiratorie e negli anziani, quali: • isolati casi di broncospasmo e reazioni allergiche; • problemi cardio-respiratori come l’alterazione della pressione arteriosa, della frequenza e del ritmo cardiaco; • depressione respiratoria, apnea, arresto respiratorio e/o cardiaco, che in alcune – ancor più rare – circostanze potrebbero risultare pericolose per la vita. Nonostante l’effetto sedativo dei farmaci impiegati nella sedo-analgesia scompaia rapidamente al termine dell’infusione, possono rimanere rallentamenti nei riflessi e sonnolenza, per cui il paziente non deve guidare nelle 12 ore successive all’esame, ed essere accompagnato al ritorno a domicilio. La Sedazione profonda Quando si effettua una sedazione profonda? Una piccola percentuale di casi, specialmente quelli giustificati da malattie del colon e pertanto ancora più importanti da portare a conclusione, non riesce ad essere completata nonostante l’uso della sedoanalgesia, a causa del persistere di forte dolore nel paziente. In tali casi si può decidere di soprassedere all’esame e continuare le indagini con altre metodiche, oppure riprogrammare o proseguire l’endoscopia in sedazione profonda. Complicanze della sedazione profonda I rischi possibili sono: • depressione respiratoria provocata dai farmaci e necessità di ventilazione assistita; • alterazioni cardiocircolatorie in pazienti cardiopatici Sedazione profonda a tutti? Non in tutti i pazienti è consigliabile effettuare una sedazione profonda, perché per qualcuno è più rischioso che per altri; questo vale principalmente per persone anziane, cardiopatiche e con malattie croniche polmonari. Occorre valutare bene i rischi in base alla storia passata del paziente, alle malattie in corso e ai farmaci che assume. Tutti questi motivi sconsigliano anche di approfondire la sedazione nel mezzo di un esame rivelatosi più difficile del previsto; è più opportuno, allora, interrompere l’esame e riprogrammarlo in altra data, con le dovute cautele, in base alla sua reale indispensabilità. Bisogna inoltre ricordare che il dolore costituisce un avvertimento importante; in alcune situazioni l’anestesista regola l’intensità della sedazione per lasciare la percezione di eventuali dolori molto intensi, che permettono di fermare l’esame prima di danneggiare la parete. Anche se nella nostra struttura tutte le sedute endoscopiche sono effettuate in giorni e orari in cui è attiva anche la sala operatoria ed è sempre disponibile un anestesista per ogni emergenza, le endoscopie in sedazione profonda richiedono la presenza dell’anestesista a fianco del paziente per tutta la durata dell’esame. Vengono pertanto effettuate in giorni e orari prestabiliti. Il paziente viene preventivamente valutato dall’anestesista e, se non vi sono controindicazioni, si programma l’esame, che sarà effettuato di norma in regime di Day Hospital. Il servizio sanitario nazionale non prevede il rimborso per tali procedure, molto più lunghe e dispendiose. Di conseguenza la nostra struttura, qualora non sussistano ragioni cliniche motivate, effettua la endoscopia in sedazione solo in libera professione. Riassumendo: • Se esistono motivi clinici indispensabili per procedere ad un’endoscopia e, date le condizioni del paziente, l’esame debba essere svolto in sedazione profonda, questa può essere realizzata dopo valutazione del medico, senza aggravio di costo per il paziente, in regime di Day Hospital. • Chi desidera la sedazione profonda per il timore di un esame difficoltoso, sarà sottoposto a valutazione clinica e assecondato in assenza di rischi eccessivi. In questo caso la procedura sarà in libera professione, a carico del paziente. Spesso le sedoanalgesie sono confuse con le sedazioni profonde, contribuendo all’accumularsi di informazioni imprecise e sommarie. Confidiamo, con questa scheda informativa, di aver fatto chiarezza su numerosi aspetti. Per ogni informazione ulteriore, il personale infermieristico e medico della nostra Gastroenterologia è disponibile presso i locali dell’endoscopia, al 1° piano della palazzina centrale, tutte le mattine dei giorni lavorativi settimanali. Eventuali richieste possono anche essere indirizzate a: [email protected]