PROTESI DI ANCA COMPLICANZE POSSIBILI Infezione: La ferita o l’articolazione possono infettarsi e necessitare un nuovo intervento di pulizia (1% dei casi). Antibiotici specifici sono somministrati prima e dopo l’intervento per prevenzione. TVP (Trombosi venosa profonda): Durante le prime settimane dopo l’intervento è possibile sviluppare un coagulo all’interno di una vena della gamba (12,5 % dei casi), che può anche portare a embolia polmonare (TEP). Per diminuire il rischio di trombosi venosa si esegue un’iniezione quotidiana di un farmaco per scoagulare il sangue e sono messe delle calze elastocompressive. Dolore post-operatorio: l’utilizzo di farmaci anti-dolorifici e borsa di ghiaccio serve a ridurre il dolore, ma non ad annullarlo completamente. Il dolore tuttavia regredisce dopo 2-3 giorni. Ematoma post-operatorio dovuto a sanguinamento più importante del solito. Per evitare la formazione di un ematoma sono inseriti dei drenaggi aspirativi sotto la ferita, lasciati in sede per 24-48 ore. Dismetria arti: La gamba operata può avere una lieve differenza di lunghezza . Di solito l’artrosi dell’anca raccorcia progressivamente l’arto. Con l’intervento l’arto è rimesso a livello. Di conseguenza il paziente avrà l’impressione, dopo l’intervento che la sua gamba è più lunga di prima. A volte il chirurgo è obbligato di allungare lievemente l’arto per assicurare una buona stabilità della protesi e ridurre il rischio di lussazione. Lesione di nervi o vasi: durante l’intervento è un evento molto raro, ma sempre possible. Rigidità: L’eccesso di produzione di tessuto cicatriziale e le possibili ossificazioni peri-protesiche possono causare una limitazione della mobilità dell’ anca. Lussazione della protesi. Quando le lussazioni si ripetono, una nuova operazione può essere necessaria. Frattura: è possibile che, in soggetti osteoporotici, durante l’impianto della protesi si verifichi una lesione del femore attorno allo stelo. Scollamento della protesi: può verificarsi precocemente prima degli abituali 10-15 anni di durata di vita normale di una protesi. In questo caso un cambio di una parte o di tutta la protesi è necessario. Dott. Giuseppe Di Napoli www.chirurgiadellosport.it [email protected] ISTRUZIONI D’USO A cura del Dott. Giuseppe Di Napoli Cos’è una protesi di anca L’intervento di protesi d’anca consente di sostituire gli elementi fondamentali dell’articolazione (testa femorale e cotile), ormai danneggiati dal processo artrosico. Lo scopo della chirurgia è quello di ottenere così una “nuova anca”, stabile e non dolente, da Coxartrosi permettere al paziente di svolgere le normali attività giornaliere senza problema. Il cotile protesico, generalmente metallico, è dotato di un inserto in polietilene o ceramica. Si articola con lo stelo femorale protesico, dotato di una testina metallica o in ceramica. Entrambe le componenti si fissano senza cemento, semplicemente impattando le superfici metalliche rugose dello stelo e del cotile all’osso. Solo in casi selezionati si ricorre al cemento. La qualità dell’osso, la morfologia femorale e acetabolare, l’età del paziente e le condizioni generali di salute Protesi anca possono orientare la scelta della protesi e del sistema di fissazione. La sopravvivenza degli impianti è ottima e supera il 95% a 10 anni. E’ un intervento che oggi si esegue in sicurezza e consente di risolvere la sintomatologia dolorosa. L’intervento si esegue in anestesia spinale e con paziente sdraiato sul fianco controlaterale. Si esegue un’incisione laterale di circa 10 cm centrata sul grande trocantere. Prima dell’intervento chirurgico Il ritorno a casa 1. Informare il chirurgo e gli anestesisti sulla eventuale presenza di allergie a farmaci (presidi indispensabili per la profilassi antibiotica e tromboembolica) 2. Sospendere l’assunzione abituale di cardioaspirina o altri antiaggrecanti (es ticlopidina o plavix). Embricare la terapia antiagrecante o anticoagulante con eparine a basso peso molecolare. 3. Controllare la presenza di eventuali infezioni latenti (es. infezioni vie genito-urinarie, odontogene...) 4. Fornire al chirurgo e al personale sanitario del reparto informazioni sulle condizioni generali di salute. In casi selezionati è opportuno eseguire consulenze specialistiche prima dell’intervento. 5. Evitare l’assunzione abituale di antinfiammatori per almeno 2 settimane prima dell’intervento. Per il dolore si può assumere Paracetamolo . 6. Smettere di fumare o ridurre il consumo di sigarette giornaliere 7. Perdere il peso in eccesso per evitare il sovraccarico sulle ginocchia. Passati 5-7 giorni il paziente può ritornare a casa, se le condizioni generali di salute lo permettono e la ferita chirurgica è asciutta. Il paziente a casa continua il programma riabilitativo. E’ importante ricordare che la nuova articolazione è non protetta fino a quando non si recupera il giusto tono muscolare. Movimenti involontari e non corretti possono causare la lussazione della protesi. Dopo l’intervento chirurgico GIORNO 1: si trascorre a letto in assoluto riposo. Si pratica opportuna terapia antibiotica, antitromboembolica e anti-dolorifica. GIORNO 2: si inizia il trattamento riabilitativo. Il paziente si mette seduto a letto o sulla carrozzina. GIORNO 3-7: si continua il programma fisiokinesiterapico. Il paziente deambula con ausili (prima girello deambulatore, poi bastoni canadesi). Si effettuano le medicazioni necessarie. In casi selezionati si potranno effettuare trasfusioni di sangue (autotrasfusione o compatibile). Si consiglia l’uso di calze elasto-compressive per prevenire l’insorgenza di problemi vascolari. Rimozione punti dopo 15 giorni. Dopo si può fare la doccia. 1. Utilizzare le stampelle anche in casa. Continuare terapia eparinica. 2. Alzarsi e sedersi dal letto, sedia o poltrona senza fretta. 3. Dormire in posizione supina o sul fianco con un cuscino fra le gambe. 4. Utilizzare scarpe comode con suola antiscivolo. 5. Eliminare tutto ciò che possa essere da intralcio nel cammino. Usare tappetini antiscivolo in bagno. Utilizzare un alza-water Evitare i seguenti movimenti Controllare il peso La riabilitazione si pone i seguenti obiettivi: • Recupero dell’articolarità (ROM) • Recupero della forza muscolare • Recupero della coordinazione e dello schema del passo Affidarsi alle cure di un centro qualificato e specializzato.