Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
Incurvamenti del Pene
L’incurvamento del pene è una patologia dei corpi cavernosi che può impedire o
rendere estremamente difficoltosa la penetrazione durante il rapporto sessuale. Si
distinguono incurvamenti congeniti (che esiste già alla nascita) e acquisiti. Gli incurvamenti congeniti possono essere ulteriormente suddivisi in relazione alla possibile
coesistenza o meno di anomalie di posizione del meato uretrale esterno (epispadia o
ipospadia). Gli incurvamenti con anomalie di posizione del meato uretrale vengono di
solito corretti in età pediatrica. Gli incurvamenti acquisiti possono essere secondari
a traumi e microtraumi dei corpi cavernosi oppure costituiscono l’evidenza clinica di
un quadro di induratio penis plastica (malattia di La Peyronie). In presenza di una
curvatura dei corpi cavernosi del pene tale da rendere difficoltoso il rapporto sessuale
è possibile procedere ad un intervento chirurgico correttivo.
Prima di sottoporre il paziente a correzione chirurgica viene sempre valutata la curvatura in erezione, con erezione farmaco indotta o con visualizzazione di tofotografia
che il paziente ??????.
L’intervento viene eseguito in anestesia loco regionale (spinale etc) o in alcuni casi
in generale e prevede la creazione di incisioni ellittiche sul lato opposto alla curvatura suturando i margini secondo la tecnica di Nesbit o praticando una incisione longitudinale del rivestimento dei corpi cavernosi e una successiva sutura trasversale
(tecnica di Yachia). Il numero e la sede precisa di tali incisioni viene stabilita durante
l’intervento, sulla base della curvatura valutata mediante erezione artificiale. L’erezione artificiale valuterà anche il risultato ottenuto cioè il raddrizzamento del pene. Al
termine dell’intervento, dopo l’applicazione di un piccolo catetere vescicale tipo Foley
14-16 ch, verrà eseguita medicazione compressiva del pene che resterà in sede per
circa 24 ore e il paziente dimesso dopo 24-36 ore. La conseguenza inevitabile di tale
intervento è la riduzione della lunghezza del pene in erezione variabile di solito da 1
a 2 cm circa.
Le possibili complicanze sono rappresentate da ecchimosi, ematomi, infezione e
diastasi della ferita. Talvolta possono residuare fibrosi delle cicatrici a livello dell’albuginea dei corpi cavernosi. A seconda del tipo di punti di sutura utilizzati è possibile
che il paziente riferisca una sensazione di “corpo estraneo” alla palpazione.
È piuttosto frequente la comparsa della fimosi e per questo spesso è preferibile associare una circoncisione profilattica.
Il paziente dopo l’intervento dovrà astenersi dai rapporti sessuali per 4-5 settimane.
A cura del Gruppo di Lavoro per il Consenso Informato
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
versione 1.0 del 10 luglio 2009