PROPOSTA INTRODUZIONE ART. 3-BIS TUE E ART. 3-BIS COST. MANIFESTO DI PRESENTAZIONE DIRITTO DI ACCESSO AD INTERNET TRA I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA E DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Le presenti proposte normative sono dirette ad ampliare la sfera dei diritti fondamentali riconosciuti nell’ordinamento giuridico italiano e dell’Unione europea per garantire l’accesso ad Internet, funzionale ad assicurare l’effettivo esercizio dei fondamentali diritti e libertà configurabili online, partendo da un’irrinunciabile situazione di uguaglianza digitale che si manifesta con l’avvento della Società dell’Informazione. La Società dell’Informazione è caratterizzata dalla diffusione generalizzata delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, grazie alla disponibilità sempre maggiore di computer, dispositivi mobili e nuovi media comunicativi che consentono di creare una grande “ragnatela globale” tipica del cyberspazio. L’evoluzione di Internet dimostra chiaramente che esso sta profondamente cambiando la società nel suo complesso, rivoluzionando la cultura, l’economia e la politica: Internet, infatti, rappresenta uno strumento indispensabile per promuovere iniziative democratiche e per favorire il dibattito politico, uno strumento fondamentale per esercitare la libertà di espressione, per promuovere attività commerciali, per diffondere il valore primario della conoscenza. Internet rappresenta una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale al punto tale da richiedere la costruzione di un nuovo e innovativo quadro giuridico dei diritti fondamentali. In tale prospettiva, i temi dell’accesso e dell’uguaglianza digitale assumono una notevole rilevanza applicativa nella società attuale, facendo emergere la necessità di predisporre nuove e innovative politiche pubbliche, espressione di un organico disegno riformatore diretto a sancire il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nell’ambito dei valori universali e inderogabili di un ordinamento giuridico evoluto e moderno, così da prendere atto degli straordinari benefici derivanti dall’uso generalizzo e consapevole della Rete. CYBERLAW E UGUAGLIANZA DIGITALE. RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI ACCESSO AD INTERNET. Il riconoscimento del diritto d’accesso ad Internet è in grado di assicurare un’effettiva inclusione della persona per favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla Società dell’Informazione. La rivoluzione digitale impone la necessità di predisporre una nuova, inedita e creativa tessitura giuridica dei principi fondamentali per assicurare un’effettiva protezione delle situazioni soggettive che si manifestano nello spazio virtuale della Rete e garantire il diritto di accesso ad Internet in termini di valore assoluto e inderogabile. Il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet nell’ambito dei principi fondamentali avrebbe un rilevante significato giuridico dal momento che assumerebbe il ruolo proprio ed infungibile delle norme costituzionale e primarie: in questo modo si avrebbe un concreto strumento diretto ad orientare l’attività normativa del legislatore attraverso la definizione di standard qualitativi minimi inderogabili da rispettare. Pertanto, risulta essenziale promuovere una nuova visione di politica legislativa: piuttosto che continuare a realizzare interventi normativi a livello di legislazione ordinaria, prendendo atto degli insuccessi reiterati derivanti da una soluzione di questo tipo (è emblematico in questo senso l’iter incerto e caotico della banda larga in Italia negli ultimi anni), si dovrebbe intervenire una volta per tutte a livello di principi fondamentali per vincolare concretamente l’attività del legislatore nella regolamentazione della Rete Internet. Nell’ordinamento italiano, il raggiungimento di questo risultato potrebbe realizzarsi mediante l’enunciazione normativa di un nuovo art. 3-bis Cost. che formalizzi il valore inderogabile dell’uguaglianza digitale. Lungi dal mettere in discussione la tradizionale struttura costituzionale del ’48 nella configurazione dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano, un intervento di questo tipo esprimerebbe una nuova visione pubblica favorevole alla valorizzazione normativa della Società dell’Informazione, rendendo il nostro Paese tecnologicamente virtuoso alla stregua di esperienze costituzionalistiche già realizzatesi in altri Paesi, in cui il diritto di accesso ad Internet è stato qualificato come valore costituzionalmente garantito (si veda l’art. 5-A della Costituzione greca e gli artt. 16 e ss. della Costituzione dell’Ecaudor). In Europa, nonostante le istituzioni dell’UE affermino da tempo il diritto di accesso alla Rete a banda larga, in realtà si tratta di mere enunciazioni di principio insuscettibili di attuazione applicativa concreta, nella misura in cui il Parlamento e la Commissione europea non riescono a predisporre efficaci misure dirette a realizzare gli obiettivi perseguiti, confidando in un impegno del singolo Stato nella fase di recepimento normativo delle prescrizioni europee. PROPOSTA INTRODUZIONE ART. 3-BIS TUE E ART. 3-BIS COST. L’esistenza di numerose direttive comunitarie emanate nel corso del tempo (a partire dal noto pacchetto di direttive del 2002 in materia di servizi e reti di comunicazione elettronica) evidenzia l’inefficacia di questo tipo di intervento, confermando un approccio normativo non idoneo a garantire la diffusione generalizzata delle nuove tecnologie su tutto il territorio europeo, dal momento che lo strumento della direttiva lascia agli Stati membri, in sede di recepimento della disciplina europea, un eccessivo margine di discrezionalità nell’attuazione delle prescrizioni normative delineate dal legislatore europeo, vanificando la portata innovativa della normativa vigente. In questo senso, risulta indispensabile intervenire direttamente a livello dei principi fondamentali dell’Unione europea mediante l’enunciazione di un nuovo art. 3-bis TUE che formalizzi la rilevanza dell’accesso ad Internet quale fattore indispensabile per favorire lo sviluppo di un’economia digitale europea basata su contenuti e applicazioni online per promuovere l’innovazione, la crescita economica, l’occupazione e migliorare i servizi resi a cittadini e imprese, offrendo nuove possibilità di comunicazione e un accesso più agevole ed efficace a beni e servizi transfrontalieri disponibili nel cyberspazio che circolano nel mercato unico europeo. In assenza di un intervento normativo di questa portata, il rischio inevitabile è quello di realizzare un’Europea a due velocità, in cui ciascun Paese va per conto proprio nella predisposizione di programmi per la rimozione del digital divide, con la contemporanea esistenza di cittadini europei di “seria A” e cittadini europei di “serie B” (esclusi digitali). L’Unione europea può vivere una storica stagione riformatrice, proprio nel momento in cui, con la creazione di un’Agenda digitale europea, l’istituzione di un commissario ad hoc (responsabile del settore e contemporaneamente vice-Presidente della Commissione europea) può rappresentare un utile strumento per avviare una riflessione finalmente matura e consapevole sul tema delle tecnologie digitali, auspicando un approccio normativo volto al riconoscimento del diritto di accesso ad Internet tra i principi fondamentali europei, così da evitare un Europea digitale a due velocità in cui il Nord Europa viaggia a pieno ritmo e il Sud vive in un’endemica situazione di arretratezza tecnologica, che preclude la possibilità di miglioramento degli standard economici e politici esistenti per assicurare un maggiore sviluppo su tutto il continente europeo. Il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet tra i principi fondamentali dell’Unione europea è finalizzato a promuovere un mercato unico digitale e un’effettiva interoperabilità tra i prodotti e i servizi delle tecnologie dell’informazione, consentendo di investire in Reti di Nuova Generazione, migliorare l’alfabetizzazione, l’inclusione digitale in Europea e potenziare le condizioni di realizzazione del mercato unico europeo. CYBERLAW E UGUAGLIANZA DIGITALE. RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI ACCESSO AD INTERNET. Internet richiede l’elaborazione di nuove categorie giuridiche che siano in grado di attuare una concreta uguaglianza digitale che si realizza con l’avvento della Società dell’Informazione per garantire la diffusione generalizzata delle nuove tecnologie. Il riconoscimento del diritto di accesso ad Internet tra i principi fondamentali dell’Italia e dell’Unione europea, mediante un intervento di modifica della Costituzione Repubblicana e del Trattato sull’Unione europea (TUE) è in grado di risolvere una volta per tutte le conseguenze negative del digital divide esistente, migliorando l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale. Angelo Alù – Ideatore dei nuovi articoli e Promotore del Manifesto I primi dieci Firmatari del Manifesto Cyberlaw #dirittodiaccesso 1. Lina Ben Mhenni - Blogger, Attivista, Candidata Premio Nobel per la Pace 2011; 2. Nicoletta Parisi - Docente Diritto Internazionale e dell’Unione Europea; 3. Vincenzo Vitale - Docente Filosofia del Diritto, Avvocato; 4. Giovanna Loccatelli - Scrittrice, Giornalista; 5. Mario Barresi - Giornalista; 6. Antonino Palumbo - Insegnante 7. Samir Kharrat - Grafico, Web Designer; 8. Andrea Adamo - Presidente Associazione Logos; 9. Associazione Generazione Ypsilon; 10. Movimento Internet Bene Comune. PROPOSTA INTRODUZIONE ART. 3-BIS TUE E ART. 3-BIS COST. Modifica principi fondamentali per garantire il diritto di accesso ad Internet I ntroduzione dell’nuovo articolo 3-bis del Trattato sull’Unione europea (“diritto di accesso ad Internet nella Società europea dell’Informazione”) recante norme volte al riconoscimento del diritto di accesso ad Internet. Dopo l’articolo 3 TUE è inserito il seguente articolo: «L’Unione europea promuove la libertà e la parità L’Unione europea costruisce e rafforza un di accesso ad Internet, garantendo a tutti i cittadini modello sociale europeo caratterizzato dalle europei la piena disponibilità delle infrastrutture tecnologie di comunicazione e di informazione attraverso cui comunicazione, in modo che tutti abbiano accesso si società a servizi e contenuto nella propria lingua, per uno dell’informazione. L’Unione europea incoraggia il sviluppo sostenibile di una società basata sulla perseguimento conoscenza più competitiva del mondo. realizza lo “rivoluzione sviluppo dei della vantaggi realizzazione del progresso sociale caratterizzato ragioni necessarie motivate e proporzionali al dal miglioramento della qualità di vita dei pericolo da evitare e che siano compatibili con il cittadini, delle condizioni dei lavoratori, della carattere aperto e globale di Internet. L’Unione crescita economica e della competitività globale europea dell’industria e dei servizi europei. L’Unione disuguaglianze digitali, garantendo che donne e europea assicura che ogni individuo abbia uguale uomini abbiano parità di accesso rapido e sicuro a diritto tecnologie Internet per imparare, usare e organizzare gli comunicazione strumenti tecnologici. Afferma e promuove (Information and Communication Technologies), un’Europa informaticamente alfabetizzata basata per creare un ambiente favorevole nel quale si sull’inclusione sociale, diminuendo il divario tra possano sviluppare abilità e servizi informatici. ricchi e poveri nella società europea caratterizzata L’Unione europea promuove una società e da un ampio accesso ai servizi a banda larga un’economia basate su Internet per garantire una mediante infrastrutture di informazione sicure. partecipazione attiva ed efficiente su e attraverso Nelle relazioni con gli Stati membri l’Unione Internet. L’inclusione sociale implica la possibilità europea promuove e incoraggia la democrazia di accesso e l’uso effettivo delle tecnologie digitale e il voto online per consentire una digitali. I cittadini europei devono avere accesso democrazia partecipativa basata sulla cittadinanza online conoscenze, attiva, evitando qualsiasi forma di censura o istruzione, formazione, amministrazione, servizi filtraggio, nel rispetto delle competenze che le sanitari, sono attribuite dai trattati». dell’informazione diretto alle e e cultura, nuove della interattivo attività assicurare della L’accesso ad Internet può essere limitato solo per accesso per dalla e la di digitale” offerti dell’informazione a ricreative, servizi combatte il digital divide finanziari. CyberLaw e Uguaglianza digitale Riconoscimento del diritto di accesso ad Internet e le PROPOSTA INTRODUZIONE ART. 3-BIS TUE E ART. 3-BIS COST. I ntroduzione dell’nuovo articolo 3-bis della Costituzione della Repubblica Italiana (“diritto di accesso ad Internet e Uguaglianza digitale”) recante norme volte al riconoscimento del diritto di accesso ad Internet. Dopo l’articolo 3 Cost. è inserito il seguente articolo: «Tutti i cittadini hanno pari diritto di accesso ad per garantire a tutti i cittadini, compresi coloro Internet, senza distinzioni di sesso, di razza, di che lingua, di religione, di opinioni politiche, di economiche, sociali e geografiche, una reale condizioni Essi, accessibilità alla Rete mediante la progressiva devono disponibilità di infrastrutture a banda larga volte a personali individualmente e e sociali. collettivamente, si trovano in svantaggiate l’alfabetizzazione condizioni disporre del concreto e paritario accesso alle promuovere tecnologie di informazione e di comunicazione, in rimuovere gli ostacoli di ordine economico e condizioni di eguaglianza per una partecipazione sociale che, limitando di fatto l’eguaglianza effettiva alla società dell’informazione libera, digitale dei cittadini, impediscono il pieno interculturale e inclusiva» (comma 1); sviluppo della persona umana e l’effettiva «Restrizioni a tale diritto possono essere imposte partecipazione per legge solo se assolutamente necessarie e all’organizzazione politica, economica e sociale giustificate per la tutela di diritti di pari rilievo» del Paese che si realizza con l’utilizzo di Internet» (comma 2); (comma 3). di tutti digitale gli individui «È compito della Repubblica rimuovere il digital divide, favorendo l’accesso alle nuove tecnologie di informazione e comunicazione della Società dell’Informazione, CyberLaw e Uguaglianza digitale e Riconoscimento del diritto di accesso ad Internet