LE TUE MANI Come soffice nube, quell’onda di piacere recluso, nel silenzio del cuore, chiedeva pace. Amore e sofferenza, sul tuo viso, senza l’ombra struggente d’un sorriso. Come un giorno di marzo, eri, col ricordo dell’inverno ancora, col sole nella pioggia e la speranza d’una bell’aurora. Un tuo sospiro accolse briciole di desiderio, gesti sconnessi naufragati nel nulla, mentre taceva tutto, ma non le tue mani.