LE TUE MANI
Come soffice nube,
quell’onda di piacere recluso,
nel silenzio del cuore,
chiedeva pace.
Amore e sofferenza, sul tuo viso,
senza l’ombra struggente
d’un sorriso.
Come un giorno di marzo, eri,
col ricordo dell’inverno ancora,
col sole nella pioggia
e la speranza d’una bell’aurora.
Un tuo sospiro
accolse briciole di desiderio,
gesti sconnessi
naufragati nel nulla,
mentre taceva tutto,
ma non le tue mani.