Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia I RIFIUTI SANITARI PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 15 luglio 2003, n. 254 - Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n.179. Il DPR 15 luglio 2003, n. 254 disciplina la gestione dei rifiuti sanitari allo scopo di garantire elevati livelli di tutela dell’ambiente e della salute pubblica e controlli efficaci. Tipologie di Rifiuti Sanitari e loro Classificazione Per Rifiuti Sanitari s’intendono i Rifiuti elencati, a titolo esemplificativo, nell’ALLEGATO I e nell’ALLEGATO II (art. 2, comma 1, lettera a) della normativa citata e che derivano da strutture pubbliche e private che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, di diagnosi, di riabilitazione e di ricerca. Vedi Scheda Tipologie di Rifiuti Sanitari e loro Classificazione Sono oggetto della normativa anche i piccoli animali da esperimento* ed i relativi tessuti e parti anatomiche provenienti da strutture pubbliche e private. * per piccoli animali da esperimento si intendono animali di piccola taglia: Topi (Mus Musculus), Ratti (rattus norvegicus), Porcellini d’India (Cavia porcellus), Criceti (Mesocricetus), Altri roditori (altri Rodentia), Conigli (Oryctolagus cuniculus), Gatti (Felis catus), Furetti (Mustela putorius furo), Quaglie (Coturnix coturnix), Altri uccelli (altri Aves), Rettili (Reptilia), Anfibi (Amphibia), Pesci (Pisces) questi ultimi solo se di taglia piccola. Sono esclusi dall’applicazione della normativa (perché disciplinati ad hoc) i microrganismi geneticamente modificati ed i sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano quali: le carcasse degli animali da esperimento, le carcasse intere e le parti anatomiche, provenienti dall’attività diagnostica degli Istituti zooprofilattici sperimentali delle facoltà di medicina veterinaria ed agraria e degli Istituti scientifici di ricerca. Rifiuti Sanitari assimilati ai Rifiuti Urbani I Rifiuti Sanitari Pericolosi a rischio infettivo ed i Rifiuti Sanitari Pericolosi non a rischio infettivo NON sono MAI assimilabili ai Rifiuti Urbani. Tra i rifiuti prodotti in Ateneo, sono assimilati ai Rifiuti Urbani i seguenti rifiuti: vetro, carta, cartone, plastica, metalli, imballaggi in genere, materiali ingombranti da conferire negli ordinari circuiti di raccolta differenziata, nonché altri rifiuti non pericolosi che per qualità e per quantità siano assimilabili agli urbani; Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia la spazzatura; i Rifiuti Sanitari a solo rischio infettivo assoggettati a procedimento di sterilizzazione effettuato a norma di legge, a condizione che lo smaltimento avvenga in impianti di incenerimento per Rifiuti Urbani (vedi Scheda “Sterilizzazione dei Rifiuti Sanitari”). Tutti i Rifiuti Sanitari sono soggetti a normative di carattere tecnico e di carattere amministrativo. Inadempienze od omissioni sono soggette a sanzioni di carattere amministrativo e penale. NORMATIVE ED ADEMPIMENTI DI CARATTERE TECNICO • Codifica CER • Confezionamento • Etichettatura • Deposito temporaneo • Corretto Smaltimento Il Produttore è tenuto a codificare correttamente il rifiuto mediante il Codifica CER CER (Codice Europeo dei Rifiuti). Ad ogni rifiuto è associato un codice di sei cifre (tre coppie), ogni coppia di cifre definisce categoria, classe e sottoclasse del rifiuto ed è attribuita secondo criteri gerarchici. Confezionamento I rifiuti devono essere confezionati e chiusi in modo da impedire fuoriuscite del contenuto. Per i rifiuti pericolosi si devono rispettare le norme che disciplinano l’imballaggio delle sostanze pericolose in essi contenute. Confezionamento dei rifiuti sanitari pericolosi. a) il rifiuto va immesso in un sacchetto in film plastico in politene, non di colore nero. non si devono originare depositi di liquidi, eventuali rifiuti liquidi devono essere preconfezionati in sacchetti sigillati o previo adsorbimento. i Rifiuti sanitari pericolosi non possono essere compattati prima del trattamento, in quanto questa operazione potrebbe danneggiare la confezione e disperdere il contenuto. qualora si verificassero delle perdite, queste vanno trattate prontamente ed in modo adeguato. b) il sacchetto sarà immesso in un secondo contenitore in cartone, dotato di chiusura ermetica, correttamente etichettato e facilmente distinguibile dai contenitori usati per altri tipi di rifiuti. per rifiuti taglienti o appuntiti è previsto l'uso di piccoli contenitori in polietilene da inserire nei cartoni indicati. Rifiuti sanitari non pericolosi. Rifiuti di ricerca medica e veterinaria la cui raccolta e smaltimento non richiede precauzioni particolari in funzione della prevenzione di infezioni. E’ possibile stipulare contratto di smaltimento per questa tipologia di Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia rifiuti, sia che essi siano di origine umana che animale, è necessario, però, che il Responsabile della Struttura che conferisce i rifiuti sottoscriva una dichiarazione attestante che i rifiuti conferiti non sono infetti e che per tutta la durata del contratto i rifiuti conferiti saranno sempre non infetti. Per la stipula del contratto è necessaria, infatti, una formale assunzione di responsabilità da parte del Responsabile della Struttura. Etichettatura Deposito Temporaneo Corretto Smaltimento Quando i rifiuti sono “potenzialmente infetti” devono essere codificarli, trattarli e manipolarli con tutte le precauzioni riservate ai rifiuti “infetti”. I rifiuti devono essere etichettati con: a) il nome del rifiuto (la sua descrizione) b) il codice C.E.R (Codice Europeo Rifiuti) c) le caratteristiche di pericolo H (se pericolosi) (vedi Scheda Caratteristiche di pericolo per i rifiuti) d) il nome del produttore del rifiuto (Struttura) Il nome del rifiuto ed il relativo Codice C.E.R., siano essi sull'imballaggio o sull'etichetta, devono essere stampati a caratteri chiaramente leggibili ed indelebili, devono essere posti in modo che siano bene in vista e devono rimanere inalterati anche a distanza di tempo. Per i rifiuti pericolosi si devono rispettare le norme che disciplinano l’etichettatura delle sostanze pericolose in essi contenute. Sui contenitori di Rifiuti Speciali Pericolosi, con caratteristiche di pericolo H5, H6, H7, H10, H11 deve essere apposta etichetta inamovibile a fondo giallo aventi le misure di cm 15 X 15, recanti la lettera R di colore nero, alta cm 10, larga cm 8, con larghezza del segno di cm 1,5. I colori delle etichette e dei marchi devono essere indelebili e rispondenti alle caratteristiche cromatiche stabilite dalle norme UNI. Il deposito temporaneo di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo deve essere effettuato in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere una durata massima di cinque giorni dal momento della chiusura del contenitore. Nel rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza e sotto la responsabilità del produttore tale termine è esteso a trenta giorni per quantitativi inferiori a 200 litri. La registrazione sul Registro di Carico/Scarico dei Rifiuti deve essere effettuata entro cinque giorni. Trasporto: il trasporto dei rifiuti alla loro destinazione finale deve avvenire esclusivamente attraverso trasportatori autorizzati al trasporto dello specifico CER. Smaltimento: lo smaltimento dei rifiuti deve avvenire esclusivamente attraverso contratti con smaltitori autorizzati a smaltire lo specifico CER. Per i Rifiuti Sanitari a rischio infettivo, nel contratto di smaltimento devono essere specificate le caratteristiche del servizio, in particolare la cadenza dei ritiri richiesta settimanale, mensile). Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Per altri rifiuti, non infettivi e non a CER 18XXYY, la richiesta di smaltimento deve essere avanzata tramite il modulo predisposto (vedi Scheda Modulo richiesta di smaltimento). NORMATIVE ED ADEMPIMENTI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO • Registro di Carico e Scarico (con pagine numerate e vidimate dall’Agenzia delle entrate) • Formulario di Identificazione (con pagine numerate e vidimate dall’Agenzia delle entrate) • Certificato di avvenuto smaltimento (non ancora disponibile poiché manca il decreto attuativo della norma di legge che lo ha istituito) • MUD Come per le altre tipologie di rifiuti speciali, di rifiuti speciali è necessario dotarsi della Documentazione di legge che consiste in: Rifiuti speciali NON pericolosi → - Formulario di Identificazione dei Rifiuti Trasportati Rifiuti speciali pericolosi → - Formulario di Identificazione dei Rifiuti Trasportati - Registro di Carico e Scarico dei Rifiuti Per le modalità di acquisizione e di regolarizzazione dei documenti citati: vedi Scheda Formulario e Registro. Per il M.U.D., vedi il capitolo Rifiuti Speciali, M.U.D. e Scheda MUD Modena, Scheda MUD Reggio E.