Capitolo 7 Strato FisicoCodici correttori d’errore e capacità di canale 1 Codici correttori d’errore Obiettivi: correggere o rivelare errori nella trasmissione di segnali numerici (sequenze di simboli, usualmente binari) Correzione di errore → Eliminare l’errore dal segnale ricevuto Rivelazione di errore → Segnalare l’errore nel segnale ricevuto richiedere la ritrasmissione scartare parte del segnale 2 Esempio di correzione di errore tratto da esperienza comune Messaggio da trasmettere ....arriverò il 26/4/2002... Errore di trasmissione; messaggio ricevuto: ....arriverò il 28/4/2002... Errore non visibile, né recuperabile, in ricezione. Messaggio codificato : ....arriverò il ventisei aprile prossimo venturo... Due errori di trasmissione; messaggio ricevuto : ....arriverò il vantisei aprole prossimo venturo... Errori correggibili da parte del ricevente. Costo dell’operazione di codifica: un messaggio con più caratteri alfanumerici, cioè con una maggiore ridondanza 3 Ridondanza Ridondanza di un messaggio discreto (sequenza di simboli): dove si è indicato con NI il numero di simboli strettamente necessario per trasmettere l’informazione contenuta nel messaggio, NT il numero totale dei simboli contenuti nel messaggio stesso (quindi NR = NT - NI numero di simboli ridondanti). Il valore della ridondanza è compreso nell’intervallo messaggio costituito dal minimo numero di simboli possibile 0 ≤ ρ ≤ 1 messaggio con contenuto informativo nullo (solo ridondanza) 4 Canale Discreto xn sequenza di simboli di ingresso canale discreto yn sequenza di simboli di uscita per ogni simbolo introdotto all’ingresso viene prodotto un simbolo in uscita dal canale I simboli sono usualmente costituititi da bit, singoli o raggruppati in parole binarie. 5 Esempi di canali discreti (1/2) Sistema di trasmissione per segnali di dati (segnali numerici): Sorgente di dati Destinatario dei dati sequenza di simboli di ingresso Modulatore numerico sequenza di simboli di uscita Mezzo trasmissivo Demodulatore numerico canale discreto 6 Esempi di canali discreti (2/2) Sistema di trasmissione per segnali fonici: altoparlante microfono codificatore PCM segnali analogici sequenza di simboli di ingresso (bit) Modulatore numerico decodificatore PCM sequenza di simboli di uscita (bit) Mezzo trasmissivo demodulatore numerico 7 Canali discreti binari, ideali o rumorosi ....001011011.... canale binario ideale ....001011011.... la sequenza di simboli di uscita è identica a quella di ingresso ....001011011.... canale binario rumoroso .... 011010010.... la sequenza di simboli di uscita contiene errori casuali 8 Canale discreto binario (1/2) CANALE BINARIO RUMOROSO X 0 1 1-p p p’ 1-p’ 0 Y 1 p = probabilità che uno “0” introdotto all’ingresso dia luogo a un “1” in uscita p’ = probabilità che un “1” introdotto all’ingresso dia luogo a uno “0” in uscita 9 Canale discreto binario (2/2) CANALE BINARIO IDEALE 0 X p = p’ = 0 1 ; 1 1 0 1 Y 1 - p = 1 - p’ = 1 10 Canale Binario Simmetrico Canale binario con p = p’ X 0 1 1-p p p 1-p 0 1 il parametro p è la “probabilità di errore” del canale che è uguale a p=P(Y=0|X=1)=P(Y=1|X=0) 11 Canale discreto generico a0 , ... , aα-1 alfabeto di ingresso a ordine dell’alfabeto di ingresso X a0 a1 ai . . . . . . aα-2 aα-1 P(Y=bk |X=ai) b0 b ,... , b 0 β-1 b1 . alfabeto Probabilità di transizione del canale . . P(bk |ai ) . . . bk di uscita bβ-3 bβ-2 bβ-1 Y Probabilità di ricevere il simbolo bk, condizionata all’aver trasmesso il simbolo ai, 12 Comportamento del canale discreto In funzione del tempo In funzione della sequenza di simboli trasmessa Le probabilità di transizione possono variare in funzione del tempo Le probabilità di transizione possono dipendere dai simboli trasmessi prima del simbolo attuale (od anche dopo) 13 Canale binario simmetrico stazionario e senza memoria E’ un canale binario simmetrico in cui le probabilità di transizione: sono costanti nel tempo (“stazionarietà”) non dipendono dai simboli trasmessi prima o dopo il simbolo in esame (il canale “non ha memoria”) Per questo tipo di canale la probabilità di errore, p , è un parametro costante che caratterizza completamente il canale stesso. Il canale binario simmetrico, stazionario, senza memoria costituisce il caso di riferimento per lo studio dei codici correttori d’errore binari. 14 Probabilità di errore p nel BSC p 0 0.5 1 intervallo di valori teoricamente possibili intervallo di valori presi in considerazione nella teoria dei codici intervallo di valori di interesse applicativo, con p sufficientemente piccolo La probabilità p è compresa per definizione nell’intervallo 0≤p≤1 Un BSC con probabilità di errore p > 0,5 è equivalente a un BSC con probabilità d’errore q = 1-p < 0,5 seguito da un invertitore (0→1 ; 1 →0) Esempio: Canale radio-mobile (GSM) p≅10-1, p≅10-2, Downlink satellitare (DVB-S) p≅10-2, Cavo Coassiale (DVB-C) p≅10-4, 15 Schema di trasmissione con impiego di codifica per correzione d’errore probabilità di errore di canale = p Sorgente binaria codificatore Canale binario probabilità di errore dopo decodificazione = Pe decodificatore destin. simmetrico sequenza trasmessa sequenza codificata Sequenza decodificata eventualmente affetta da errore La codifica è utile se ha l’effetto di ridurre la probabilità di errore, ossia se Pe < p 16 Esempio di codice correttore d’errore Data una sequenza binaria di sorgente, codificare ogni simbolo con una parola di 3 simboli, secondo la corrispondenza biunivoca simbolo di sorgente 0 1 parola di codice 0 0 0 1 1 1 Esempio: sequenza di sorgente. . . . 0 1 1 0 1 . . . sequenza codificata. . . . . 0 0 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 1 1 1… In base a quale criterio di decodifica il codice corregge gli errori? 17 Criterio di decisione a Massima Verosimiglianza (ML) per trasmissioni in canali binari discreti e rumorosi (1/2) x Sequenza binaria trasmessa Canale binario r Sequenza binaria ricevuta Decisore MLD x^ Sequenza decisa Supponiamo che la sequenza x=[x0…xn-1] possa assumere uno degli L possibili valori {c0, c1,…, cL-1} ciascuno dei quali è una stringa binaria lunga n bit Indichiamo con r=[r0…rn-1] la stringa binaria ricevuta (ossia “misurata”) all’uscita del canale binario. Indichiamo con {P(r|x=ci, i=0,…,(L-1)} le risultanti L probabilità di transizione del canale binario. 18 Criterio di decisione a Massima Verosimiglianza (ML) per trasmissioni in canali binari discreti e rumorosi (2/2) Criterio di decisione ML Ricevuto r, il decisore scegli come decisione quella tra gli L possibili valori {c0, c1,…, cL-1} alla quale corrisponde la probabilità di transizione più grande, ossia in formule 19 Esempio di decodifica a massima verosimiglianza Canale Binario Simmetrico stazionario senza memoria, p<0.5 Errori sui bit indipendenti Messaggi trasmessi lunghi 3 bits Probabilità che sia commesso 1 errore P1=p (1-p)2 2 errori P2=p2(1-p) 3 errori P3=p3 canale viene da 111 o da 000 ? 101 P3 < P2 <P1 P(101|111) > P(101|000) (un solo errore è più probabile di due) 111 ! Cioè la sorgente ha emesso un201 Codici a blocco (n,k) I simboli binari emessi dalla sorgente sono codificati a gruppi di k (“parole”) Il codificatore, ad ogni parola di sorgente di k simboli in ingresso, associa biunivocamente una parola di codice formata da n simboli in uscita, con n > k In generale, un codice a blocco risulta definito da 2k parole di codice di n simboli, scelte tra le 2n sequenze possibili di n simboli. Ad esempio Codice a blocco (3,1): 2 parole di sorgente possibili (21 = 2) → 0, 1 2 parole di codice (scelte tra 23 = 8 possibili)→ 000, 111 Codice a blocchi (5,2): 4 parole di sorgente possibili (22 = 4) → 00, 01, 10, 11 4 parole di codice (scelte tra 25 = 32 possibili)→ 00000, 01111, 10110, 11001 21 Schema generale per la co-decodifica di un codice a blocco (n,k) sorgente parola di sorgente emessa formata da k simboli (2k parole possibili) destinatario ^ a a codificatore decodificatore parola di sorgente decisa, formata da k simboli (2k parole possibili), non necessariamente uguale ad a, a causa di errori di decodifica. canale parola di codice formata da n simboli (2k parole scelte tra 2n possibili) c BSC r sequenza ricevuta formata da n simboli (2n sequenze possibili, a causa degli errori di canale) 22 Distanza di Hamming fra sequenze binarie Date due sequenze binarie x ed y formate da m simboli, si definisce Distanza di Hamming d(x,y) il numero di simboli, in posizioni omologhe, in cui le due sequenze differiscono. Si osservi che risulta 0≤d≤n. Esempio per n = 7: sequenza x → sequenza y → n 0101111 1100011 distanza: d = 3 23 Distanza minima di Hamming di un codice a blocchi Si definisce come distanza minima dmin di Hamming di un codice a blocco (n,k) il minimo valore della distanza di Hamming tra due parole qualsiasi appartenenti al codice Il codice (3,1), ed il codice (5,2) prima definiti hanno ambedue distanza dmin = 3. 000 111 d=3 d=3 d=3 00000 01111 10110 11001 d=4 d=3 d=4 d=3 24 Relazione tra distanza di un codice e probabilità di errore dopo decodificazione (1/2) dal codificatore c = [c0 , c1 ,..., cn-1] canale 0 1-p 0 al decodificatore p 1 p 1 r = [r0 , r1 ,..., rn-1] 1-p Sia t (0 ≤ t ≤ n) la distanza di Hamming tra c e r, ossia: d(r,c) = t Quindi, su n simboli trasmessi abbiamo: t trasmissioni con errore n-t trasmissioni senza errore Supponiamo gli errori statisticamente indipendenti (canale senza memoria), allora la probabilità di transizione di canale è calcolabile come segue 25 Relazione tra distanza di un codice e probabilità di errore dopo decodificazione (2/2) Criterio di decisione a Massima Verosimiglianza: data la sequenza r ricevuta, decidere in favore della parola di codice c per la quale è massima la P(r|c) data dalla Per p≤0.5 il massimo di P(r|c) al variare di c si ha in corrispondenza del minimo di t. Criterio della Minima Distanza di Hamming: data la sequenza ricevuta r, decidere in favore di quella del codice c* che ha la minima distanza di Hamming da r. 26 Esempio di decodifica a minima distanza di Hamming Codice (5,2) con dmin = 3 : Parole del codice: 00000 01111 10110 11001 Parola trasmessa: 10110 Errori nel canale Sequenza ricevuta Parola decisa 0 10110 10110 1 10111 10110 1 10100 10110 1 10010 10110 1 11110 10110 1 00110 10110 2 00111 00111 … … … Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli min d(r,c) = 0 min d(r,c) = 1 min d(r,c) = 1 27 Capacità di correzione di errori del codice Sia c(T) la parola di codice trasmessa e sia r la sequenza ricevuta, con d(r, c(T) ) = t Dato che r è stata ottenuta da c(T) modificandola in t posizioni, occorre modificare r in almeno altre dmin - t posizioni per ottenere un’altra parola di codice, distante almeno dmin da c(T) . Per t < dmin /2 valgono le relazioni d(r, c ) ≥ dmin - t > t per ogni c ≠ c(T) Nelle condizioni dette la decodifica a minima distanza è sempre corretta. Quindi deduciamo che un codice a blocco (n,k) con distanza di Hamming dmin garantisce la correzione di tutte le configurazioni di errore contenenti un numero di errori Baccarelli, t ≤ (d min–1)/2 Cordeschi, Patriarca, Polli 28 Capacità di rivelazione d’errore di un codice a blocco Un codice a blocco (n,k) può essere anche usato per rivelare errori di canale nella sequenza ricevuta r. La presenza di errori viene rivelata tutte le volte che la sequenza ricevuta r non coincide con alcuna delle parole di codice {c0,c1,…,cL-1}. Errori di canale che trasformino una parola di codice in un’altra non possono essere rivelati. Quest’ultima evenienza può evidentemente verificarsi soltanto se t≥ dmin . Quindi un codice a blocco (n,k) con distanza dmin garantisce la rivelazione di tutte le configurazioni di errore contenenti un numero di errori t ≤ dmin-1 Correzione d’errore t ≤ (dmin–1)/2 Rivelazione d’errore t ≤ dmin-1 Baccarelli, Cordeschi, Patriarca, Polli 29 Probabilità d’errore residua dopo decodificazione (1/2) Trasmissione senza codifica: a sorgente canale BSC prob.err. = p destinazione ^ Pe =P(a≠a)= p La probabilità di simbolo errato Pe al destinatario è uguale alla probabilità d’errore del canale, p. Trasmissione con codifica a correzione d’errore: sorgente a codificatore c canale BSC prob.err. p decodificatore destinazione ^ Pe = P(c≠c)= <p la probabilità Pe di errore “residuo” dopo decodificazione (dovuta agli errori che non vengono corretti dal decodificatore) è minore Baccarelli, della probabilità d’errore Cordeschi, del canale, p. Patriarca, Polli 30 Probabilità d’errore residua (2/2) Codice (n,k) a distanza dmin Ha la capacità di correggere tutte le configurazioni d’errore con un numero massimo di errori t = (dmin-1)/2 Relazione di calcolo per la Pe =P(c≠c) probabilità di errore sulla parola di codice: 31 Complessità della co-decodifica Codificatore: Accesso a tabella che definisce la corrispondenza biunivoca tra parole di sorgente e parole di codice. Tale tabella contiene 2k coppie di elementi. complessità esponenziale con k Decodificatore: Confronto della sequenza ricevuta con le 2k possibili parole di codice trasmesse. complessità esponenziale con k Esistono codici a contenuto algebrico, nei quali le operazioni di co-decodifica sono realizzate mediante operazioni algebriche e non mediante accesso a tabella (teoria algebrica dei codici) riduzione della complessità (lineare in k) 32 Ridondanza e “transmission rate” Si definisce “transmission rate” (tasso di trasmissione) R di un codice il rapporto tra numero di simboli entranti ed uscenti dal codificatore dove ρ rappresenta la ridondanza del codice. Poiché n>k, avremo che R<1. 33 Scelta dei valori di k e di n Si consideri costante il transmission rate k/n. All’aumentare di k e di n: È possibile trovare codici aventi dmin (e quindi capacità di rivelazione e di correzione d’errore) più elevata Aumenta la complessità di co-decodifica All’aumentare solo di n, diminuisce il transmission rate R. 34 La Capacità di Canale – Generalità (1/4) S CODER MOD. CANALE D DECODER DEMOD. Con riferimento allo schema precedente, supponiamo che la sorgente emette una sequenza di bit {…, b((k-1)Tb), b(kTb),…} a periodo di segnalazione binaria: Tb=1/fb (sec). Supponiamo che la sequenza binaria {b(kTb), k=0,±1, ±2…} sia codificata, modulata, trasmessa nel canale, demodulata e , infine, decodificata nella ^ sequenza { b(kTb), k=0,±1, ±2…}. Indichiamo con ^ PE = P(b(kT b) ≠ b(kTb) ) Baccarelli, la risultante probabilità di errore di decodifica. Cordeschi, Patriarca, Polli 35 La Capacità di Canale – Definizione (2/4) capacità C (bit/sec) del canale trasmissivo è il massimo valore che può assumere fb al variare in tutti i modi possibili delle coppie MoDemodulatore e Co-Decodificatore sotto il vincolo che la PE risultante sia nulla. In formule, C =max{ fb= 1/Tb} (bit/sec), Sotto il vincolo che ^ PE = P(b ≠ b)=0, dove il massimo è da intendersi rispetto a tutte le possibili scelte delle coppie Mo-Demodulatore e CoDecodificatore. Per definizione, la 36 La Capacità di Canale – Proprietà (3/4) Dal punto di vista analitico, la capacità C di un canale è un numero reale e non negativo, che si misura in (bit/sec). Dal punto di vista ingegneristico, C rappresentante la massima velocità con cui una sorgente binaria connessa al canale può trasferire simboli d’informazione binari sotto ^ il vincolo che la sequenza {b(kTb), k=0,±1, ±2…} ottenuta dopo decodificazione coincida con la sequenza trasmessa {b(kTb), k=0,±1, ±2…} . 37 La Capacità di Canale – Proprietà (4/4) suo specifico valore di capacità C, che dipende dal tipo e dall’entità dei disturbi introdotti dal canale stesso. Ogni canale ha un I canali elevate. migliori sono quelli con capacità più 38 La capacità del canale “Additive White Gaussian Noise” (AWGN) (1/3) Come esempio di calcolo di capacità, consideriamo il seguente modello di canale, detto canale AWGN a banda limitata. + i. ii. Essenzialmente il canale, Somma al segnale modulato s(t) un segnale n(t) di rumore gaussiano bianco, a media nulla, e con spettro bilatero di densità di potenza Pnn(f)=N0/2 (Watt/Hz); Fa transitare il segnale somma risultante s(t)+n(t) attraverso un filtro passa-basso di larghezza di banda W(Hz). 39 La capacità del canale Additive White Gaussian Noise (AWGN) (2/3) Indichiamo con la potenza del segnale modulato che entra nel canale. Si può dimostrare che la capacità C (bit/sec) del suddetto canale è pari a La formula precedente è nota come “formula Shannon-Hartley”. della capacità di 40 La capacità del canale Additive White Gaussian Noise (AWGN) (3/3) E’ interessante osservare che : i. Per ogni fissato valore della banda W, abbiamo che: ii. Per ogni fissato valore del rapporto Ps/N0, abbiamo che: 41