DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 1. GvHD ACUTA 2. GvHD CRONICA 3. PRINCIPI DI TECNICA INFERMIERISTICA 4. BIBLIOGRAFIA Data: ______________________ PREPARATO VERIFICATO CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE APPROVATO Pagina 1 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 1. GvHD ACUTA INTRODUZIONE La graft versus host disease (GvHD) è la principale complicanza del TCSE allogenico. Essa costituisce la conseguenza diretta dell’attivazione dei linfociti T del donatore che hanno incontrato antigeni dell’ospite. Perché un ricevente di TCSE sviluppi la GvHD devono essere soddisfatti i postulati di Billingham del 1966: - il graft deve contenere cellule immunocompetenti - deve esistere una istoincompatibilità fra donatore e ricevente - il ricevente deve essere incapace di eliminare le cellule trasfuse o trapiantate del donatore. La GvHD è caratteristicamente suddivisa in acuta e cronica a seconda che le manifestazioni cliniche insorgano prima o dopo il giorno 100. La patofisiologia della GvHD può essere schematicamente riassunta in tre fasi: 1) danno tissutale dovuto al regime di condizionamento: prima del TCSE le cellule dell’ospite producono citochine pro-infiammatorie (TNF-alfa e IL-1). La presenza di citochine pro-infiammatorie e LPS andranno, a loro volta, a potenziare la seconda fase (riconoscimento immunologico). 2) attivazione dei linfociti T del donatore: la fase iniziale prevede il riconoscimento di antigeni espressi su cellule dell’ospite da parte dei linfociti T del donatore a cui segue il reclutamento e l’attivazione delle cellule T-resting, dei monociti e dei macrofagi. 3) fase efferente: sono implicati i linfociti T, le cellule NK, i monociti e i macrofagi. Si determina una complessa interazione dinamica tra le cellule accompagnata dalla disregolazione delle interazioni fra citochine (tempesta citochinica). Il danno tissutale è prevalente legato a due diversi meccanismi: il primo effetto diretto citotossico avviene attraverso il sistema delle perforine e attivazione del sistema FasFas-ligando attivato dal TNF-alfa, il secondo effetto è costituito dal danno mediato direttamente dalle citochine. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 2 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Fattori di rischio per GvHD acuta di grado severo II-IV - grado di disparità HLA fra donatore e ricevente - T linfociti presenti nel graft - sesso e numero di gravidanze se donatore femmina - precedenti trasfusioni - età del ricevente (<11 anni 6-26% riportato dal gruppo di Seattle e 34±4% da IBMTR, contro il 26-40% per il pazienti di età compresa fra 11-20 anni riportati dal gruppo di Seattle e 37±4% da IBMTR per GvHD II-IV) - dose del condizionamento (> specialmente TBI) - positività sierologia per CMV - microambiente dell’ospite (germi contaminanti il tratto gastrointestinale) - fonte di cellule staminali (periferico>midollo>cordone) CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 3 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 ELEMENTI OPERATIVI Manifestazioni cliniche Gli organi prevalentemente interessati dalla GvHD acuta sono la cute, il fegato e l’intestino. L’esordio della GvHD acuta è generalmente caratterizzato dalla comparsa di un rash maculopapulare che interessa il palmo delle mani, la pianta dei piedi e la regione retroauricolare accompagnato da sintomatologia pruriginosa sino al dolore. Successivamente l’interessamento maculopapulare può diffondersi ed interessare l’intera superficie corporea. Nei casi più severi possono comparire lesioni bollose e la cute può quindi desquamare. Tale quadro obiettivo è caratterizzato sintomatologicamente da dolore accompagnato da perdita di proteine e rischio di soprainfezioni batteriche. La diagnosi differenziale include rash post-radiochemioterapia, allergia ai farmaci ed esantemi virali. L’interessamento epatico è caratterizzato da ittero colestatico, in cui gli enzimi epatici colestatici (ALP e GGT) sono aumentati mentre le transaminasi epatiche mostrano innalzamenti non specifici. L’ipoalbuminemia che si riscontra nella GvHD acuta non è generalmente legata ad una insufficiente produzione epatica quanto, piuttosto, a perdita di proteine dal tratto gastrointestinale. La diagnosi clinica di GvHD epatica risulta talvolta problematica dal momento che altre manifestazioni cliniche di epatotossicità dovuta al regime di condizionamento, infezioni o VOD possono simularne l’esordio. L’interessamento del tratto gastrointestinale si manifesta inizialmente con nauseavomito, e diarrea acquosa di colore verdastro. La cessazione dell’apporto di solidi e liquidi non varia il volume della diarrea quotidiana. La GvHD intestinale in fase più avanzata è caratterizzata da dolore addominale, diarrea ematica e massiva perdita di liquidi. Talvolta è presente una forma più modesta di GvHD intestinale che interessa il tratto gastrointestinale superiore che è caratterizzata da anoressia e dispepsia senza diarrea. Tale forma risponde in modo soddisfacente alla terapia immunosoppressiva. La diagnosi differenziale include tossicità da radio-chemioterapia e infezioni (batteriche, Clostridium difficile ed enterite da CMV). Altri sintomi che generalmente accompagnano la GvHD acuta sono la febbre, la riduzione del performance status (Landsky e Karnovsky a seconda dell’età) e perdita di CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 4 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 peso. Altri tessuti possono essere interessati dalla GvHD acuta come le congiuntive, gli organi linfatici, membrane mucose, le ghiandole esocrine ed i bronchi. Stadiazione degli organi interessati dalla GvHD acuta Cute Fegato Intestino 0 Non rash Bilirubina <2 mg/dl <500 ml di diarrea/die 1 Rash<25% della superficie Bilirubina 2-3 mg/dl >500 ml di diarrea/die 2 Rash 25-50% della Bilirubina 3-6 mg/dl >1000 ml di diarrea/die superficie 3 Eritrodermia generalizzata Bilirubina 6-15 mg/dl >1500 ml di diarrea/die 4 Bolle e desquamazione Bilirubina >15 mg/dl Dolore o ileo Stadiazione globale dei pazienti affetti da GvHD acuta Grado della GvHD Grado di interessamento degli organi Cute Fegato Intestino Danno funzionale 1 (lieve) Da + a ++ 0 0 0 2 (moderata) Da + a +++ + + + 3 (severa) Da ++ a +++ Da ++ a +++ Da ++ a +++ ++ Da ++ a ++++ +++ 4 (pericolosa per la vita) Da ++ a Da ++ a ++++ ++++ CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 5 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Profilassi della GvHD acuta e cronica I pazienti sottoposti a TCSE presso il nostro Centro ricevono profilassi diverse a seconda del tipo del donatore, della sorgente di cellule staminali, della malattia di base e della fase di malattia al momento del TCSE e dell’età. TCSE donatore HLA-identico Età <12 anni Età>12 anni CSA 3 mg/Kg CSA 3 mg/Kg gg MTX 10 mg/m2 gg+1, correlato (BM e PBSC) TCSE donatore HLA-identico 2 8mg/m +3,+6 CSA 3 mg/Kg CSA 3 mg/Kg correlato (CB) TCSE donatore HLA-non identico CSA 3 mg/Kg CSA 3 mg/Kg 2 2 correlato (BM e PBSC) MTX 10 mg/m gg+1, 8mg/m +3,+6 TCSE donatore HLA-identico non CSA 3 mg/Kg MTX 10 mg/m2 gg+1, 2 8mg/m +3,+6 CSA 3 mg/Kg 2 MTX 10 mg/m gg+1, 8mg/m +3,+6 2 2 10 mg/m gg+1, 8mg/m +3,+6 ATG (IMTX) 3.5 mg/kg gg -4-2 ATG (IMTX) 3.5 mg/kg gg -4-2 TCSE donatore HLA-identico non CSA 3 mg/Kg CSA 3 mg/Kg correlato (CB) M-Pred 1-2 mg/Kg M-Pred 1-2 mg/Kg TCSE donatore HLA-identico non CSA 3 mg/Kg CSA 3 mg/Kg correlato (CB) Cell Cept 30 mg/Kg +1>+27 Cell Cept 30 mg/Kg +1>+27 TCSE donatore HLA-aploidentico T-deplezione (<1x104/Kg) T-deplezione (<1x104/Kg) correlato (BM e PBSC) 2 CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 6 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Trattamento Presso il nostro Centro il trattamento della GvHD acuta prevede l’utilizzo del Metilprednisolone (MP) ad una dose di 2 mg/Kg diviso in due dosi giornaliere a cui segue in caso di steroide-resistenza il trattamento con fotoaferesi extracorporea (ECP) oppure MP 5 mg/Kg, tale scelta sarà basata sulle caratteristiche di interessamento d’organo della GvHD, in particolare la scelta sarà l’ECP nel caso di prevalente interessamento muco-cutaneo della GvHD. In contemporanea i pazienti verranno sottoposti a terapia con steroide topico sulle superfici cutanee interessate dal processo di alloreattività per 5 applicazioni die. Il trattamento con MP 5 mg/Kg prevede la somministrazione di MP suddiviso in 2 dosi giornaliere per un periodo di 7 giorni. In caso di non-risposta o progressione verrà somministrato ATG 1.5 mg/Kg/die a giorni alterni per 4-5 dosi. In caso di risposta favorevole il paziente verrà sottoposto a trattamento con MP a dosi scalari: 2.5 mg/Kg la 1° settimana, 2.5-2 mg/Kg la 2° settimana, <2 mg/Kg la 4° settimana indi a scalare fino al raggiungimento della dose minima efficace. Il trattamento con ECP prevede sedute di fotoaferesi eseguite in 2 giorni consecutivi a cadenza settimane per il 1° mese, a cadenza bisettimanale per il 2° ed il 3° mese, indi a cadenza mensile per i successivi 3 mesi. In caso di scelta per la ECP, il MP verrà mantenuto a 2 mg/Kg per la 1° e 2° settimana, 1.5 mg/Kg per 3° settimana, 1 mg/Kg per la 4° settimana e 0.5 mg/Kg per la 5° settimana. Successivamente la dose di MP andrà ulteriormente ridotta fino alla dose minima efficace. Ovviamente, la Ciclosporina verrà mantenuta in range terapeutico 100-250 ng/ml. In caso di progressione della GvHD acuta in corso di ECP, il paziente uscirà dallo studio e verrà sottoposto a terapia con ATG 1.5 mg/Kg/die a giorni alterni per 4-5 dosi. In particolari situazioni cliniche potranno essere preferiti altri farmaci: - Tacrolimus (FK506) nel caso di GvHD con prevalente interessamento epatico (range terapeutico 5-15 ng/ml) - Infliximab nel caso di GvHD con esclusivo interessamento colico - Sirolimus nel caso di intolleranza o inefficacia dei suddetti farmaci range terapeutico (12-24 ng/ml) CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 7 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 2. GvHD CRONICA INTRODUZIONE La GvHD cronica è il più comune problema che interessa i sopravviventi a lungo termine dopo TCSE. Circa il 60-70% dei riceventi di TCSE da donatore identico correlato o alternativo che sopravvivono oltre il giorno +100 sviluppano la GvHD cronica (Gilman & Schultz, 2000; Goerner et al, 2002; Lee et al, 2002a). L’incidenza di GvHD cronica è più bassa nei bambini, peraltro tale complicanza rimane significativa. Comunque, la differente preparazione al TCSE, i diversi regimi di profilassi della GvHD e la diversa sorgente di cellule staminali emopoietiche, rendono la stima della GvHD cronica difficile da quantificare. I pazienti affetti da GvHD cronica presentano una significativa riduzione qualità della vita con Landsky e Karnofsky significamene ridotto (Syrjala et al, 1993; Duell et al, 1997; Sutherland et al, 1997; Socie et al, 1999). Monitorizzazione per follow-up di adulti e bambini hanno mostrato un ruolo della GvHD cronica nel prevenire la ricaduta, soprattutto nelle neoplasie ad alto rischio, senza peraltro condurre ad un aumento della sopravvivenza libera da eventi (EFS) a causa degli effetti delle complicanze legate alla GvHD cronica ed al suo trattamento (Cutler et al, 2001; Neudorf et al, 2004). La patofisiologia della GvHD cronica rimane scarsamente definita. I modelli animali hanno mostrato la presenza di un danno mediato da anticorpi innescato dalla attivazione cellulare Th2. In contrasto, sia la risposta Th1 che Th2 è stata mostrata essere implicata nella GvHD post-trapianto (Reinherz et al, 1979; Lichtman et al, 1997; Aractingi & Chosidow, 1998; Ratanatharathorn et al, 2001). Nell’uomo, inoltre, la ricostituzione immunologia aberrante post-TCSE, attraverso la perdita delle normali regolazioni del sistema immune, può determinare alcune tipiche manifestazioni della GvHD cronica. La GvHD cronica può essere dovuta sia a cloni T cellulari auto ed alloreattivi, tale definizione è supportata dal più alto tasso di GvHD cronica successiva a TCSE da sangue periferico e dopo DLI e in modelli animali di “GvHD autologa” indotta dalla somministrazione della Ciclosporina (Karasuno et al, 1997; Storek et al, 1997;;; Champlin et al, 2000; Dazzi et al, 2000;). Le cellule T autoreattive riconoscono il peptide invariante del complesso MHC di classe II. Le cellule T autoreattive nel caso di TCSE allogeniche, possono derivare dal danno CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 8 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 del timo legato alla GvHD acuta, il quale non è in grado di prevenire la generazione di cloni linfocitari autoreattivi (Sullivan & Parkman, 1983; Weinberg et al, 2001). Tali cloni autoreattivi possono agire, attraverso la produzione di interferon- , alla deposizione di collagene a livello cutaneo, che rappresenta una caratteristica tipica della GvHD cronica (Parkman, 1998). La GvHD cronica può evolvere direttamente dalla GvHD acuta ('progressive') la cui prognosi è severa, o può insorgere dopo un periodo di risoluzione ('quiescente' o 'interrotta') la cui prognosi è intermedia. Altri pazienti possono sviluppare GvHD cronica senza che abbiano sviluppato GvHD acuta ('de novo') la cui prognosi in questi casi è buona. I dati dell’IBMTR mostrano che l’incidenza di GvHD cronica dopo TCSE da fratello è 20-30% progressiva, 30-40% interrotta e 35% de novo. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 9 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Classificazione di Seattle (Shulman et al, 1980) Limitata Una od entrambe 1. Interessamento localizzato alla cute 2. Disfunzione epatica dovuta lla GvHD cronica Estensiva Entrambe 1. Interessamento cutaneo generalizzato, o Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Classificazione di Seattle revisionata (Lee et al, 2003) Clinicamente limitata 1. manifestazioni cavo orale consistenti con CGvHD, biopsia cutanea o labbra positive per cGvHD e nessun altra manifestazione di cGvHD 2. Modesto interessamento epatico (fosfatasi alcalina ≤2x il limite superiore della normalità, AST or ALT ≤3x il limite superiore della normalità e bilirubina totale ≤27·3 µmol/l) with biopsia positiva cutanea o labbra e nessun altra manifestazione di cGvHD 3. Meno di 6 placche maculosquamose, rash lichenoide o maculopapulare che interessa meno del <20% della superficie corporea (SC), dispigmentazione che interessa <20% SC, or eritema che interessa <50% SC, biopsia cutanea positiva and nessun altra manifestazione di cGvHD 4. Sicca Oculare (Schirmer's test ≤5 mm con minimi sintomi oculari), biopsia cutanea o labbra positiva e nessun altra manifestazione di cGvHD 5. Anormalità vaginali o vulvari con biopsia cutanea positive e nessun altra manifestazione di cGvHD Clinicamente estensiva 1. Interessamento di 2 o più organi con sintomi o segni di cGvHD, con documentazione bioptica di cGvHD in ogni organo 2. Karnofsky o Lansky Clinical Performance scores <60%, ≥15% di perdita del peso, e infezioni ricorrenti non dovute ad alter cause, con documentazione bioptica di cGvHD in ogni organo 3. Interessamento cutaneo più esteso del “clinicamente limitato”, confermato dalla biopsia cutanea 2. Interessamento cutaneo localizzato e/o disfunzione epatica dovuta lla cGvHD più: (a) istologia epatica con epatite 4. Scleroderma o morfea cronica aggressiva, necrosi a ponte, o cirrosi, o (b) interessamento oculare 5. Onicolisi or onicodistrofia, con documentazione di cGvHD in altri (Schirmer's test with <5 mm organi lacrimazione), (c) interessamento delle ghiandole 6. Riduzione dei movimenti consentiti del polso e dell’estensione delle salivary minori o della mucosa orale anche dovuta a fascite causata da cGvHD dimostrato dalla biopsia labiale, o (d) interessamento di ogni altro 7. Contratture ritenute da cGvHD organo target 8. Bronchiolite obliterante non dovuta ad alter cause 9. Biopsia epatica positiva, o test funzionali epatici alterati non dovuti ad alter cause con foafatasi alcalina >2x il limite superiore di normalità, AST or ALT >3x il limite superiore di normalità, o bilirubina totale >27·3 µmol/l, e documentazione di cGvHD in altri organi 10. Biopsia positive per cGvHD del tratto GI superioe o inferiore 11. Fascite o sierosite ritenute causate da cGvHD e non dovute da altre cause. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 10 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Fattori di rischio per cGvHD Osservati in maniera consistente Osservati in maniera controversa o limitata Paziente Età avanzata CML e AA CMV sieropositivo CMV riattivazione Splenectomia Donatore e caratteristiche del graft Donatore femmina (soprattutto con precedenti gravidanze) se ricevente maschio Donatore mismatched o non correlato PBSC DLI Graft contenete linfociti T Diversità etnica tra donatore e ricevente Minore incidenza con TCSE da cordone CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Eventi correlati al trapianto aGvHD Corticosteroidi nella profilassi della aGvHD Alto numero di CD34+ infuse (PBSC) Assenza del MTX nella profilassi della aGvHD (PBSC) Pagina 11 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Segni, sintomi e caratteristiche clinico-patologiche della cGvHD Organo Cute (comune) Segni Sintomi Iper e ipopigmentazione, lichen Prurito, riduzione planus, poichilodermia (atrofia, della flessibilità telangectasie, dispigmentazione), ulcere cutanee, scleroderma (ispessimenti dovuti alla deposizione di collagene, che può causare riduzione del range di motilità e contratture), ittiosi Strutture cutanee Onicodistrofia, alopecia, riduzione delle ghiandole sudoripare Sensibilità al caldo Fegato (comune) Incremento della fosfatasi alcalina, transaminasi e bilirubina Prurito Bocca (comune) Lichen planus, eritema, ulcere, xerostomia, carie dentarie, fibrosi, ridotta produzione salivare Occhi (comune) Cheratocongiuntivite sicca, ulcerazioni corneali, Schirmer's test con <5 mm lacrimazione a 5 min Esofago Varici esofagee, desquamazione, ulcerazioni, stenosi, fibrosi submucosa, alterazioni della motilità Intestino Fibrosi, malassorbimento Polmone Alterazioni ostruttive più che restrittive ai test di funzionalità polmonare, bronchiolite obliterante, pneumotorace Istopatologia Lichen: ipercheratosi, ipergranulosi focale, acantosi, keratinociti diskeratotici, generazione vacuolare, corpi colloidali, infiltrazione perivascolare e periannessiale di cellule linfoplasmacellulari Poichilodermia: atrofia epidermica, Sclerodermia: atrofia epidermica, fibrosi del derma, infiammazione minore che nelle lesioni lichenoidi, distruzione delle strutture annessiali Diagnosi differenziale con reazione a farmaci e eczema. Fibrosi e perdita di funzione delle strutture annessiali Danneggiamento con successive necrosi ed esclusione funzionale , moderata infiltrazione linfocitaria, colestasi and rigonfiamento cellulare Diagnosi differenziale: tossicità farmacologica (colestasi, infiammazione), malattia veno- occlusiva, infezioni virali, calcolosi e processi infiltrativi Aumentata Atrofia mucosa, infiltrazione sensibilità, dolore, linfoplasmacellulare, secchezza della aumento mucopolisaccaridi, bocca, riduzione fibrosi and distruzione delle della motilità ghiandole salivari minori. Diagnosi differenziale infezione da herpes siimplex, sindrome di Sjogren Occhi secchi, Diagnosi differenziale con fotofobia, dolore xerooftalmia post-attinica, sindrome di Sjogren Odinofagia, disfagia, pirosi, dolore retrosternale Diarrea, nausea, anoressia, dolore addominale, perdita di peso Diagnosi differenziale: reflusso gastroesofageo e infezioni Dispnea, tosse non produttiva, sibili Bronchiolite obliterante con tappi di tessuto granulomatoso e fibrosi obliterante le piccolo vie Diagnosi differenziale: syndrome dell’intestino iiritabile o malattia infiammatoria cronica, infezioni CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Interventi possibili Protezione dai trauma e dall’esposizione al sole, cura delle infezioni, fotoaferesi extracorporea Potezione delle unghie, evitare esposizione al calore considere il nuoto per l’esercizio fisico Terapia sistemica: il tacrolimus si concentra nel fegato; non ci sono comunque studi randomizzati che dimostrano la sua superiorità nei confronti della ciclosporina. Regulari visite odontoiatriche (eventuale profilassi dell’endocardite), sciacqui cavo orale con Nystatina. Terapia topica se tollerata. Lacrime artificiali durante la notte, altre raccomandazioni fornite dagli oculisti Trattamento endoscopico/chirurgico delle stenosi – eventualmente ripetuto Terapia sistemica per la cGvHD Considerare l’uso del beclometasone orale Consulenza nutrizionistica Trattamento delle potenziali infezioni sottostanti Pagina 12 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Organo Sistema Muscoloscheletrico Sierose SNC Segni bronchiectasie, colonizzazione da pseudomonas, infiltrati polmonari; intrappolamento aereo Polimiosite, artrite, fascite Effusioni pericardiche, peritoneali e pleuriche Vie urinarie Vagina Neuropatia periferica, miastenia gravis Cistite, fimosi Eritema, lesioni tipo lichenplanus like, secchezza mucosa, restringimenti, stenosi, ulcere Sistema emopoietico Sistema immunitario Thrombocitopenia, neutropenia, eosinofilia, anemia emolitica Ipocellularità linfoide, iper o ipogammaglobulinemia Sintomi Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Istopatologia Interventi possibili aeree, polmonite interstiziale. Artralgie, mialgie, La biopsia può essere non debolezza conclusive, può però mettere in luce perdita di fibre Sindrome clinica Trasudato di tamponamento cardiaco con ascite e dispnea Dolore, parestesie Dolore, ematuria Dolore, dispareunia, Infezioni ricorrenti soprattutto sinusali e delle vie respiratory superiori Terapia sistemica per cGvHD Terapia sistemica per cGvHD Terapia sistemica per cGvHD Estrogeni topici, lubrificazione e può richiedere dilatazione se stenosi Terapia sistemica per cGvHD Terapia sistemica per cGvHD Profilassi per la polmonite da Pneumocystis carinii e per il pneumococco. Posticipare le vaccinazioni fino a 6 mesi dopo lo stop della terapia immunosoppressiva. Scala di severità della GvHD cronica Lieve: i segni e i sintomi della cGvHD non interferiscono sostanzialmente con la funzione degli organi e quando appropriatamente trattata con terapia locale o sistemica (steroidi) non progredisce Moderata: i segni e i sintomi della cGvHD interferiscono con la normale funzione degli organi indipendentemente dalla opportuna terapia instaurata oppure progrediscono sotto la terapia di prima linea Severa: i segni e i sintomi della cGvHD limitano la funzione degli organi e progrediscono sotto la terapia di seconda linea CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 13 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 ELEMENTI OPERATIVI Trattamento Presso il nostro centro i pazienti affetti da GvHD cronica vengono trattati in maniera differente se GvHD limitata o estensiva, de novo, quiescente o progressiva. I fattori prognostici ritenuti ritenuti più importanti nella definizione del rischio di ciascun paziente affetto da cGvHD sono: - grado della cGvHD: limitata verso estensiva - tipo di esordio: de novo verso progressiva - piastrinopenia - livelli di bilirubina - biopsia epatica positiva per cGvHD - risposta al trattamento di 1° linea In particolare, il trattamento di prima linea deriva da studi di efficacia randomizzati in cui, in particolare, i pazienti sono stati stratificati sulla base della conta piastrinica. 1) PLT>100,000 (rischio standard) >Prednisone+Ciclosporina (TRM 11%, OS 80%) (Sullivan et al, Blood 72;546, 1988) 2) PLT<100,000 (alto rischio) >Prednisone+Ciclosporina (TRM 40%, OS 52%) (Sullivan et al, Blood 72;546, 1988). Stante gli scadenti risultati ottenuti nei pazienti ad alto rischio per cGvHD, presso il nostro Centro attualmente tutti i pazienti affetti da cGvHD vengono trattati con cortisone (2 mg/Kg), ciclosporina (6-9 mg/Kg) associata a fotoaferesi extracorporea secondo il seguente schema: due sedute di fotoaferesi eseguite in 2 giorni consecutivi a cadenza settimane per il 1° mese, a cadenza bisettimanale per il 2° ed il 3° mese, indi a cadenza mensile per i successivi 3 mesi. Tutti i pazienti con interessamento cutaneo, e che per varie ragioni non possono essere trattati secondo questo schema terapeutico, verranno trattati secondo il protocollo “Seattle” che prevede un lento scolamento dello steroide in 9 mesi. La risposta al trattamento verrà valutata dopo un mese dal trattamento e la successiva condotta terapeutica sarà valutata in base a tale risposta. In particolare pazienti resistenti al trattamento o con insufficiente risposta o con problematiche tali da rendere improponibile tale schema saranno avviati a altri trattamenti (Micofenolato) oppure a sperimentali (Sequinavir, Daclizumab). Pazienti refrattari al trattamento convenzionale per la cGvHD possono essere trattati con approcci più intensivi come Ciclofosfamide ad alto dosaggio (4 g/m2) oppure con Rituximab 375 mg/m2 settimanale per quattro settimane consecutive. Il trattamento dei CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 14 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 pazienti affetti da GvHD cronica di tipo sclerodermico prevede l’utilizzo del Glivec secondo il protocollo “Trattamento con imatinib mesilato (Glivec) della GVH cronica severa sclerodermia-like, refrattaria alla terapia immunosoppressiva convenzionale”. I pazienti affetti da cGvHD necessitano di opportuna profilassi antibatterica (Trimetoprim-Sulfametossazolo e Azitromicina), antifungina (Itraconazolo o Fluconazolo) ed antivirali (acyclovir), stante la profonda immunosoppressione legata alla terapia immunosoppressiva instaurata e alla stessa cGvHD. Inoltre, stante l’alto rischio infettivo di questi pazienti, la comparsa di febbre o di altri segni d’infezione dovrà essere opportunamente trattata con adeguata terapia antibiotica endovenosa; dovrà essere monitorata l’antigenemia del CMV (pp65), dell’aspergillo (galattomannano) e monitorate le copie di EBV-DNA attraverso la tecnica delle biologia molecolare. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 15 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 3. PRINCIPI DI TECNICA INFERMIERISTICA aGvHD Il ruolo del personale infermieristico nella gestione di un paziente affetto da aGvHD è molteplice. Da un lato l’infermiere deve supportare e contenere l’ansia, la paura e gli altri sentimenti del bambino e della sua famiglia e dall’altro deve contribuire alla prevenzione delle infezioni (attraverso un’adeguata igiene del paziente e dell’ambiente), al mantenimento del comfort e deve saper gestire la terapia immunosoppressiva e la terapia di supporto (antiemetica, trasfusionale, antidolorifica, ecc.). La comparsa della aGvHD, così come il sopraggiungere di altre complicanze più o meno gravi, richiedono al personale infermieristico la capacità e la volontà di prendersi cura della persona malata più che in altri momenti. L’infermiere deve occuparsi e pre-occuparsi oltre che dell’aspetto tecnico dell’assistenza, anche dell’aspetto relazionale di supporto emotivo, avvalendosi delle proprie conoscenze ed esperienze ed avvalendosi della relazione terapeutica, instauratasi durante tutto il ricovero. Dal punto di vista tecnico riveste grande importanza il monitoraggio degli effetti collaterali della Ciclosporina A (Cs- A) e degli altri immunosoppressori. Tra gli effetti collaterali più frequenti si annovera la tossicità neurologica (che si manifesta soprattutto con l’insorgenza di crisi convulsive generalizzate e/o tremori fini), l’ipertensione arteriosa, l’ipomagnesemia, l’emolisi microangiopatica, la disfunzione epatica con iperbilirubinemia e l’ipertricosi. Uno degli effetti collaterali più frequenti è anche la tossicità renale con l’incremento dei valori di azotemia e creatinina. Un grave effetto collaterale causato dalla Cs-A è la comparsa di danno endoteliale con possibile sviluppo di Porpora Trombotica Trompocitopenica (PTT) e Sindrome uremicoemolitica. Tra i compiti degli infermieri che operano all’interno del CTCS si riconosce il monitoraggio del dosaggio sierico della Cs-A (Cfr. Quaderno Protocollo Esami) che deve avvenire secondo la DR 9, avendo l’accortezza di utilizzare la via del Catetere Venoso Centrale (CVC) a doppio lume nella quale non è mai stata infusa Cs-A o, nel caso di un CVC a singolo lume di far terminare l’infusione di Cs-A almeno 6 ore prima dell’effettuazione del prelievo. In questo ultimo caso, nel dubbio che il risultato non sia attendibile, sarà necessario, su prescrizione medica, effettuare il dosaggio della Cs-A da vena periferica . CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 16 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Un altro importante compito dell’infermiere che opera all’interno del CTCS è quello dell’infusione del Siero Antilinfocitario (cfr. DR 14) Nel caso si rendesse necessaria l’esecuzione della procedura di fotoaferesi consultare la DR 7. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 17 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 aGvDH CUTANEA Monitorare, attraverso valutazione giornaliera, il grado di aGvHD cutanea e le zone interessate, segnalando i dati sulla cartella infermieristica. Avvisare tempestivamente il medico se le condizioni della cute dovessero variare (rash più intenso, aumento della sintomatologia pruriginosa, comparsa di flitteni, ecc…). Stimolare il paziente e/o i genitori ad una accurata igiene (cfr. DR 6) della cute motivandone e risottolineandone l’importanza. Somministrare su prescrizione medica farmaci antistaminici. Nel caso di aGvHD di lieve entità istruire il paziente e/o i genitori circa le modalità ed il numero di applicazioni di pomate o altri prodotti topici a base di corticosteroidi. Nel caso di aGvHD di moderata entità istruire il paziente e/o i genitori sulla necessità, da parte del personale infermieristico, di applicare impacchi di crema a base di solfato di alluminio (SOFARGEN®) utilizzando garze in TNT sulle zone interessate. E’ preferibile utilizzare tubetti di crema da 50/180 gr per evitare la potenziale contaminazione batterica della confezione da 600 gr. Nel caso di aGvHD di grave entità, in presenza di cute desquamata o eritrodermia esfolliativa generalizzata procedere nel seguente modo: • Sulle parti desquamate o lesionate: - lavare accuratamente la cute con soluzione di Ringer Lattato tiepida (scaldata sotto acqua calda), - applicare garze vaselinate o intrise di sostanze medicali (S.P.M.), - posizionare garze in TNT per proteggere le medicazioni, - posizionare rete elastica o bende in garza idrofila orlata (a seconda della zona interessata) per sostenere il tutto, - per evitare il sanguinamento delle zone lesionate: ¾ cercare di mantenere umide per molti giorni le medicazioni applicando uno strato di crema anche al di sopra della garza vaselinata ¾ le medicazioni possono rimanere in situ per molti giorni (anche 10 gioni!) ¾ per evitare di danneggiare il tessuto di granulazione e per evitare traumi inutili, durante la rimozione imbibire con soluzione fisiologica tiepida le garze da rimuovere tamponando fino a che non si rimuovano autonomamente. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 18 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 A seconda della soluzione di continuo della cute, utilizzare biancheria piana e tutti i presidi che vengono a contatto con la cute sterili (anche il fonendoscopio). Le garze in TNT vengono fornite dalla Centrale di Sterilizzazione del S. Anna normalmente in confezioni pulite: all’occorrenza prendere accordi con la Centrale di Sterilizzazione dell’O.I.R.M. per il confezionamento in pacchi sterili a seconda delle esigenze del CTCS. In caso di medicazioni molto dolorose, prevedere con il medico la somministrazione di un analgesico per via sistemica. La suddetta procedura può subire modifiche, in base alle indicazioni del Medico specialista, in genere il chirurgo plastico. • Sulla cute arrossata: - applicare pomate o creme a base di corticosteroidi e creme idratanti. • Sulla cute integra: - applicare crema base. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 19 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 aGvHD INTESTINALE Monitorare, attraverso valutazione giornaliera, il grado di aGvHD intestinale, il numero delle evacuazioni, il quantitativo, la consistenza ed il colore segnalando i dati sulla cartella infermieristica. Avvisare tempestivamente il medico se si intensifica il numero, la quantità e se ci sono variazioni sulla qualità delle scariche diarroiche (melena, presenza di sangue rosso vivo, presenza di muco e/o di mucosa intestinale, ecc…) Valutare attentamente il bilancio Introdotti/Eliminati ed il peso corporeo giornaliero affinché non si verifichino disidratazione o ritenzione idrica. Controllare attentamente la quantità e la qualità degli alimenti e delle bevande assunte. Stimolare il paziente e/o i genitori ad una accurata igiene della zona perineale motivandone e risottolineandone l’importanza (cfr. DR 6). Applicare eventualmente creme o altre sostanze protettive sulla zona perineale. Somministrare su prescrizione medica farmaci antispastici e antidolorifici e valutarne il beneficio. Se necessario, su prescrizione medica, inserire un sondino naso-gastrico o nasoduodenale seguendo la DR 8. Eseguire, su prescrizione medica, alcuni esami di laboratorio quali ad esempio: - l’emocromocitometrico (se melena), ripetuto più volte nell’arco della giornata per valutare la necessità di un’eventuale trasfusione, - gli elettroliti serici (se diarrea imponente), - l’emogasanalisi , per valutare eventuali squilibri metabolici - coprocoltura completa , per ricercare un’eventuale eziologia infettiva (Cfr. Quaderno Protocollo Esami ) Somministrazione di terapia antiemorragica o di altri farmaci, in caso di sanguinamento intestinale, su ordine medico. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 20 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 aGvHD EPATICA Monitorare, attraverso valutazione giornaliera, il grado di aGvHD epatica, controllando la comparsa o l’accentuazione dell’ittero sclerale e segnalandolo sulla cartella infermieristica. Monitorare il peso corporeo e la circonferenza dell’addome ogni giorno segnalando i dati sulla cartella infermieristica. Avvisare tempestivamente il medico se ci sono variazioni sul peso e sulla circonferenza addome. Valutare attentamente il bilancio Introdotti/Eliminati affinché non si verifichi ritenzione idrica. Se necessario, su prescrizione medica, inserire un sondino naso-gastrico o nasoduodenale seguendo la DR 8. Eseguire, su prescrizione medica, alcuni esami di laboratorio quali ad esempio: - bilirubina totale e frazionata, enzimi epatici ed ammoniemia (per valutare la funzionalità epatica) - l’emogasanalisi, per valutare eventuali squilibri metabolici SOMMINISTRAZIONE DI IMMUNOSOPPRESSORI La GvHD rappresenta ancora oggi una delle complicanze precoci più importanti e caratteristiche del TCSE allogenico e costituisce uno dei fattori che maggiormente incidono sulla mortalità secondaria al trapianto, inoltre, è causa di possibili effetti invalidanti a distanza. Nonostante le moderne ed evolute tecniche di tipizzazione HLA oggi disponibili, questa complicanza si sviluppa in una percentuale di casi compresa tra il 50% e 80% dei pazienti che hanno ricevuto un trapianto da donatore HLA compatibile ed è responsabile, direttamente o indirettamente, di circa il 25% dei decessi dopo l’infusione di CSE. I principali trattamenti per la profilassi della GvHD si basano sull’immunosoppressione non selettiva del paziente, e mirano a bloccare la fase apparente della malattia stessa; questo è possibile grazie all’uso di farmaci quali la CsA; il methotrexate (MTX) o i corticosteroidi. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 21 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Cs-A La Cs-A è una molecola proteica a struttura ciclica di origine fungina, scoperta durante la ricerca di nuove sostanze dotate di attività antibiotica. L’effetto immunosoppressore si basa sull’inibizione specifica della trascrizione del gene per IL –2 durante i processi di attivazione T-linfocitaria innescati dalla stimolazione del T cell receptor. La dimostrazione dell’efficacia clinica della Cs-A nella prevenzione della GvHD ne ha fatto il farmaco più utilizzato nel TCSE allogenico da solo o in combinazione con altre molecole. La monoterapia con Cs-A è la forma di profilassi più frequente impiegata in ambito pediatrico, anche in considerazione della minore incidenza e severità della GvHD rispetto ai pazienti adulti. Lo schema posologico più utilizzato prevede la somministrazione del farmaco per via endovenosa ed un dosaggio di 3 mg/Kg/die solitamente a partire da 1 o 2 giorni prima dell’infusione delle cellule staminali per poi proseguire dopo 2-3 settimane dal trapianto, per via orale alla dose di 3-6 mg/Kg/die con una progressiva riduzione fino alla sospensione del farmaco a circa 6 mesi dal trapianto nel caso di un paziente affetto da malattia neoplastica, dopo 12 mesi nel caso di un paziente affetto da malattia metabolica e/o genetica. I livelli plasmatici di Cs-A vengono monitorati costantemente in quanto questo permette, qualora lo si renda necessario, la variazione della posologia. Nello specifico i livelli plasmatici del farmaco associati a sicura efficacia terapeutica senza tossicità sono compresi fra 100 e 250 ng/ml. La somministrazione endovenosa di Cs-A avviene per mezzo di infusioni di soluzione glucosata al 5% convenzionalmente in 18 ore (ore 6 –24) è possibile ridurre il tempo di somministrazione (8 ore) nel caso in cui il paziente debba lasciare il reparto per eseguire altre terapie (es.: TBI) o quando alla somministrazione endovenosa si sovrappone la somministrazione per via orale. (4 ore tot ev – dalle ore 06.00 alle ore 10.00 più somministrazione per OS ore 20.00). L’infusione di Cs-A nei pazienti portatori di CVC a due lumi avviene dalla via large per consentire il prelievo ematico per la valutazione dei livelli plasmatici del lume opposto, in quanto la Cs-A è un farmaco altamente denso e tende ad aderire alle pareti del lume del CVC e ad alterare i risultati. Nei pazienti portatori di CVC ad un lume solo il prelievo per la valutazione del dosaggio, per le ragioni esposte sopra, avviene da accesso venoso periferico su ordine medico. E’ inoltre fondamentale durante l’infusione delle cellule staminali sospendere la somministrazione di Cs-A. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 22 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Per ciò che riguarda la somministrazione di Cs-A per via orale è necessario evitare la contemporanea assunzione di succo di pompelmo in quanto riduce l’assorbimento del farmaco e a seconda delle preferenze del bambino è possibile utilizzare la soluzione di sciroppo o le compresse. I principali effetti collaterali e tossici collegati alla somministrazione di Cs-A sono i seguenti: - Innalzamento dei valori di creatinina e azotemia spesso dipendenti dalla dose, reversibili nella maggior parte dei pazienti. Questa tossicità potenziale è da tenersi in considerazione soprattutto nei pazienti sottoposti a trattamento con altri farmaci nefrotossici (quali ATB aminoglicosidici o amfotericina B) - Ipertensione arteriosa che richiede un monitoraggio attento ed eventuale somministrazione di terapia antipertensiva e la valutazione di sintomi quali cefalea - Tossicità neurologica con sintomi cerebellari quali crisi convulsive o semplicemente tremori fini - Ipertricosi che scompare alla sospensione della terapia - Alterazione della funzionalità epatica MTX Classificato come chemioterapico antimetabolita agisce inibendo l’enzima didrofolato reduttasi che è essenziale nella sintesi di purine e pirimidine; e quindi previene la divisione e l’espansione clonale dei linfociti T attivati. Si utilizza come profilassi per la GvHD in giornate precise dopo il TCSE ossia i giorni +1; +3; +5 esattamente all’ora del termine dell’infusione di CSE. La tossicità del MTX riguarda essenzialmente 2 aspetti: il midollo osseo, con un allungamento del tempo necessario per l’attecchimento emopoietico, e le mucose. Per ridurre l’entità degli effetti collaterali si imposta un trattamento con acido folico a precisi orari ovvero 24 h. dopo la somministrazione di MTX del gg. +1 e 24 – 36 h. dopo la somministrazione dei gg. +3 e +5. PROGRAF FK506 (Tacrolimus) E’ una nuova molecola dotata di potente azione immunosoppressiva derivante dal blocco della trascrizione del gene dell’IL 2 con meccanismo simile a quello della Cs-A. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 23 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 Può essere somministrata per via endovenosa in infusione continua diluita in soluzione glucosata al 5% utilizzando un deflussore privo di PVC, oppure in due dosi per via orale. L’effetto collaterale più importante si è dimostrato essere la nefrotossicità. CORTICOSTEROIDI Sono anch’essi immunosoppressori utilizzati solitamente nel trattamento della GvHD già instaurata e raramente nella profilassi. I principali effetti collaterali sono rappresentati da: - Sintomi gastrointestinali come gastrite e ulcera peptica; infatti viene sempre associata una terapia gastroprotettiva - Aumento ponderale dovuto ad un incremento dell’appetito - Effetti neuropsichiatrici come euforia, insonnia, depressione ATG Viene utilizzato come profilassi della GvHD nel condizionamento pre TCSE in un totale di 3 somministrazioni ev oppure come trattamento di II^ linea nella GvHD acuta instaurata a giorni alterni per 3 o più somministrazioni su ordine medico. In commercio è possibile reperire 2 tipi di siero che hanno rispettivamente origine dal cavallo “LYMPHOGLOBULINE” e dal coniglio “THYMOGLOBULINE”. Per le modalità di preparazione ed infusione consultare la Direttiva: Gestione Farmaci punto 4. CELL CEPT MICOFENOLATO MOFETILE Immunosoppressore, metabolizzato ad acido micofenolato esiste solo sotto forma di compresse da 250 e 500 mg, da somministrarsi due volte al giorno per os. Il dosaggio del micofenolato è di 15-30 mg/Kg a seconda del regime di profilassi e/o terapia della GvHD utilizzato. Il livello ematico del micofenolato può essere dosato, benchè non risulta completamente chiarita la corrispondenza fra livello ematico e dose terapeutica. IMATINIB MESILATO Inibitore tirosin kinasico capace di bloccare la deposizione di collagene a livello del sottocute attraverso un’inibizione specifica del recettore PDGF-β. La dose è 260 mg/m2/die con aumento della dose del 30% ogni 15 giorni. La dose massima è 560 mg/m2/die. CENTRO TRAPIANTI CELLULE STAMINALI E TERAPIA CELLULARE Pagina 24 di 27 DIRETTIVA 30: MALATTIA DA TRAPIANTO CONTRO L’OSPITE (GvHD) ACUTA E CRONICA Cod.: DR 30 Rev.: 1 Data: 05/11/08 4. BIBLIOGRAFIA 1) Gilman AL, Schultz KR. Related Articles, Links Treatment of chronic GVHD. Bone Marrow Transplant. 2000 Aug;26(4):460-2. 2) Goerner M, Gooley T, Flowers ME, Sullivan KM, Kiem HP, Sanders JE, Martin PJ, Storb R. Morbidity and mortality of chronic GVHD after hematopoietic stem cell transplantation from HLA-identical siblings for patients with aplastic or refractory anemias. Biol Blood Marrow Transplant. 2002;8(1):47-56. 3) Stephanie J. Lee, John P. Klein, A. John Barrett, Olle Ringden, Joseph H. Antin, Jean-Yves Cahn, Matthew H. Carabasi, Robert Peter Gale, Sergio Giralt, Gregory A. Hale, Osman Ilhan, Philip L. McCarthy, Gerard Socie, Leo F. Verdonck, Daniel J. Weisdorf, and Mary M. Horowitz. 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