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Il tempo galantuomo
Ensemble di strumenti antichi “Gli Speziali”
flauto traversiere
violoncello barocco
clavicembalo
10.03.2013
ore 17.00
Silvia Tuja
Elisabetta Soresina
Giuseppe Reggiori
Johann Sebastian Bach ? (1685-1750)
Sonata in do maggiore BWV 1033
Andante, Presto – Allegro – Adagio – Menuet I
– Menuet II
Francesco Geminiani (1687-1762)
Sonata in sol maggiore
Adagio – Allegro assai – Grave – Allegro
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Sonata III in la minore
Largo – Allegro – Largo – Allegro
Antonio Vivaldi / N. Chédeville (1705-1782)
Sonata in sol maggiore dal “Pastor fido”
Preludio – Allegro ma non presto – Sarabanda
– Corrente – Giga
Johann Christian Bach (1735-1782)
Sonata in sol maggiore
Allegro moderato – Adagio – Allegro
I
l grande Johann Sebastian o il giovane Carl Philipp? Il celeberrimo
Vivaldi o il quasi ignoto Nicholas de
Chédeville?
Alla tentazione di attribuire a grandi
nomi composizioni di autori che
non avevano ancora – e magari
non avrebbero mai – raggiunto il
successo, non hanno resistito nel
corso dei secoli gli studiosi né, tanto
meno, gli editori, allettati da maggiori e più facili guadagni.
Numerosi sono così i compositori
la cui identità è rimasta per secoli
celata per favorire attribuzioni a
personaggi di maggiore fama.
La ricerca filologica degli ultimi
decenni sta però consentendo di
riportare poco alla volta alla luce
molte verità: il tempo galantuomo
restituisce così ad ogni compositore
quanto per secoli gli era strato più o
meno volontariamente sottratto.
Particolarmente emblematica la
vicenda della celeberrima raccolta di
Sonate Il Pastor fido, la cui attribuzione a Vivaldi non era stata messa
in discussione fino alle soglie del
Duemila: la falsa attribuzione non
fu originata dall’errore o dalla malafede di qualche musicologo, bensì
da una precisa scelta del vero autore
– ormai unanimemente riconosciuto in Nicholas de Chédeville – e
del suo editore, che ritennero che
il nome di Vivaldi avrebbe potuto
offrire all’opera maggiore credito
(e in secondo luogo a loro stessi
forse maggiori guadagni).
In altri casi gli editori scelsero di pubblicare raccolte di Sonate di autori
diversi, giustamente ritenute belle e
interessanti, senza troppo preoccuparsi di definirne con precisione la
paternità, talvolta trascrivendole da
originali destinati ad altri strumenti
(tipico l’adattamento al flauto di
composizioni originariamente scritte
per violino). Gli studi comparativi
sui manoscritti e sulle prime edizioni
ci consentono oggi per lo più di risalire con certezza alle composizioni
originali, e dunque ai veri autori (si
veda a questo proposito la Sonata per
flauto di Geminiani).
Ancora non è stato invece possibile
stabilire chi stia dietro la dubbia
attribuzione a Johann Christian
Bach dell’ultima Sonata in programma. Ma forse è solo una questione di tempo...
Ensemble “Gli Speziali”
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