Il trattamento dei diversi epifenomeni comportamentali in rapporto alla disabilità cognitiva: il punto di vista del Neuropsicologo Maria Grazia Gambini COMPORTAMENTO: Wikipedia Il comportamento è il modo di agire e reagire di un oggetto o un organismo messo in relazione con altri oggetti, organismi, o semplicemente con l'ambiente, che è l'esternazione di un atteggiamento, il quale si basa su una idea o una convinzione che può essere anche un pregiudizio. Il comportamento può essere conscio o inconscio e volontario o involontario. Il comportamento umano, così come quello di altri organismi, può essere comune, insolito, accettabile o inaccettabile. Gli uomini valutano l'accettabilità di un determinato comportamento usando norme sociali e regolando i comportamenti tramite mezzi di controllo sociale. Invece di Disturbi del comportamento più utile il termine COMPORTAMENTI PROBLEMA: I comportamenti problematici sono tutti quelli che per una ragione o per l’altra creano problemi o difficoltà alla persona stessa o nella relazione tra lui e il suo ambiente. D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, Trento, 2001, p. 282 In letteratura viene evidenziato come i disturbi del comportamento siano caratteristici della persona con GCA in tutte le fasi del percorso riabilitativo, con una frequenza dall’11 al 50% e quando presenti, interferiscono pesantemente con il processo di riabilitazione in tutte le sue fasi McAllister T.W. Neurobehavioral sequelae of traumatic brain injury: evaluation and management. (2008) World Psychiatry; 7:3-10. Quali sono? Irritabilità Isolamento Aggressività Indifferenza Non consapevolezza Disinibizione Acriticità Incongruenza Non mantenere giusta distanza Non rispetto pragmatica Fatuità Compulsività Apatia Ipocinesia Mutismo Anedonia Irrequetezza Ipercinesia .... Depressione Mania Delirio Allucinazioni Confabulazioni paranoia y eccesso Creano problemi agli interlocutori e al contesto d vita Difficili da gestire Maggiormente evidenziati e trattati y difetto Non creano problemi Facilitano la gestione del paziente Possono essere sottovalutati Rischiano di non essere evidenziati e trattati PERSONALITA’: Con il termine personalità si intende l'insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali che definiscono il nucleo delle differenze individuali, nella molteplicità dei contesti in cui la condotta umana si sviluppa. Ippocrate: collerico melanconico flemmatico sanguigno « La personalità è la più o meno stabile e durevole organizzazione del carattere, del temperamento, dell'intelletto e del fisico di una persona: organizzazione che determina il suo adattamento totale all'ambiente. » Hans Eysenck 1953 "The structure of Human Personality“ Mayer, J.D: (2001). Primary divisions of personality and their scientific contributions: From the Trylogy of mind to the systems set. Journal for the theory of Social Behaviour, 31, 449-477. Disturbo di personalità individui i cui tratti di personalità sono disadattivi in modo pervasivo, inflessibile e permanente, e causano una condizione di disagio soggettivo clinicamente significativa. In genere i sintomi dei disturbi di personalità sono egosintonici (accettabili per la persona) e alloplastici (la persona tende a cambiare l'ambiente, non sé stesso). DSM IV : un modello abituale di esperienza o comportamento che si discosta notevolmente dalla cultura a cui l'individuo appartiene e si manifesta in almeno due delle seguenti aree: esperienza cognitiva, affettiva, funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi (area comportamentale). 10 studi Pz con disturbo borderline hanno significative riduzioni delle prestazioni in compiti cognitivi, in particolare flessibilità e pianificazione GCA Prigatano ha distinto tre tipi di disturbi: disturbi di personalità organici reazioni emotive al trauma disturbi di personalità pre-traumatici che modulano l’espressione del danno neurologico Prigatano G. 99, Principles of Neuropsychological Rehabilitation Comportamento e modificazione della personalità nelle GCA sono dipendenti da: Lesioni delle aree/dei circuiti o modificazioni dell’equilibrio elettrochimico deputati al controllo e all'espressione emozionale, affettiva e comportamentale Conseguenza di disturbi neuropsicologici: cattiva lettura cognitiva della realtà, ridotta capacità empatica, ridotto insight Risposte emotive al cambiamento creato dall’evento lesionale Risposte di tipo emotivo/reattivo al contesto Struttura di personalità pregressa (o disturbo) che modula l’espressione del danno neurologico stili cognitivi, stili di coping, resilienza Consapevolezza /negazione DISTURBI DEL COMPORTAMENTO: Significato, manifestazioni e prognosi differenti in relazione alle diverse fasi: 1 Fase acuta e subacuta (PTA) 2 Fase degli esiti APT In questa fase si ipotizza che le alterazioni comportamentali siano in correlazione con sintomi cognitivi come il disorientamento temporale e spaziale, deficit della funzione attenzionale e della memoria. Molti autori hanno messo in evidenza come i disturbi comportamentali da sintomi positivi, siano persistenti nella fase dell’amnesia post-traumatica (PTA) e come tendano ad esaurirsi a conclusione di questa fase. Riggio S., Wong M., Neurobehavioral sequelae of traumatic brain injury. (2009) Mount Sinai Journal of Medicine; 76:163-172. Jennett B. Assessment of outcome after severe brain damage. The Lancet 1975; 1: 480-484. I disturbi comportamentali più persistenti nel tempo durante la fase di PTA sono: aggressività, eloquio incoerente, comportamenti inappropriati, agitazione, alterazione del tono dell’umore, distraibilità, insofferenza dell’attesa, assenza di valutazione della sicurezza Weir N, Doig EJ, Fleming JM, Wiemers A, Zemljic C. “Objective and behavioural assessment of the emergence from post-traumatic amnesia (PTA)”. Brain Injury, 2006; 20(9):927-935. Gli approcci proposti per il trattamento dei disturbi comportamentali in questa fase sono sostanzialmente due: • Modificazioni dell’ambiente • Trattamenti farmacologici. Modificazioni ambientali: • creare di una condizione strutturata, sicura e tranquilla, con la allocazione di un solo paziente per camera • ridurre il numero di caregivers, degli spazi e dei terapisti. • arredare la stanza con orologio analogico e digitale ben visibile con indicata l’ora ma anche il giorno, e il posizionamento di oggetti familiari al paziente e di fotografie di parenti e amici. • trasmettere al paziente feedback consistenti ma di facile decodifica del suo comportamento, durante tutte le 24 ore della giornata. • utilizzare misure di sicurezza possibilmente poco invasive come video controllo, materasso a terra a per prevenire eventuali cadute. • proporre attività molto automatizzate e che non necessitano di controllo volontario NON ESISTONE EVIDENZE DI EFFICACIA!!! Fase degli esiti Sindrome disesecutiva Sindrome amnesica globale Eminegligenza Anosognosia Quali interventi? Quali interventi? MODELLO ICAR: I Information C Contingencies A Awareness R Relationship milieu rehabilitation 3 approcci: Comportamentale Cognitivo-comportamentale (CBT) Olistico integrato (CHRPs) Approccio comportamentale MODELLO ABC DEL COMPORTAMENTO. Secondo questo modello il comportamento problema assume una funzione in relazione a ciò che è accaduto prima e/o a ciò che accadrà dopo averlo messo in atto, ovvero è funzionale ad interrompere una situazione di disagio o ad ottenere una situazione desiderata. STIMOLO ANTECEDENTE Æ COMPORTAMENTO Æ CONSEGUENZA Quando un comportamento ha un valore funzionale tende a ripresentarsi sempre più spesso. Ha poca importanza che si tratti di un comportamento “buono” o “cattivo”. Approccio neuropsicologico Stretta connessione tra il disturbo di personalità e il disturbo cognitivo: non si può limitare la riabilitazione al solo disturbo cognitivo non si può scindere un trattamento neuropsicologico dal un approccio psicoterapeutico non si può scindere la persona dal contesto Dobbiamo assicurare una riabilitazione neuropsicologica che sia etica ed efficace. Dobbiamo rivolgere la nostra attenzione a tutte le implicazioni cognitive, emozionali, motivazionali, sociali conseguenti a danni neurologici (...) sulla disabilità piuttosto che sulla menomazione, quindi dobbiamo cercare di aiutare l’individuo a risolvere i problemi che incontra e non indirizzare il trattamento ai disordini emersi durante l’esecuzione ad una serie di tests. Barbara Wilson, 1999 Approccio psicoterapeutico Alleanza con il paziente mentalizzazione Strategie di coping Gruppo Consapevolezza Disturbo cognitivo come caratteristica della personalità …. Contesto riabilitativo Ambiente facilitato, sicuro, riconoscibile, confortevole e moderatamente stimolante: garantire la sicurezza compensare le disabilità ed i disturbi della memoria e dell'orientamento evitare stimoli stressanti rispettare la privacy e le capacità decisionali residue. favorireContesto il contatto con la realtà e la consapevolezza riabilitativo favorire la comunicazione e lo scambio affettivo riconoscere il ruolo adulto incoraggiare e valorizzare le capacità residue. rispondere ai bisogni psicologici di base (sicurezza e integrità biologica, appartenenza, autorealizzazione) proporre programmi funzionali alla persona e non all’organizzazione consentire la scelta e la flessibilità Ambiente rispettoso, che restituisce un'immagine positiva di sè, che facilità l'accettazione della disabilità Progetto di vita Riabilitazione come progetto condiviso di vita Paziente Famiglia Team Dilatare gli ecosistemi di vita e di relazione Costruire continuità nei vari ecosistemi Espandere gli interventi in un progetto di vita Migliorare la qualità psicoeducativa nei contesti attuali di vita The approach demands a change in the attitude of therapy staff rather than any change in rehabilitation techniques per se. This is because it is the way that rehabilitation is organized rather than the type of rehabilitation given, that is likely to lead to a succesful treatment outcome. Implicit in this approach is an interdisciplinary way of working, in order to promote communication between therapy staff and increase the cohesiveness of treatment team. Models of brain injury rehabilitation ( R. L.L. Wood) Normalizzazione significa … un ritmo normale del giorno. Ti alzi dal letto al mattino, anche se hai una gravissima disabilità, ti vesti ed esci per andare a scuola o al lavoro: non resti a casa. Al mattino prevedi quello che farai nella giornata, alla sera ripensi a quello che sei riuscito a fare. Il tuo giorno non è di 24 ore tutte uguali, […]. Mangi ad ore normali ed in modo normale, non solo con il cucchiaio,se non sei più un bambino, non mangi a letto o in poltrona,ma a tavola, e non ceni presto nel pomeriggio, per la comodità del personale. Normalizzazione significa … un ritmo normale dell’anno. […] Normalizzazione significa … avere desideri e fare scelte rispettate dagli altri […] Normalizzazione significa … il diritto ad una situazione economica normale. […] Normalizzazione significa … vivere in una casa normale,in un quartiere normale […] Significa non essere isolato dalla società … (Nirje, 1969) Grazie per l’attenzione