SALA LAUDAMO, 5/7 MARZO 2013
PISCISTOCCU A GHIOTTA
versione siciliana di “Sugo finto” di Gianni Clementi
adattamento in siciliano Laura Giacobbe
con Antonio Alveario e Sergio Friscia
la voce di “Claudio Fox” è di Claudio Lauretta
allestimento scenografico di Mariella Bellantone
costumi di Cinzia Preitano
disegno luci di Antonio Rinaldi
regia di Ninni Bruschetta
produzione Fondazione Teatro del Mela
Note di regia
Questo testo è stato scritto in
dialetto
romano
da
Gianni
Clementi. Nella nota introduttiva,
lo stesso autore lascia libero il
regista o la compagnia che lo
metterà in scena di tradurlo nel
dialetto a lui più congeniale.
Così, grazie al paziente lavoro di
Laura Giacobbe, mia fidata collaboratrice, abbiamo trasformato il Sugo Finto
(romano) nel Piscistoccu a ghiotta (messinese).
Le protagoniste sono due “signorine”, Rosaria e Addolorata, rispettivamente
interpretate da Antonio Alveario e Sergio Friscia. La scelta di affidare i ruoli a due
uomini è motivata dalla necessità di esaltare l’aspetto comico e grottesco di questo
testo. Ma, nel corso della preparazione dello spettacolo, questa scelta ha orientato la
messa in scena anche in senso tragico, ricordando e omaggiando il miglior teatro
contemporaneo, come quello di Enzo Moscato, Annibale Ruccello e del nostro
concittadino Spiro Scimone. Tutti autori appartenenti, potremmo dire, a una
corrente neo-beckettiana.
Nell’ironia “universale” di queste
figure tragicomiche, che così ben
si adattano alla cultura siciliana,
si dipana una sorta di denuncia
sociale, dove il mondo di oggi
viene visto con gli occhi inermi
di due cittadine “normali” e
normalmente
vittime
di
un
tessuto sociale avverso, a guida televisiva, ma sempre ancorato a tradizioni o meglio
a convenzioni improbabili. E alla fine emerge con tutta evidenza uno scontro sociale
e filosofico, il solito braccio di ferro tra la “formica” e la “cicala”, tra la paura del
futuro e il carpe diem.
“Piscistoccu a ghiotta” è la prima produzione del Teatro del Mela, neo-fondazione
che opera presso l’Auditorium di Pace del Mela. Per questo motivo ho voluto
rendere un piccolo omaggio a questa città che, con grande partecipazione, ospita da
quasi due anni il mio lavoro, ambientando la storia delle nostre due sconosciute
eroine proprio a Pace del Mela.
Ninni Bruschetta