Copia di fa3dbbefc88d0ce9767b18927828e21a la Repubblica RCULT SPETTACOLI DOMENICA 9 NOVEMBRE 2014 50 La Repubblica 9/11/2014 DA NON PERDERE TEATRO DANZA Matthew Bourne un “classico” Lago Causa ritardo nel trasporto delle scene dall’Australia, slitta di due giorni l’atteso ritorno di Matthew Bourne’s Swan Lake l’affascinante e audace balletto del coreografo inglese. Diventato a sua volta un classico (dal debutto del 95 è stato il balletto rappresentato per più tempo a Londra e Broadway), rilegge Caikovskij in chiave maschile tra ironia e commozione. Milano, T.Arcimboldi dal 13, teatroarcimboldi.it CLASSICI MUSICA di Claudio Santamaria diretto per l’occasione da Giorgio Barberio Corsetti. Due giorni dopo Romaeuropa porta finalmente a Roma (al Teatro Vascello) il conturbante Virgilio brucia dei veneti Anagoor. Con la consueta eleganza e limpidezza stilistica, la compagnia diretta da Simone Derai affronta il tema arte-potere attraverso l’opera di Virgilio, a partire dall’Eneide che il poeta lesse ad Augusto. Così tra antichità e modernità si parla di violenza e di ruolo dell’artista nella politica e nella società. (a.b.) CLASSICA Scala, la settimana di Barenboim Settimana fitta per Daniel Barenboim nelle ultime apparizioni come direttore scaligero. Nel programma inaugurale della stagione della Filarmonica, dedicato a Èajkovskij, accompagnerà Lisa Batiashvili. Per la stagione sinfonica suonerà il Concerto K 595 di Mozart e proporrà la Nona di Mahler Milano, Scala, il 10, 12, 14, 15 novembre www.teatroallascala.org Roma, T. Eliseo, dal 12 Roma, T.Vascello, dal 15 www.romaeuropa.net Assago (Mi), l’11, Mediolanum forum; www.yusufislam.com OPERA Orsini ritrova i Fratelli Karamazov Con Bignamini nella Belle Époque Umberto Orsini reincontra con drammaturgia sua e di Leonardo Capuano (che in scena fa Mefistofele) La leggenda del Grande Inquisitore dai “Fratelli Karamazov” di Dostoevskij. E regista di questo maturo Ivàn Karamazov è Pietro Babina. La Boheme di Puccini, ambientata nella Parigi Belle Époque, firmata da Pier Francesco Maestrini, scene e costumi di Carlo Savi. Jader Bignamini dirige un doppio cast che alterna artisti già affermati e voci vincitrici del X Concorso Arena di Verona. PRESENTAZIONI Il numero di “Panta” tutto su Franco Quadri Firenze,Pergola, dall’11 www.teatrodellapergola.com Verrà presentato a Roma, al Teatro Argentina, il nuovo numero di “Panta” il quadrimestrale della Bompiani interamente dedicato al critico Franco Quadri. Curato da Renata Molinari, presente all’incontro, il libro (394 pagine) ripercorre l’intero itinerario intellettuale dell’editore, scrittore e critico teatrale di Repubblica. FESTIVAL Roma, T. Argentina il 14, ore 18 www.teatrodiroma.net Anagoor e Loehle tra ieri e oggi RASSEGNA Due prime imperdibili al festival Romaeuropa in corso nella capitale. Dal 12 al Teatro Eliseo fa il suo esordio Gospodin una tragicommedia del più lanciato tra i giovani autori della drammaturgia tedesca contemporanea, Philipp Löhle. Gospodin, il protagonista, è un giovane di oggi, alternativo e un po’ evanescente, che gira con un lama. Quando l’animale gli viene portato via, la sua vita prende una brutta china fino a un surreale finale. In scena avrà la faccia Emily Dickinson va a casa di Manzoni Due nuovi appuntamenti della rassegna “Stanze”che a cura di Alberica Archinto e Rossella Tansini organizza spettacoli nelle case private. Il 10 ED, studio su Emily Dickinson con Milena Costanzo va in scena nella casa di Manzoni. Il 24 nella Casa-museo Boschi Di Stefano Deflorian/Tagliarini presentano Il posto. Milano, luoghi vari dal 10 www.lestanze.eu Una delle realtà teatrali più ricche di PROSA talento in Italia è una compagnia di detenuti. Ora è arrivato il momento per questi attori di misurarsi con una vera e propria tournée nei teatri, un fatto importante anche per la portata simbolica e culturale. Ma sono anni che la Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo, prodotta da Carte Blanche, ha abituato il mondo del teatro a eventi straordinari, nel senso proprio di fuori dall’ordinario. Anche per questo consigliamo vivamente di non perdere il bellissimo Santo Genet, nuovo Pisa, T. Verdi fino a oggi www.compagniadellafort lavoro di cui avevamo entusiasticamente ezza.org parlato un anno fa quando fu presentato in forma di studio nella sede della compagnia, il carcere di Volterra. Applauditissimo, raccoglie ovunque commozione e emozione. Si tratta di una complessa drammaturgia nell’opera dello scrittore francese più violento, surreale, delinquente e straordinariamente onesto. Da Diario del ladro a Querelle de brest, da Le serve a Il miracolo della rosa, rivivono i personaggi, le atmosfere in una scena di quadri, ricami, statue antiche e specchi, paccottiglia e arte, bellezza e volgarità. Chi ha letto Genet riconoscerà i protagonisti delle diverse opere (il conturbante Stillitano di Aniello Arena dal Diario del ladro, Madame Irma la nobile maitresse di Le Balcon in una notevole interpretazione di Punzo regista e attore, e poi la serva Solange, Divine di Notre dame des fleurs, Dedè di Querelle...) ma ciò che conta è ritrovare in quelle madonne-puttane, in quei fascinosi prostituti, nei cardinali e nei magnaccia l’intreccio di santità e dannazione, di bellezza e fango, di verità e colpa che è la vita. Nulla è trascurato in questo spettacolo dove non c’è un minuto di caduta di energia e dove più del plot conta il linguaggio della scena, la fisicità e la grazia di questi attori che, proprio come Genet, rompono tutti i piani della finzione e li confondono al limite della distruzione del teatro (anna bandettini) stesso. GENET VISTO DAL CARCERE È MOLTO PIÙ BELLO caso, nel 1970, anno in cui Stevens pubblicava l’album Tea for the Tillerman, usciva anche Sweet baby James di Taylor). Ma Stevens continua a far sognare anche le nuove generazioni, almeno quanti tra i più giovani continuano a cercare nelle canzoni melodie e armonie cristalline, nel caso di Stevens accompagnate da una voce calda e inconfondibile. Dopo un lungo periodo di assenza dalle scene, Yusuf è tornato e sorprende ancora una volta con un nuovo album decisamente blues, Tell ‘em I’m gone, che viene a presentare nella data italiana, la prima del tour europeo. (carlo moretti) SOUL La voce di John Legend più piano e archi Verona, Teatro Filarmonico, 9-13 novembre www.arena.it Un pianoforte, un quartetto d’archi, il contrabbasso, le percussioni. In una dimensione decisamente intima John Legend viene a presentare i brani di Love in the future, l’album prodotto con Kanye West e Dave Tozer (1 milione e 200 mila copie). E i successi che in 10 anni ne hanno fatto una superstar del nuovo soul. CANZONE D’AUTORE Roma, l’11, Teatro Sistina; Padova, il 12, Gran Teatro Geox; www.johnlegend.com Il ritorno in blues di Cat Stevens SOUL Cat Stevens, detto anche Yusuf Islam dopo la conversione, arriva in Italia per un unico concerto. Una leggenda della musica d’autore, uno dei songwriter che hanno fatto sognare tutti gli amanti della buona musica. Non solo negli anni 70, quando canzoni indimenticabili come “Wild world”, “Moonshadow”, “Where do the children play”, “Peace train” e “Father and son” lo imposero come uno dei modelli della canzone d’autore, risposta inglese al successo dell’americano James Taylor (non a Dopo lunga gavetta, Sharon Jones era a un passo dalla ribalta ma il talento di Amy Winehouse la costrinse a cedere il passo e i “suoi” Dap-Kings. Poi il riconoscimento ma anche una malattia che poteva compromettere tutto. Ora i nuovi brani di Give the people what they want offrono a lei e al pubblico l’occasione giusta. L’occasione giusta per Sharon Jones Milano, l’11, Magazzini Generali www.sharonjonesandthedapkings.com RECENSIONI TEATRO Non ricorre nessun salvifico “fiat lux”, nel malioso, febbrile, antagonistico, assurdo e poi tragico Alla luce di Michele Santeramo, acuto autore pugliese (della compagnia Teatro Minimo) con cui bene e intuitivamente ha stabilito un efficace rapporto di committenza e di produzione, oltre che di messinscena, RoPontedera, Teatro Era, fino berto Bacci di Pontedera a oggi Teatro. Un laboratorio storico della Toscana, avvezzo al parlare del corpo, influenza e stringe ai fianchi una drammaturgia, e ne ricava un lavoro assiomatico, da brividi. Alla luce mette in campo due coppie di ciechi, moglie e marito, e due fratelli, alle prese con un maestro di cerimonie vedente, di quelli che farebbero quasi pensare alla conduzione mondana e mistificatoria di un privée. La multipla inattitudine a vedere qui non legittima paragoni con la fissità dei Ciechi di Maeterlinck, con la miseria sociale de La PROSA LE VISIONI DI BACCI DANNO I BRIVIDI musica dei ciechi di Viviani, o con l’epidemia che incombe in Cecità di Josè Saramago. Il quartetto di Alla luce mescola assieme qualcosa di perverso e di indispettito, è il corrispettivo di una scala di storpiature della coscienza, e non a caso si sottopone a una disputa a eliminazione fondata sulle capacità di controllo dell’emotività negativa di ognuno. Il discrimine della competizione nasce da un gioco a carte dove, con l’iconografia dei tarocchi, a dettare il tema delle prove sono le carte di Rivalità, Tradimento, Crudeltà, Disprezzo, Violenza, Prevaricazione, Paura della Morte. E chi vince ottiene (ma è un premio?) la vista. La scena è una camera di quinte. Il croupier asseconda l’infedeltà in disparte della signora con uno dei fratelli, e le tante schermaglie competitive finiscono per lasciar sola la donna (una cupa, densa, superba Silvia Pasello) con l’arbitro, suo ex amante, e lei, fredda nell’evocare l’uccisione di un loro figlio, preferisce oltraggiarsi gli occhi, sanguinando come un Edipo, piuttosto che vedere il mondo, prediligendogli l’immaginazione. Alla Pasello, e a Francesco Puleo, Tazio Torrini, Michele Cipriani e Sebastian Barbalan, la regia di Bacci infonde il senso vertiginoso di un match contro (la) natura. (r.d.g.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Scritto su misura per l’istrionismo di Carmelo Bene e Franco Branciaroli, il Faust Marlowe Burlesque di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti mescolava Goethe e Marlowe a eros e seduzione nello spirito di un dichiarato divertissement. Era il 1976, e da allora il testo era scomparso dalle scene. Fino all’attuale recupero di Milano, T. Elfo Puccini fino Massimo Di Michele, attore e a oggi, www.elfo.org regista quarantenne cresciuto al Piccolo e con Ronconi, che sfida questa scrittura ardua e sovente pretestuosa e ne fa un teatralissimo pastiche di generi che non teme l’eccesso. Su una scena nuda, Di Michele è un Faust da varietà in duetto con l’alter ego Mefistofele della giovanissima Federica Rosellini, in un continuo gioco di travestimenti a vista, ammiccamenti e citazioni sopra le righe, ben recitato ma un po’ troppo fine a se stesso. (simona spaventa) PROSA DI MICHELE E IL FAUST MOLTO BURLESQUE