L’Illuminismo Nel XVIII secolo si diffuse l’Illuminismo, un movimento di pensiero basato sulla fiducia nella ragione dell’uomo, che si diffuse in tutta la società colta d’Europa. Principi fondamentali erano: l’uso critico della ragione, la fede nel progresso scientifico e culturale, la critica agli insegnamenti tradizionali della Chiesa, l’opposizione all’assolutismo e al dispotismo monarchico, la libertà di pensiero e di azione, l’individuazione della figura dell’intellettuale come luce della ragione. Sorsero così diversi luoghi di discussione: salotti, caffè, accademie e nacquero anche quotidiani, gazzette e riviste per diffondere il messaggio degli illuministi. Tutto questo diede origine all’opinione pubblica, le idee dei cittadini. L’Illuminismo nacque in Inghilterra, dalle scoperte di Newton, ma il maggiore centro di diffusione fu la Francia, paese con una monarchia assoluta e dove erano presenti i privilegi dei nobili. I principali illuministi erano francesi. Montesquieu sosteneva la libertà nel rispetto delle leggi e la divisione dei tre poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario non concentrati nelle mani di un unico sovrano, ma con organismi diversi. Voltaire fu invece autore di scritti come il Trattato sulla Tolleranza: egli infatti era uno strenuo difensore della libertà di opinione e di espressione. Diderot e d’Alembert scrissero l’Encyclopédie, 28 volumi che voleva raccogliere tutto il sapere dell’epoca, la scienze e la tecnica. Alla redazione presero parte i maggiori studiosi ed esperti del XVIII secolo. Venne pubblicata grazie all’intercessione della marchesa di Pompadour, amante di Luigi XIV, ma il prezzo era molto alto e vantaggiosa solo per la borghesia ricca. Collaborò anche Jean-Jacques Rousseau, studio del processo di incivilimento dell’umanità, fonte di degenerazione e il concetto di uguaglianza primitiva contro l’ingiustizia e l’oppressione. In Germania l’Illuminismo si diffuse con Lessing, sostenitore della tolleranza e della lotta all’assolutismo, il filosofo Kant. In Gran Bretagna tra i maggiore pensatori illuministi si distinsero il filosofo John Locke, David Hume sostenitore della teoria alla conoscenza ed storico Edward Gibbon, autore di un saggio della fine dell’Impero Romano e del trionfo del Cristianesimo. I diversi illuministi avevano diverse opinioni in merito alla politica: Voltaire ipotizzavano una collaborazione con la monarchia assoluta, Montesquieu preferiva limitare i poteri del sovrano con il parlamento, Rousseau sosteneva la democrazia nella quale non ci dovevano essere diseguaglianze. Negli anni ‘50-’80 del XVIII secolo gli illuministi elaborarono proposte riformatrici rivolte direttamente ai sovrani. In Austria, Prussia e Russia i sovrani adottarono alcune di queste proposte: era l’assolutismo illuminato. In Austria l’imperatrice Maria Teresa introdusse la redazione del catasto, il documento in cui erano registrate le proprietà immobiliari, per far tassare le terre ai nobili. Inoltre riformò la scuola redendo obbligatoria la primaria e abolì l’Inquisizione della Chiesa in Austria. Il figlio, Giuseppe II, riuscì a ottenere il controllo sul clero nazionale, ridusse i reati puniti con la pena di morte, introdusse il matrimonio civile e concesse libertà di culto. In Prussia il re Federico II, grazie all’amicizia di Voltaire, intervenne con importanti riforme illuministiche: semplificazione del sistema giudiziario, introdurre l’istruzione elementare obbligatoria, introdusse la tolleranza in campo religioso ed estese la libertà di stampa. In Russia la zarina Caterina II sostenne una serie di riforme fino alla rivolta dei cosacchi del 1773. L’Illuminismo si diffuse anche in Italia: in Lombardia con Alessandro e Pietro Verri, fondatore della rivista letteraria Il Caffè nel 1764; il nome derivava dal luogo delle conversazione in un caffè della città. Collaborava alla rivista Cesare Beccaria, autore dell’opera Dei delitti e delle pene, in cui egli condannava la tortura e la pena di morte. In Toscana, il granduca Pietro Leopoldo, figlio di Maria Teresa d’Austria, cancellò la pena di morte e avviò politiche per la liberalizzazione dell’economia e la bonifica dei terreni. In Piemonte i sovrani Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III istituirono scuola pubbliche, eliminarono i privilegi medievali di nobili e clero, introdussero il catasto per imporre le tasse anche all’aristocrazia. Questa stagione riformista in Europa sostenuta da sovrani assolutisti fu però un episodio isolato: erano ancora presenti molti paesi arretrati con regimi dispotici. Nel XVIII secolo nacque in Gran Bretagna la Massoneria, una setta segreta che si ispira alle tradizioni e ai riti medievali delle antiche corporazioni dei muratori. Essa accoglie nobili e borghesi intellettuali e diventa uno strumento di diffusione dell’Illuminismo. Le riunioni venivano dette logge, accomunate da battaglie in favore della tolleranza, della lotta al fanatismo e per i diritti. I membri erano divisi in apprendisti, compagni e maestri. L’iniziazione ai segreti seguiva antichi riti suggestivi e carichi di simboli. Nel 1738 la Massoneria fu scomunicata.