L`Illuminismo fu un movimento letterario che si sviluppò nel

L'Illuminismo fu un movimento letterario che si sviluppò nel XVIII secolo nei maggiori paesi
d'Europa e rappresentò la voce più importante e significativa del secolo che diede una svolta
intellettuale destinata a caratterizzare profondamente la storia occidentale. Per Illuminismo
intendiamo uno specifico modo di rapportarsi alla ragione; fu l'impegno di avvalersi di essa
in modo "libero" e "pubblico", ai fini di un miglioramento effettivo del vivere. Gli illuministi
quindi assunsero un atteggiamento critico nei confronti dell'esistente, facendo valere il
proprio diritto di analisi e di giudizio, uno sforzo a sottoporre ogni realtà al "tribunale" della
ragione per individuare ciò che poteva giovare alla società. Da queste idee come organo di
verità e strumento di progresso il filosofo, ipotizza un uomo in mezzo ad altri che lottava per
rendere più abitabile il mondo. L'esaltazione della ragione e della libertà, il rifiuto del
dogmatismo e dell'autoritarismo, la critica del presente e la denuncia delle istituzioni
oppressive del passato, l'impegno nelle riforme, lo sforzo verso il progresso e la diffusione
della cultura costituirono per gli illuministi delle manifestazioni concatenate di un unico
atteggiamento globale di fronte al mondo. Questo movimento offrì una grande varietà di
figure e di dottrine e assunse caratteristiche e atteggiamenti distinti, e talora opposti, a
seconda dei vari autori e delle varie nazioni europee. In questo modo si ebbe lo sviluppo di
un Illuminismo inglese, francese, italiano e tedesco. La Francia svolse un ruolo primario,
perchè fu proprio in essa che apparirono con maggior vivacità le idee e le tendenze di
questo movimento che non nasceva nel vuoto ma si innescava su alcune linee di sviluppo
della società e della cultura moderna. Questo movimento manifestò un legame con la civiltà
borghese, fungendo da forza trainante di quel basilare evento storico che fu la Rivoluzione
inglese configurandosi come arma intellettuale nel processo si avanzamento della borghesia
settecentesca. Per l’Illuminismo l'uomo diviene fabbro totale della propria sorte ed artefice
esclusivo del proprio mondo, la ragione trova in se stessa i principi del conoscere e dell'agire.
L'Illuminismo fu considerato come il prodotto filosofico per eccellenza della Rivoluzione
scientifica infatti si ispitava a una civiltà scientifica in grado di padroneggiare la natura, il
nuovo movimento credette nella realizzazione dell'uomo tramite un sapere vero e utile. La
ragione dal punto di vista illuminista non fu più una realtà a sé, in cui si doveva inghiottire e
distruggere tutti gli aspetti della vita umana, ma fu piuttosto l'ordine a cui tale vita
intrinsecamente tendeva, e che non poteva realizzarsi se non attraverso il concorso e la
disciplina di tutti gli elementi sentimentali e pratici che costituiscono l'uomo.
Prima del secolo dei lumi, il modo occidentale di rapportarsi alla storia era ancora di tipo
ebraico-cristiano, si pensava alla nozione di un Dio autore o coautore con l'uomo del mondo
e delle nazioni. Con l'Illuminismo francese cominciò a farsi strada la persuasione che l'unico
soggetto della storia fosse l'uomo, per cui Dio cessò di essere il perno dell'universo storico.
Secondo questi filosofi la storia fu vissuta per lo più in condizioni negative, configurandosi
come un teatro irrazionale di ignoranze, superstizioni, violenze e patimenti di ogni sorta.
L’Illuminismo rappresentò una forma di pessismo storico in quanto il passato era il luovo
negativo e di smarrimento per l’essenza umana. Infatti, più aggressiva fu la critica verso il
passato tanto più forte, nei vari autori, fu l'impegno verso il presente ed il futuro, poiché ciò
che li rendeva "illuministi" era proprio la speranza, variamente condivisa, di poter ritrovare
l'uomo al di là della storia, ossia la persuasione di poter edificare sulle rovine del passato,
tramite la ragione, un mondo nuovo a misura d'uomo. Questo movimento fu la miccia per
un'autentica esplosione del dibattito illuminista destinato a farsi sempre più "rovente" e a
porsi come piattaforma teorica del "dispotismo illuminato" con una ventata di riforme che
portarono alla Rivoluzione francese nel 1789 e furono proprio certe "idee generali"
dell'lluminismo che a lungo andare produssero, con la Rivoluzione Americana nel 1775 e
francese, i fattori decisivi per il mondo moderno. Lo sdegno verso il passato si tradusse
quindi in un impegno riformatore verso il presente.
Come precedentemente detto, si svilupparono "vari illuminismi"; e i maggiori esponenti
sono: Montesquieu, Diderot, Rosseau e Voltaire. Di Montesquieu ricordiamo lo " Spirito
delle leggi " , dove nel 1748 affrontò il problema della storia. Definì la legge come il rapporto
necessario che derivava dalla natura delle cose, ogni essere aveva la sua legge e per cui
anche l'uomo, concependo cosi la separazioni dei poteri esecutivi, legislativi e giudiziari.
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Diderot fu, come Voltaire, uno spirito universale. Filosofo, poeta e romanziere egli lavorò ai
28 volumi dell'Enciclopedia assieme a D’Alember nel 1751. Essa fu il massimo strumento di
diffusione delle dottrine illuministiche. Si può dire che le dottrine di Diderot illustrarono i
temi fondamentali di questo movimento: la ragione era la sola guida dell'uomo e ad essa
apparteneva anche il giudizio sui dati dei sensi e sui fatti. Invece Rousseau occupò un posto
a parte in questo movimento. L'lluminismo aveva comunque posto nella ragione la vera
natura dell'uomo. Rosseau nel 1755 sembrò infrangere su questo punto l'idea illuministica.
La natura umana non è ragione; è istinto, sentimento, impulso e spontaneità. La ragione
stessa devia e si travia se non assume come guida l'istinto naturale. L'Illuminismo voleva
portare l'istinto alla ragione, Rosseau la ragione all'istinto, ma il risultato finale fu sempre lo
stesso. Oltre ai filosofi illuministi francesi, dobbiamo ricordare che questa corrente culturale
si sviluppò anche in altri paesi come in Germania dove il quadro illuminista francese andò a
scontrarsi con la realtà frastagiata del territorio tedesco dove incompeva ancora un lotta
religiosa tra cattolici e protestanti. Solo nella metà del secolo ci fu l’affermazione
dell’Illuminismo grazie alle idee innovative di Immanuel Kant. Kant fece distinzione tra una
ragion pura pratica e una ragion empirica pratica. Quella che si occupava della moralità era
la ragion pura pratica. Kant in quest'opera analizzò quelle azioni dipendenti dall' esperienza
e perciò non legittime dal punto di vista morale nei sui scritti e si potè notate che nella "
Critica del Giudizio ", Kant studiò il sentimento così come nella " Critica della ragion pura "
analizzò la conoscenza e nella " Critica della ragion pratica " la morale.
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