22 Latina Il giornale di SABATO 1 OTTOBRE 2016 A umenta il rischio di cirrosi epatica in provincia di Latina. Nel centro preposto dell’ospedale Goretti sono circa 200 i pazienti colpiti da questo virus a ricevere le somministrazioni dei farmaci per la cura. Per la precisione, due terzi sarebbero da considerarsi monoinfetti, mentre un terzo avrebbero una coinfezionecon l’Hiv. L'epatite C è un'infiammazione del fegato causata dall'infezione del virus Hcv. A differenza delle epatiti A e B, a tutt'oggi non è disponibile alcun vaccino. Si trasmette quando del sangue infetto entra nel circolo ematico della persona sana. Ben il 91 % non sa che la malattia può manifestarsi senza sintomi evidenti. La mortalità peraltro sarebbe in crescita, quasi in senso inversamente proporzionale all’Hiv. L’Epatite C porta alla cirrosi epatica (230.000 casi in Italia)e al carcinomadel fegato (3.000 casi). Ogni anno i pazienti più giovani ricorrono al trapianto del fegato (circa 1.000 casi). Ad essere maggiormente colpita è stata la generazione dei cosiddetti baby boomers.Per lorosi pensa ad una campagna di prevenzione, attraverso screening e test. Quanto alla tipologia del soggetto infettato, sonoinnetta prevalenzagliomosessuali, mentre sono in aumento le infezioni fra i detenuti, vista la sempre più precaria condizione igienica delle carceri italiane. Il fenomeno tocca ovviamente anche i tossicodipendenti. Al Goretti sono una ventina i pazienti sotto osservazione. Mediamente le terapie durano fra i 3 e i 6 mesi senza interferone. Gli vengono somministrate 1 o 2 compresse al giorno. Più di 170 milioni di persone convivono nel mondo con il virus dell'epatite C IL PROBLEMA SALUTE Aumentano i rischi legati ad una diffusione della malattia del fegato Cirrosi epatica, allarme pontino Oltre 200 i pazienti colpiti dal virus dell’epatite C in cura al Goretti cronica e sono a rischio di cirrosi o cancro al fegato, mentre oltre 350mila ogni anno muoiono per malattie causate da questo virus, contro il quale non esiste un vaccino. Sono questi i dati mondiali che riguardano la diffusione delle epatiti. Si tratta di un'infezione silente e pericolosa e che L’Italia è il Paese europeo più esposto all’infezione l'Italiaè ilPaese europeodove questa malattia è più diffusa. Stime parlano di oltre 1,2 milioni di persone nella penisola affette da epatite C, di cui solo 300mila quellediagnosticate, con 11mila decessi l'anno. Nonostante i numeri, 2 italiani su 3 la misconoscono. un nuovo farmaco antivirale di nuova generazione per il trattamento dell'epatite C. Il farmaco (Simeprevir) è prodotto nel Polo di Janssen Italia a Latina: perquesto è inarrivo una nuova tranche di investimenti pari a 80 milioni di euro dal 2016 al 2021. Il Polo di Latina è stato scelto come centro di produzione a livello mondiale del nuovo farmaco e negli ultimi cinque anni ha ricevuto investimenti per 100 milioni dieuroche hannoportatoaun ampliamento del sito e a un aumento della capacità produttiva che è più che raddoppiata, passando da 1,8 miliardi di compresse all'anno nel 2010 ai 4 miliardi nel 2015. spasmodico di alcol perché il malato tende a negare e nascondere il vizio, bevendo in solitudine e mai davanti ad altre persone; a quel punto familiari ed amici hanno una difficoltà oggettiva nell’accorgersi della presenza della dipendenza, e solo in presenza di una crisi o di strani cambiamenti d’umore del soggetto possono capire cosa stia realmente accadendo. Nel territorio pontino mancano, purtoppo, Servizi Alcologici strutturati per dare una risposta completa e coerente con quelle che so- no le nuove conoscenze sulla dipendenza da alcol; manca una preparazione universitaria che faccia comprendere alle figure professionali coinvolte che la “Sindrome Alcolica” è di loro competenza, questa situazione viene aggravata dalla mancanza di linee guida e percorsi terapeutici chiari per gli operatori chiamati ad intevenire su un problema o una patologia da alcol, affinché possano già sapere con quali modalità intervenire nel modo più efficace, cosi come avviene per altre patologie. Una questione sociale oltrechè di natura medica “Sindrome alcolica”, carenza di servizi e strutture locali Rilevata la mancanza di linee guida e di percorsi terapeutici I Problemi e le Patologie Alcol Correlate (PPAC) rappresentano una delle emergenze principali che l’Italia deve affrontare, con enormi implicazioni a livello medico, psicologico e sociale. I costi di tale problematica sono spesso sottovalutati e, a fronte di circa 30.000-40.000 morti/anno, le politiche di tutela sanitaria in materia alcologica sono ancora insufficienti per affrontarla in modo concreto. Nel momento in si vuole affrontare in modo coerente con le conoscenze scientifiche i danni provocati dall’alcol, è opportuno e necessario cominciare a parlare non di “alcolismo”, ma di PPAC o, meglio ancora, di “Sindrome Alcoli- ca”, intendendo, con questi termini, l’insieme delle condizioni dannose che vengono determinate dall’uso eccessivo dell’alcol. Dire che una persona è affetta da “Sindrome Alcolica”, nella brevità di questa definizione, indicherebbe che vi è un insieme di fattori (psicologici, biologici e sociali) che si esprimono (manifestano) in conseguenza dell’uso incongruo dell’alcol, continuo ed eccessivo, da parte di quella persona e che sono tutti considerati dall’operatore nel momento in cui vuole progettare il trattamento terapeutico-riabilitativo individualizzato. E’ difficile capire quando una persona sia effettivamente legata all’uso