In dialisi contrae l`Epatite C

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Latina
La deputata grillina Marialucia Lorefice interroga la ministra Lorenzin
Il giornale di
SABATO 10 DICEMBRE 2016
SANITA’
In dialisi contrae l’Epatite C
Tra le vicende più eclatanti quella di un paziente che ha contratto il virus in ospedale
L
a vicenda di un paziente che in dialisi
avrebbe contratto
l’epatite C a Latina assume
una dimensione nazionale.
Il caso è stato sollevato
dall’on.Marialucia Lorefice
(M5S). La parlamentare
grillina
ha
presentato
un’interrogazione direttamente al ministro Beatrice
Lorenzin. “Nel 2011 e un paziente in dialisi ha contratto
l'epatite a Latina –si afferma
nell’interrogazionechiedo al ministro se sia a
conoscenza dei fatti suesposti e se non intenda avviare iniziative, per quanto
di competenza, al fine di accertare eventuali violazioni
dei protocolli imposti dalla
legge; quali iniziative intenda adottare affinché si
vigili correttamente sul rispetto della legge 21 ottobre
2005, n. 219, e si eviti il verificarsi di situazioni analoghe”. Ovviamente l’on.Lorefice fa riferimento anche
ad altri casi simili avvenuti
nel resto del territorio italiano. “La talassemia o anemia mediterranea è una malattia che coinvolge circa
7000 persone in Italia e costringe i pazienti a trasfusioni ogni 15-20 giorni –si
evidenzia nell’atto ispettivo- con le attenzioni di oggi
e le verifiche imposte dalla
legge 21 ottobre 2005, n.
219, per l'attività trasfusionale, la produzione degli emoderivati e per i macchinari utilizzati, a cominciare
da un'attenta sterilizzazione, vicende come quelle a
cavallo tra gli anni ’70 e ’90
in Italia non dovrebbero più
ripetersi. Per quello scandalo e per i ritardi con i quali i
pazienti ottengono i risarcimenti, all'inizio del 2016 l'Italia è stata condannata
dalla Corte europea dei diritti dell'uomo a risarcire i
cittadini che già avevano
subito il danno a causa di
trasfusioni non controllate
o utilizzo indiscriminato di
emoderivati, immessi sul
mercato senza le dovute verifiche;
il rapporto annuale dell'Istituto di sanità 2015 vede
al primo posto ancora oggi
contagi durante esami invasivi o post operazioni, cure
odontoiatriche e trattamenti estetici. Ancora oggi
migliaia di processi civili sono in corso per ottenere il risarcimento dal Ministero
della salute per l'omessa farmaco vigilanza, mentre chi
ha ottenuto giustizia spesso
non viene pagato nonostante sentenze passate in giudicato”. Più di 170 milioni di
persone convivono nel
mondo con il virus dell'epatite C cronica e sono a rischio di cirrosi o cancro al
fegato, mentre oltre 350mila ogni anno muoiono per
malattie causate da questo
Chiesto al governo
il rispetto dei
protocolli di legge
virus, contro il quale non esiste un vaccino. Sono questi i dati mondiali che riguardano la diffusione delle
epatiti. Un'epidemia contro
la quale servono maggiori
misure di prevenzione e di
screening, oltre all'ampliamento della copertura del
vaccino contro l'epatite B. Si
tratta di un'infezione silente e pericolosa e che l'Italia è
il Paese europeo dove questa malattia è più diffusa.
Stime parlano di oltre 1,2
milioni di persone nella penisola affette da epatite C, di
cui solo 300mila quelle diagnosticate, con 11mila decessi l'anno. Nonostante i
numeri, 2 italiani su 3 la misconoscono. un nuovo farmaco antivirale di nuova generazione per il trattamento
dell'epatite C.
IL FENOMENO
Al Goretti circa duecento in cura
Un terzo dei soggetti colpiti avrebbero una coinfezione con l’Hiv
Il problema dell’epatite C è
ben noto a Latina. Nel centro preposto dell’ospedale
Goretti sono circa 200 i pazienti colpiti da questo virus a ricevere le somministrazioni dei farmaci per la
cura. Per la precisione, due
terzi sarebbero da considerarsi monoinfetti, mentre
un terzo avrebbero una
coinfezione con l’Hiv. L'epatite C è un'infiammazione del fegato causata dall'infezione
del virus
Hcv. A differenza
delle epatiti A e B, a
tutt'oggi
non è disponibile alcun vaccino. Si
trasmette quando del sangue infetto entra nel circolo ematico della persona
sana. Ben il 91 % non sa che
la malattia può manifestarsi senza sintomi evidenti.
La mortalità peraltro sarebbe in crescita, quasi in
senso inversamente proporzionale all’Hiv. L’Epatite C porta alla cirrosi epatica (230.000 casi in Italia) e
al carcinoma del fegato
(3.000 casi). Ogni anno i
pazienti più giovani ricorrono al trapianto del fegato
(circa 1.000 casi). Ad essere
maggiormente colpita è stata la generazione dei cosiddetti baby boomers. Per loro
si pensa ad una campagna di
prevenzione,
attraverso
screening e test. Quanto alla
tipologia del soggetto infettato, sono in netta prevalenza gli omosessuali, mentre
sono in aumento le infezioni
fra i detenuti, vista la sempre più precaria condizione igienica delle
carceri italiane. Il fenomeno
tocca ovviamente anche i tossicodipendenti. Al Goretti sono una ventina i pazienti sotto
osservazione. Mediamente
le terapie durano fra i 3 e i 6
mesi senza interferone. Gli
vengono somministrate 1 o
2 compresse al giorno. Il farmaco (Simeprevir) è prodotto nel Polo di Janssen Italia a
Latina: per questo è in arrivo
una nuova tranche di investimenti pari a 80 milioni di
euro dal 2016 al 2021. Il Polo
di Latina è stato scelto come
I più esposti sono
omosessuali
e detenuti
centro di produzione a livello mondiale del nuovo farmaco e negli ultimi cinque
anni ha ricevuto investimenti per 100 milioni di euro che hanno portato a un
ampliamento del sito e a un
aumento della capacità pro-
duttiva che è più che raddoppiata, passando da 1,8
miliardi di compresse all'anno nel 2010 ai 4 miliardi nel
2015. La nuova terapia è una
terapia combinata orale
senza interferone ed ha dimostrato una percentuale di
guarigione dal virus nel 90%
dei casi. In Italia ci sono oggi
oltre 300 mila pazienti con
epatite C e patologie correlate che generano un costo
complessivo per il Sistema
sanitario nazionale di oltre
un miliardo di euro all'anno.
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