LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2016 CLINICAL G. Milani RIASSUNTO La maggiore eziologia del cervicocarcinoma uterino è il Papilloma Virus Umano (HPV), soprattutto i genotipi ad alto rischio oncogeno. Nel 2013-14 sono stati eseguiti 1129 prelievi colpocitologici, colorati secondo Papanicolaou (Pap-test). Tra questi sono state identificate 58 ASCUS (Atypical Squamous Cells of Undeterminated Significance), pari al 5,13%. Di queste 58 pazienti, 32 erano positive al HPV-DNA ad alto rischio oncogeno (genotipi 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68) e sono state sottoposte a colposcopia e biopsia cervicale. Tutte le 32 pazienti sono state sottoposte a terapia microimmuno-omotossicologica per 2 mesi con Galium-Heel® e 2LPAPI. Al controllo a 3 mesi, 26 pazienti (81,25%) erano HPV negative, mentre 6 (18,75%) erano ancora HPV positive. Queste 6 sono state sottoposte ad un secondo ciclo di terapia biologica con Psorinoheel® N e Guna-TNFa 4CH per 2 mesi; 3 di queste 6 pazienti si sono negativizzate. In conclusione, la terapia biologica ha prodotto, in 6 mesi, la scomparsa del HPV dalla cervice uterina nel 90,6% dei casi (29 su 32), mentre nel restante 9,4% (3 casi su 32) si è registrata persistenza del virus. In tutti questi 3 casi l’HPV era di genotipo 16 con concomitante presenza di lesioni cervicali (CIN 1). PAROLE CHIAVE HPV, MICROIMMUNOTERAPIA, OMOTOSSICOLOGIA, PRM, CERVICOCARCINOMA, PAP-TEST SUMMARY: The major cause of cervical cancer is the presence of Human Papilloma Virus (HPV), especially the high-risk oncogenic genotypes. In 2013-2014, 1129 Pap smears were performed, colored according to Papanicolaou (Pap-tests) and 58 ASCUS (Atypical Squamous Cells of Undeterminated Significance) positive samples were identified (5,13%). Among these 58 patients, 32 were positive for the high-risk oncogenic HPV-DNA (genotypes 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68) and subsequently underwent colposcopy and cervical biopsy. All 32 patients underwent microimmuno/homotoxicological therapy for 2 months with GaliumHeel ® and 2LPAPI. A follow-up at 3 months showed that in 26 patients (81,25%) HPV was not anymore present, while 6 patients (18,75%) still showed evidence of HPV infection. Those 6 patients were given a second round of Biological Therapy with Psorinoheel ® N and Guna-TNFa 4CH for 2 TERAPIA BIOLOGICA DEL PAPILLOMA VIRUS UMANO BIOLOGICAL THERAPY OF HUMAN PAPILLOMA VIRUS INTRODUZIONE La neoplasia della cervice uterina è al terzo posto al mondo per frequenza e la quarta causa di morte nelle donne, rappresentando circa il 9% del totale delle neoplasie femminili (1). – Il carcinoma della cervice uterina è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come riconducibile ad un agente infettivo, il Papilloma Virus Umano (HPV = Human Papilloma Virus) (2). Il confronto dell’incidenza stratificata per età della neoplasia della cervice (3) ha evidenziato che le percentuali aumentano dai 25 ai 50 anni, per poi raggiungere un plateau fino ai 70 anni. months; 3 out of the 6 patients were subsequently found to be negative for HPV. In conclusion, the Biological Therapy, in 6 months, produced the disappearance of HPV from the cervix in 90,6% of the cases (29 out of 32), while HPV persisted in the remaining 9,4% (3 cases out of 32). – Questo andamento dei tassi di incidenza è inusuale per la maggior parte delle neoplasie che, generalmente, aumentano con il progredire dell’età. Ciò indica che le neoplasie della cervice conseguono alla persistenza nell’Apparato genitale femminile dell’HPV, generalmente contratto con i rapporti sessuali, ed alla successiva evoluzione in lesione neoplastica in circa un decennio. Attualmente i programmi di screening danno evidenza di una diminuzione dell’incidenza delle neoplasie della cervice nelle donne di età compresa tra i 30 e i 70 anni; i tassi di incidenza risultano relativamente invariati nelle donne più giovani e più anziane. Il ruolo degli agenti trasmessi sessualmente nell’eziologia della neoplasia In the latter 3 cases, the HPV genotype was 16, with the concomitant presence of cervical lesions already underway (CIN 1). KEY WORDS: HPV, MICROIMMUNOTHERAPY, HOMOTOXICOLOGY, PRM, CERVICAL CARCINOMA, PAP-TEST. 39 LA MEDICINA BIOLOGICA % di neoplasie associate a diversi tipi di HPV 100 GENNAIO - MARZO 2016 + 8 tipi di HPV aggiuntivi 95,7% 80 60 40 20 + HPV tipo 18 71,7% HPV tipo 16 57,6% 0 Fonte: International Agency for Research on Cancer (IARC). TAB. 1 della cervice è stato sospettato da più di un secolo, ma solo negli ultimi 25 anni le conoscenze al riguardo sono rapidamente evolute, grazie ai progressi dei metodi di indagine dell’HPV. – Sono stati identificati e caratterizzati 120 genotipi HPV in grado di infettare la specie umana; questi possono essere suddivisi in mucosali (alfa) e cutanei (beta) (4). Gli alfa-HPV sono 50 genotipi, divisi in 14 specie ed infettano prevalentemente la mucosa genitale. – In base alla loro associazione con le forme invasive di carcinoma della cervice, sono stati divisi in 4 gruppi (5, 6, 7): 1. HPV ad alto rischio oncogeno, associati ad un rischio maggiore di provocare il carcinoma cervicale. – Dodici tipi: HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59. 2. HPV a basso rischio oncogeno, associati a lesioni epiteliali benigne. – Dodici tipi: HPV 6, 11, 40, 42, 43, 44, 54, 61, 70, 72, 81, 89. 3. HPV con probabile alto rischio oncogeno, associati a carcinoma cervicale in alcuni studi. – Sei tipi: HPV 26, 53, 66, 68, 73, 82. 40 4. HPV con rischio oncogeno indeterminato, virus dei quali non è stata ancora studiata l’oncogenicità né in studi epidemiologici, né in studi molecolari in vitro. – Venticinque tipi: HPV 2, 3, 7, 10, 27, 28, 29, 30, 32, 34, 55, 57, 62, 67, 69, 71, 74, 77, 83, 84, 85, 86, 87, 90, 91. Una recente meta-analisi comprendente 423 studi ha analizzato la distribuzione dei genotipi ad alto rischio sia in donne con citologia cervicale normale, sia in donne con presenza o di neoplasia cervicale o di ASCUS (Atypical Squamous Cells of Undeterminated Significance) ed ha concluso che la prevalenza di HPV è eterogenea nelle diverse aree geografiche ed aumenta con la severità della lesione, dal 12% nelle donne con citologia normale all’89% in quelle con carcinoma invasivo. L’HPV 16 è il genotipo più frequente in tutti i tipi di lesione ed è associato a più del 50% dei carcinomi invasivi in tutte le aree geografiche, seguito in ordine di prevalenza da HPV 18, 45, 33, 58, 31, 52, 35, 39, 59, 51, 56, 68. (8). Gli HPV 16 e 18 contribuiscono al 70% circa delle neoplasie della cervice (9, 10, 11, 12, 13) (TAB. 1). Inoltre, gli HPV ad alto rischio oncogeno, e soprattutto l’HPV 16, sono stati associati ad una frazione significativa di carcinomi squamosi dell’epitelio mucoso-cutaneo, non solo della cervice uterina, ma di tutta la regione ano-genitale, interessando alcuni tipi di neoplasie della vulva, della vagina, dell’ano e del pene (14). Gli HPV sono presenti in notevole percentuale anche nelle neoplasie del collo, delle tonsille, della lingua, ecc. (15, 16, 17, 18, 19, 20, 21) (TAB. 2). I prodotti proteici dei geni E6 ed E7 di HPV ad alto rischio oncogeno interagiscono con gli oncosoppressori, regolano la proliferazione e promuovono la trasformazione neoplastica delle cellule epiteliali (22). – Non vi è dubbio che il rischio di sviluppare un carcinoma in situ o invasivo della cervice in donne con persistenza di infezione HPV ad alto rischio sia da 11 a 49 volte superiore rispetto alle donne negative per infezione HPV (22). L’HPV non è sempre presente nelle lesioni maligne e premaligne della cervice uterina (23), per cui l’HPV non è l’unica causa di neoplasie cervicali. HPV è – quindi – l’agente eziologico responsabile delle forme di infezioni trasmesse sessualmente più frequenti nella popolazione generale. Si stima che oltre il 75% delle donne sessualmente attive sia positiva all’infezione da HPV almeno una volta nel corso della vita. – Studi epidemiologici condotti negli USA (24) hanno rilevato che ogni anno si registrano più di 6,2 milioni di casi di infezione HPV. Secondo un recente studio (25), il 26,8% delle donne statunitensi di età tra 14 e 59 anni è HPV positivo, vale a dire 24,9 milioni in tutto il Paese. – In Europa la prevalenza di infezione HPV in donne sane, cioè in assenza di LA MEDICINA BIOLOGICA alterazioni citologiche a carico dell’Apparato genitale, è pari al 14% e il tasso di incidenza è pari al 7%, con 16 milioni di nuovi casi/anno in una popolazione di 230 milioni di persone (26). – Una stima complessiva della prevalenza dell’infezione HPV nelle donne in tutto il mondo oscilla tra il 2% e il 44% (26). L’ampiezza dell’oscillazione è giustificata sia dalle variazioni di età delle popolazioni incluse negli studi sia dalla sensibilità dei metodi diagnostici utilizzati. – In TAB. 3 sono riportati i dati riguardanti la prevalenza di HPV in alcune città italiane campione. La trasmissione dell’infezione avviene soprattutto attraverso i rapporti sessuali penetrativi, ma è possibile anche quella legata ai rapporti sessuali non penetrativi, per contatto diretto cutaneo dell’area genitale (27). L’incidenza dell’acquisizione di tipi di HPV oncogeni sembra essere molto più alta rispetto a quella dei tipi non oncogeni (28, 30). Nella maggior parte dei casi (7090%) l’infezione HPV è autolimitante e transitoria, poichè il virus viene eradicato grazie alla risposta immunitaria dell’individuo. Se ciò non accade, l’infezione progredisce in infezione permanente e, secondo il tipo di virus infettante, può evolvere in lesione benigna o in lesione precancerosa e cancerosa. HPV è un virus appartenente alla famiglia Papillomaviridae, costituito da un capside formato da 72 capsomeri ed un genoma formato da una molecola di DNA, che in genere si associa a proteine istoniche derivanti dalla cellula in cui il virus si replica. Sono state identificate due regioni del genoma virale: una regione codificante per le proteine precoci E1, E2, E4, E5, E6 e E7, ed una codificante per le proteine tardive. Il genoma virale contiene anche una regio- Patologie GENNAIO - MARZO 2016 HPV genotipi Prevalenza Cancro della vulva/vagina 16 (81.8%), 35, 33, 52 30-86% Cancro del pene 16 (60%), 45, 35, 18, 52, 68, 31, 53, 6 Lesioni ano-genitali 15-71% 51, 54, 70 in infezioni multiple con HPV 16 Lesioni displastiche del pene HPV high-risk (81.5%): HPV 16 il più frequente Carcinoma verrucoso del pene e della vulva (lesioni rare) 6, 11 Cancro anale e perianale 16 (80%), 18 (10%), 31, 33 90% 86-100% Lesioni cutanee Epidermodisplasia verruciforme 5, 8, 9, 12, 14, 15, 17, 19-25, 36-38, 47, 49 Carcinoma non melanomatoso della cute (carcinoma a cellule squamose [SCC]) gli stessi associati all’Epidermodisplasia verruciforme 69-88% in individui immunosoppressi; 0-55% in individui immunocompetenti Carcinoma non melanomatoso della cute (carcinoma a cellule basali [BCC]) gli stessi associati all’Epidermodisplasia verruciforme 31- 43.5% in individui immunocompetenti Carcinoma periungueale a cellule squamose 16 Lesioni del Distretto testa-collo Papillomatosi laringea 6, 11 Cancro della laringe 6, 11, 16 20-25% Cancro della cavità orale e del faringe 16 (più frequente), 18, 6, 11, 2 20-50%; 50% dei casi di carcinoma delle tonsille Carcinoma dei seni paranasali 6, 18, 57 Cancro dell’esofago 16, 18 15-45% TAB. 2 ne non codificante (LCR = Long Control Region) in cui sono presenti gli elementi regolatori coinvolti nella replicazione e nella trascrizione del DNA virale (31). Studi centrati su HPV 16 e 18, hanno chiaramente dimostrato che le proteine TAB. 3 Popolazione generale (1990-2004) Roma – 753 donne, 17- 57 anni controlli ginecologici Prevalenza 18,3% Genova – 503 donne screening Prevalenza 15,9% Torino – 1025 donne, 25 -70 anni screening Prevalenza 8,8% Brescia – 1500 donne, 18 - 63 anni controlli ginecologici Prevalenza 6,6% Donne con citologia anormale (1995-2001) Catania Prevalenza 53,9% Vicenza 15-60 anni screening Prevalenza 35,3% 41 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2016 essenziali nella carcinogenesi-HPV mediata. 5,13 % – La caratterizzazione di E6 e E7 di molti tipi HPV ha evidenziato importanti differenze tra i tipi virali a basso e ad alto rischio e chiarito il ruolo di alcuni fenomeni virus-mediati del ciclo virale e/o della trasformazione cellulare. totale ASCUS FIG. 1 Ricerca di HPV-DNA ad alto rischio 26 pz 32 pz positive negative FIG. 2 E6 e E7 sono le maggiori oncoproteine virali e che queste sono coinvolte nel promuovere la trasformazione cellulare e l’alterazione delle vie legate all’induzione della risposta immunitaria, mediante l’interazione con le proteine cellulari (32, 33). – Altri studi (34, 35) hanno chiarito che, oltre alla capacità di indurre trasformazione cellulare, E6 e E7 di HPV ad alto rischio hanno la proprietà di deregolare l’Immunità innata ed acquisita. – Le onco-proteine E6 e E7 cooperano nella trasformazione cellulare e nella immuno-evasione del virus, due eventi 19 pz (59,4%) – È noto che le citochine e le chemochine, soprattutto quelle che hanno come bersaglio il Sistema Immunitario, sono molecole fondamentali per l’organizzazione della risposta immunitaria verso i patogeni. Gli HPV, come gli altri virus, hanno promosso molte strategie per aggirare la sorveglianza immunitaria, alterando il pattern di espressione delle citochine. La down-regulation del TNF-a e la concomitante risposta attenuata di questa citochina pro-infiammatoria è stata osservata nella progressione di lesioni cancerose cervicali, mentre l’Interleuchina 10 sembra essere up-regolata, li- 10 pz (76,9%) ZTA cervicite cronica negativo CIN 1 FIG. 3 – Esprimiamo alcune osservazioni: 1. HPV ha una grande diffusione. 2. HPV è presente in molte forme carcinomatose. 3. Focalizzazione del nostro interesse sui genotipi HPV ad alto rischio di lesioni della cervice uterina. 4. Non vi sono attualmente terapie atte all’eradicazione di HPV ad alto rischio presente nella cervice uterina di donne affette. 5. Vengono attualmente effettuate terapie distruttive sull’epitelio anomalo della cervice: conizzazione chirurgica, laser-vaporizzazione, diatermocoagulazione, crioterapia, ecc. 6. L’unica arma attualmente in uso è la vaccinazione transgenica che prende in considerazione solo alcuni genotipi virali e che necessiterà di parecchi anni per chiarire efficacia e limiti su vasta scala. Da queste osservazioni è scaturito il nostro lavoro. MATERIALI E METODI Negli anni 2013-2014 abbiamo eseguito 1129 prelievi colpocitologici per screening delle neoplasie cervicali uterine (Pap-test). Tra i 1129 prelievi, sono state rilevate 58 ASCUS (5,13%), numero leggermente inferiore rispetto a quello riportato in letteratura (39) (FIG. 1). – A queste 58 pazienti è stata effettuata la ricerca di HPV-DNA, da prelievo dalla cervice uterina, con tipizzazione dei genotipi virali ad alto rischio, con estrazione mediante pompa a vuoto secondo il protocollo del kit Macherey-Nagel: Genomic DNA. 3 pz (23,1%) 13 pz (40,6%) ZTA = Zone di Trasformazione Atipica 42 Il ruolo di molti onco-sopressori e onco-proteine cellulari è stato chiarito studiando le onco-proteine E6 e E7. • Le conoscenze sugli HPV e sulla loro associazione con il cancro sono state avvalorate negli ultimi decenni in tutto il mondo, fornendo indicazioni per il raggiungimento di importanti applicazioni cliniche, quali la realizzazione, la determinazione della composizione, la produzione, la commercializzazione e la diffusione di vaccini anti HPV ad alto rischio associati al cancro della cervice uterina (36). mitando la migrazione delle cellule immunitarie non-residenti verso il sito d’infezione (37, 38). FIG. 4 Delle 58 pazienti sottoposte ad analisi, 32 sono risultate positive alla ricerca di HPV-DNA ad alto rischio e 26 sono risultate negative (FIG. 2). LA MEDICINA BIOLOGICA Le 32 pazienti positive alla ricerca di HPV-DNA ad alto rischio sono state sottoposte a colposcopia con biopsia, quando opportuna, e successiva terapia biologica omotossicologica. In TABB. 4, 5 sono esposte la classificazione e la descrizione dettagliata dei casi clinici. Le pazienti considerate hanno età compresa tra 21 e 60 anni. Sono state tutte sottoposte a colposcopia con i seguenti risultati: – presenza di ZTA (Zone di Trasformazione Atipica) in 13 casi (40,6%); – assenza di lesioni visibili alla colposcopia (buona visione della portio, iodio-positività alla colorazione con liquido di Lugol e assenza di lesioni al test con acido acetico al 5%) nei rimanenti 19 casi (59,4%) (FIG. 3). Tutte le pazienti con ZTA sono state sottoposte a biopsia mirata nella zona di lesione della cervice uterina, individuata dalla colposcopia. Risultati: 3 cerviciti croniche (23,1%) e 10 CIN 1 (76,9%) (FIG. 4). – Secondo la Tavola delle Omotossicosi abbiamo inquadrato la presenza dell’HPV a livello della cervice uterina secondo i seguenti criteri: 1. Il virus viene a contatto con la mucosa cervicale uterina: è la prima Fase, Fase di Escrezione, nella quale il virus potrebbe essere eliminato spontaneamente. In questa Fase vi è omeostasi. 2. Il virus evoca una reazione da parte della mucosa cervicale: Fase di Infiammazione. – È la Fase della reazione acuta; l’organismo mette in atto strategie difensive contro il virus. 3. Il virus non viene eliminato ed irrita cronicamente la mucosa: Fase di Deposito. – L’infiammazione si cronicizza; si verifica una iper-reazione, una produzione cellulare eccessiva, ma le difese organiche continuano a mettere in atto le proprie forze. 4. L’infiammazione cronica perdura: Fase di Impregnazione. – In questa Fase si registrano le alterazioni anatomo-patologiche, come la condilomatosi, la CIN 1. Termini citologici (Pap-test) GENNAIO - MARZO 2016 Termini istologici (biopsia) Sistema Bethesda Classificazione CIN Classificazione WHO Normale Normale Normale ASCUS – cellule squamose atipiche di significato indeterminato Risposte infiammatorie/riparative Risposte infiammatorie/riparative LSIL – lesioni intraepiteliali squamose di basso grado CIN 1 Displasia lieve CIN 2 Displasia moderata HSIL – lesioni intraepiteliali squamose di alto grado CIN 3 Displasia grave: carcinoma in situ Carcinoma cervicale invasivo Carcinoma cervicale invasivo Carcinoma cervicale invasivo CIN = Cervical Intraepitelial Neoplasia. WHO = World Health Organization TAB. 4 TAB. 5 Paziente Età aa HPV genotipo/i Colposcopia Istologia Controllo a 3 mesi T.P. A.M. G.M. M.A. S.A. A.C. P.M. P.C. D.M. V.C. G.G. Z.P. M.I. O.A. P.P. V.F. F.A. B.G. T.G. S.G. A.M. M.V. F.S. M.P. F.R. G.A. E.P. N.D. C.P. O.W. Z.L. P.D. 47 35 27 50 22 26 32 58 32 29 37 60 48 28 37 28 36 29 31 33 49 56 52 31 29 43 25 27 21 29 39 45 56 16 35,39 31,33 18 18 56,68 16 33,35 16 16 56 45,66 18 45 68 16 52,56 18 52 45 66 35 18 16 51,56 18 16 18 51,52 18 31,35 ZTA Neg. Neg. Neg. ZTA ZTA Neg. ZTA Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. ZTA Neg. ZTA Neg. Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. ZTA ZTA ZTA Neg. ZTA Neg. Cervicite cron. Normale Normale Normale CIN 1 Cervicite cron. Normale CIN 1 Normale Normale CIN 1 Normale Normale CIN 1 Normale Normale CIN 1 Normale CIN 1 Normale Normale Normale Normale Cervicite cron. Normale Normale CIN 1 CIN 1 CIN 1 Normale CIN 1 Normale Negativa Negativa Negativa Negativa Persistenza Negativa Negativa Persistenza Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Persistenza Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Persistenza Persistenza Persistenza Negativa Negativa Negativa 43 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2016 medicinale per il drenaggio della matrice extracellulare, in modo da poterlo prescrivere ad entrambi i Gruppi, unitamente alla Microimmunoterapia. 6 pz (18,75%) A tutte le pazienti è stato somministrato Galium-Heel®, 20 gtt sublinguali mattino e sera x 2 mesi e 2LPAPI, 1 capsula/die, secondo numerazione, x 2 mesi. 26 pz (81,25%) 2. guarigione persistenza – Galium-Heel® è un efficace drenante della matrice extra-cellulare, composto da 21 unitari (40). – 2LPAPI Labo’Life è un preparato di Microimmunoterapia, un Immunoterapico low dose. FIG. 5 5. La Fase di Impregnazione progredisce verso la Fase di Degenerazione; la struttura propria della mucosa viene alterata e compaiono le lesioni anatomo-patologiche maggiori, come la CIN 2 e la CIN 3. 6. La progressione evolve verso la Fase di Dedifferenziazione; è la Fase dello sconvolgimento neoplastico dell’epitelio squamoso della cervice. – È la Fase del cervico-carcinoma che diventerà invasivo e, successivamente, metastatico. L’Immunoterapia low dose utilizza sostanze immunocompetenti (Citochine, Acidi Nucleici Specifici, Fattori della Regolazione Immunitaria) che favoriscono la modulazione della risposta immunitaria dell’organismo al fine di ristabilirne l’equilibrio biologico. Tutti i componenti di 2LPAPI sono in diluizione 10 CH e 16CH o 17CH o 18CH: queste diluizioni sono per la regolazione delle stesse sostanze presenti nell’organismo cui vengono somministrate. 1. Interleuchina 1 10 CH e 17CH. Prima interleuchina scoperta, IL-1 è una citochina secreta dalle cellule del Sistema Immunitario e viene prodotta in seguito ad infezioni. È la citochina che viene prodotta subito dopo le infezioni acute e che determina aumento della temperatura corporea in seguito alla vasodilatazione mediata dalle prostaglandine. La IL-1 – inoltre – favorisce l’adesione all’endotelio vascolare con con- Abbiamo collocato la presenza virale nelle Fasi Infiammazione-Deposito, quando il virus è presente ma non ha ancora prodotto mutamenti cellulari, ovvero nei casi in cui la colposcopia è negativa a conferma della presenza della mucosa originaria (59,4%); si ritiene siano Fasi di Infiammazione-Deposito perché si tratta – comunque – di virus ad alto rischio oncogeno. La virosi è collocata nelle Fasi Deposito-Impregnazione, quando si è constatata la presenza di lesioni, anche se minime, come la cervicite cronica e la CIN 1 (40,6%). Abbiamo – pertanto – individuato un TAB. 6 Paziente Età aa HPV genotipo Colposcopia Istologia Controllo a 3 mesi S.A. E.P. C.P. P.C. F.A. N.D. 22 25 21 58 36 27 18 18 18 16 16 16 ZTA ZTA ZTA ZTA ZTA ZTA CIN 1 CIN 1 CIN 1 CIN 1 CIN 1 CIN 1 Persistenza Persistenza Persistenza Persistenza Persistenza Persistenza 44 3. 4. 5. 6. 7. seguente ancoraggio dei leucociti alle pareti vascolari e loro migrazione verso i tessuti (41). In ultima analisi, IL-1 stimola i processi infiammatori, i processi difensivi dell’organismo (42). Interleuchina 2 10CH e 17CH. La IL-2 viene prodotta principalmente dai linfociti T; promuove lo sviluppo, la sopravvivenza e le funzioni dei linfociti T-regolatori e stimola la proliferazione e l’attivazione dei Natural Killer (NK). Interferone-a 10CH e 17CH. L’interferone-a, prodotto dalle cellule dendritiche plasmocitoidi e dai macrofagi, ha attività antivirale ed attiva le cellule NK. Acido ribonucleico 10CH e 18CH. Depositario del trasporto dell’informazione genetica dal nucleo al citoplasma. Ciclosporina A7 10CH e 17CH. La ciclosporina A7 è un noto inibitore del PTP (poro di transizione della permeabilità mitocondriale). – L’apertura del PTP determina la depolarizzazione della membrana mitocondriale interna, seguita da perdita dell’omeostasi ionica. Se il PTP rimane aperto per lungo tempo, si produce la deplezione dei substrati e dei nucleotidi (43) con conseguente inibizione della respirazione e cessazione della produzione di ATP (44). Acido Nucleico Specifico SNA-PAPI 10CH e 16CH. Oligonucleotidi di regolazione della manifestazione del gene virale. Acido nucleico specifico SNA-HLA II 10CH e 16CH. HLA (Human Leucocyte Antigen) è un Sistema di istocompatibilità formato da molecole localizzate sulla superficie cellulare, che agiscono da antigeni, generando una risposta immunitaria (42). Le 32 pazienti, positive alla ricerca di HPV-DNA ad alto rischio e sottoposte a 2 mesi di terapia, dopo 3 mesi hanno eseguito una nuova ricerca di HPVDNA ad alto rischio sulla cervice uterina. LA MEDICINA BIOLOGICA In 6 casi si è registrata persistenza virale (18,75 %) (FIG. 5; TAB. 6), mentre in 26 casi (81,25 %) non è stata rilevata presenza virale (FIG. 5; TAB. 7). Abbiamo preso in considerazione la possibilità di agire in modo differente sui 6 casi che presentavano ancora persistenza del virus dopo terapia. Considerata la down-regulation del TNF-a e la up-regulation della IL-10, descritta nei casi di lesioni cervicali in presenza di HPV (37, 38) è stato somministrato TNF-a 4CH, sia per il potenziamento del TNF down-regolato, sia per la sua azione di regolazione della IL-10 up-regolata. La scelta della diluizione 4CH è dovuta alla diluizione fisiologica del TNF-a nell’organismo umano. Inoltre abbiamo associato Psorinoheel® N gocce, medicinale indicato in tutte le malattie croniche. Psorinoheel® N, medicinale multinosodico, è composto da 11 unitari (40). GENNAIO - MARZO 2016 Paziente Età aa HPV genotipo/i Colposcopia Istologia Controllo a 3 mesi T.P. A.M. G.M. M.A. A.C. P.M. D.M. V.C. G.G. Z.P. M.I. O.A. P.P. V.F. B.G. T.G. S.G. A.M. M.V. F.S. M.P. F.R. G.A. O.W. Z.L. P.D. 47 35 27 50 26 32 32 29 37 60 48 28 37 28 29 31 33 49 56 52 31 29 43 29 39 45 56 16 35,39 31,33 18 56,68 33,35 16 16 56 45,66 18 45 68 52,56 18 52 45 66 35 18 16 51,56 51,52 18 31,35 ZTA Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Neg. Neg. ZTA Neg. Cervicite cron. Negativa Negativa Negativa Cervicite cron. Negativa Negativa Negativa CIN 1 Negativa Negativa CIN 1 Negativa Negativa Negativa CIN 1 Negativa Negativa Negativa Negativa Cervicite cron. Negativa Negativa Negativa CIN 1 Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa TAB. 7 Entrambi i preparati low dose sono stati somministrati 20 gtt mattino e sera, sublinguali x 2 mesi. TNF-a (Tumor Necrosis Factor-a) 4CH ha attività antibatterica ed antitumorale; è una glicoproteina, appartenente al gruppo delle linfochine, prodotta dai linfociti T e – soprattutto – dai macrofagi. Esistono 2 TNF: il TNF-a, prodotto dai macrofagi (cachessina) e il TNF-b, prodotto dai linfociti (linfotossina). I TNF hanno evidenziato attività antitumorale in vitro e in vivo ; essi distruggono le cellule tumorali, stimolano i macrofagi ad inglobare le cellule tumorali e danneggiano le pareti dei vasi della neoplasia, che, così, perde il nutrimento necessario per la sua crescita (45). È stato eseguito un ulteriore controllo per verificare la presenza del HPV a distanza di 3 mesi dall’inizio della terapia. RISULTATI E DISCUSSIONE Il risultato globale ottenuto dalla terapia microimmuno-omotossicologica-PRM sulla presenza del HPV a livello della cervice uterina, valutato a 6 mesi dopo i 2 step di terapia sopradescritti, è di assenza di HPV (guarigione) nel 90,6% dei casi e di persistenza di HPV nel 9,4% (possibile progressione della malattia): 29 casi di guarigione e 3 casi di persistenza del virus (FIG. 6). RISULTATO FINALE FIG. 6 DOPO TERAPIA MICROIMMUNO-OMOTOSSICOLOGICA-PRM 9,4% 90,6% guarigione persistenza HPV 45 LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2016 Paziente Età aa T.P. A.C. G.G. O.A. T.G. M.P. Z.L. 47 26 37 28 31 31 39 HPV genotipo Colposcopia Istologia Controllo a 3 mesi ZTA ZTA ZTA ZTA ZTA ZTA ZTA Cervicite cron. Cervicite cron. CIN 1 CIN 1 CIN 1 Cervicite cron. CIN 1 Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa Negativa 56 18 16 18 18 18 18 TAB. 8 La negativizzazione della presenza del virus nei 29 casi descritti ci ha permesso di reimmettere le pazienti coinvolte nella cronologia usuale per lo screening preventivo del cervicocarcinoma uterino. Abbiamo analizzato i casi di persistenza del virus dopo il primo step di terapia ed abbiamo notato che si trattava di 3 casi con presenza di HPV-DNA genotipo 18 e 3 casi genotipo 16. Tutti questi 6 casi avevano una diagnosi istologica di CIN 1 (TAB. 6). Dopo il secondo step di terapia si sono negativizzati tutti e 3 i casi di HPV-DNA 18 e non negativizzati i 3 casi di HPVDNA 16. Rivalutando i risultati a 3 mesi, dopo il primo step di terapia, abbiamo rilevato che vi era stata guarigione anche in 4 casi di CIN 1, dei quali 3 erano HPV 18 e 1 HPV 16 (TAB. 7). Nei 3 casi di cervicite cronica (diagnosi istologica), guariti, si aveva presenza di HPV 18 (2 casi) e HPV 56 (1 caso) (TAB. 7). Nei 7 casi con alterazioni patologiche alla biopsia (4 CIN 1 e 3 cervicite cronica), nei quali non è stata più trovata la presenza di HPV dopo il primo step di terapia, si trattava di 5 casi di HPV 18, 1 caso di HPV 16 e 1 caso di HPV 56 (TAB. 8). La negativizzazione della presenza di HPV si è ottenuta: – nel 100% dei casi in cui non erano presenti zone di trasformazione atipica all’esame colposcopico (19 casi). 46 4. 5. 6. 7. Nel gruppo delle pazienti guarite da HPV senza lesioni erano presenti anche 3 casi di HPV 16. – nel 100 % dei casi in cui erano presenti più genotipi contemporaneamente (9 casi). 8. 9. CONCLUSIONI I risultati finali ottenuti in 6 mesi in termini di eradicazione del HPV dalla cervice uterina (90,6%), permettono di affermare l’efficacia della terapia microimmuno-omotossicologica-PRM prescritta. – In questo studio manca un Gruppo di controllo, con caratteristiche simili al Gruppo sottoposto a terapia, ma un Gruppo di controllo con placebo non sarebbe stato etico e – pertanto – non considerato. Possiamo – inoltre – rilevare che la terapia è stata inefficace quando si è presentato contemporaneamente il binomio: HPV-DNA genotipo 16 e lesioni anatomopatologiche evidenziate con esame istologico da biopsia mirata in 왎 colposcopia. 10. 11. 12. 13. 14. 15. Bibliografia 1. Jemal A., Bray F. et Al. – Global cancer statistics. CA Cancer J. Clin. 2011; 61(2): 69-90. 2. IARC Working Group on the Evaluation of carcinogenic risks to human. Human papillomaviruses. IARC Monogr. Eval. Carcinog. Risks Hum. 1995. 3. 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Guido Milani – Specialista in Ostetricia, Ginecologia e in Patologia della Riproduzione Umana – Professore a contratto c/o Università degli Studi di Milano – Corso di Laurea in Ostetricia Via Cavour, 96 I – 46100 Mantova 47