Monika Wolf, nella sua cucina – Umanitaria – Arte da Mangiare, 5-12 novembre 2010 Monika è stata spontanea come sempre, ha occupato tutto il Chiostro dei Glicini all’umanitaria lasciando spazio solo per parlare oltre che per guardare, esaminare i quadri delle sue esposizioni, assaggiare la focaccia ligure, bere un brulé con dolcini di cucina tedesca e con salame di fattura padana, giocare con le ricette appese nella “sua cucina” in mezzo al Chiostro e decifrare i suoi quadri, scritte di sinistro e a rovescio, per una lettura decifrabile con una risata ed il conforto dei tasti di specularità... di un PC! La sua “esposizione di una cucina”, descritta in immagini ed esposta al “vivo” fa pendant con il pieghevole dei suoi orti “Navajo” realizzati in via Adriatico nell’edizione di semina del 2008-2009 con il tema di Sarte da Mangiare di Ornella Piluso, Matteo Galbiati e Marco Gibin della facoltà di Agraria e gli ortisti del Parco Nord. Nella ricostruzione nel chiostro della sua “vera cucina di casa” trasferita dalla Westfalia a Milano che si trascina la memoria di nonna e mamma attraverso le centinaia di ricette appese alla soletta elastica, ha voluto che a tavola fosse rappresentato anche il suo cibo, in bozzetti plastici, la cui real bontà è in vivo racchiusa nel cofanetto esposto sotto teca in galleria. Anche questo memo a ricordo diventa, come piace a Monika, un ricordo della presentazione quasi al vivo, senza i discorsi di apertura e di chiusura, ancora fresco del brindisi finale prima del rientro nella città ormai ingrigita dalla pseudo foschia autunnale di aria densa di condense non sempre ricche di clorofilla come tra i glicini capita sotto i raggi solari... Le luci si affievoliscono con molta rapidità rispetto ai ricordi più allegri dell’avventura della vita. Il profumo che Lebkuchenherd spandeva nelle cucine tedesche che Monika con la sua esposizione ha voluto fare rivivere artificiosamente ma simpaticamnente con “ariaprofumata alla cannella e spezie” ne ha fatto rivivere una parte, uno spazio: il resto se lo portava via un crisantemico novembre. Sempre scherzosamente artista, Arte da Mangiare fa parte della sua anima. Gli orti Navajo Meriti fantastiche ostriche di Mazzorbo con fiori di zucca! E tante bollicine... che si librano nell’aria in corrente di profumo di cannella e spezie, in abito bianco... Enzo Lo Scalzo, in amicizia... Grazie!