La mandorla è il pregiato seme oleaginoso commestibile

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Mandorla
Scritto da Anna Russo
Martedì 06 Marzo 2007 16:20
La mandorla è il pregiato seme oleaginoso commestibile del prunus dulcis, appartenente alla
famiglia delle rosacee, originario dell'Asia centrale e diffuso in tutti i paesi dal clima temperato
dell'Europa del sud. L'albero, a partire dal XVI secolo, grazie agli spagnoli, si è espanso anche
in America, particolarmente in California, attualmente leader della produzione mondiale di
mandorle; in Italia viene coltivato soprattutto in Emilia Romagna, Sicilia e Lazio.
Secondo la tradizione frigia, gli dei evirarono l'ermafrodita Agdistis, nato dal seme di Zeus
dormiente sul monte Dindimo, dando vita a Cibele, mentre i genitali maschili, a contatto con la
terra, originarono un mandorlo; in Iran esso è considerato la pianta del cielo.
Un'antica epopea greca, ripresa nelle Eroidi di Ovidio e nella Leggenda delle donne virtuose di
Chaucer, narra la tragica vicenda di Fillide, principessa tracia innamoratasi perdutamente di
Demofonte, figlio del re Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta. Abbandonata dal prode
guerriero, la promessa sposa s'impiccò e venne tramutata dalla dea Atena in uno spoglio
mandorlo; l'ardimentoso combattente ritornò sul sepolcro e le sue amare lacrime di pentimento
si trasformarono in una nube di candidi petali che adornarono splendidamente i rami.
La fioritura, che si rinnova ogni anno preannunciando la tiepida stagione primaverile, è
anticipata nella provincia di Agrigento, il cui paesaggio viene inondato da un suggestivo manto
bianco: a Naro e nella sottostante valle del Paradiso nonché nella mitica valle dei Templi, tra la
prima e la seconda domenica di febbraio, si svolge la manifestazione culturale "Sagra del
Mandorlo in Fiore", giunta con crescente successo alla 62 a edizione.
La Genesi biblica definisce la mandorla "tra i frutti migliori della terra": il bastone di Aronne,
fiorendo, produsse copiosamente frutti a drupa durante un' intera notte e, dopo l'esodo
dall'Egitto, riposto nel tabernacolo, germogliò, suggerendo per la tribù dei Levi il diritto esclusivo
al sacerdozio ebreo; nel folclore popolare il ramo di mandorlo diventò la bacchetta magica.
Nell'arte cristiana le icone di Gesù e della Vergine Maria vengono spesso raffigurate all'interno
della vesica piscis, o ichthus, aureola a forma oblunga, indicante sacralità, che, usata per
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Scritto da Anna Russo
Martedì 06 Marzo 2007 16:20
riprodurre una fiamma, rappresenta lo Spirito Santo.
Emblema dell'essenzialità, per i cinesi ha il significato di bellezza muliebre, fascino elegante,
forza dignitosa nelle circostanze dolorose e prudenza avveduta in quelle rischiose.
Le mandorle, sbarcate in Sicilia grazie ai Fenici, sono di due tipi: dolci e amare. La seconda
varietà si vende al dettaglio solo miscelata alla prima, in confezioni chiuse all'origine, in misura
non superiore al 5% riferito al peso, in quanto contiene tracce di amigdalina, glucoside
cianogenetico, pur conferendo, in dosi minime, un gusto particolare e unico alle vivande.
Dal punto di vista nutrizionale, i gustosi semi eduli forniscono un'elevata percentuale di
proteine, acidi grassi insaturi, carboidrati, fibre, emulsina (enzima che favorisce la digestione dei
cereali e dei cibi ricchi di amidi), preziose vitamine (A, B1, B2, PP, C, E), sali minerali
(magnesio, potassio, ferro, fosforo, calcio, zinco, rame, selenio).
Ritenuta dagli antichi Romani un eccellente rimedio contro l'ubriachezza, la mandorla è
stimolante nei casi di depressione, convalescenza, astenia, demineralizzazione; possiede
proprietà rinfrescanti, lassative, calmanti per la tosse, antalgiche nei casi di dismenorrea
episodica, antisettiche nelle infiammazioni intestinali, renali, genito-urinarie, polmonari e nelle
dermatosi; ostacolanti la progressione di tumori di vario tipo.
Diffuse ovunque, reperibili fresche in primavera e secche durante tutto l'anno, si usano molto
anche nella gastronomia dei paesi nordici: in Svezia, un'antica tradizione detta che il giorno
della vigilia di Natale si prepari uno sformato di riso, nel quale venga nascosta una mandorla; la
persona che la trova sarà la prima del gruppo a sposarsi, in base a quanto affermato dalla
superstizione popolare.
Presenti in numerose ricette afrodisiache e filtri d'amore, le mandorle sono protagoniste di
primo piano in cucina: sgusciate, pelate, dimezzate, lavorate a bastoncini, a fettine, tostate,
ridotte in granella e farina, si prestano a molteplici preparazioni.
Energetiche nel muesli della prima colazione, salutari in dolci serviti per spuntino e merenda,
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Scritto da Anna Russo
Martedì 06 Marzo 2007 16:20
sgranocchiate per aperitivo abbrustolite o diablées, ossia salate con aggiunta di pepe di
Caienna, sono un ingrediente molto utilizzato in diverse pietanze tradizionali.
Conferiscono un tocco caratteristico a primi piatti (risotti, bucatini trapanesi, tortelli freschi alla
rucola, fettuccine), secondi di carne (filetto di manzo, spezzatino di vitello, bocconcini di
bufalotto, coniglio, tacchino, agnello, pollo), pesce (trota, filetti di sogliola, merluzzo, baccalà,
triglia), insalate di verdure (carciofi, melanzane, carote, broccoli, spinaci), macedonie.
Il trionfo dei pregiati semi eduli si celebra in pasticceria e confetteria: semplicemente
caramellate, pralinate, grillées, tritate per guarnizioni, in pasta di marzapane o reale, in torte
sontuose (cassata siciliana, mandorlata, caprese, sbrisolona, baklava, weichselcreme,
linzertorte), invitanti biscotti (amaretti, frollini danesi), irresistibili pasticcini (frutta marturana,
sigari, baci di dama, ricciarelli senesi, roccocò napoletani, brutti ma buoni, pabassinas,
bianchittos, copulettas, pane ‘e sapa, tiliccas, sospiri o gueffus, montmorency, petits four,
napfkuchen, bretzel), dolci al cucchiaio (biancomangiare, creme, budini di riso), confetti (celebri
quelli di Sulmona), torroni, croccanti, gelati, aromatici liquori.
L'orzata e il latte di mandorle sono bevande saporite, dissetanti e rinfrescanti, usate anche per
prelibate granite.
L'olio, ottenuto mediante estrazione a freddo, è costituito soprattutto da gliceridi dell'acido oleico
e linoleico: altamente eudermico, è ottimo sia per massaggi sia come base per latti detergenti,
emulsioni, creme, unguenti, impacchi; esplica una funzione ammorbidente, rassodante,
preventiva contro smagliature, ragadi, rughe, emolliente per pelli secche, screpolate e sensibili.
La farina amygdalarum, miscelata ad acqua o latte bollito tiepido e lavorata fino ad ottenere una
pasta densa, applicata come maschera sul viso, è efficacemente levigante e schiarente.
Racchiuso in un piccolo scrigno legnoso solcato e bucherellato, un seme dal colore bianco
avorio concentra i suoi sorprendenti pregi benefici!
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